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Autore: meggislarry_    09/04/2013    1 recensioni
Never let the fear of streaking out keep you from playing the game...(non lasciare mai che la paura di perdere ti impedisca di partecipare) quelle parole risuonavano ancora nella mia mente, dopo 2 anni, e anche in una situazione come questa...una bottiglia di birra sbattuto contro il muro vicino a me mi riporta alla realtà e l'uomo che ho davanti a me con un bastone in mano, offusca l'immagine della donna nei miei pensieri... e a quel punto mi accorgo che sono in pericolo.. e quando quella persona prende lo slancio per avventarsi contro di me, mi metto a correre con tutta la forza che ho...
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Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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  • Memories and friends
     






ZAYN
Aspettai con lei ... ma lei rimase in silenzio.
Uno strano silenzio.
La guardai, vidi che i suoi occhin erano concentrati, come per prepararsi un discorso....

RONNIE
... Lo guadai di traverso, notai che mi stava fissando con attenzione.
Distolsi lo sguardo.
Iniziai ad agitarmi, non avevoo intezione di chiamare nessuno. E dicerto non avrei chiamato mio padre.
Così avevo deciso di fingere una chiamata, mi concentrai cercando di contare tre squilli nella mia mente.
-Hey papi!- dissi fingendo un sorriso, il migliore che potessi fare, per non creare sospetti a Zayn, ma questo gesto mi fece male al petto. Odiavo mentire, e sppecialmente a lui...
-Tutto bene, ... sisi tranquillo, bhe ti volevo dire che sta sera torno alle sei, avevo intenzione di andare a fare un giretto, ...-mi accorsi che la mia voce stava diventando leggermente stridula, non mi piaceva. Guardai il ragazzo alla guida dell'auto, aveva un'espressione seria, concentrata, e non sulla strada ma sulle mie parole, perchè mi lanciò uno sguardo di traverso, e grazie a questo, capii che nemmeno lui se la beveva quella vocina.
Così schiarii la voce e continuai -Sisi, papi tranquillo...- erano due anni che non chiamavo quell'uomo in quel modo, e mi sembrava strano.
-Tornerò a casa entro le sei promesso!-mentre stavo per 'salutare' mio padre nella finta chiamata, mi arrivò un messaggio. Feci finta di nulla, ma le mie guance erano diventate color porpora. Non volevo voltalmi verso Zayn, sapevo mi stava fissando, ma non volevo ancora affronatrlo...
-Sisi papiii.. oookeeey ciaooo...!- finii in tono disperato la finta chiamata. Nessuno mi avrebbe aspettato a casa.
Nessuno mi avrebbe raccomandato di tornare a casa presto.
Nessuno sarebbe rimasto lì per me.
Mi riscossi dai miei pensieri che avrebbero minacciato le lacrime a scendere grazie al bel ragazzo lì, vicino a me. Forse lui ci sarebbe stato.No, ma dai Ronnie, mia piccola Ronnie, non farti illusioni, è il più popolare, e più bello della scuola, non ci sarebbe stato per una quasi_invisibile come te! Lui era tutto per tutti, ma non lo sarebbe stato per te! Senza dubbio, la mia seconda coscienza aveva ragione, lui non sarebbe stato con me. Non potevo iniziare ad illudermi.
-Ti è arrivato un messaggio- mi avvertì lui in tono ironico, e forse, in una maniera che chiedeva spiegazioni, o forse era solo una mia impressione.
-Solitamente i messaggi durante le chiamate non si sentono- Certo lo sapevo! Continuò lui senza lasciami spiegare, e gli fui anche un pochino grata per questo, così potevo pensare ad una scusa.
-Ma il mio telefono è così...ehm .. andato che fa sempre brutti scherzi-balbettai.. uffa perchè ero così imbranata a dire bugie o scuse! se mi mettessero carta e penna, non riuscirei mai a smettere di scrivere.
-Ah.. daccordo-Mi gurda insospettito, ma si rigira e segue la strada.
-Dove andiamo?-chiesi voltandomi a leggere il messaggio appena ricevuto.
Era di Sally, una mia collega del locale che mi avvisava quando c'era bisogno di me, visto che per ... la mia testardaggine? si prorpio quella. Avevo deciso di non dare il mio numero ad uno sconoscuto come il proprietario del locale. Infatti il messaggio diceva:

Hey,Ronnie come stai? spero tutto bene, perchè bhe vedi oggi Clair ha un 'appuntamento' all'ultimo minuto, ce la faresti a venire?
-Sally <3 xx



Sgranai un pochino gli occhi, perchè era ormai da tanto che non mi chiamavano. E immaginavo che potesse essere Clair colei che sostituivo, lei era ... bhe, quando ne aveva bisogno, una prostituta. Non era una cattiva ragazza, per come sembrano i suoi lavori, cioè non è che essere barista fosse male, ma si lasciava toccare quando aveva bisogno di soldi.
Lei è rimasta orfana da quaando aveva 17 anni, i suoi genitori erano morti in un incidente d'auto. Le autopsie dicevano che non era colpa loro, ma che un ragazzo ubriaco, sotto la maggiore età era andato a sbattere contro di loro, perdendo il cotrollo della 'sua' auto.
Lei non pianse al funerale, ma quando venne a casa mia con Caroline e Sally, scoppiò in lacrime.
In quel periodo io, Sally e Caroline non sapevamo che fare, così abbiamo deciso di restarle vicino, senza azzardarci a consolarla. Clair era come me, odiava la compassione. E l'unica che lo aveva capito era Sally e Caroline, che erano diventate le nostre migliori amiche.
La mia vita era diventata più leggera con loro al mio fianco. Ero meno depressa, avevo iniziato a riprendere un po' di forma, perchè per la disperazione, avevo diminuito il mio nutrimento naturale. Il problema era che in quel periodo era tornato mio fratello per la  prima volta dopo la morte di... nostra madre.

Zayn, notando il silenzio che si era creato, mentre io ero nel labirinto dei miei pensieri, accese la radio.
Sul canale, di cui non feci attenzione al nome, c'era una canzone, lenta che iniziava con un pianoforte, che suonava alle parole della cantante, che riconobbi come Demi Lovato.
Four years old with my back to the door...
Amavo quella cantante, ma questa canzone ho sempre cercato di evitarla.
Mi spaventava.
All I could hear was a family war...
Mi spaventavano i ricordi che mi faceva tornare alla mente...
Your selfish hands, always expecting more...
Chiusi gli occhi...
Am I your child or just a charity ward?...
Gli occhi mi bruciavano...
You have a hollowed out heart but it's heavy in your chest, I try so hard ti fight it, but it's hopless...
Riniziai a ricordare, a ricordare tutti quegli episodi, tutte le volte che non sono riuscita a salvarlo....
Hopless, you're hopless...
Tutte quelle urla, insulti, tutti nella mia mente.
Oh father, please father. I'd love to leave you alone,but I can't let you go...
Era impossibile per me lasciarlo... Era mio padre... Riuscivo a sentire tutte quelle parole che sapevo e capivo rimbombare nella mia mente.
Oh father,please father. Put the bottle down, for the love of a daughter...
Ed eccola, la goccia liberatasi dalla mia palpebra e scendere sulla mia guancia al ricordo della sera prima.

-Odio quando mettono queste canzoni deprimenti-disse Zayn cambiando canale in qualcos'altro fino a trovare la canzone di Pitbull e Chris Brown, Internationale Love.
Mi riportò alla realtà con una velocità che ebbi la reazione istintica di asciugarmi la lacrima caduta.
Mi ero dimenticata che ero in macchina con lui.
Mi guardò di traverso.
Trasalii.
Speravo lui non avesse visto.
Che non avesse notato, e invece, si lo aveva fatto.
Per la seconda volta in due giorni mi vide con le lacrime sulle guancie.
Mi odiavo.
Perchè ero così.
Così stupida.
Così depressa.
Così... stronza da avere una vita allo stesso modo.

"Si pure io..." concordai con la sua affermazione.

Lui non mi parlò.
Non mi chiese che cosa avevo.
Non ebbe compassione di me.
Forse l'aveva capito dalla sera prima, dalle mie reazioni.
Oppure solo non sapeva cosa dire, o non aveva voglia di parlare.
Ero felice, ma stranamente una parte di me che cominciava ad uscire, voleva che lui s'interessasse a me.
La repressi subito.
Non doveva succedere nulla.
Non dovevo lascirmi andare.

Tornai a ripensare alla sera prima involontariamente. 
Quella dannata canzone....

Stavo facendo italiano, mi preparavo per l'interrogazione.
Poi ero anche felice, naturalmente per la gita a Londra, e non perchè il professore mi avrebbe chiamato alla cattedra o alla lavagna, anzi a quel pensiero mi agitai ancora di più.
Non mi piaceva essere sotto lo sguardo attento di tutti, che ad ogni passo, parola o gesto sbagliato, ti ridevano alle spalle o bisbigliavano cose su di te, sul tuo corpo, sul tuo carattere... o sulla tua vita. Nessuno sapeva della mia vita oltre alle mie amiche, che non la conoscevano nemmeno tutta. Mettiamola così, loro sapevano che non ero in buoni rapporti con mio padre, e sapevano che mi sgridava per ogni cosa invece che mi picchiava per ogni cosa.
Sospirai.
Dovevo farcela, nessuno poteva, no doveva abbattersi per me, dovevo solo resistere e combattere.
Ma tutta questa forza di volontà spariva ogni volta che scattava la serratura... E come non detto, mentre un brivido di sconforto percorreva il mio corpo, la porta si aprì.
Scattai in piedi.
Mi guardai attorno come alla ricerca di un nascondiglio.
Ma poi pensai era inutile, avrebbe distrutto qualcosa per poi trovarmi.
E poi dovevo stare attenta al quadro di mia mamma...
La mia dolce mamma... Mi stavano per tornare alla mente ricordi con lei, ma mi riscossi subito, cercando di concentrarmi sui passi che continuavano a sentirsi.
Si fermò, silenzio. L'ansia mi crebbe dentro, il mio cuore batteva troppo forte.
Uno scruscio di sedia. E poi uno schianto. E tanti frantumi.
I passi traballanti si avvicinarono alla mia porta. Stavo per urlare, ma mi bloccai.
Stavo per scappare, ma mi bloccai.
Stavo per nascondermi, ma mi bloccai.
Stavo per cadere sulle mie ginocchia, ma mi bloccai.
Rimasi semplicemente paralizzata, circondata dalla tensione, che sparì quando quell'uomo aprì la porta di camera mia sbattendola.
Indietreggia di un passo inciampando e cadendo sulla sedia.
Vidi che si sfilava la cintura. -Perchè?- chiese quasi urlando. Stava piangendo.
-Perchè l'hai fatto?- insistè -Dimmelo!- gridò questa volta.
Si abbattè su di me in lacrime per la disperazione, per la paura, per la tensione, per la colpa, e ... per la rassegnazione.
Sentii un dolore fortissimo alla coscia che mi fece rotolare giù dalla sedia.
E come un bambino raggomitolato nella pancia della mamma, io stesa a terra subivo le frustate su tutto il mio corpo, con gli ochhi rossi e le guance bagnate dalle lacrime.
Prima sul braccio.
Poi sulla mano.
Sulla gamba.
Sulla schiena. E poi un'altra e un'altra ancora.
Alla fine un colpo un testa mi fece perdere i sensi.

Passarono i minuti, quelli che a me sembrarono ore.
Mi rialzia trovando una goccia di sangue sul pavimento dov'era poggiata la mia testa.
Me la toccai involontariamente, ma non riuscii a toccarmi il cranio che sentii un dolore atroce al solo spostare i mossi capelli neri corvino.
Non vidi mio padre,.. se così lo si poteva chiamare.
Pensai uscì, e mi sentii il cuore più leggero e i muscoli più rilassato, ma il tutto scomparve quando uscii in corridoio e lo vidi lì seduto davanti alla porta di camer mia con il bastone nella mano sinistra. Era seduto come un pellegrino: ginocchio alzato, mano sul bastone in piedi al suo fianco, l'altro braccio accasciato per terra e la testa bassa, che rialzò non appena notò i miei piedi di fronte a lui.
Si alzò.
Sgranai gli occhi.
Aveva gli occhi rossi per l'alcool e per il troppo pianto, ma le guance asciutte.
Aveva un ghigno sulle labbra, il solito ghigno che voleva significare solo una cosa:
voleva rifarlo.
Rifare quell'orrenda
cosa.
A ripensarci mi venne un buco allo stomaco.
Quelle poche volte in cui era successo ero sempre riuscita a scappare.
Ma avevo paura che sarebbe arrivato il giorno in cui non ci sarei riuscita.
Il mio cuore batteva forte.
Nella mia mente rimbombava la frase che mi faceva più schifo al mondo:
mio padre voleva struprarmi.
Improvvisamente una frase sovrastò quelle parole, e un'immagine fece la stessa cosa sull'uomo davanti a me.
Era mia madre : never let the fear of streaking out keep you from playing the game.
Il tutto fu interrotto da una bottiglia di birra spaccata accanto al mio viso.
Mi ripresi.
Non potevo restare lì un minuto in più.
Scappai e andai al parco, dove...


La sua voce sensuale e dolce mi riportò alla realtà. Ci eravamo fermati.
Mi guardai attorno. -Ma dove cazzo mi hai portato?- chiesi da un tono calmo ma seccato, a un tono alto e sorpreso.
-Ti è caduta la corona principessa, aspetta che ti aiuto a riprenderla...-scherzò lui sulla mia finezza, abbassandosi verso il mio sedile e facendo finta di raccogliere qualcosa.
-Ma... aspetta tu sai cantare?- chiesi sorpresa...
-Ehm .. si ... ma nessuno nella scuola lo sa...- disse rialzandosi... lo vidi arrossire per la prima volta, risi di gusto della mia scoperta.
Sentii grandi mani avvolgersi attorno alla mia vita e iniziare a muoversi.
Mi stava facendo il solletico.
Ero troppo sensibile e lui se ne accorse, infatti continuò.
Stavo urlando e ridendo con le lacrime agli occhi, non riuscivo a fermarlo, ma soprattutto non riuscivo a stare ferma.
Sapeva come distrarmi e sorprendermi.
Iniziai a scalciare e mi accasciai con la testa e il collo contro la portiera della macchian, e in resto del mio corpo sul sedile, con le gambe piegate contro il sedile dell'autista e allargate, per contenere il corpo di Zayn che era disteso sopra il mio. Non era il massimo della comodità, però mi piaceva.
Ci rendemmo conto della posizione dopo che Zayn si fermò dal farmi il solletico, e disse"Perchè ridevi ? Ho una brutta voce?" mi guardò anche con gli occhioni dolci da cagnolino, e io gli spostai in modo scherzoso il viso. A quel punto mi guardò negli occhi marroni, quelle sue perfette iridi, quelle ciglia lunghe e scure.
Alla radio c'era Bruno Mars con Just the way you are.
Zayn non si avvicinò, anzi iniziò a canticchiare.
"Hai una bellissima voce, che addormenterebbe anche il bambino che ha meno voglia di dormire" confermai sorridendogli.
E lui sorrise, e aumentò il volume di suono che usciva da quelle sue labbra perfette.
But when I seee your face, there's nothing I would change, cause girl you're amazing, just the way you are...
Ero felice, perchè sentivo che quando le cantava, le diceva a me.
Ma forse era la mia immaginazione.
Si alzò, spense la radio, e scese dall'auto. Quando stavo per scendere anch'io, mi fece segno con la mano da fuori di aspettare.
Venne ad aprirmi, scesi.
Ma come al solito inciamo e gli cado addosso. 
-Se inciampi ogni volta, a me fa molto piacere sai?- disse lui con un sorrisino
-Si certo. Allora cercherò di stare più attenta le prossime volte- gli risposi ricambiando il sorriso, come se lui avesse affermato il contrario.
Il suo sorriso si aprì di più -Non penso tu ci riuscirai.
-Ah! davvero?, scommettiamo?- buttai lì scherzando.
Ma lui la prese seriamente:-Se la prossima volta inciampi mi devi un bacio, okey?
Io sgranai gli occhi, ma non volevo arrendermi così facilmente. -Okey! E se invece vinco io ed entro questa giornata non cado, tu mi porterai in un posto. Siamo daccordo?
-Bhe potrei anche rinunciare, tanto il vantaggio ce l'ho sempre io- Rise.
.-Allora cambiamo, mmmm... -misi la mano sotto il mento e cominciai a pensare.
-Nono ti pregooo.... - supplicò lui.
Io risi della sua reazione, e a quel punto mi venne l'idea:-Senza sesso per un mese!-dissi puntandogli il dito contro.
Fece il broncio. - Daccordo, ma se vinco anche tu mantieni la promessa.- sorrise.
Mi fermai ad osservarlo attentamente. -Si.
Spostai la mano da un centrimentro dal suo petto, ad un centimrìtro dal duo stomaco tirando fuori il mignolo.
Lui mi guardò sorpreso, poi guardò il dito e cosminciò a ridere-Ma sul serio?
Feci il broncio, come offesa dalle sue parole, ma lo feci così bene che lui smise di sorridere e mi srinse il mio mignolo con il suo annuendo.

Poi mi prese per mano e ci incamminammo.
Era un boschetto e noi avevamo parcheggiato la macchian sul ciglio della strada.
Il bosco non era molto folto, ma era rigoroso di foglie verdi, il prato di fiori di ogni genere, papaveri, viole, margherite, orchidee e tantissime altre bellezze. Era come stare in un rifugio.
Gli alberi con i loro rami e le loro posizioni, formavano un passaggio, una piccola stradina di ghiaia che finiva non molto lontano.
-E' il mio rifugio-disse Zayn- vengo qui quando non so che fare, o quando litigo con qualcuno, specialmente con i miei-continuò con un sorriso guardandomi.
Poi tornò con lo sguardo sulla stradina.-Sei la prima che porto qui.
Lo vidi arrossire, e io con lui. Ma tutto scomparse quando la luce del sole cci invese e ci mostrò ciò che avevamo davanti....






SCUSATE IL RITARDOOOOO
Allora belle fanciulle che mi raccontate?? bhe io tutto bene.
Che ne pensate, vi piace?? siete felici??.. ditemi tuttooo, vi aspettavate qualcos'altro??...
parlate criticate mandatemi a qual ppaese (vabbè magari quello no ) ahhahha oookey non era divertente...mmmmm...
Voi cosa pensate? che accadrà? chi vincerà la scommessa??...
bho io no so... bha... hahah 
Se volete darmi suggerimenti ditemi tuttoooo.. ah e per importantissimissimissimissimissimisssimsiima cosa
volevo mandar eun bacione/abbraccio a tutti quelli che seguono, ricordano(?) e preferiscono<8'9 la storiaaa e tutte le persone che mi sostengono e recencisconoooo vi adorooooo...
dovrei essere ioo a ringraziarviii per le fantastiche e bellissime parole che mi scrivetteeeee. e lo farò se secensireteeee.. bhe noottee e sogni d'oro a tutte voi mie belle principesseee(?)
Zayn è qui con me (?) e vi manda un bacioneeee hhahhah nope non era divertente -.- oggi sono un pochino stanca... e scusate per l'orarioo..
a un'ultimissima cosa, votate quale volete isa la vostra Ronnie(?) la 1 la 2 o la 3??? sono curiossaaaaaa
bacioniii< 3 xx


1)                                                                                                             2)                                                                                                      3)
 
  
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