La leggenda narra che ai Meet&Greet non ti diano neanche il tempo di dire “Ciao Justin” che ti scattano la foto e ti mandano via. Ma quel giorno le cose non andarono così, le mie preghiere erano state ascoltate. Quel giorno ci fu concesso di fargli delle domande, così trascorse almeno mezz’ora. Avevo i crampi allo stomaco, la mia emozione era incontenibile: lui era lì, di fronte a me, dopo tutta quell’attesa. Non mi rivolse più neanche uno sguardo, nonostante Felicite, che era seduta vicino a me, gli avesse fatto una domanda.
“Qual è il tuo numero di telefono?”
Sempre la solita cretina! Io quasi non riuscivo a respirare, figuriamoci a formulare una frase di senso compiuto.
Arrivò il momento più atteso. La foto.
Iniziarono a chiamare le ragazze più vicine al fotografo, quindi noi saremmo state le ultime visto che eravamo dalla parte opposta.
Arrivò il nostro turno. Facemmo avvicinare prima la piccola Eleaonor. Justin si abbassò cingendole le spalle con le braccia, dopo averle spostato dolcemente i capelli. I suoi occhi brillano sempre quando è con i bambini, sembra nato per fare il padre. Il fotografo scattò la foto.
“Come ti chiami piccola?”, disse subito dopo Justin.
“Eleaonor”
“Posso avere un bacio Eleaonor?” le chiese indicando la sua guancia con l’indice.
La piccola lo abbracciò fortissimo e poi lo accontentò con un bacio.
Toccava ad Alice. Credo che non fosse mai stata più felice, ma come al solito non tirava fuori le sue emozioni.
“Credo che lei sia la tua più grande fan”, dissi io per incoraggiarla a parlare.
“Davvero? Mi ami così tanto tesoro?”
Alice annuì e lo abbracciò. Non riuscì più a trattenere le lacrime.
“Oh, non piangere per me! Voglio che sorridi. Ti amo anche io”, le disse asciugandole il viso.
Felicite si rivelò la solita pazza. Fecero una foto davvero carina mentre si guardavano facendosi la linguaccia. Justin scoppiò a ridere. Poi mentre lei lo abbracciava per salutarlo gli fece la sua assurda richiesta: “Justin, per favore.. potresti dire swag? Adoro quando lo dici”
“SWAG!”. La accontentò, portandosi l’indice e il medio alla tempia e facendo il suo solito gesto. Le strizzò l’occhio.
Ok, era il mio turno. Mi tremavano le gambe.
Justin stava dicendo qualcosa a bassa voce al suo bodyguard, che subito dopo andò verso Allison. Non riuscii a capire cosa si dissero, e sinceramente non mi importava, poiché Justin si era voltato verso di me e mi stava tendendo la mano. Gliela strinsi forte, e sentii una scossa scuotermi. Mi attirò a se fermandosi a pochi centimetri dal mio viso, e mi chiese “Come stai?”
“Non posso credere che finalmente sei davanti a me”. Trovai il coraggio di essere davvero sincera.
“Posso abbracciarti?”, gli chiesi con un filo di voce.
“Certo”
Avvolsi le sue braccia intorno al suo collo, mentre lui con le sue mi cinse la vita. Mi strinse forte. Avevo il suo respiro sul mio collo, le sue mani su di me. Desideravo che il tempo di fermasse.
“Ok ragazzi, forza, scattiamo questa foto”, disse il fotografo con un sorriso beffardo. Credo di non aver mai odiato nessuno come odiai lui in quel momento.
Justin rise e si allontanò, ma le sue braccia non mi lasciarono. In quel momento ci scattarono la prima foto, mentre eravamo occhi negli occhi. Il suo viso era incantevole. Continuando a tenermi stretta a se appoggiò la sua guancia sulla mia, girandosi verso la fotocamera. Sentirò la sensazione di quel contatto per sempre. Era il momento di andare, e mi piangeva il cuore. Avevo aspettato così tanto per quel momento, e vivendo in Europa chissà quando lo avrei rivisto.
“Grazie Justin”, fu l’unica cosa che riuscii a dire. Ma in quella frase c’era di più, gli stavo aprendo il mio cuore, e quasi lo supplicavo di non lasciarmi.
“Grazie a te, sei bellissima”. Mi diede un bacio sulla guancia. Prima che riuscissi a razionalizzare i suoi bodyguards lo stavano già portando via. Un secondo dopo non c’era più.
Urla, sorrisi, lacrime. Era l’effetto Justin Bieber, e aveva travolto tutti i presenti.
Le mie cugine mi strinsero in un abbraccio, e iniziarono ad urlare come pazze.
“Ma ti rendi conto? Tu gli piaci Haley! Non ti sei accorta di come ti guardava?”
“E ti ha detto che sei bellissima”
Le mie cugine sembravano essere d’accordo. Per fortuna parlavamo in italiano e nessuno ci capiva. Come al solito stavano viaggiando troppo con la fantasia.
“Pronto, terra chiama Alice e Felicite! Stiamo parlando di Justin Bieber! Fino all’anno scorso è stato con Selena Gomez e non si contano tutte le ragazze del jet set con cui è stato fotografato quest’anno. Stava solo giocando un po’, non esagerate!”
Non ero riuscita a convincerle. Mi guardavano dall’alto in basso come se fossi l’unica a non rendermi conto di un’ovvietà. Ma in quel momento non riuscivo a pensare a niente in modo razionale, tutte le sensazioni provate mi confondevano. Volevo solo rivederlo.