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Autore: NanaOsaki    31/10/2007    5 recensioni
-Sei sicura che fumare ti faccia bene?-interruppe Yasu. -Ormai credo che il mio corpo si sia abituato alla nicotina-rispose Nana,senza guardarlo. -Credo che per una parte di te sia troppo presto per abituarsi al fumo-continuò Yasu,spegnendo la sigaretta a terra e continuando a guardare dritto davanti a sé. -Non so di cosa tu stia parlando,pelatino.- rispose Nana,irrigidendosi. -Non mentirmi.- le disse lui,secco. -Cosa dovrei dirti?-cercò di difendersi Nana

altra mia ff su Nana e Ren,finita dopo ben 14 capitoli...leggetela!♥
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nana Osaki, Ren Honjo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L’orologio ticchettava; l’ampolla della flebo produceva un rumore flebile, ma perpetuo come lo scorrere del tempo. Una donna era stesa su un letto bianco,anonimo tra gli altri. La mano della donna era appoggiata sul letto,le dita socchiuse; la mano di un uomo stava stringendo quelle dita così esili,con le lunghe unghie laccate di rosso. La testa era appoggiata sul letto,entrambi dormivano. Fuori da quella camera,il tempo scorreva normalmente,ma dentro,se non fosse stato per il leggero rumore dell’orologio,il tempo sembrava essersi fermato. A un certo punto,la ragazza aprì gli occhi,guardò alla sua destra e vide la flebo; guardò poi alla sua sinistra,si accorse che c’era qualcuno vicino a lei che le teneva la mano. “ Ren? Ma che ora è? Perché è qui? E soprattutto…perché ci sono io?” pensò Nana,guardando il ragazzo. L’orologio segnava le sei. Le sei del mattino o della sera? Non lo sapeva. Si mosse,in uno scatto quasi involontario,e Ren si svegliò; alzò la testa,guardò Nana e lei gli sorrise. Si accorse solo successivamente di essersi addormentato e di aver continuato a stringere la mano di Nana.
-Ho dormito? Non me ne sono accorto!- disse Ren.
-Eh sì,darling,ti sei addormentato. Ma quando sei arrivato? E soprattutto quando ci sono arrivata io?- chiese lei.
-Ti ho portato qui io ieri. Hai avuto un attacco respiratorio,poi sei svenuta…i dottori ti hanno fatto degli accertamenti e hanno detto che entro stamattina avrebbero avuto i risultati.-
-Oddio e il bambino?- si allarmò Nana.
-Non ne ho idea…non mi hanno saputo dire niente. Credo che tra poco anche Yasu,Nobu e…-Ren si fermò. Stava per pronunciare Shin,ma dopo quello che era successo,non sarebbe venuto sicuramente. Continuò-…e poi Hachi ieri ha chiamato tutta preoccupata! Hanno detto tutti che questa mattina sarebbero venuti,nonostante gli impegni che avevate oggi con la Gaia. Ma tu come ti senti?-
-Non lo so…mi sento stranamente rilassata. Era tanto che non provavo questa sensazione… e sento uno strano formicolio alla pancia…! Credo che il bambino si stia formando e stia cercando di muoversi…-rispose lei,accarezzandosi la pancia.
-Ma se sei solo al terzo mese!-obiettò Ren.
-Al quarto. Domani entrerò ufficialmente nel quarto mese. E Hachi ha detto al quarto mese sentiva la piccola dentro di sé…-
-Se lo dici tu…peccato però,lo vorrei sentire anche io.- Ren le sorrise,si alzò e le diede un bacio sulla fronte.
-Cosa ti fa pensare che sarà maschio?- chiese Nana
-Beh è ovvio…perché sarà un grande,proprio come papà!-si mise a ridere Ren. Nana gli prese la testa con la mano,la portò alle sue labbra e gli diede un bacio.

Fuori, tre persone stavano aspettando che qualche dottoressa passasse.
-Yasu,com’è possibile che non ci sia nessuno che ci possa aiutare?-
-Non lo so…- rispose Yasu –ma non è possibile che chiunque noi fermiamo non ci dica nulla! Ehi,dove vai?-
il ragazzo,seduto vicino a Yasu,si alzò e si diresse verso una sala. All’interno,solo qualche donna delle pulizie e,finalmente,una dottoressa.
-Scusi signora! Ho urgente bisogno di vedere una persona.-
-Mi dispiace,ma l’orario delle visite non è ancora iniziato.- rispose acida la signora.
-No,lei non ha capito,io sono qui per vedere Nana Osaki. È importante.-
-E lei chi sarebbe?-
-Shinichi Okazaki. Il bassista della band di Nana.-
La donna sembrò cedere e gli rispose –Ok ragazzino. Ti accompagno nella camera della signorina Osaki.-
Uscendo dalla stanza,Shin fece cenno a Yasu e Nobu di seguirlo,perché si stava dirigendo verso la camera di Nana.
Poco prima della stanza,una signora fermò i tre ragazzi e chiese loro: -Voi siete parenti o amici della signorina Osaki,vero?-
I tre risposero di sì.
-Ecco,lo dico a voi perché credo che ora la signorina stia riposando,e vorrei subito tranquillizzarla: abbiamo avuto l’esito delle analisi e le possiamo confermare le perfette condizioni del bambino. Non ha subito nulla dopo lo svenimento. Probabilmente era seduta,quindi non ha subito alcun trauma da caduta. Per le altre analisi aspetterò di parlare con lei. Arrivederci.-
La dottoressa parò così tranquillamente che inizialmente né Shin né Nobu capirono cosa stesse dicendo. Solo dopo aver finito,entrambi compresero il significato delle parole della signora e,con gli occhi sgranati,guardarono Yasu.
-Che cosa?? Cosa significa?? Nana? Bambino? Cos’è questa storia?- chiese Nobu. –Yasu! Scommetto che tu lo sapevi! Che Nana è venuta in lacrime da te per dirti che era incinta!- continuò,urlando.
-No,ti sbagli,Nobu… la verità è…- cercò di spiegare Yasu,ma Shin lo interruppe:
-Tu lo sapevi,ma non è stata lei a dirtelo,vero? Scommetto che hai attivato le tue “antenne” da bravo avvocato,vero?-
-Esattamente,Shin…io me ne sono semplicemente accorto. Come si vede che non osservate,ragazzi…-concluse la conversazione Yasu.
-Ma…- iniziò Nobu.
-…“Ma” non è meglio che lo chiedete alla diretta interessata?- lo bloccò Yasu.
Entrarono nella stanza senza bussare,e trovarono Nana e Ren seduti sul lettino a baciarsi tranquillamente.
-…Vedo che ti sei ripresa,Nana…-disse in tono umoristico Yasu –Ciao Ren. Hai passato la notte qui?-
I due ragazzi,imbarazzati,si staccarono e Ren annuì col capo.
Nana si accorse della presenza di Shin,ma non riuscì a guardarlo. Prese la mano di Ren; quest’ultimo disse: -Io esco un attimo. Chiedo della analisi e mi vado a fumare una sigaretta. Badate voi a lei?-
Nobu e Shin sorrisero,mentre Yasu seguì Ren. Questi due uscirono,e la porta si richiuse alle loro spalle senza fare rumore.
-Nana…ma cosa ci combini?- le disse Nobu,sorridendole. Nana contraccambiò il sorriso e disse:
-Vedete…ci sono tante cose di cui non vi ho parlato ultimamente…-
-Sei cattiva,sai?- la interruppe Nobu,in tono scherzoso –ci hai fatto preoccupare tantissimo…ma non ce lo potevi dire,in modo da non farci pensare così tanto su cosa avessi?-
“Allora lo sanno…” pensò Nana,ma Nobu continuò:
-Quando te ne sei andata,ieri, abbiamo cominciato a discutere sul perché questa tua intolleranza alle Black Stones,come mai non ti sentivi bene…ma Yasu non ci ha detto nulla. Oggi la sorpresa ci è arrivata da una stupida dottoressa…ha detto di dirti che il tuo bambino non ha subito nulla e che è in perfette condizioni.- . Mentre Nobu parlava,Nana si commosse. Abbassò lo sguardo ed emise un lieve sorriso. “Scusate. Scusate tanto” pensò in quel momento,ma nessuna parola uscì dalla sua bocca.
Shin rimase in silenzio per tutto il tempo. Un suo intervento non sarebbe servito a nulla. La voce di Nobu però lo riportò alla realtà:
-Shin…non hai anche tu da dire qualcosa?-
Il ragazzo fece uno scatto veloce con la testa,guardando Nobu e Nana. Dopo che incrociò i loro sguardi,abbassò il suo nuovamente e,scostandosi dal muro, si avvicinò a Nana.
-È tutta colpa mia…mi dispiace. Non ti creerò più problemi,promesso. Per favore,però,dammi la possibilità di dare il meglio di me in questi due ultimi concerti. Ti prometto che renderemo questi concerti indimenticabili.-
Nana cercò di dirgli qualcosa,ma lui aprì la porta e uscì.
Calò il silenzio in quella stanza. Nobu e Nana si guardarono ogni tanto,entrambi si sorridevano. A un certo punto,Nana si distese sul letto e disse:
-Mamma mia che palle. Perché non possiamo mettere un po’ di musica?-
-…Nana,siamo in un ospedale…non puoi pensare di mettere della musica qui dentro!-le rispose Nobu.
-Beh allora come lo ammazziamo il tempo? Giochiamo a scala quaranta? Solo ora capisco quanto sia stato importante nella nostra vita il mah jong…- . Entrambi risero.
Tutto a un tratto,la porta si spalancò: sulla soglia,una donna con una carrozzina  faceva capolino.
-Nana!!!!!- urlò.
-Hachi!!!!!-urlò a sua volta Nana,alzandosi dal letto e correndo verso la ragazza. Le due si abbracciarono; in quel momento sembravano davvero delle ragazzine. Hachi salutò Nobu,il quale ricambiò,e le due ragazze iniziarono a parlare.
-Nana! Cosa ti è successo? Ieri ho chiamato al tuo cellulare,ma ha risposto Ren: mi ha detto che ti eri sentita male e che eri andata all’ospedale…sono scoppiata a piangere!!!- cercò di dire Hachi,mentre cercava di cullare Satsuki,svegliatasi da tutto quel casino che le due avevano fatto.
Nobu le interruppe un attimo,disse loro che sarebbe uscito a fumare con Ren e uscì dalla stanza.
-Nana…come stai?-le chiese Hachi,preoccupata.
-Ora sto meglio…stamattina mi sono svegliata e Ren era vicino a me…abbiamo dormito mano nella mano…era così calda…-Nana si fece sempre più piccola mentre pronunciava queste parole. Ancora si vergognava a parlare del suo rapporto con Ren,eppure avrebbe voluto dire tante cose…avrebbe voluto confidare ad Hachi che quando Ren la baciava,lei sentiva sempre un brivido scendere da metà schiena,che quando le sussurrava qualcosa all’orecchio lei non capiva più nulla…ma queste cose rimanevano intrappolate nella sua gola,e non volevano uscire. Le sue corde vocali si rifiutavano,quasi come fossero indipendenti,di pronunciare quelle parole.
-Dimmi Nana…quel giorno,a casa mia,quando ti chiesi se amavi ancora Ren,tu non mi rispondesti. Ora cosa mi diresti?- le chiese Hachi.
-Non lo so…credo che “amore” sia una parola troppo riduttiva…io…-Nana abbassò la voce sempre più –non so come sarebbe stata la mia esistenza senza di lui.-
Hachi le sorrise. Quanto le piaceva vedere Nana così tenera,quasi indifesa. Poi le chiese che cosa fosse successo realmente,e Nana le raccontò tutto quello che si ricordava: la discussione a casa di Yasu,l’arrivo a casa,il pianto,le braccia di Ren,il vuoto. Hachi l’ascoltò attentamente, facendo attenzione a ogni particolare. Parlarono poi del più e del meno,Nana le chiese di Satsuki,risero e scherzarono come se tutto il loro passato non fosse mai esistito.
-Nana…sai? Prima ho rivisto Nobu…e…mi sono accorta che non provo più nulla per lui. Cioè…provo un affetto che non sarà mai uguale a quello di una volta…non è più amore. Rivederlo ora,con gli occhi da mamma…mi ha fatto capire che l’unica persona che avrei davvero voluto al mio fianco sarebbe stata…-Hachi si coprì il volto con la mano e non terminò la frase.
-Hachi…- Nana cercò di dire qualcosa di sensato,ma la sua frase rimase sospesa a mezz’aria. Hachi iniziò a piangere.
-Non pensavo che mi sarei affezionata così tanto…eppure…guardando le foto,quelle poche foto che lui si faceva scattare,mi sono sentita così sola…-disse Hachi,piangendo.
-Hachi…tu non sei sola…ora che Takumi se n’è andato i problemi sono iniziati anche per la mia band… in fondo,ormai per me lui faceva parte della tua vita…mi ero arresa a questo fatto,combattere affinché lui ti lasciasse libera non aveva più senso…Hachi…-anche Nana iniziò a piangere.
Ren tornò. Aprì la porta e vide le due ragazze piangere.
-Cos’è successo?- chiese loro. Le due dissero che non era nulla,e Ren spostò la sua attenzione verso la carrozzina.
-Ma guarda che bella,che sei! Satsuki…-Ren prese la manina di Satsuki e le diede un bacino. “è piccolissima…” pensò,per poi girarsi,dirigersi verso Nana e sedersi vicino a lei.
-Nana,possiamo tornare a casa. Il dottore ha detto che gli accertamenti sono stati tutti negativi. Il bambino sta bene e anche tu.- disse Ren. Si rivolse poi verso Hachi –vuoi un passaggio?-
La ragazza accettò volentieri e insieme lasciarono l’ospedale.
Intanto Satsuki dormiva beata tra le braccia della mamma. Aveva già dei capelli,erano nerissimi! Questo rendeva certa la paternità di Takumi. La piccola non emise un suono,non pianse mai,si mosse a malapena. Nana sorrideva ogni volta che pensava che,qualche mese dopo,sarebbe stata lei quella a tenere in braccio un bambino.
Lasciarono Hachi sotto casa sua,Nana capì che la loro chiacchierata sarebbe terminata lì perché per Hachi era stata davvero stressante,si salutarono e ripartirono.

Arrivarono a casa poco dopo. Subito,Ren chiese a Nana:
-Cosa dovevi dirmi ieri? Ti hanno telefonato…cosa c’è?-
Nana ci pensò un po’ su,per fare mente locale,poi rispose:
-Ah sì! Hanno spostato la visita a martedì…così noi abbiamo tutto il tempo per andare in comune!-
-In comune? A fare cosa?-
-Ecco…non lo immagini? Pensaci un po’ su…-
Ren spalancò gli occhi e fece un grande sorriso. –Andiamo a registrare il matrimonio?-
-Esatto! Lunedì avrò tutti i fogli e mercoledì andremo…sei felice?- rispose lei,sorridendo a sua volta. Ren la prese e la baciò.
-Nana…è la cosa più bella che tu mi potessi dire…frase retorica,non credi anche tu? Ma è così…ti amo tanto-le disse lui.
-Ah Ren,c’è un’altra cosa di cui ti vorrei parlare…-cercò di iniziare Nana,ma Ren la prese in braccio e la portò in camera da letto.
-Tutto quello che hai da dirmi può essere rimandato a domani…non credi anche tu?-rispose Ren,mentre stendeva Nana sul letto e le toglieva la maglia dei Sex Pistols.
Nana non rispose,ma chiuse gli occhi e iniziò a baciare il ragazzo,sempre più profondamente,sempre con più impeto; le sue mani lo volevano,le mani di Ren volevano la ragazza;le loro labbra esploravano ogni parte del corpo dell’altro. Nana si mise a cavalcioni su Ren: -Questa volta il gioco lo dirigo io- e iniziarono a fare l’amore. A un certo punto, Ren si fermò,fece stendere la ragazza sul letto,lui si mise sopra di lei e le rispose: -No,Nana…questa volta lo dirigo io il gioco-. Le bloccò i polsi contro il cuscino,e le disse:
-Divarica più che puoi le gambe…perché questa volta ti farò davvero male…-
Nana gli fece un sorriso malizioso e di sfida,cercò di liberarsi i polsi,ma Ren non glielo permise. Sentì il corpo del ragazzo allontanarsi sempre di più dal suo,per poi avvicinarsi con una forza incredibile. Disarmata,Nana non poté fare altro che urlare,sperare che quel momento non finisse mai,e cercare di stringere Ren a sé. Solo alla fine,Ren le lasciò i polsi,e Nana si strinse forte a lui,fino a lasciargli i segni delle unghie sulla schiena; entrambi gemettero.

Il mattino seguente,Nana si svegliò tra le braccia di Ren. Com’era caldo! Le sue mani le cingevano la vita e la testa. La ragazza,respirando lentamente,si avvicinò a Ren e lo strinse a sé; quest’ultimo si svegliò e le diede il buongiorno,per poi baciarla teneramente.
-Nana…come stai oggi?-le chiese lui
-Mi fanno malissimo i polsi…maledetto. Un giorno ti legherò come un cotechino e ti sevizierò!- rispose lei,ridendo. “Ieri sera è stato davvero bello” pensò,ma non disse nulla. Si limitò a stringersi forte a lui e a sorridere.
-Sei così bella quando sei rilassata…sono due mesi che non fumi praticamente più,dormi come una bambina e sei sempre allegra…che fine ha fatto la Nana che conoscevo?-disse Ren,sorridendole.
-La Nana che conoscevi spero non esisterà più. Ho intenzione di imparare dai miei errori. Frase retorica,non credi anche tu? Però…non mi voglio più comportare come una bambina.- le rispose Nana,per poi continuare,seriamente –Ren…in questo momento ho bisogno di te…ti prego…prendi in esame la richiesta che ti farò…-
-Quale richiesta? Scommetto che ora mi dirai che il figlio è di Yasu e che vuoi che io lo riconosca come mio…ma se poi nasce con gli occhialini neri e senza alcun capello cosa diciamo agli altri?-rispose Ren. Entrambi risero al pensiero di un bambino così.
-A parte gli scherzi,Ren…io…pur cercando di migliorare me stessa,ancora non riesco ad allontanare da me l’orgoglio. Rimane per me molto difficile dirti quello che vorrei tanto che tu sapessi…ma da dove posso iniziare?-iniziò Nana.
-Nana…io sono il tuo uomo,con me non devi avere nulla di cui preoccuparti…- rispose Ren,mettendosi a sedere e prendendo tra le sue braccia Nana –qualsiasi cosa tu mi dirai,non avere paura di nulla…-
-Mi fa schifo tutta questa sdolcinatezza,Ren…che scopi hai?
-Ehi non cambiare discorso!-le sorrise Ren –Dimmi quello che vuoi che io sappia…-
Nana prese un bel respiro: sapeva che,dopo quella frase che stava per pronunciare,il suo destino sarebbe cambiato.
-Ren…io…vorrei tanto che tu…-Nana gli prese la mano –vorrei che tu tornassi a fare parte dei Black Stones. Ecco,te l’ho detto. Vedi…tu non hai più una band e io…-
Ren la bloccò: -Si. Va bene. Nana…ora potrò scrivere canzoni per te,di nuovo,come un tempo.-
Nana si mise a piangere. Ren l’abbracciò e la strinse forte a sé. Forse ora che i Trapnest erano finiti,per loro la vita sarebbe migliorata. Lui avrebbe scritto testi solo per Nana,come voleva lei. Lei avrebbe cantato pezzi scritti da lui e non da Nobu. rimasero così,come dei bambini,per diverso tempo. I loro cuori battevano all’unisono; i loro respiri,calmi,riempivano il silenzio che si era creato in quella stanza.
-Davvero? Dici davvero?-interruppe quel silenzio Nana.
-Non ti mentirei mai.- rispose Ren. Prese poi Nana e la stese sul letto, la baciò,le mordicchiò le labbra,la strinse forte a sé e si fermò.
-È così bello sentire il mio profumo su di te…-le sussurrò il ragazzo. Nana si strinse a lui,affondò le mani nei suoi capelli,e Ren la penetrò,questa volta con dolcezza. Entrò dentro di lei una,due,tre,quattro volte,per poi aumentare il ritmo. Nana si contorse,cercò di trattenere ogni rumore; strinse le gambe come per chiudere Ren tra sé,inarcò la schiena perché voleva ancora più amore;lo baciò,gli baciò il collo e, alla fine,soffocò l’ultimo gemito tra le labbra di Ren.
  
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