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Autore: rora02L    08/04/2013    0 recensioni
Molte storie parlano di un uomo mostruoso che trova l'amore, come "La Bella e la Bestia" o "Il Gobbo di Notredame". Alcune storie finiscono bene, altre male.
Ma non c'è mai stato un amore ricambiato per una ragazza mostruosa, brutta e deforme, malata e sola...
Questa è la storia di Giselle, rinchiusa in una torre da troppo tempo. Quando si guarda allo specchio, non vede un'adolescente che cresce e diventa una donna, ma un mostro deformato che non sarà mai amato.
Genere: Drammatico, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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L'oblio tra le fiamme.

Credevo che non sarei mai stata capace di provare un sentimento talmente forte.
Sento le mani tremare ed il mio cuore si ferma appena lo vedo. Lo trovo bellissimo, un principe che viene a salvarmi.
Come nelle favole.
Ma c'è un problema: io non sono una principessa. Neanche minimamente.
Sono orrenda e la mia vita non dovrebbe neanzhe esserci. Io sono una morta viva per miracolo.
E sono un mostro, non sono degna del suo amore ... Oppure ... e se lui fosse capace di amamri ?
Lo guardo dritto negli occhi e ricordo tutte le mattine che abbiamo passato insieme.
Le ho contate, è venuto sempre: 31 giorni. Tantissimo tempo per me.
A volte era più intimo, ma per la maggior parte del tempo l'ho sentito distante. E non ha mai voluto toccarmi nè abbracciarmi.
Nemmeno per sbaglio.
E a me va bene anche così. Come potrebbe toccare un ... mostro come me ? 
                                                                                                                                                                                                       *
Un odore opprimente di fumo mi assale nel sonno e sento un grande calore salire sempre di più.
Mi sveglio di scatto, sudata.
Intorno al mio letto ci sono delle fiamme ed il fuoco avanza inesorabilemente verso di me.
Non riesco a respirare ...
Urlo in preda al panico, sto bruciando. Scendo dal letto, cercando di scappare.
Il rogo mi insegue, vuole me ed è stato appiccato per uccidermi. Perchè io sono la strega che abita in questa prigione.
Inciampo a terra con i piedi scalzi perchè il pavimento brucia da morire. Cado a terra.
Il fuoco si avvicina e prende i miei vestiti. Grido per il dolore e cerco di spegnere il fuoco come posso.
Ma è tutto inutile.
La mia vista cominicia ad offuscarsi e le mie forze mi abbandonano, sciamando via dal mio corpo lentamente.
Mi sento svenire, per la prima volta in vita mia. Ma almeno anche il dolore lascia la mia gamba.
L'ultima cosa che sento prima di cadere a terra priva di sensi è il miagolio di Lupin.
E stranamente penso che Edmund sia venuto a portarmi via da questo inferno. Che sia tornato a prendermi e a salvarmi.
Un'altra volta. 

                                                                                                                                                                                                                         *
Il cielo stellato e buio è la prima cosa che vedo quando mi sveglio.
Devo essere in Paradiso ... o all'Inferno ?
Stringo la mano e sento la terra e l'erba fresca. Vivi e sotto le mie mani, che iniziano a tremare per l'emozione.
Se non fosse per il libri, non saprei nemmeno che questa sotto di me è erba ... verde e rigogliosa.
Infilo le dita e le unghie nella terra umida e morbida. Mi sento libera, per la prima volta.
Inizio a ridere senza un motivo preciso, euforica. Il cielo è sotto di me, non davanti ...
Io sono sotto il cielo e la luna è sopra di me ... le stelle brillano e mi sembra quasi di poterle toccare allungando un dito.

Allungo la mano verso la grande luna e sorrido, anche se non riesco a toccarla.
I miei capelli si mescolano al prato su cui sono distesa e iniziano a danzare, mossi dal vento. E voglio ballare anche io.
Con il braccio sano, tento di alzarmi.
Ma una fitta atroce mi attraversa la gamba, facendomi cadere ancora a terra. Allora non sono morta ... provo dolore.
A causa del buio, non riesco a vedere la ferita. Ma penso sia una ustione grave.
Sopra ho qualcosa di molle e quasi liquido, dev'essere una specie di crema o unguento per le ustioni.
Ma chi è stato a ... ?
Un fruscio tra gli alberi attira la mia attenzione e ho paura, come il cerbiatto ferito dal cacciatore che sente la sua morte imminente.
Una voce calma e risoluta, da uomo, dice: "Ti sei svegliata ... allora stai bene ? Ti fa male la gamba ?"
Ha un tono premuroso che mi suona quasi strano.
E due occhi blu come l'oceano e brillanti come le stelle del firmamento si posano su di me, bloccandomi del tutto. Mi sento braccata, perchè quella voce e quegli occhi stupendi non sono certo quelli di Edmund.
Io non lo conosco. Eppure lui mi ha salvata da morte certa.
Perchè ?
Il giovane si avvicina, mostrando il suo profilo traa i rami e la luce della luna.
Ha un viso dolce e sorridente, dei corti capelli neri un po' mossi e un corpo perfetto. Come tutti ...
Copro il mio braccio deforme come posso, ma so perfettamente che lui ha già visto quanto sono mostruosa.
Ora è a qualche passo da me e cammina con passi lenti e pesanti, per tranquillizzarmi.
"Posso vedere ?" mi chiede gentilmente, chinandosi verso la mia gamba ferita.
Lo guardo per capire che intenzioni ha e annuisco silenziosamente.
Si china e analizza la bruciatura della gamba, nonstante il buio.
Quando la muove, sento una fitta e tento di trattenere un gemito di dolore. Lui se ne accorge e alza lo sguardo.
"Scusa ..." dice piano e ritorna a guardare la ferita.
Estrae da una tasca un piccolo contenitore rotondo e mi mette dell'unguento fresco sulla gamba.
"Meglio ?" mi domanda lui, guardandomi di nuovo. Arrossisco e annuisco, un senso di sollievo mi calma i nervi.
Ma non è solo per l'unguento.
"Come ti chiami ?" continua a chiedermi lui, rimettendo a posto il contenitore.
"Giselle ..." dico, quasi in un sussurro. Non mi sono mai sentita così ... in imbarazzo.
Lui sorride in un modo incredibile, facendo scintillare i suoi occhioni. "Dereck."
Si alza e mi domanda se riesco a camminare. Ci provo.
Ma cado quasi subito. Dereck si avvicina per controllare che stia bene.
Vede che mi rialzo e mi lascia il mio spazio. Fa male...
Una smorfia di dolore compare sul mio volto e non riesco a nasconderla.
"Mi dispiace ... vorrà dire che ci accamperemo nelle vicinanze. Domani mattina riuscirai senz'altro a camminare." dice Dereck.
Mi prende per i fianchi, in modo da non farmi cadere, e mi guida attraverso il bosco.
  
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