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Autore: Jenne    10/04/2013    0 recensioni
"Ei Justin, è appena arrivata un carico di roba buona, quando vieni a dare un occhiata? Siamo tutti impazienti di vendere al famoso Dealer!"
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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capitolo 1.

E' l'ennesimo ragazzo che sento al telegiornale che viene beccato a spacciare droga.
Ma cosa hanno nel cervello? Perchè rovinarsi la vita a soli 18 anni? Comunque ora dicono che è in una comunità per disintossicarsi da un anno. Speriamo abbia appreso la lezione.
Spensi la tele.

Era una domenica sera come tante e io stavo finendo di studiare per la verifica di filosofia del giorno dopo.
"Grazie" a questa stupida scuola era una settimana che non vedevo i miei amici, mi sentivo come in prigione, rinchiusa nella torre più alta del castello, come Raperonzolo.
I miei genitori dicono sempre "Prima lo studio Kaitlyn, poi gli amici".
Ma spiegatemi, come si fa a vivere di solo studio?
Insomma a 19 anni non si può pretendere di rimanere chiusi in casa sempre.
I miei genitori sono degli intellettuali anomali: mamma è una professoressa di latino all'università e papà professore di lettere nella stessa università. 
Pensate alla fortuna che ho ad avere due genitori così, la scuola è l'argomento di ogni conversazione.
Mio fratello Noah era un disastro a scuola eppure non gli rompevano tanto le palle come facevano con me.
"Tu sei la sorella maggiore, devi dare il buon esempio!" dicono sempre.
Ma che buon esempio vuoi che dia a quello? Ha il cervello bruciato.

Chiusi quel dannato libro di filosofia e presi il mio cellulare.

A: Sam
Ei hai già finito di studiare filosofia? ti va se ci vediamo per un gelato? Io non ne posso più.

Misi giù il telefono e continuai a studiare, per quanto alta fosse la mia concentrazione.
"L'imbecille crede di non avere niente da imparare, l'intelligente sa che deve imparare da qualcuno, il saggio impara da chiunque.
Di: Beppe Tardito"

Non riesco a riconoscermi in nessuna di queste categorie. Non sono ne imbecille, ma nemmeno stupida quindi di conseguenza un pò intelligente, ma nemmeno saggia, il che mi riporta a pensare che io sia un pò stupida.
Dannazione!
La filosofia mi porta a fare questi viaggi mentali che una ragazza di 19 anni forse non dovrebbe fare, però ammetto che è affascinante.

Mi vibrò il cellulare.

Da: Sam
Si ho finito ma non ci ho capito una mazza, tu?
Dai, alle 20.30 sono da te

A: Sam
Sto finendo e non sembra tanto difficile, ahah!
Ok, allora inizio a prepararmi.

Da: Sam
Lo sapevo, sei sempre la solita secchiona!
A dopo ♥!

Sam è la mia migliore amica da.. sempre! Siamo letteralmente cresciute insieme. Le nostre mamme sono amiche dal college e da allora non si sono mai separate.
Abita a solo 3 isolati da me il che mi rende ancora più felice.
Penso sia come la sorella che vorrei al posto di Noah.

Si sono fatte le 19.30 e puntuale come sempre mamma mi chiama per la cena. Scesi e inevitabilmente mi scontrai con quel tonto di mio fratello.
"Allora Kaitlyn, hai studiato filosofia?"
"Si mamma ma perchè non chiedi anche a Noah se ha fatto i suoi compiti? Sicuramente sarà stato tutto il giorno in camera a farsi pippe."
"Kaitlyn Allison Hamilton non usare questo linguaggio in questa casa!"
"La mamma ha ragione Kaitlyn Allison, non usare quel linguaggio."
"Sta zitto scemo."
"Strega."
"Asino."
"FINITELA!"
"Scusa papà ma Noah è irritante."
"Non è una giustificazione, adesso siediti a tavola e mangia."

Non replicai, non mi andava di iniziare una discussione per quel cretino, avrei rischiato che non mi facessero uscire con Sam.
Mangiai la mia cena in silenzio sentendo i noiosi discorsi che facevano i miei e guardando con disgusto Noah mangiare; sembrava un cavernicolo.
Ma che ha nella testa? Scimmie che suonano i piatti?
Mi alzai.
"Dove vai Kait?"
"Ho finito mamma, vado a prepararmi."
"Per andare dove?"
"Esco a mangiare un gelato con Sam, posso?"
"Alle undici a casa"
"Ma mamma!"
"Ah! Nessuna discussione o così o stai in camera tua."

Me ne andai borbottando tra me e me in modo che non mi sentisse.
Dio era così preistorica! Ma alla mia età lei non usciva mai?
Che palle.
Salì in camera e vidi che vidi che mi era arrivato un messaggio al cellulare.

Da: Ryan
Ei baby come stai? Vieni a casa mia stasera? Ho casa libera! Sai.. potremmo spassarcela.

A: Ryan
Sei il solito porco Ryan. Non posso ho già un impegno con Sam.

Da: Ryan
Sei così noiosa, sempre con Sam e con me quando ci stai?

Non gli risposi. A volte è così infantile.
Si, Ryan è il mio ragazzo da un anno, è nella squadra di Football della scuola, la Lake Monroe, ed è un montato assurdo, onestamente non so perchè ancora ci sto insieme.
Probabilmente non ho il coraggio di lasciarlo, chissà quale sceneggiata metterebbe in piedi.

Da: Sam
Sono arrivata, scendi.

Mi infilai velocemente le mie vans nere, presi la borsa e scesi le scale di corsa.
"Mamma Sam è qui, ci vediamo dopo!"
"Mi raccomando!"

Uscii.
"Ciao Kay, come stai?"
"Al solito, tu?"
"Ho il cervello fuso, come diamine hai fatto a capirci qualcosa?"
"Non lo so". ridemmo insieme.
Ci prendemmo a braccetto e cominciammo a camminare per 4 isolati fino alla gelateria "Sweety sun".
Facevano il gelato più buono del quartiere.
Alla SS si riuniscono tutti i ragazzi la sera, è praticamente il luogo di ritrovo di tutti gli adolescenti della zona.

"Ei Kay, guarda quello"
"Quello chi?"
"Quello che ti guarda più o meno da quando siamo arrivate?"
Mi girai. Seduto su un muretto c'era un ragazzo che se ne stava li con un gruppo di amici. Mi sembrava un viso familiare ma ero più che certa di non averlo mai visto da quelle parti.
"Chi è? lo conosci?"
"No, ma è sexy."
"Saaam!"
"Che? E' sexy!"

Se ne stava sulle sue, era una tipo strano.
Poi vidi che si alzò e cominciò a camminare nella nostra direzione.
Chissà che voleva, magari aveva riconosciuto uno delle due.
Ancora però non capivo dove cazzo avessi visto quella faccia.

"Ei, ottimo il gusto che hai scelto." Fece l'occhiolino. "Hai da accendere?"
"No mi spiace."
"Peccato! Ci si vede!"

Che tipo strano. Se ne tornò dai suoi amici e poi sparì tra gli alberi della via.

Da: madre
Kaitlyn vieni a casa, abbiamo bisogno di te.

"Ei Sam devo andare, mamma mi reclama, ci vediamo domani"
"Ok a domani"
L'abbracciai e mi diressi alla via di casa.
Mentre camminavo mi veniva automatico pensare dove avessi già visto quella faccia ma dio non riuscivo a capire. 
Arrivai alla porta di casa, la aprii e entrai.

"Mi hai chiamata un ora prima delle 11, che c'è?"
"Noah ha bisogno di una mano con i compiti."
"Non ci posso credere mamma, ma che si arrangi!"
" Va in camera tua e restaci Kaitlyn".

Non la guardai nemmeno, salii le scale picchiando i piedi sui gradini e sbattei la porta violentemente.
Dio quanto la odio, trova sempre mille scuse.
Se solo potessi scappare, tornerei da Sam solo per seguire quel ragazzo, che cristo santo, non mi si leva dalla testa.

Basta, me ne vado a dormire, domani mattina sicuramente me ne sarò già dimenticata.
  
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