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Autore: Lady Deeks    10/04/2013    5 recensioni
E se qualcuno tornasse dal passato di uno dei membri del team?
E se questo qualcuno fosse...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kensi Blye, Marty Deeks, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Prima o poi ritornano
Capitolo 5

 
-Cosa pensi di tutta questa storia?-  chiese ad un tratto Callen.

Quando, in sala operativa, Deeks gli aveva assicurato che Kensi era in grado di continuare l’indagine nonostante l’evidente coinvolgimento emotivo, lui aveva voluto credergli, ma ora cominciava a chiedersi se non avesse commesso un errore ad assecondarlo.
Era il capo della squadra e di conseguenza tutti si aspettavano che agisse per il meglio, che avesse un piano e una soluzione per tutto, ma la verità era che G. Callen non era sicuro di niente in quel momento.
Il caso era appena iniziato, e già si presentava più complicato di quel che avrebbe voluto: il coinvolgimento di un marine, che era per giunta sospettavo dell’omicidio, rappresentava un problema del quale avrebbe volentieri fatto a meno… se poi quel marine era il Jack di Kensi le cose potevano solo peggiorare.
D’altro canto, se l’avesse esclusa, G. sapeva benissimo che Kensi ce l’avrebbe avuta con lui e, quel che è peggio, avrebbe continuato le sue indagini da sola come quando si era trattato del padre.
Per ora l’unica cosa che potevano fare era fare il loro lavoro e parlare con i proprietari del locale nel quale il corpo di Sanders era stato trovato, in cerca di indizi, prove e testimonianze che li avrebbero aiutati a capire qualcosa di più di tutta quella faccenda.
Ed era proprio lì che erano diretti. Il “Poseidon” era un piccolo bar-ristorante situato lungo la costa dove, per lo più i giovani, erano soliti riunirsi dopo una giornata in spieggia; d’altro canto era un luogo molto tranquillo e discreto dove poteva risultare facile portare a termine un qualsiasi tipo di trattativa.
Sam svoltò l’angolo dell’isolato che li separava dalla destinazione. Non aveva ancora risposto alla domanda del partner non perché non l’avesse sentito, ma perché non sapeva proprio che pensare! Era troppo presto per frasi un’idea precisa o credibile del caso, ma per qualche motivo Sam credeva che la domanda non riguardasse proprio quello.

-Cosa penso? Penso che questo  Jack non mi piace per niente  e che appena sgarra lo gonfio come un  pallone!-

-Andiamo Sam, sii serio.- commentò ironico Callen nonostante non avesse alcun dubbio sulla veridicità di quell’affermazione.

-Sono serio, G! Ascolta, Kensi è l’unica donna della squadra, se non contiamo Nell che sta sempre in sala operativa. È nostro compito proteggerla.-

-Io credo che Kensi sappia benissimo badare a se stessa.- disse, e tuttavia capì quel che Sam volesse dire.

-Sai cosa intendo!-

-So soltanto di averti chiesto un parere e che tu non mi hai risposto.- cercò di riprendere le redini della situazione. –Questa storia non riguarda Kensi.-
Sam posteggiò la Challenger di fronte al “Poseidon”, poi si voltò verso il collega.

-Non la riguarda? Ne sei ancora convinto?- e, senza aspettare alcuna risposta, scese dall’auto.

* * *

Un urlante silenzio si era intanto stabilito in sala operativa.
Urlante di domande.
Urlante di risposte.
Urlante di pensieri e segreti che, con ogni probabilità, sarebbero rimasti segreti.
Solo il ticchettio degli orologi scandiva il tempo, rendendo ancora più inquietante quell’atmosfera che si era venuta a creare.
Nessuna indicazione, nessun ordine, nessun click  dei mouse o di mani che volavano veloci sulle tastiere inserendo password e superando blocchi di sicurezza. Niente di niente.
Si poteva quasi credere che la sala fosse vuota… se non per la presenza di tre individui.
Hetty stava in piedi, immobile e pensierosa da diversi minuti, senza dare ordini o proferire parola, mentre i due analisti sedevano, a distanza di sicurezza da lei, timorosi di quel che avrebbe potuto dire loro.
Da quando avevano finito di aggiornarla sulle modalità di sviluppo del caso, nessuno dei due aveva avuto il coraggio di porre domande o di muovere un solo muscolo. Ma ciò non impediva certo loro di pensare e farsi un’idea propria.
Quando Eric ebbe nominato Jack Mills, entrambi notarono l’impercettibile, e quasi completamente celato, sussulto della donna che, a quanto pareva, conosceva quell’uomo e non si aspettava di sentirne parlare. I due analisti avevano capito subito che Hetty sapeva più di quanto volesse mostrare e, a dimostrazione di ciò, quando Nell ebbe specificato il coinvolgimento di Kensi e la natura del suo rapporto col marine, Hetty non si scompose per nulla.
Lei sapeva di Jack. Probabilmente più di quel che sapevano loro.
E ora che Eric e Nell avevano finito di aggiornarla, aspettavano in silenzio studiandola, come se questo potesse aiutarli a capire cosa il loro capo stesse pensando. Da un momento all’altro sarebbe arrivata ad una soluzione, o forse li avrebbe resi partecipi delle sue riflessioni, o magari avrebbe rivelato loro questioni delicate che li avrebbero aiutati  a venire a capo di tutta quella faccenda.
Certo era che non potevano stare lì con le mani in mano!
I loro colleghi erano partiti da almeno quindici minuti, chi verso la casa di Sanders, chi verso il “Poseidon”, e loro non avevano ancora niente se non un file cui non riuscivano ad accedere, degli esami che aspettavano dall’obitorio, e una donna preoccupata, misteriosa e soprattutto furiosa per essere stata tenuta all’oscuro di tutto e snobbata dal suo team… La cosa non si metteva bene.
E ancora Hetty taceva, le mani conserte e la mente chi sa dove.
Dovevano interromperla? E soprattutto chi doveva farlo?
Nell volse un’occhiata ad Eric e gli fece segno, con un leggero movimento del capo, di farsi avanti, ma quello rispose all’ “invito” scuotendo vivacemente la testa; per lui erano già fortunati ad essere ancora vivi dopo la sfuriata ricevuta e l’espressione omicida che Hetty aveva entrata in sala, non sarebbe stato certo  lui a richiamarla dai suoi pensieri… che ci pensasse la “giovane Hetty”!
I due cominciarono quindi a lanciarsi sguardi eloquenti, a ricattarsi e a minacciarsi con gesti teatrali e a bisbigliarsi in modo quasi impercettibile, l’uno ordinando all’altra di fare qualcosa.
E fu proprio in questo frangente che Hetty alzò lo sguardo sorprendendoli litigare silenziosamente.

-Be’, che fate lì seduti senza far niente? Al lavoro!- li apostrofò e nel tempo di un battito di ciglia i due erano già a trafficare ai computers.

Eric cercò nuovamente di entrare nel file di Jack Mills, ma il documento era protetto e ci sarebbe voluto un po’ per eludere i blocchi; Nell, invece, controllò i risultati dell’autopsia di Sanders che, finalmente, erano arrivati dall’obitorio via e-mail.

-I risultati necroscopici e tossicologici confermano le cause della morte di Sanders avvenuta per contatto con un cocktail di tiopental sodico, bromuro di pamponio e cloruro di potassio (*) somministrabile o per via orale o per iniezione. Potente, veloce e…abbastanza doloroso. – aggiunse scuotendo il capo come dispiaciuta. Poi  si girò verso Hetty e inaspettatamente se la ritrovò a fianco.

-D-dall’obitorio- balbettò per la sorpresa ma riacquistando velocemente il controllo. -dicono di aver trovato dei graffi sul braccio di Sanders. Potrebbe essere stato ferito da Mills con una siringa o qualcos’altro. –si interruppe un attimo come a voler dare il tempo agli altri due di elaborare le informazioni ricevute, poi continuò. –Avviso Sam e Callen, magari trovano qualcosa nel ristorante o nei cestini e cassonetti lì vicini.- alzò la cornetta pigiando il tasto della chiamata rapida. –Poi riesamino il video in cerca di qualcosa. –continuò aspettando che Callen  rispondesse al cellulare.
Hetty annuì e si rivolse al biondo.

-Signor Beale, a che punto siamo?-

-Ad un punto morto. Non sono ancora riuscito ad accedere al file di Mills: è stato bloccato, probabilmente volevano tenere le notizie nascoste a qualcuno. Ci vorrà almeno mezz’ora perché io possa…-

-J25K12.-
Eric, e Nell con ancora la cornetta del telefono in mano, si voltarono all’unisono verso la donna che li ricambiò con sguardo innocente.

-S-sì Callen, sono Nell. I risultati…- cominciò la giovane quando il collega ebbe risposto.

-Come?- riprese Eric.

-Il codice di sblocco. J25K12. Tutto maiuscolo e attaccato.-

Lo stupore dipinto ancora sul volto di Eric, e le mani a pochi centimetri dalla tastiera.
Hetty lo guardò leggermente irritata spostando gli occhi dal monitor all’analista.

-Signor Beale, acceda a questo profilo. Ne ha i mezzi ora.-

L’uomo stava quasi per rispondere qualcosa, quando la porta della sala operativa si aprì lasciando entrare un giovane basso, occhialuto e dall’aria spaesata.

-S-signorina Lang, m-mi scusi il disturbo ma c’è il direttore Granger al telefono che chiede di parlare con lei…-

-Al momento sono impegnata. Gli dica che lo richiamerò appena possibile.- cercò di liquidarlo freddamente e con una punta di irritazione sulla voce.

-H-ha detto di trattarsi di una cosa  urgente. Di un certo “Caso Sanders” e di CIA, e FBI.-

Hetty si voltò prima verso il messaggero, poi all’uomo nello schermo, Jack, e sconfitta e notevolmente infastidita, seguì il messo. Poco prima di uscire si rivolse ai suoi analisti.

-Tenetemi aggiornata.- ordinò, due parole celanti una minaccia. Poi uscì.

Nell ed Eric si fissarono confusi e spaesati. Quel che era accaduto era molto strano. Non avevano mai visto Hetty comportarsi così. Certo, non era la prima volta che si comportasse in modo enigmatico, ma questo era eccessivo perfino per lei.

-J25K12. Secondo te come fa a sapere il codice?- chiese Eric battendolo al computer.

-Due sono le possibilità.- iniziò Nell. –O ha l’autorità per conoscerlo… o è stata lei a inserirlo.-

Il telefono squillò. E lo schermo indicava il nome di Deeks.
 

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(*)  queste informazioni sono prese dalla puntata 3x22 “Un tranquillo vicinato”.

NOTA DELL’AUTRICE: no, non è un miraggio… è un vero aggiornamento! Mi scuso per l’immane ritardo e soprattutto con densi_tiva alla quale avevo promesso il brano circa due settimane fa (XD) e spero di riuscire a farmi perdonare (con tutti) con questo capitolo chilometrico. In realtà la stesura originale prevedeva una seconda parte Sam/Callen e una parte Densi ma ho deciso di rimandare il tutto al prossimo capitolo per non far venire troppo pesante la lettura. Spero non risulti noioso per la mancanza di Densi ma, nonostante la storia tratti principalmente di Densi/Jack, c’è un caso da mostrare e costruire quindi capitoli del genere sono obbligatori. Ringrazio come sempre tutti coloro che hanno commentato finora e invito caldamente i “silenziosi” a farsi avanti, giusto per sapere se la storia interessa e se vale la pena di continuarla. Grazie a tutti e a presto!
  
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