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Autore: Cuits    29/10/2007    1 recensioni
Perchè House non vale 99 milioni di dollari....
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, Lisa Cuddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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99 milioni di dollari

 

Disclaimers:i personaggi di questa storia sono proprietà di altre persone che grazie ad esse guadagnano molti soldi.

 

# # #

 

Cuddy chiuse la porta dello studio dietro di se e,appoggiandosi alla porta,ingoiò  un bicchiere pieno di champagne,che aveva appena riempito. Forse era perchè aveva bevuto tanto alcol in così poco tempo senza aver mangiato nulla o forse era per la voce (tremendamente simile a quella di Vogler) che in una cantilena assordante le rimbombava nella testa, ripetendo "100 milioni di dollari buttati nel..."....fatto sta che si sentiva poco...stabile.

 

Respirò profondamente e guardò l'orologio appeso alla parete. Era tardi,nessuno sarebbe passato dal suo ufficio. Si tolse le scarpe e si diresse verso la sua scrivania:era troppo stanca per fare il giro e accasciarsi sulla sedia,quindi si sedette sulla scrivania,appoggiando i piedi sul bracciolo del divano posto lì di fronte.

 

Era decisamente sbronza.

 

Ciò avrebbe spiegato anche - perchè non aveva ancora messo bene a fuoco la cosa - se aveva appena compiuto l'azione più stupida della sua intera carriera di amministratrice o la più logica.

 

Due colpi secchi risuonarono sulla sua porta prima che si aprisse,cosa che diede appena il tempo alla d.ssa Cuddy di stiracchiarsi e di scendere dalla scrivania con un salto un po’ incerto a causa degli effetti dello champagne.

 

-D.ssa Cuddy sono venuto a salutarla-

 

L’enorme figura di Vogler apparve sulla porta,probabilmente era l’unica persona che meno voleva vedere in quel momento. Era sbronza e triste. Aveva appena mantenuto la propria integrità morale e allo stesso tempo aveva perso 100 milioni di dollari,voleva solo stare sola e leccarsi le ferite.

 

-Addio,signor Vogler-

 

Non gli strinse la mano né lo invitò a sedersi,non gli doveva maggiore cortesia di quanto lui ne aveva avuta nei confronti del SUO ospedale.

 

Vogler fece una smorfia strana e affermò lentamente con il capo,poi mise la mano in una tasca della giacca e tirò fuori un foglietto bianco indirizzandolo verso di lei affinché la prendesse.

 

-Se cambia opinione quando si saranno calmate le acque sa come trovarmi-

 

Cuddy la afferrò violentemente e senza leggerla incrociò le braccia sul petto.

 

-Non cambierò idea-

 

-Ora è offesa perché ho cercato di licenziarla però…-

 

Non gli fece terminare la frase.

 

-Lei ha cercato di licenziare me,il dottor Wilson e la squadra del reparto di diagnostica al completo-

 

L’uomo si mise le mani in tasca ed eresse la sua figura come se i suoi polmoni riempiendosi d’aria allo stesso tempo lo riempissero di ragione o chissà cos’altro.

 

-Il dottor House non è un buon medico,né per questo ospedale né per nessun altro. E’ pericoloso-

 

Ingoiò il “con il dovuto rispetto” solito e rispose,lasciando che l’alcool non mitigasse le sue parole.

 

-Ma chi diavolo si crede di essere per sapere chi sia un buon medico o no? Per quanti anni ha studiato medicina?Io faccio il mio lavoro da quando lei è multimilionario. Sono brava in ciò che faccio e vede tutte quelle cartelle posate sulla mia scrivania? Sono casi che non sono stata in grado di risolvere. Sono stati risolti tutti dal dottor House-

 

-E quante vite avrebbe potuto salvare con 100 milioni di dollari,d.ssa Cuddy?-

 

-Con 100 milioni di dollari in mano a dei buoni dottori?Molte,però vede signor Vogler,senza medici come il dottor Wilson o il dottor House,100 milioni di dollari sono solo 100 milioni di dollari-

 

Piccolissima in comparazione a quel uomo enorme,passò al suo fianco scalza e con tutta la solennità che le fu possibile aprì la porta del suo studio:-Addio signor Vogler-

 

# # #

 

Perfino House sapeva che la scena era abbastanza patetica. Quattro medici rispettabili,beh,due medici rispettabili, una barbie e un dittatore in potenza di qualche repubblica di banane,bevendo champagne in bicchieri di plastica durante le ore lavorative e a notte fonda. Se almeno ci fosse stata una spogliarellista…Cuddy sembrava abbastanza sbronza quando se ne era andata,magari…

 

-Pensi di riassssumere Caaaamerrrron?-

 

La voce di Foreman si propagava in modo strano attraverso l’aria,forse Foreman era sbronzo o forse lui era sbronza. Probabilmente erano sbronzi entrambi.

 

Terminò di bere il suo champagne e fece una smorfia infastidita che aveva un che di esagerato.

 

-Awwwww, perché tutti cercano di rovinarmi la festa?-prese la sesta(?) bottiglia dal tavolo e riempì di nuovo il bicchiere:-Sono invincibile,festeggiamo!- però il resto della squadra sembrava più disposta al vomito sincronizzato che a inneggiare alla sua magnificenza. Alzò gli occhi al cielo e sospirò:-Va bene,festeggerò da solo-

 

-Cameron è una bbbbbuona dotttttoressa e merita di ritornarrrrre-

 

Bene,era chiaro che quella festa era finita e l’atmosfera che si respirava in quella stanza(satura ormai di alcol) aveva smorzato le sue reazioni tanto che non rise per come Foreman trascinava le consonanti e faceva movimenti strani con le sopracciglia, o di come Chase lasciava cadere la testa sopra il tavolo con un sonoro “poff”,lasciando che la sua bionda chioma si spargesse al vento come facevano negli annunci di cosmetici per capelli.

 

-Sai una cosa,Foreman?Quando almeno uno di noi due è sbronzo,sei più insopportabile del solito e ora,dato che siamo entrambi sbronzi, io e la mia amica –si mise in piedi con una certa difficoltà appoggiandosi al bastone con una mano e prendendo con l’altra mano la bottiglia di champagne- ce ne andiamo,prima che io e il mio amico –guardò leggermente il suo bastone- non resistiamo alla tentazione di ballare la macarena con te-

 

Spinse la porta di vetro cercando di mantenere l’equilibrio e salì le scale,rifugiandosi in terrazza. Pochi minuti più tardi la porta della terrazza si aprì e si chiuse di nuovo.

 

-Credo che Foreman abbia ragione-

 

-Questo perché sei sbronzo,Dottor Wilson. E’ un assioma medico: Foreman non ha mai ragione,IO ho sempre ragione-

 

Wilson si mise le mani nelle tasche dei pantaloni e fece un paio di passi traballanti verso di lui.

 

-Questo assioma non era scritto in nessuno dei miei libri di medicina-

 

-Questo perché hai ottenuto la licenza medica vincendo a tombola-

 

Ingoiò un lungo sorso di champagne direttamente dalla bottiglia e poi la offrì all’amico.

 

-Per caso hai paura di lei?-

 

Oh no!un’altra volta quella stupida discussione.

 

-Non sono solo io,chiunque abbia visto Cuddy con la sua maschera di bellezza la teme-

 

Wilson mandò giù un sorso di vino e lo guardò sorridendo.

 

-Sai bene che non mi stavo riferendo a Cuddy-

 

-E tu sai che sei un gran rompipalle,a volte mi chiedo perché sono tuo amico-

 

-Perché ti firmo le ricette per il Vicodin-

 

-Ah,sapevo che c’era un buon motivo-

 

Si appoggiò alla parete liberando il suo braccio dallo sforzo di sopportare il peso del suo corpo e alzò gli occhi al cielo.

 

-Dovresti chiamare Cameron-

 

-Sì,beh,dovrei seguire anche il codice etico dell’ospedale ma non lo faccio mai-

 

Vogler se ne era andato. Perché non gli lasciavano godere la sua notte di gloria in santa pace? Sbronzo,con i Rolling Stones come sottofondo e film porno via Internet,per esempio:era chiedere troppo?

 

-Dovresti chiamarla-

 

A quanto pare sì.

 

-Se ne andata lei:se vorrà tornare,chiamerà lei-

 

-Sì,però se ne andata per te-

 

Ora capiva perché era al terzo matrimonio:Wilson era un rompipalle in potenza!

 

-Esatto!-

 

-Che vuol dire “esatto”?

 

Sospirò con enorme fastidio e strappò la bottiglia di champagne dalle mani dell’amico. Se doveva partecipare anche minimamente a quella conversazione necessitava di tutto l’alcol che il suo corpo poteva sopportare.

 

-Voglio dire,che tipo persona è tanto stupida per fare una cosa del genere?-

 

-Una buona persona?!-

 

-No,comprare i biscotti dei Boy Scout è un’azione degna di una buona persona. Cameron è come uno zerbino:si lascia calpestare  e poi ti ringrazia per la visita- Era sbronzo e le sue braccia accompagnavano ogni parola con smorfie e gesti più drammatici del solito- Mi dà sui nervi! A volte ho voglia di prenderla per il collo e stringerlo tanto da farle saltare gli occhi come palline da ping pong-

 

Wilson sorrise,ridendo leggermente.

 

-Così la chiamerai-

 

Sì,l’avrebbe chiamata però probabilmente si sarebbe preso a bastonate con il suo stesso bastone,se qualcuno fosse venuto a saperlo.

 

Guadò il suo amico con occhi lucidi e stanchi. Lui lo sapeva,Wilson lo sapeva,entrambi sapevano che sapevano,cioè che,per quanto gli desse sui nervi, c’era qualcosa in quella piagnucolona di Cameron che gli ispirava…qualcosa,simile ad uno sconosciuto e lontano sentimento di tenerezza.

 

-E’ una brava dottoressa-

 

Certo,come se ora avesse bisogno di motivi da parte del suo amico per chiamarla.

 

-la verità è che i radiologi sono pazzi di lei e ci consegnano subito i risultati degli esami quando lei lancia loro occhiate ammiccanti-

 

-Sei sicuro?-

 

Wilson sembrava divertito ed estremamente sbronzo,mentre si appoggiava alla parete.

 

-Sì,c’ho provato anch’io a farlo ma non ha funzionato-

 

-Cos’è successo?-

 

-Ho ricevuto tre denunce per violenza sessuale da parte di Joe, Peter e Gay-

 

-Gale-

 

-Quello che è- corrugò la fronte,non gli piaceva essere corretto- Sono di così strette vedute…-

 

# # #

 

La porta del suo studio si aprì mentre,seduta sulla sua sedia e con i piedi scalzi posti sopra la scrivania, cercava di far smettere alla stanza di girare. Stavolta però non fu l’enorme figura di Vogler che la interruppe ma un apparentemente sbronzo dottor House con una bottiglia di champagne praticamente vuota nella mano.

 

- Dov’è- guardò da un lato all’altro senza fissare un punto in particolare-Oh merda! Mi avevano detto che Vogler era nel tuo studio,ero venuto a pavoneggiarmi-

 

Cuddy,a prescindere dalla situazione,sorrise.

 

-Questo però minerebbe la tua fama di uomo galante ed educato-disse sarcastica.

 

House fece una smorfia falsa e piena di confusione guardando il soffitto.

 

-Credi che sia stato per questo che mi hanno cacciato dalla Scuola per Signorine di Alta Classe che Hanno come Unico Scopo nella Vita il Matrimonio?-abbassò il capo e sorrise:-ah no,quella eri tu!-

 

In quel momento,il biglietto da visita di Vogler le ardeva nella tasca,l’alcol ardeva le sue vene e House semplicemente la faceva ardere,come sempre.

 

-Uno di questi giorni qualcuno di prenderà a calci nel culo-

 

-Si chiama Candy, una dominatrice molto competente. Non sapevo che la conoscessi anche tu-

 

Poteva mettersi a ridere oppure a piangere.

 

Un’altra volta.

 

Poteva anche scagliarsi contro House e strangolarlo con le sue mani. Invece si alzò con una certa difficoltà e con qualche barcollamento si diresse verso il centro della stanza dove si trovava l’altro dottore.

 

-House-

 

-No,quando ho detto che non verrei a letto con te nemmeno da sbronzo non parlavo in senso figurato-

 

L’opzione dello strangolamento guadagnava punti ma prima doveva chiedergli una cosa.

 

-Che cosa avresti fatto con quei 100 milioni di dollari per l’ospedale?-

 

Riuscì a vedere per un attimo come la domanda lo avesse colto impreparato e infatti la sua risposta tardò ad arrivare (o forse era solo un effetto dell’alcol che gli rallentava le sue reazioni).

 

-Installerei una yacuzzi nel mio studio e contratterei Pamela Anderson perché mi massaggi la schiena-bevette un sorso di champagne,poi riportò l’attenzione su di lei:-E tu cosa ne avresti fatto?-

 

Avrebbe fatto tante cose…o forse non tante, forse la spada di Damocle che Vogler avrebbe esercitato su di lei in ogni momento avrebbe potuto sopraffarla e il denaro sarebbe stato destinato su uno studio per la ricerca di un Viagra migliore.

 

Però se avesse avuto 100 milioni,non i 100 milioni di Vogler ma 100 milioni senza nome….

 

-Avrei fatto una generosa donazione al reparto di diagnostica-

 

Dopotutto,se l’ospedale aveva mantenuto la sua fama,se lei aveva mantenuto la sua integrità morale e se la gran parte dei suoi dipendenti non era divenuta preda del conformismo,lo dovevano,almeno in gran parte,a Gregory House.

 

Non valeva 100 milioni di dollari come gli aveva detto in precedenza, ma probabilmente ne valeva 99.

 

 

FINE

  
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