Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: jbeliebers    10/04/2013    1 recensioni
Non sono più sua. Lui non c'è più. Lo amo ancora? Si, ovvio il mio cuore rimarrà suo per sempre è il mio corpo che diventerà di qualcun'altro. Non è riuscito a mantenere la sua promessa ma neanche io.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Leonardo come immaginavo era in discoteca e anche se non mi aveva avvisato non me la presi più di tanto con lui, per tanti svariati motivi come per esempio quello che io avevo fatto finta di dimenticarmi che oggi era il suo compleanno e so quanto questo l'abbia deluso e sapevo anche che aveva degli amici che tenevano molto a lui e quindi avevo intuito che per tirargli su il morale avevano organizzato una cosa all'ultimo minuto, e la discoteca era il meglio che erano riusciti a trovare. Mi fermai un po' prima della discoteca perchè infondo anche io ero un'adolescente fino a qualche anno fa e sapevo quanto era odioso farsi venire a prendere dai genitori.....Lo chiamai e gli dissi di uscire.

“Si può sapere che fine hai fatto? E' da questa mattina che non ti fai vivo nemmeno una chiamata per far sapere che stai bene!” dissi rimproverandolo ma me ne pentii subito.

“E tanto a te che te ne frega se sto bene o male se sono vivo o morto” disse senza peso

“Cosa? Ma sei matto! Leonardo sei mio figlio la persona più importante della mia vita come puoi dire una cosa del genere?!” dissi incredula e l'ansia si fece spazio dentro di me dovevo dirgli che non mi ero dimenticata del suo compleanno ma ormai mancavano solo pochi minuti alla sorpresa dovevo resistere anche se ormai non credevo più di tanto sul fatto che la sorpresa avesse un risultato positivo.

“A si?! E allora spiegami come cazzo hai fatto a dimenticarti che oggi è il mio compleanno?!” disse con freddezza

“Io...io....mi dispiace” dissi sperando cosi' di terminare la conversazione. E cosi' fu se ne rimase zitto forse perchè non sapeva cosa rispondermi.

“Dove stiamo andando?” mi chiese tutto a un tratto.

“A casa” dissi guardando la strada.

“Potevi lasciarmi festeggiare il mio compleanno con le persone che se ne sono ricordate” disse con rabbia e un velo di disprezzo. Non si era accorto che quella non era la strada di casa. Non risposi perchè non sapevo che dirgli visto che in teoria aveva ragione. Ho paura. Paura di perderlo.

Arrivati all'aeroporto gli dissi con un sorriso sincero.

“Auguri” e lo abbracciai. Lui un po' incerto ricambiò l'abbraccio forse solo perchè ne aveva bisogno.

“Ma che ci fa-” cominciò lui

“Schhh, vieni con me”

Una volta entrati ci sedemmo. Di sicuro era pieno di domande da farmi ma lo anticipai.

 

“Allora so che vuoi delle spiegazioni ma prima ti voglio fare io una domanda: davvero hai creduto che mi fossi dimenticata del tuo compleanno?!” gli chiesi ridendo e riacquistando il buon umore quando vidi anche lui accennare un sorriso.

“Si cioè non lo so, solo che tu non ti eri mai dimenticata del mio compleanno e...e lo so ti sembrerà da bambini ma mi manchi” “E' da quando è nata Valeria che è vero anche io non vi considero più come prima ma da questo a quello che mi hai fatto credere oggi! Sono contento che era uno scherzo” disse. Non sapendo che rispondere mi limitai a baciargli una guancia e abbracciarlo. “Tu non mi perderai mai perchè sei parte di me ricordati che sei stato nel mio corpo per quasi un anno!” risposi per sciogliere la tensione che si era creata.

“Ma dove andiamo?” mi chiese sciogliendo l'abbraccio.

“Non te lo dico!” gli risposi facendogli la linguaccia. Credo che quello che Leonardo amava più di me era proprio il rapporto che avevo costruito con lui non ero solamente sua madre ma un amica, la sua migliore amica, ma forse avevo sottovalutato quanto fosse importante per lui il contatto fisico da quando era che non l'abbracciavo come un bambino? A già da quando ho iniziato a trattarlo da adulto senza pensare che è solo un bambino, il mio bambino. “Allora andiamo a scoprire il tuo regalo di compleanno o no?” dissi alzandomi. “Allora non te ne sei dimenticata?!” chiese sorpreso “No certo che no!” salimmo in aereo.

“Mamma?!”

“Mh?”

“Dove sono papà e Valeria?”

“A casa ahahah!”

“Siamo solo io e te”

“Chi ci senta pensa male ma!”

“E che ti frega di quello che pensa la gente scusa?”

“Come vuoi tanto al massimo penseranno che mi stupri tutti i giorni”

“E tu lasciaglielo credere”

“Sei proprio matta”

“Già....”

Il viaggio passò tranquillo e quando atterrammo trovammo un taxi ad aspettarci. Provai a dire all'autista l'indirizzo dell'hotel ma io non sapevo parlare il francese quindi....ci mettemmo un po'. Vi chiederete che cavolo ci fanno madre e figlio nella città degli innamorati? Bhè in realtà non avevo portato Leonardo a Parigi per camminare mano nella mano per le vie della città. Comunque eravamo arrivati in albergo, era tardissimo e ci mettemmo a dormire.  

  
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