-Forza, buoni a nulla- cominciò il professor Piton nell'aula di pozioni dei sotterranei. -Iniziate la pozione dilatante- e i ragazzi si misero al lavoro; ma non durò molto. Ovunque c'erano scoppiettii preoccupanti, ingredienti rovesciati, litigate, e risatine sul conto del professore. Dopo circa un quarto d'ora di delirio, Severus scoppiò.
-Cos'è tutta questa confusione? Ma sì, d'altronde voi siete i Grifondoro: i perfetti, i più coraggiosi della scuola … Tanto da farsi beffe di un professore. Fossi in voi modererei i termini e mi comporterei con più ordine in classe. E' per questo che vi disprezzo: siete solo dei ragazzini presuntuosi. Soprattutto tu, Potter.-
Pronunciò queste parole senza battere ciglio, ma dentro di sé sentiva una rabbia repressa verso quei montati di testa.
-Ma scusi, se detesta tanto i Grifondoro perché se la fa' con la professoressa McGranitt?- gridò una voce dal fondo della classe. Era Seamus Finnagan.
-Caro signor Finnagan, se la professoressa McGranitt scende nel mio ufficio per questioni di lavoro, non è di certo affar tuo. Per la tua sfacciataggine, 20 punti in meno a Grifondoro.- sibilò Piton. Questo era troppo. Per chi lo avevano preso?
-E se fossi in voi farei meno i gradassi, visto che le vostre pozioni sono una peggio dell'altra: che pena. Molti di voi, l'anno scorso, sono stati promossi nella mia materia solo per pietà e perché non vi avrei sopportato di più, sappiatelo.- e così dicendo lanciò un'occhiata penetrante a Ron Weasley e Harry Potter.
-La lezione è finita. Voglio per lunedì un tema di due pergamene e mezza sull'uso della pozione dilatante nella storia della magia. Buon lavoro.- Pronunciate queste parole si chiuse nel suo ufficio.
Perché nessuno aveva rispetto per lui? E poi la maleducazione di quei ragazzi era incredibile. Cercando di tenere a bada la rabbia, Severus decise di andare in biblioteca. L'altra sera gli era venuto un dubbio riguardo alla Felix Felicis … A passo svelto si avviò verso la biblioteca, cercando di trattenere l'istinto di tirare un calcio nel sedere a chiunque gli intralciasse la strada. In biblioteca, arraffò due libri di pozioni, e con altrettanta fretta si diresse verso il suo ufficio.
Stava camminando nel corridoio quando una voce lo chiamò da lontano.
-Severus!- esclamò la professoressa McGranitt. -Dove corri?-
-Ho un dubbio sulla Felix Felicis, Minerva- rispose Severus, gelido.
-Quindi anche i migliori ogni tanto hanno dei dubbi!- rise la professoressa.
Per tutta risposta Severus alzò un sopracciglio. Ma cosa voleva da lui?
-Ora dovrei andare- la congedò Piton. Con un movimento fluido girò sui tacchi e tornò sui suoi passi, senza voltarsi.
Arrivato nel suo ufficio, chiuse la porta a chiave, si accomodò sulla sua sedia e iniziò a leggere i libri presi in prestito. Ma chissà perché, non riusciva a concentrarsi. Pensava a … A Minerva. Stranamente, si ritrovò a rimuginare su quanto fosse incredibile. Era una Grifondoro, certo, ma era … Diversa. Così gentile con lui. Che forse … ? No, no, non poteva essere interessata a lui. A che pro? Probabilmente le serviva un favore, magari una pozione, e stava facendo la carina apposta. Certo, doveva essere così. “A cena chiariremo” pensò Severus. “Le chiederò cosa vuole, glielo darò, così questa stupida messinscena finirà”. E con questo pensiero fisso in mente si immerse nella lettura del suo libro.
ANGOLO AUTRICE
Heilà! Ed eccomi qua, dopo tante tribolazioni, a pubblicare il secondo capitolo. Che ne pensate? Vi assicuro che il prossimo capitolo sarà molto più divertente, ho un'idea carina! Questo è più un capitolo di “passaggio” … Recensite se vi va'! Un bacio,
Silvia :D