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Autore: Cuits    29/10/2007    2 recensioni
Un bacio....
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allison Cameron, Greg House
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un bacio

-Non è giusto,ho il diritto di prendere le mie decisioni e soprattutto…-

 

Tutto quello che House era in grado di sentire era bla,blablablabla,bla. Aveva cominciato in corridoio e l’aveva seguito fino alla sala per le diagnosi,gli aveva fatto compagnia mentre si faceva il caffé e ora era con lui nel suo studio,quel maledetto e insopportabile blablabla

 

-…al margine di qualunque implicazione etica,non dovresti….-

 

Né il Vicodin,né il caffé,né l’immensa pazienza da santo che lo caratterizzava,nulla sembrava poter neutralizzare quel fastidioso torrente di parole che uscivano borbottando dalla bocca di Cameron,convinta delle sue buone e nobili intenzioni,perché non aveva un giubbotto anti-proiettile in nessuno dei suoi cassetti?

 

-….e mi rifiuto di accettarlo. La prossima volta…-

 

O per Dio!e tutto questo casino perché l’aveva manipolata affinché mentisse a Cuddy,al paziente e…a tutto il resto del mondo. A questi livelli ormai avrebbe dovuto esserci abituata,inoltre era colpa sua,se mentisse quando lui glielo chiedeva,non dovrebbe manipolarla tutte le volte.

 

-….e se il paziente sporgerà denuncia,sarebbe un suo diritto,e allora….-

 

Dove diavolo erano finiti Foreman e Chase? Erano stupidi,ma non tanto da impiegare più di mezzora per una TAC. E Wilson? Per caso dal suo studio non sentiva come soffriva? Guardò disperato il pavimento,doveva farla tacere in qualche modo,e se la faceva cadere incosciente con una bastonata?

 

-…..e può darsi che me lo meriti,ma non voglio vedermi implicata…. –

 

In un ultimo sforzo disperato di salvare il suo cervello senza l’implicazione della forza bruta e senza pensarci troppo,si avvicinò a lei ,utilizzando la mano libera dal bastone per posarla sulla sua spalla,e la baciò.

 

La prima cosa che percepì il dottor House fu il sollievo del silenzio. La seconda fu l’odore,un leggero profumo di pesca che proveniva dai capelli di Cameron. La terza,e ultima,su la sensazione strana delle labbra carnoso e calde di Cameron contro le sue leggermente secche.

 

Fu un riflesso e,se una qualche volta avesse dovuto confessarlo in cambio di alcune dosi di analgesico,avrebbe dato la colpa al dannato profumo di pesca che si intrufolava nei suoi polmoni. Tirò fuori la lingua di alcuni millimetri e si bagnò le labbra,senza pensare che con i suoi bagnava a sua volta le labbra di Cameron.

 

A partire da quel istante tutto precipitò:un gemito a malapena percettibile attraversò la sua gola e House non trovò altro rimedio che aprire leggermente la bocca e mordere il labbro inferiore di Cameron,come la goccia di cioccolato che scivola sulla tazza e l’unica cosa che puoi fare è raccoglierla con  la lingua.

 

Era quasi irreale,il silenzio,l’odore di pesca e Cameron che rispondeva al bacio,senza urgenza ma con una certa cadenza paziente e insistente con ogni nuovo incontro tra le loro labbra.

 

Troppo paziente per House.

 

Scosse un poco il capo,approfittando della differenza d’altezza per approfondire il bacio,per marcare a fuoco ogni angolo della bocca di Cameron e mordere ogni centimetro delle sue labbra.

 

I capelli morbidi e lunghi di Cameron scivolavano tra le sue dita che si muovevano da sole,mentre cambiava l’inclinazione del bacio con un movimento studiato del capo.

 

Non avevano importanza le pareti di cristallo,ne le porte aperte dello studio,ne le cose che sarebbero avvenute dopo perché le cose o si facevano bene o non si facevano. A malapena gli interessava la mancanza di ossigeno finché il biossido di pesca non minacciò di lasciarlo incosciente.

 

Ad appena trenta centimetri di distanza Allison Cameron continuava a profumare di pesca ma non con la stessa intensità di prima, e i suoi capelli seguitavano ad essere lunghi e morbidi però non scivolavano più attorno alla sua mano,e le sue labbra sembravano ora essere più rosse e carnose del solito ma a troppi centimetri di distanza. L’ossigeno ritornò a circolare nel suo cervello,mentre recuperava il respiro, e si trovò di repente di fronte allo sguardo della ragazza,che cercava di non apparire turbata senza riuscirci.

 

Quello era il momento giusto per lasciarla incosciente con una bastonata;invece fece un sorriso con quella smorfia tanto alla Gregory House.

 

-Mononucleosi. Sai quello che dicono:compartire è vivere-

 

 

Fine

  
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