Oggi in classe si parlava di dinamica e delle forze come l’attrito e la gravità. Mentre il professore di fisica continuava a vaneggiare e ad interrompere la lezione ogni due per tre per lasciar cadere il registro a terra con un gran botto e dimostrare così l’attrazione che ci tiene ben fermi a terra, come al solito ho preso a farmi gli affari miei con lo sguardo perso nelle crepe del muro sopra la lavagna. Detto così sembro sempre di più JD di Scrubs, che si fa i trip mentali più dettagliati che abbia mai visto/provato/sentito.
Quando sono stanca e torno dalla palestra con la tracolla del borsone che trancia la spalla, penso sempre alla gravità. E’ una sorta di autolesionismo. Sono distrutta e trascino le gambe, mettendo a stento i piedi uno dopo l’altro, e a cosa vado a pensare? Alla forza che mi trascina verso il basso, che mi fa percepire i chili di mal distribuiti e gli asciugamani che si sono accumulati nella borsa perchè sono troppo stravolta per svuotarla e metterli a lavare quando torno.
Ma perchè?