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Autore: Pix27    09/04/2013    1 recensioni
Gokudera non era mai stato gentile con le ragazze, i traumi passati causati da quella pazza di sua sorella gli avevano impedito di desiderare qualsiasi contatto con il genere femminile, ecco perché ogni volta che una povera ragazza si innamorava dello smoker bomb e decideva di dichiararsi, cadeva nella depressione più nera e a quel punto le iscritte al fan-club di Hayato la andavano a consolare.
“ehh? Dici sul serio? Beh non mi interessa, tornatene da dove sei venuta e riprenditi questi! Sei proprio inutile.”
Questo era il tipico rifiuto di Hayato Gokudera.
Si avete letto bene ERA il rifiuto alle dichiarazioni di almeno tre settimane fa.
Cos'è successo nel frattempo? Beh sono andata a trovarlo in Giappone.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: G, Hayato Gokudera, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo tutto mi aspettavo tranne di trovare quell'ochetta dell'Arikawa davanti alla porta della classe che mi guarda male assieme un gruppetto di sue amiche.

“Hayato ti volevo chiedere una cosa, ci sono delle ragazze che mi hanno preso di mira, non è che per caso hai il fan-club?” chiedo ridendo mentre entro in classe seguita a ruota da lui, dal decimo e da Yamamoto, lui mi guarda male 
“che vuoi che ne sappia di quelle oche?” io gli sorrido 
“non guardarmi in quel modo, sai che non funziona con me, comunque vuoi che ci pensi io a loro?” lui spalanca gli occhi sorpreso 
“lo faresti davvero?” gli appoggio una mano sulla spalla e scuoto la testa 
“nonostante sia la tua migliore amica dall'asilo mi fai certe domande? Ma non è ovvio? Non saranno peggio delle BM che gironzolano per Catania no?”
lui scoppia a ridere e mi accarezza la testa “in effetti hai ragione...”

le lezioni passano senza problemi fino all'ora di pranzo.

Al suono della campanella mi alzo e vado incontro al decimo con il mio sacchetto del pranzo
“Agnese-san pranzi con noi?” mi chiede sorridendo 
“ma certo decimo, ma potresti evitare di aggiungere suffissi al mio nome? Sai è un po imbarazzante...” mi gratto la testa e sorrido imbarazzata 
“uhm, ti dispiace se prima chiedo alla mia ragazza?” io lo guardo shoccata -e da quando Tsunayoshi ha la ragazza?- guardo in maniera eloquente Gokudera alla ricerca di una spiegazione ma non fa in tempo a rispondermi che arriva Arikawa a disturbarci 
“straniera, dovrei parlarti un attimo...” -chi boli chista?- penso scocciata 
“ma certo miss simpatia, ma sai io avrei un nome...” interrompo il discorso e guardo i miei amici 
“Decimo ci vediamo tra poco, Hayato tieni dentro ci sono i dolci che ho fatto ieri, sono la mia merenda, ma c'è ne abbastanza per tutti” dico sorridendogli e passandogli il sacchetto di stoffa.

Seguo Arikawa fino al bagno delle ragazze entriamo e chiudiamo la porta
“uh vedo che non siamo sole” sorrido sarcastica 
“piacere mi chiam...” 
“non c'è ne importa niente del tuo nome straniera!” sbotta Arikawa 
“ok mi sono rotta, che cos'è state cercando qualcuno da prendere di mira? Beh sappiate che non me non funziona, visto che sono una straniera, come mi chiamate voi...” 
mi circondano e tentano di buttarmi a terra -bel lavoro davvero peccato che sono troppo forte per voi- blocco tutti gli attacchi facendole cadere di schiena 
“vi ho battuto usando una delle arti del budo tipiche del giappone, ironico vero? Io sono la migliore amica di Hayato Gokudera e non saranno delle ragazzine a cambiare questa verità! E adesso scusate ma devo andare a mangiare i cannoli con i miei amici”.

Esco dal bagno e mi dirigo verso il tetto quando incontro una ragazza fare la mia stessa strada lei mi nota e mi sorride “tu devi essere Agnese-san vero?” annuisco “si piacere, tu devi essere la sorella di Ryohei Sasagawa sei nella mia classe, per caso conosci Sawada-san?” lei mi guarda sorpresa e imbarazzata 
“Tsu-kun e il mio ragazzo...” sussurra, io la guardo come se fosse un trofeo 
“ma davvero?ohh che bello allora sei tu! Hayato mi ha parlato di te! Diventiamo amiche?” le sorrido e lei fa altrettanto 
“Ma certo! ti piacciono i dolci?” io le faccio l'occhiolino
“ma certo, ti svelo un segreto i dolci tipici della mia città sono i più buoni del mondo, e io sono bravissima a farli” rido mentre le si illuminano gli occhi dalla gioia 
“davvero?” io annuisco 
“si ma se non ci sbrighiamo rischiamo che gli altri se li pappano tutti”.

Io e Kyoko facciamo le ultime scale correndo e una volta arrivate su tetto vediamo il mio cestino del pranzo con solo due cannoli e Yamamoto e Ryohei con la cintura allentata per evitare di scoppiare, guardo sconvolta il mio povero pranzo che quei due panzoni si erano strafogati durante la mia assenza e mi scende una lacrimuccia dispiaciuta 
“I miei cannoliiiiii!” urlo disperata poi mentre Tsuna mi guarda sconvolto e Hayato scoppia a ridere io prendo gli ultimi due e ne offro uno a Kyoko 
“ecco, a te” sorrido mangiando il mio cannolo e tirando un pugno ad Hayato,

“Hayato, mi siddiai bonu ora ah! Sempri a rìdiri ri mia!” esclamo frustrata prendendolo per il colletto della camicia 
“au, pattiti bona cu mmia ca non ti fici nenti!” mi risponde sarcastico bloccandomi il polso, mi guarda negli occhi e mi dice in giapponese 
“Agnese, parlando il dialetto ci capiamo solo noi due, lo sai vero?” io sorrido a mia volta 
“ovvio, lo so, ma certe cose vanno dette con la giusta enfasi, altrimenti il messaggio non arriva, ù capisti?” fa un cenno dietro di me e scoppia a ridere io mi giro e vedo decimo e tutti gli altri che ci guardano sconvolti 
“tranquilli dopo vi faccio la traduzione” dico ridendo mentre Gokudera mi scompiglia i capelli.

All'uscita prima di tornare a casa fermo Gokudera 
“ehi visto che domani è sabato, ti volevo chiedere se sei libero, sai è da tanto che non ci vediamo e volevo passare il pomeriggio da te visto che è un pezzo che non parliamo io e te” lui mi scompiglia i capelli 
“ok ma ricordati di portare il tuo joystick e le patatine” ci battiamo il cinque e lo saluto uscendo dal cancello della scuola 
“ne preparerò talmente tante che mi servirà la borsa di Mary Poppins! A domani!”

prima di rientrare feci una lunga passeggiata, riflettendo su quello che mi ero predisposta di fare: diventare membro della CEDEF e riuscire a sciogliere tutti gli Hayato fan-club presenti sulla faccia della terra.

  
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