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Autore: Sasuke Uchiha_10    08/04/2013    2 recensioni
Daisuke figlio di Sasuke Uchiha e Sakura Haruno è costretto a vivere da solo a causa della morte dei suoi genitori e quindi dovrà affrontare degli imprevisti che riuscirà a superare consapevole che i suoi genitori sono sempre al suo fianco anche se non fisicamente
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Spero che recensirete in parecchi! Soprattutto i vecchi fan! ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

< Ti vorremmo sempre bene Daisuke, non te lo scordare mai

> una voce dolce, rotta dall emozione, un volto che adesso era soltanto un vago ricordo.<br />

< Se avrai bisogno di noi saremo sempre con te

> una voce profonda, rassicurante, un altro volto seppellito dalla memoria nel quale si intravedevano solo i due occhi scuri.<br />

Un dolore all

altezza del cuore.<br />

Come se si fosse spezzato con un sottile crack.

<br />

Altre parole soffocate da un rombo spaventoso, talmente forte da credere di essere diventati sordi.

<br />

Quelle che erano solo confusi ricordi non ci sono più

adesso ad accoglierlo c è solo il buio<br />

<

 

br />

Si svegliò di soprassalto, il volto diafano coperto dal sudore il fiato corto.

<br />

Strinse gli occhi mentre serrava le mani sui capelli neri corti, non ancora

basta<br />

Ancora quell

incubo<br />

Neanche la notte poteva avere pace

<br />

Alzò le coperte candide del letto, scoprendo il fisco non più di un bambino, ma di un bel diciassettenne.

<br />

Il più bel Chunin del Villaggio di Konoha., nonché fra i più forti della sua classe.

<br />

Andò verso la finestra, aprì le tapparelle che mostravano in tutta la loro maestosità la montagna degli Hokage.

<br />

L

ultimo volto, quello del sesto Hokage, era scolpito nella roccia.<br />

La somiglianza con il quarto era impressionante, l

unica differenza fra loro erano i tre piccoli graffi che solcavano la guancia di suo zio, Naruto.<br />

Sorrise appena abbassando lo sguardo, incontrò un gruppo di ragazze che lo guardavano rosse in volte e ridacchiavano fra loro, solo in quel momento si ricordò di essere in boxer.

<br />

Richiuse in fretta la finestra tirando le tendine, ci mancava solo che anche quelle gli girassero attorno come api nel miele per peggiorare la situazione.

<br />

Qualcuno bussò alla porta scura con poca delicatezza.

<br />

<

 

br />

< Daisuke svegliati! E

pronta la colazione! > gracchiò la voce di sua nonna materna dietro al legno della porta.<br />

< Arrivo

> rispose senza entusiasmo infilandosi i pantaloni della tuta.<br />

"

 

Che palle…” pensò aprendo la porta incontrando il volto, un tempo aggraziato, ora ricoperto di rughe della parente.<br />

< Muoviti! La zuppa di verdure è pronta! > lo sgridò mentre si allontanava verso la camera matrimoniale con il cesto dei panni sotto il braccio.

<br />

< Muoviti! La zuppa è pronta! > la scimmiottò dirigendosi verso la cucina trascinando i piedi, dove incontrò il nonno nascosto dietro il giornale, da dietro di esso usciva una piccola colonnina di fumo grigio.

<br />

< ‘giorno

> lo salutò, ma l anziano si limitò a voltare la pagina senza degnarlo di risposta.<br />

<

 

br />

Il ragazzo alzò i sopraccigli sedendosi sul vecchio sgabello, la zuppa di verdure era di un verde acceso ed era sicuramente un avanzo della sera prima, naturalmente era fredda di frigo.

<br />

Era troppo chiedere a sua nonna di sfamarlo decentemente, d

altronde lui era il frutto dei lombi di un traditore, sapeva perfettamente che alla sua ava non interessava che lui fosse suo nipote.<br />

Rimaneva prima di tutto un traditore.

<br />

Prese il cucchiaio e assaggiò la minestra, doveva pur sempre mangiare.

<br />

Ne lasciò metà sapendo che l

avrebbe rincontrata a pranzo, ma non riusciva a mandarne giù un altro boccone.<br />

Si alzò andando ad indossare una maglia a maniche lunghe nera e dei pantaloni fino al ginocchio grigi, non c

era niente di più colorato nel suo guardaroba, indossò il coprifronte, anch esso nero sulla testa .<br />

Uscì di casa senza neanche salutare sapendo che sarebbe stato completamente inutile.

<br />

Quel giorno il sensei aveva dato loro appuntamento davanti ad uno dei cancelli della Foresta della Morte.

<br />

Poteva prendersela con calma, tanto il loro maestro era sempre in ritardo ed era sicuro che anche oggi non avrebbe fatto eccezione

<br />

<

 

br />

I raggi del sole mattutino accarezzarono il volto leggermente ovale della ragazza assopita fra le coperte del letto sotto la finestra nella grande villa Hyuuga.

<br />

I lunghi capelli castani erano raccolti in due code alte e le ricadevano sul viso latteo ancora addormentato.

<br />

Una donna dai lunghi capelli neri legati infondo da un piccolo fiocco azzurro, le si avvicinò togliendole le lunghe ciocche di capelli dal volto.

<br />

<

 

br />

< Nami svegliati, fari tardi per l

allenamento con i tuoi compagni di squadra > le disse dolcemente svegliandola.<br />

< Mamma

ciao > la salutò aprendo gli occhi nivei e stiracchiandosi.<br />

< Vestiti o fai tardi > le disse nuovamente Hinata uscendo dalla stanza.

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<

 

br />

La ragazza si vestì con una maglia che le lasciava scoperto l

ombelico e la braccia che sfumava dal blu notte al ceruleo, le gambe erano fasciate da dei pantaloni che le arrivavano sopra le ginocchia anch essi blu, trattenuti all altezza della vita da un cintura di stoffa bianca. <br />

Il coprifronte lo legò all

avambraccio destro mentre si assicurava la fondina con gli shuriken e i kunai sulla gamba sinistra.<br />

Scese in cucina passando per la palestra, dalle porte scorrevoli socchiuse scorse la figura della zia, Hanabi, allenarsi con il nonno che nonostante la tarda età era ancora uno fra i più forti ninja del clan.

<br />

Sul lungo e grande tavolo nella sala da pranzo vide una bella colazione fumante aspettarla, ma non riuscì a mangiarne neanche un boccone, il suo stomaco era in subbuglio.

<br />

Superò in punta di piedi la cucina dove la madre stava rigovernando i piatti usati da suo padre, che visto la sua assenza era sicuramente già uscito, se l

avrebbe vista andarsene senza aver fatto colazione l avrebbe costretta a mandar giù almeno un po delle uova.<br />

Ma adesso doveva andare nella Foresta della Morte per l

incontro con i suoi compagni di squadra.<br />

<

 

br />

I primi raggi del disco solare avevano illuminato la folta vegetazione che illuminava la radura dove un ragazzo dai capelli neri tagliati in un ordinato e preciso baschetto si stava allenando circondato da armi di vario genere, che andavano dai semplici kunai alle katane.

<br />

Ad ogni suo calcio dato nell

aria la tuta verde evidenziatore molto attillata si tendeva seguendo ogni suo movimento.<br />

Il sudore veniva asciugato dal coprifronte di stoffa rossa fermato sulla fronte.

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<

 

br />

<

novantotto, novantanove, cento,centouno, centodue > contava a voce bassa mentre gli occhi marroni scomparivano dietro alle folte sopracciglia ad ogni espressione di sforzo.<br />

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Un uomo comparve dagli arbusti osservando soddisfatto il figlio allenarsi.

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<

 

br />

< Continua così Gai Junior! Duecento e per oggi hai finito! > gli urlò alzando il pollice verso di lui, il ragazzo si fermò improvvisamente.

<br />

< Papà

chiamami solo Junior e poi sono stanco e devo ancora allenarmi con il sensei! > si lamentò con il fiatone mentre si piegava sulle ginocchia.<br />

< Che cosa sentono le mie orecchie! Senza allenamento non si ottengono risultati! Vuoi superare Neji

ehm l Uchiha, no? Allora allenati! > lo rimproverò.<br />

< Oss! > (significa

"si, signore" nel karate)<br />

<

 

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Junior non fece in tempo a dare un

altro calcio che una donna dai capelli castani gli cinse le spalle con il braccio osservando furente il marito.<br />

<

 

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< Rock Lee! Ma sei diventato matto?! Questo ragazzo deve andarsi ad allenare e ha dormito a malapena due ore! Sei sadico o cosa?! > gli urlò contro avvicinandosi.

<br />

< Mia cara TenTen

cerca di capire voglio solo il meglio per lui! > si giustificò sapendo che quando la moglie si arrabbiava era sempre meglio darsela a gambe.<br />

<

 

br />

La donna lasciò il figlio e si diresse dall

uomo alzando le maniche del kimono rosa sopra i gomiti, afferrò il marito per il bavero del gilé da Jonin e iniziò a strattonarlo come se fosse una bambola.<br />

<

 

br />

< Cara

non dovresti sforzarti nelle tue condizioni > le disse riferendosi al pancione della donna.<br />

< E

stato un tuo sbaglio provocare una donna incinta! > il figlio assistette alla scena con un gran gocciolone, ma si riprese subito vedendo l ora.<br />

< Ehm

io vado ciao mamma ciao papà > gli disse insicuro afferrando il gilé rosso e correndo via.<br />

< Ciao tesoro e sii puntuale per cena! > lo salutò la madre mentre era ancora occupata a punire Rock Lee.

<br />

Il ragazzo corse come un razzo verso la Foresta della Morte, se continuava di questo passo sarebbe arrivato in orario.

<br />

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