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Autore: jbeliebers    11/04/2013    1 recensioni
Non sono più sua. Lui non c'è più. Lo amo ancora? Si, ovvio il mio cuore rimarrà suo per sempre è il mio corpo che diventerà di qualcun'altro. Non è riuscito a mantenere la sua promessa ma neanche io.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina seguente, strano ma vero, la prima a svegliarmi fui io. Non so perchè ma non avevo molto sonno ero ansiosa volevo, anzi dovevo prepararmi per questa sera. Chissà se si ricorderà? Chissà se riconoscerà il posto?.....No era piccolo non si ricorderà niente lo so. Aspettai alcuni minuti poi decisi di svegliare Leo.

“Allora ti vuoi svegliare o no? Guarda che siamo a Parigi per divertirci non per dormire!” gli dissi scuotendolo e finalmente si alzò.

“Okok e dove si va?” disse sorridendo

“Se ti muovi lo scoprirai, quindi alzati e vestiti che ho fame” “E sbrigati!”

“Si,si ecco due minuti e mi alzo” disse con gli occhi socchiusi

“No ti alzi subito su” dissi cercando di alzarlo

Dopo un oretta uscimmo dall'albergo faceva molto freddo visto e considerato che era dicembre. Eravamo in macchina per raggiungere un posto. Una volta arrivati gli occhi di Leonardo si illuminarono e mi fecero sorridere.

“Allora ti piace come idea?”

“Si, ma non sono un po' grande per questo?”

“Già direi di si, ma se non vuoi possiamo anche tornare a casa capisco che sei grande per andare sulle giostre........” dissi sarcastica

“Direi che posso tornare piccolo per due giorni” disse serio

“Ok, allora muoviti e andiamo a fare i biglietti”

Una volta entrati non mi resi bene conto di quanto fosse grande quel posto finchè non incominciammo a girovagare senza una meta ben precisa speravo solo di non perdermi.

A fine giornata ero distrutta non credevo che una sola persona potesse avere tutta quell'energia nel corpo, questo di certo non lo aveva ereditato da me. L'unica cosa positiva che mi faceva venir voglia di sorridere era il suo sorriso era così sincero era la dimostrazione della sua felicità. E mi piaceva vederlo così sorridente e spensierato come è giusto che fosse. Come lo era undici anni fa. Come lo ero io undici anni fa. I suoi schiamazzi mi fecero tornare alla realtà.

“Ma non ti stanchi mai?” dissi ormai esaurita

“No, io non sono vecchio!” disse lui ridendo

“Stronzo adesso non ti parlo più e i giochi te li fai da solo” dissi facendo la faccina triste, già questa era la parte della bambina che era in me ahahahah.

“Ma dai non fare così io scherzavo e poi quale altra mamma mi avrebbe potuto fare un regalo del genere?” disse abbracciandomi

“Perchè quante ne hai scusa?” dissi scherzando

“Scema tu mi basti!”

“hiiii e io dovrei fare tutta quella fila solo per salire sopra un gommone che gira?”

“Già proprio così!” disse tranquillo

“O Cristo!”

E cosi' passò il resto della giornata finchè non si fecero le 18:30 ed era arrivato il momento della verità.

Era arrivata l'ora che lui sapesse la sua vera storia, il perchè non si ricordasse tutti i particolari che io e Justin gli raccontavamo di quando era piccolo. Avevo portato Leonardo a Parigi con la speranza che nella sua mente riapparisse qualche ricordo ma niente era sorpreso e continuava a ripetermi che non l'avevo mai portato in posto come questo per il suo compleanno. Ma non era vero solo che lui non lo sapeva. Era piccolo la prima volta che l'avevo portato qui e non eravamo solo io e lui, e io non sentivo il vuoto che provo ora. Era sempre il suo compleanno ma era diverso completamente diverso in tutti i sensi. Disneyland Paris ogni anno per Natale organizza uno spettacolo e questa sera lo andremo a vedere e anche se Leonardo non mi pareva molto attirato dal programma non mi importava perchè era una cosa incantevole (anche se era per bambini) a me piaceva da morire ecco perchè ce l'ho portato quando aveva 3 anni volevo che almeno lui lo vedesse cosa che io da bambina non avevo fatto. Bene eravamo pronti per lo meno per andare a vedere lo spettacolo per quello che sarebbe dovuto accadere dopo io non tanto......

Nel pomeriggio in albergo avevo chiamato il resto della ciurma, ahahah intendo Justin e Valeria, mi mancavano tanto, lo so che erano passati solo due giorni ma erano pur sempre la mia vita e poi ero abituata ad averceli tutto il tempo accanto.

 

Lo spettacolo era bellissimo, anche se non era lo stesso o almeno era diverso da quello che ricordavo. Mi scesero alcune lacrime lungo il volto ma le asciugai subito per non farle vedere a Leonardo perchè mi avrebbe sicuramente chiesto il motivo e volevo godermi gli ultimi attimi dello spettacolo in pace, avevo una così tanta paura di perdere anche lui.....Sembrerà stupido ma adesso avrei bisogno solo di un abbraccio di Justin, uno di quelli che solo lui sa dare, uno di quelli che con la sua semplicità riesce a trasmetterti tutta la serenità del mondo, che riesce a calmarti e a donarti la forza per andare avanti. E' da li che l'avevo presa, almeno credo.

 

Finito lo spettacolo:

“Ma quando andiamo a mangiare? Io ho fame” disse spazientito Leo

“Dopo, ora devi seguirmi perchè ti devo raccontare una storia sempre che tu voglia sentirla” dissi seria credo di averlo leggermente spiazzata con il mio tono di voce ma non ce la facevo a scherzare come facevo di solito.

“Basta che non sia Cenerentola, visto il contesto sai.....” disse lui, credo stesse cercando di farmi sorridere.

  
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