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Autore: OneWhiteRogue    09/04/2013    12 recensioni
'Anonimo91 si è appena connesso.'
[Larry Stylinson]
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter seven.

Louis' pov:

Erano le sette e mezza e finalmente ero in treno.
Avevo dormito tutta la notte in stazione, ed ero stato fortunato a trovare il biglietto per l'ultimo treno Holmes Chapel - Doncaster della mattinata.
Il modo in cui Harry mi aveva trattato non mi aveva sorpreso, in qualche modo non mi sarei mai aspettato mi accettasse. Infondo lui era etero, e andare da lui era stata solo una pessima idea.
Non mi ero reso conto di quanto tenessi a lui prima di allora. E mentre ero lì, seduto da solo su quel treno, cercando di non piangere aspettando un suo messaggio, me n'ero reso conto.
Non ero attratto da Harry. Ero totalmente, fottutamente perso ed innamorato di lui. Perso nel vero senso della parola. Non ero perso come un bambino che si allontana dalla mamma al centro commerciale, ero vuoto dentro.
E mentre
le lacrime mi bagnavano gli occhi, il posto accanto a me si occupò. Quando mi voltai, riuscì a vedere solamente un Harry sfocato che mi parlava.

"E' occupato?" Chiese una donna anziana, sedendosi. Scossi la testa.

Afferrai l'iphone, cercando uno svago qualunque. Un qualcosa che mi permettesse di abbassare la testa e sfuggire allo sguardo della vecchia, che insisteva a scrutarmi con i suoi occhiali enormi.
"Stai piangendo?" Chiese dopo qualche minuto.
"E' solo un moscerino." Mi giustificai, guardandola.
La donna scosse la testa, con l'aria di qualcuno fin troppo esperto in amore o cose del genere.
"Chi è il moscerino per il quale stai piangendo? la tua ex-ragazza?" Chiese sorridendo. Sorrisi anch'io, scuotendo la testa.
"La ragazza che ami?"Alzai lo sguardo, aprendo leggermente la bocca.
"Più o meno." sussurrai senza guardarla. La vecchia donna si accigliò, guardando il soffitto.
"Alla tua età, avevo un corteggiatore. Non ero per nulla attratta da lui se non esteticamente, ma ai miei tempi era tutto diverso. L'amore era un sentimento vero, si prendeva la briga di stare accanto solo alla persona per cui batteva il cuore. Per questo motivo lo rifiutai molte volte. Ricordo bene che una sera lo pregai di andarsene e non tornare mai più. Chiesi di sparire per sempre. In questo momento capisco quanto fui stupida. Se lui non fosse stato così testardo da tornare, lo avrei perso. Ci si innamora delle persone con il tempo e con il cuore, non con gli occhi. Un giorno la bellezza sarà sparita, e non sarà rimasto nulla da amare."
"E poi?" Chiesi interessato.
"E poi ci siamo sposati. I cinquant'anni più belli della mia vita. Vivere senza di lui è diventato inutile, potessi tornare indietro mi getterei tra le sue braccia senza allontanarlo."
La guardai, senza parole. Fortunatamente mi anticipò e continuò il suo discorso.
"Tu sei giovane, ma non si è mai troppo giovani per amare. Ne troppo vecchi."
"E' troppo tardi, sto tornando a cas.." Mi zittì.
"Hai perso questo treno, ma ce ne saranno altri. Ce ne saranno se continui a crederci." Sorrise, per poi alzarsi e afferrare la sua borsa. "Questa è la mia fermata, buona fortuna."
Salutai la donna con una mano, torturando il bracciale bianco che tenevo sul polso. Aveva un piccolo cuore su di esso, l'avevo fatto incidere a Doncaster qualche giorno prima.
Non so quanti minuti ci volettero prima di raggiungere la fermata di Doncaster, ma ebbi parecchio tempo per pensare a Harry e alle parole della vecchia signora.
Appena scesi dal treno osservai il mio riflesso su una colonna d'acciaio. Avevo i capelli sulla fronte disordinati, gli occhi rossi per il pianto e i miei vestiti erano disordinati e stropicciati.
Non mi sarei mai aspettato di tornare in quello stato, specialmente perché sin da piccolo ero molto positivo e speravo Harry poteva capirmi. Ma non l'aveva fatto, e io non mi ero arreso.
Ci sarebbero stati altri treni da prendere, e io li avrei presi.

Harry's pov:


La testa mi girava ed ero confuso, aprii gli occhi lentamente, sbadigliando.
"Finalmente!" Trillò Sailor, abbracciandomi.
"Cos'è successo?" Chiesi. Era raro che mi venissero a trovare in casa mia. Eravamo soliti uscire, e loro sapevano quali erano i miei limiti. La mia camera era personale e nessuno di loro l'aveva mai vista più di una volta. Per essere lì, seduti sul mio letto a fissarmi, doveva essere successo qualcosa di grave.
"Ieri sera eri sconvolto, non so per quale motivo." Disse Sailor guardando Zayn, che sorrise. "Zayn aveva esagerato con gli alcolici e tu l'hai seguito a ruota."
"Ti sei fatto la prima canna della tua vita, amico!" Esclamò Zayn, più diretto e meno sensibile di Sailor.
"Cosa?" Sputai tra i denti, sbadigliando.
"Dai, sono esperienze che vanno fatte almeno una volta nella vita!" Sorrise orgoglioso.
Zayn era solito parlare di esperienze. Per lui la vita era un gioco, e il fatto che fosse stato bocciato per lui era un'esperienza. Aveva cominciato a fumare definendo 'esperienza' quello che invece diventò un vizio. Sapevo avesse provato qualche tipo di droga, me l'aveva svelato lui stesse. 'Sono esperienze', si era giustificato.
Non l'avevo mai seguito a ruota in questo genere di esperienze, ma l'avevo assecondato. A fare la parte della mammina iper-protettiva c'era Sailor, che oramai con la sua visibilissima cotta per Zayn non faceva altro che cercare inutilmente di tenerlo a bada. Ma Zayn era uno spirito libero, Sailor avrebbe dovuto capirlo dall'inizio.
"Quello cos'è?" Chiesi indicando un pacco regalo blu appoggiato sulla scrivania. In tutta risposta Zayn fece spallucce e lo prese, ci giocherellò per poi passarmelo.
Feci lo stesso, lasciando che le dita passassero sul fiocco rosso e strappassero con debolezza la carta.

"Caro Harry,
Hai detto di non volere nulla per il tuo compleanno, hai detto che ti bastava la mia presenza. Eppure ti ho fatto un regalo, sperando questo ti faccia pensare sempre a me. Tuo, Louis."


Un brivido mi corse lungo la schiena quando lessi il suo nome affiancato da quell'aggettivo possessivo. Era il mio Louis, eppure l'avevo mandato via. Lui si concedeva a me, diventava il mio e io lo rifiutavo. I ricordi di quella sera apparivano sfocati e nitidi. Cercai di ricordare di più, inutilmente. Con il tempo avrei ricordato, o almeno lo speravo.
Scossi la testa, evitando di scoppiare in lacrime nel momento meno opportuno.
Appoggiai il biglietto sul comodino, aprendo la piccola scatolina ancora presente nella carta. Sfilai il fiocco bianco e afferrai il bracciale.
Era semplice, e questo lo rendeva bellissimo. Era bianco, con un piccolo cuore d'acciaio. Giurai fosse graffiato, ma avvicinandolo notai fosse una scritta incisa. 'L+H'.
In quel momento non resistetti, lasciai che le lacrime bagnassero i miei occhi. Abbassai la testa, legando il bracciale sul polso destro. Profumava.
"Chi te l'ha regalato?" Trillò Sailor, l'espressione di una bambina che scarta i regali di Natale.
"Louis." Dissi scioccamente.
Zayn si voltò appena nominai quel nome, per poi fissarmi.
"Un amico." Spiegai a Sailor, che mi guardava confusa.
"Sicuro?" Chiese Zayn guardandomi.
Alzai lo sguardo verso di lui, mostrando i miei occhi lucidi ai due.
"No."



 

Spazio autrice:
Rieccomi, dopo due giorni di assenza cc Ho finalmente postato questo capitolo, volevo postarlo ieri sera, ma lo avevo salvato in una chat su fb e come avrete visto ieri non funzionava.
Che dire di questo capitolo, è corto, lo so, mi dispiace. Non ha molto senso, ma è okay, spero vi piaccia. Amo sempre di più la figura di Louis. Spero tutte abbiate notato che anche Louis ha il bracciale inciso asdjgkjl. c: fatemi sapere se vi piace!
Twitter:
@partywithperrie
Facebook: Serena Cecchetti
  
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