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Autore: Nyssa    01/11/2007    10 recensioni
I guai non arrivano mai da soli... Draco Malfoy se ne accorge la mattina in cui si ritrova con Pansy innamorata (e non di lui stranamente!), Goyle pescato a mettere petardi incendiari e un imminente coloquio con la McGranitt sul suo calo scolastico
Ovviamente niente potrebbe essere peggio, ma deve presto ricredersi, il collegio decide di assegnargli un tutor per recuperare nelle materie e chi meglio di Hermione Granger, la migliore studentessa di Hogwarts? Va bene, questo può anche andare a suo vantaggio, ma cosa succederebbe se oltre ai suoi voti Hermione cambiasse anche lui? E cosa ci fa un bambino in giro per la scuola?
Genere: Romantico, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Premessa: eccoci finalmente giunti ad un capitolo dove si scopre veramente qualcosa, anche se non è molto, anzi, a dire la verità è proprio una briciolina… ^^

Premessa: eccoci finalmente giunti ad un capitolo dove si scopre veramente qualcosa, anche se non è molto, anzi, a dire la verità è proprio una briciolina… ^^

Mi sento in dovere di fare una precisazione riguardo al precedente cappy perché la sorella gemella di Monica l’ho chiamata con due nomi (scusatemi, mi è scappato davvero…), prima infatti è stata Morgana e poi Morrigan, bene, il suo nome sarebbe Morgana, quindi, se non mi sono nuovamente sbagliata, la troverete d’ora in poi con questo nome ovunque (spero).

A questo punto vi lascio alla lettura di questo sedicesimo capitolo, spero che vi piaccia e che mi lascerete un commento, ciao!

Nyssa

 

*          *          *

 

Eccoli, tutti lì in attesa.

In attesa di lei con la pelle d’oca e i brividi.

Come erano passati in fretta quei due giorni e ora era giunto il momento della verità.

 

Al primo giorno Monica era andata a trovare Silente che non vedeva dai tempi in cui aveva terminato gli studi.

Per l’occasione aveva perfino deciso di cambiarsi la tenuta da avventuriera e si era presentata al fratello e a Malfoy in abito “elegante” con una gonna nera decisamente sopra gli standard della Scuola che di sicuro avrebbe fatto voltare metà degli studenti che avrebbero incontrato per la scuola, una camicia beige e aveva perfino acconsentito che Daphne le laccasse le unghie, rigorosamente di nero.

Era uno spettacolo, indiscutibile, avrebbe potuto fare la modella, peccato solo che forse le reazioni che avrebbe provocato ai vari prof, dal colpo apoplettico, ad un prematuro (?) ictus ad una slogatura della mandibola, non fossero proprio le più indicate.

Axel aveva casualmente protestato ed era finita in un’altra baruffa sintetizzabile con una nuvoletta di fumo e tante stelle che se ne uscivano.

 

Doveva essere bello, aveva riflettuto Hermione aspettandola quando era entrato nell’ufficio del preside, chiacchierare con un prof dopo molto tempo, senza lagne e irritazioni dovute all’ultimo compito o all’esame appena passato.

Li aveva sentiti ridere mentre era fuori della porta in attesa che il colloquio terminasse. Ci avevano messo parecchio.

Quando lei era uscita, l’aveva accompagnata in giro per la scuola alla ricerca delle sue vecchie conoscenze: dal Barone Sanguinario, che si stava preparando per un torneo medievale per fantasmi, la professoressa Sinistra, sua grande amica, passando per Piton, la McGranitt e quasi tutti gli altri insegnanti.

Le reazioni erano state tutte particolarissime: Piton, quando la sua brillante ex allieva era entrata in classe dove stava facendo recupero di Pozioni ad alcuni del secondo anno, aveva alzato tutte e due le sopracciglia nel prendere atto dell’abbigliamento della ex maggiore delle sorelle Zabini, ormai signora Landor, e si era soffermato, forse un tantino più del necessario sui tre bottoni della camicia che la serpeverde portava aperti senza curarsi del panico in cui aveva precipitato i malcapitati studenti del responsabile della Casa verde-argento, professore compreso che aveva qualche difficoltà a deglutire mentre lei gli parlava ricordando i tempi andati, qualcuna delle sue punizioni e l’immancabile esame finale per il conseguimento dei M.A.G.O., ovviamente superato a pieni voti.

Hermione la guardava dal vano della porta, ma, pensò, era molto più spassoso stare a studiare le varie reazioni dei ragazzi dietro alle bancate che si guardavano preoccupati l’un l’altro quando la gonna della ragazza, aveva cominciato a sollevarsi di qualche centimetro mentre lei si era seduta sul bordo della cattedra. Qualcuno aveva ipotizzato di essere finiti dentro la sceneggiatura di un film porno, anche se l’ipotesi che si girasse un film porno a Hogwarts con la Caposcuola dei grifoni sulla porta era una cosa assai poco probabile. Dunque chi era quella tipa?

La grifoncina poteva quasi avvertire la tempesta ormonale che la ragazza aveva causato agli studenti, prima intenti a farsi dispetti ed ora tutti a bocca aperta a fissare l’orlo dell’indumento, pericolosamente vicino al punto di non ritorno. Sarebbe stata un’ottima professoressa, almeno avrebbe avuto la certezza che la classe rimanesse in silenzio durante le sue lezioni, non come quelle di Raimond e Ruf.

Quando aveva lasciato gli amati sotterranei dei tempi di scuola, il sospiro generale dei suoi spettatori si era levato come un boato da stadio accompagnandola oltre la porta che il prof aveva provveduto a chiudere immediatamente dopo per riportare l’attenzione alla sua materia e, soprattutto, lontana dal fondoschiena della signora Landor, sposata.

La McGranitt, la cui reazione era stata più misurata, si era limitata a mostrare un’espressione perplessa, ma aveva baciato sulle guance la sua ex allieva e si erano messe a chiacchierare di Morgana che, quando Ruf avesse deciso di ritirarsi, avrebbe preso il suo posto come insegnante di Storia della Magia.

La riccia si domandò se la sorella di Monica fosse come lei.

Non lo pensava, quelle due, da quel che aveva visto nella foto che le avevano mostrato, erano come Terry e Maggie, le gemelle di quel cartone, Monica era la maggiore, la vera bastian contrario, Riri, come la chiamavano, era quella più tranquilla e rilassata… nella foto infatti Monica era vestita pressappoco come adesso mentre l’altra sorella gemella aveva una lunga gonna a pieghe e una camicia a balze bianca.

Eppure era curiosa, voleva sapere qualcosa di più sulla Zabini che non aveva ancora conosciuto.

-          Tu e tua sorella siete molto simili? – domandò mentre la stava accompagnando all’ufficio della professoressa Sinistra al secondo piano

-          Io e Riri? – chiese Monica, Hermione aveva annuito – solo sotto certi aspetti

-          È bello avere una sorella gemella?

-          Oh sì, tantissimo – annuì la ex serpeverde – perché hai la certezza che, qualunque cosa succeda, lei ti capirà, sai, i gemelli riescono a sentire le sensazioni dell’altro come se fossero proprie – spiegò poi di fronte all’espressione perplessa della Gryffindor – magari non approverà tutto quello che fai, ma saprai sempre che capirà cosa ti ha spinto a farlo e questa è una cosa importante. Avere una gemella è un po’ come essere innamorati…

-          Essere innamorati? – aveva chiesto la mora

-          Sì. Sei mai stata innamorata? – Hermione era arrossita e aveva timidamente mormorato un sì – beh, pressappoco è così, si sente tutto quello che prova l’altro e lo si capisce anche…

-          Tu sei innamorata di tuo marito? – chiese la studentessa

-          Lo sai che non te lo so dire… - aveva risposto l’altra e la riccia era rimasta sorpresa - Se avessimo avuto una storia normale e fossimo due persone un pochino più nelle righe, forse direi di sì, ma tu puoi considerare innamorate due persone come noi che non fanno altro che litigare e gridarsi di tutto?

-          Oh, io credo di sì – era stata la ferma risposta della Caposcuola, un po’ dettata dall’esperienza personale

-          Sei la prima persona a parte mia sorella che la pensa così – aveva annuito Monica – beh, allora posso dire che io e mio marito siamo innamorati – e aveva sorriso dolcemente

-          Come vi siete conosciuti te ed Axel?

-          Io e mio marito…? Oh… è una storia strana… anche un po’ triste

-          Mi dispiace – aveva mormorato Hermione

-          Oh, non in quel senso, è solo strana, però c’è dell’altro e quell’altro mi fa venire sempre i cinque minuti. Io e Axel eravamo studenti insieme a Hogwarts: lui era un Corvonero perfetto, diligente, responsabile, serio… io una mezza teppista delle serpi. Non so se sai che vengo da una famiglia piuttosto importante nel mondo magico – l’altra aveva annuito ancora – bene, all’epoca i Landor erano tra le più influenti casate e quel malato di mente del mio bisnonno, a quel tempo ottantenne, si era fatto venire la brillante e retrograda idea che fosse un affare imparentare noi Zabini e i Landor. Aveva deciso che mia sorella si dovesse sposare con il primogenito dei Landor mentre io, da maggiore, mi sarei dovuta occupare degli affari di famiglia. Non è andata proprio così – aveva ghignato Monica

-          Come mai?

-          Il vecchio – disse con tono sprezzante – non aveva tenuto conto di un paio di cosette: la prima era che Axel non andava molto d’accordo con i suoi familiari e i suoi sette fratelli – Hermione aveva sgranato gli occhi – poi che Riri, che fondamentalmente è una ragazza tranquilla, sa essere un vero mulo se ci si mette, è testarda e adamantina su certe cose e lei non voleva assolutamente sposarsi. Per finire c’ero io che di fare la vecchia zia zitella non ne avevo minimamente voglia.

A farla breve, Riri si è impuntata e ha piantato uno di quei casini che solo lei sa fare, ha quasi spedito il nonnetto all’altro mondo, e se l’avesse fatto non l’avrei biasimata, e ha creato uno scompiglio tale da mandare nel caos l’intera famiglia. Il nonno, a quel punto, non riuscendo a spuntarla, e bada bene che non riuscire a spuntarla con una diciassettenne per uno come lui doveva essere assai frustrante e umiliante, ha deciso che io potevo andare più che bene per il giovane Landor e Riri si sarebbe potuta occupare della famiglia, tanto ci stava bene a fare la vecchia zitella. Credo che quella sia stata l’unica volta che l’ho sentita dire una parolaccia ad uno della famiglia, in genere lei è sempre compita e trattenuta, non come me…

-          Beh, ne aveva anche ragione se le hanno detto così

-          Certo! E credo che abbia fatto benissimo, anche se in genere la pecora nera della famiglia sono sempre stata io e Aisley la viziatissima ultima nata. Comunque ricordo che si è alzata in piedi, si è piazzata a mani sui fianchi davanti al nonno, si è inumidita le labbra e poi, abbassando la testa gli ha detto “Pensa per te, se non avessero imposto il matrimonio alla nonna non credo che qualcuno si sarebbe preso un borioso figlio di puttana come te!” e ha girato i tacchi andandosene mentre i miei genitori quasi l’applaudivano. Sfortunatamente il vecchio non è seccato neppure in quella circostanza, ma alla fine il mio vero nonno, stufo di fare la statua, l’ha rinchiuso in un ospizio e credo che lì ci stia ancora a dispetto dei suoi novanta e più anni.

-          Tua sorella è stata fantastica – annuì convinta Hermione piena di ammirazione verso la minore delle gemelle

-          Già. Così hanno preso me, mi hanno agghindata come una bambola e mi hanno piazzata in una stanza in attesa di quello che doveva essere il mio promesso sposo. Quella scena credo che rimarrà impressa per sempre nella mia mente per sempre: ricordo che Axel è entrato da vero figo con la camicia con i primi due bottoni sbottonati, i polsini anche, la cravatta blu e nera slacciata e mi ha guardata con una faccia talmente scazzata che avrebbe potuto fare concorrenza alla mia “E tu saresti la bambolina che dovrei sposare?” mi ha chiesto con sospetto credendomi un’ochetta senza carattere. E quello doveva essere il ligio Corvonero che dovevo sposare? Bella roba che mi avevano rifilato… so di aver pensato che allora erano tutti ciechi se non si erano accorti che razza di persona fosse, chi fosse veramente. Ovviamente non ho ammesso che ci somigliavano come pochi, ma un pensiero vicino.

“Bambolina vallo a dire alla tua cagna” gli ho risposto in malo modo e abbiamo cominciato a tirarci accidenti. Ancora alla faccia del serio e compito Landor… - Hermione annuì – beh, ci hanno sposati a forza, ma a lui la camicia dei Landor stava piuttosto stretta, così quando è terminata la cerimonia, e avevamo tutti e due una faccia assai poco indicata all’occasione, ha gridato a tutti i suoi parenti schierati che lui non aveva per la testa di fare il mantenuto per tutta la vita e di prendere il suo posto in società. È entrato negli Auror e abbiamo cominciato a girare il mondo per il Ministero. Alla fine è stato insieme che abbiamo realizzato i nostri sogni. E io mi sto ancora chiedendo perché, quando lui ha cominciato a viaggiare, non l’ho mollato lì e me ne sono andata per i fatti miei.

Beh, forse lo so… - aggiunse sorridendo

-          E Riri? – chiese la grifondoro

-          Oh, lei ormai si fa la sua vita. Ha continuato gli studi di Storia della Magia e adesso ha il suo bambino e il suo Charlie… sai, in realtà me lo ricordo benissimo come si chiama, ma il fatto è che se l’avessi dotto con più peso Blaise ci sarebbe scappato di testa e allora…

-          Siete due sorelle dal carattere forte – annuì ancora la studentessa sorridente

-          È la caratteristica degli Zabini: non aver paura del pericolo. Ma non saprei dire se sia un pregio o un difetto – aggiunse e l’altra rise.

-          Anche a Daphne hanno organizzato un matrimonio contro la sua volontà – ammise ancora la grifoncina

-          Lo so, è giunta voce perfino dove mi trovavo io, lo sa perfino Riri che i pettegolezzi li evita come la peste

-          Ci è stata male parecchio – aggiunse la mora

-          La capisco, è un vero schifo quando ti fanno queste cose, per fortuna nella mia famiglia oltre a mia nonno gli altri non si fanno di tutti questi problemi, ma i Greengrass sono sempre stati bigotti

-          E Daphne non lo è

-          Se davvero non lo è, allora farà la cosa giusta – disse facendo spallucce la signora Landor

-          Il problema è sapere quale…

-          Come mai?

-          Non lo so, ma ho come l’impressione che un po’ Neville le piaccia

-          Puoi scommetterci una mano che quei bastardi dei suoi genitori annulleranno il contratto se ci fosse anche una sola virgola che non va

-          E in quel caso lei cosa farà?

-          Chissà, bisogna aspettare e vedere, non proiettiamoci sempre troppo nel futuro, si perde contatto con la realtà

-          Hai ragione

Avevano continuato il giro di visite, incontrato altri professori e qualche altro studente, ma adesso Hermione poteva dire di essere davvero amica di una come Monica.

 

*          *          *

 

E adesso erano tutti lì ad aspettare.

Malfoy e Zabini fumavano su un divanetto alla Torre di Astronomia e si poteva contare la loro agitazione dal numero di mozziconi di sigaretta (e forse anche qualcos’altro) che stavano sul pavimento.

Harry, che era stato informato di tutta la cosa, aveva quasi scavato un solco sul vecchio pavimento di legno dalla colonna alla finestra e ogni volta che passava davanti a Malfoy questo alzava lo sguardo e gli lanciava un’occhiataccia, perfettamente nel suo stile.

Un’ora.

Due ore erano trascorse.

E nessuno era ancora tornato.

Axel era sistemato malamente sul letto di Malfoy a leggere l’annuario del suo settimo anno a Hogwarts con una apparente calma.

E l’agitazione nell’aria la si poteva tagliare a fette con un coltello.

 

Un rumore, del fumo colorato e poi nel camino di fronte comparvero due sagome indistinte.

Aspettarono che la nube si dissolvesse e, per scaricare la tensione, Hermione andò ad aprire la finestra investendo i presenti di un venticello gelido ed invernale.

 

Due ragazze stavano nel vano del focolare e guardavano entrambe con aria seria i presenti.

Una delle due reggeva in mano cinque tomi rilegati in pelle scura, gli occhiali sul naso.

Monica si fece avanti e oltrepassò lo strato di cenere seguita a ruota da quella che non poteva essere altri che Morgana Zabini.

-          Lei è mia sorella Riri – disse ai presenti, l’altra accennò appena col capo scrutandoli ad uno ad uno: Harry, Blaise, Draco ed Hermione, sorvolando su Axel che non aveva bisogno di esami particolari.

-          Loro sono Harry Potter ed Hermione Granger – aggiunse ancora additando il ragazzo con gli occhiali e la studentessa alla finestra

-          Piacere – disse l’altra rivelando una voce molto simile a quella della sorella – io sono Morgana, ma chinatemi Riri, il mio nome fa schifo, troppi nonni…

Hermione riconobbe lo stile schietto che aveva anche Monica, anche se più tranquillo e annuì mentre Harry, in soggezione di fronte alla nuova arrivata, si muoveva meccanicamente come di fronte alla McGranitt.

-          Bla, poi mi spieghi cos’è questa stupidaggine – disse allungandogli i tomi

-          E tu mi spiegherai che è sta stronzata che aspetti un figlio da Charlie Weasley

-          Di quello discutiamo più tardi.

-          Tu devi essere tutta matta – aggiunse e la sorella gli rivolse un’occhiataccia.

 

E così quella era Riri, il suo nuovo idolo?

Oh, sì, era esattamente come se l’era immaginata…

 

I capelli neri come quelli di Blaise e Monica erano però ondulati e la sua carnagione decisamente più chiara di quella della sorella avventuriera.

Aveva un paio di occhiali che le stavano in bilico sul naso e studiava tutti da sopra le lenti ovali.

Indossava una gonna lunga tutta a piegoline con il bordo di pizzo e una camicia chiara che contrastava con il colore corvino dei capelli. Gli occhi rigorosamente blu come gli altri Zabini.

Si soffermò un attimo sul ventre della ragazza alla ricerca della prova della effettiva gravidanza, ma non notò nessun pancione, anzi!

Doveva essere da poco che aveva scoperto di essere incinta.

-          Ci sposiamo domani qui a scuola – disse appena Riri voltando i tacchi e poi cominciando a parlottare con la gemella.

Axel che fino a quel momento se n’era stato tranquillo senza degnare d’attenzione la cognata, si alzò immediatamente a sedere osservandola come se le fossero spuntate le antenne.

-          Riri? – domandò preoccupato

-          Voglio levarmi il peso – annunciò la riccia delle sorelle

-          Beh, congratulazioni – aggiunse Hermione un po’ a disagio

-          Ma proprio il giorno di Natale? – sospirò

-          Ci sposa Silente – disse rigida lei – non voglio rompiscatole

-          E i duecento studenti che stanno qui cosa dovrebbero essere?

-          Non sono invitati

-          Non fare la stupida

-          Non sono stupida

-          Dai, su, smettetela – disse Monica – tu ti sposi domani sempre che lo sposo arrivi – e tu stai zitto che noi ne riparliamo stasera – aggiunse all’indirizzo del contrariato marito.

-          Consultiamo ‘sti libri e riportiamoli al Ministero – sbuffò Zabini che fino a quel momento se n’era rimasto zitto, prevedendo una simile cosa stramba da parte della sorella, dopotutto era parente sua e di Monica!

 

*          *          *

 

Dieci minuti.

Quindici.

Un’ora.

Due.

Draco ed Hermione, che erano quelli che della storia ne sapevano più di tutti, stavano piegati sui voluminosi e polverosi tomi con la parentela completa della famiglia Black, illegittimi compresi.

Monica e Riri erano uscite e si stavano probabilmente facendo gli affari loro da qualche parte, mandando in deliquio tutti gli studenti che avrebbero incontrato sulla strada, probabilmente Mo’ aveva portato la sorella a trovare qualcuno, o forse stavano aspettando che Charlie arrivasse dalla Romania per il matrimonio.

Blaise e Axel si stavano facendo qualche partita agli scacchi dei maghi e sembravano incuranti di quello che li circondava, interessati solo alla mossa migliore per sbalordire l’avversario e sbarazzarsene in poco tempo.

E su quei dannati libri non c’era quello che cercavano, nessun Zachariah Black.

 

Hermione voltò sconsolata una nuova pagina e arrivò alla genealogia di Sirius e della famiglia Black.

Scorse senza troppa attenzione i rami dell’albero, sapendo che Sirius aveva un solo fratello, Regulus e solo allora notò una casellina a margine, chi era?

Aguzzando la vista, vide che una sottile linea scura conduceva Orion Black, il padre di Sirius, ad una sconosciuta di nome Lachesi e da questa partiva un’altra linea che portava ad una casellina allo stesso livello di Sirius e Regulus e in cui era scritto “Zachariah”.

Rimase a bocca aperta, Draco se ne accorse e si affrettò a spostare lo sguardo dalle sue pagine a quelle aperte di fronte alla Granger, studiando le varie parentele che vi erano raffigurate

-          Oh cazzo! – esclamò più che sbalordito distraendo Blaise che si fece mangiare la regina, Axel vinse e se ne uscì dalla porta.

-          Dra? – chiese perplesso l’altro Slytherin

-          Bla, qui c’è un casino grosso come casa mia – disse appena additando la scritta per paura di non riuscire a ritrovarla dopo, la mezzosangue invece non riusciva ancora a parlare

-          Che succede?

-          Bla, è il fratello di Sirius, suo padre è mio cugino!

-          Oh merda!

-          Orion aveva un figlio illegittimo – specificò lei boccheggiando per lo stupore

-          Miseria… il grande Zachariah, uno degli Auror più potenti del mondo magico è tuo cugino ed è pure un illegittimo?!

Voltarono pagina tutti e tre insieme controllando la cosa effettiva e, infatti, nel foglio seguente un’altra linea conduceva a una casella denominata “Bryanna Simmons” e da quei due un’altra linea si diramava a Temperance Black e Seraphin Black.

Ransie era Temperance. Ransie era solo un diminutivo, ecco perché non erano riusciti a trovarlo…

Sconcertata la riccia voltò ripetutamente le due pagine ricontrollando per paura che avesse visto male.

Ma quello era un cataclisma!

Guardò Draco che sembrava a disagio quanto lei.

Controllò ancora la sottile linea che conduceva a questa Lachesi e intravide vicino alla cella che racchiudeva il nome un simbolo strano, strattonò il biondo per la manica e glielo indicò con la punta dell’unghia

-          Che significa? – gli chiese sapendo che di parentele magiche lui se ne intendeva più di lei

-          È il simbolo dei babbani – spiegò Malfoy – significa che era babbana

-          Vuoi dire che uno dei maghi più potenti del mondo, un Black, è mezzosangue? – esclamò stupita lei

-          La cosa ha dell’assurdo con tutte le idee che aveva Orion – annuì Zabini

-          Caspita – si limitò a dire la mora

-          Mezzosangue, i tuoi insulti sono penosi – si premurò di farle notare la serpe bionda

-          Non stiamo parlando di insulti, c’è un fratellastro di Sirius nel mondo magico che fa l’Auror e che al momento non sappiamo dove stia e una barcata di altre cose e tu ti preoccupi dei miei insulti?

-          L’attenzione per i dettagli è quello che distingue un uomo e un “gentiluomo” – disse Malfoy

-          Beh, la regolina ha bisogno di una rivisitata perché tu non sei un gentiluomo

-          Con quello che è successo la prima mattina alla Torre tu dici che non sono gentiluomo? – domandò ghignando

-          Che è successo? – intervenne Blaise – Draco ti ha fatto qualcosa? L’hai portata a letto con te? – domandò poi all’amico

-          Ma che vai a pensare? Con lei?!

-          Assolutamente no!

Ripeterono all’unisono i due.

-          Blaise, senti, puoi chiamarmi Harry? – domandò piano la riccia

-          Vuoi dirgli di questa faccenda? – chiese Zabini

-          Sì, credo che debba sapere

Zabini uscì dalla stanza.

-          Continuiamo il nostro discorso sui gentiluomini oppure vuoi controllare ancora l’albero?

-          Non c’è altro da controllare…

-          E allora io non sarei un gentiluomo?

-          Un gentiluomo non parla in quel modo imbarazzante – disse lei arrossendo – e non si vanta di se stesso

-          Non puoi chiedere a un Malfoy di rinnegare l’orgoglio

-          Beh, allora nessun Malfoy è un gentiluomo

Touché.

Semplicemente.

-          Dov’è la peste? – chiese brontolando lui

-          Monica e Morgana l’hanno portato con sé ad aspettare Charlie

-          Credi che dovremmo informare Weasel?

-          Non ne sono sicura, vedrò cosa ne pensa Harry, eppoi Silente aveva detto di mantenere il segreto…

-          Al diavolo Silente, copiati questo cespuglio di parentele e rimandiamo questi volumi al Ministero

Hermione annuì, prese in mano un foglio e una penna e cominciò a tratteggiare le linee delle parentele

-          Gli elenchi del Ministero sono molto più aggiornati dei nostri – commentò scocciata – c’è perfino segnato il matrimonio di Ransie con Alerei e sotto di loro c’è una casellina vuota… stanno aspettando di aggiungere il figlio…

Potter fece capolino dalla porta seguito da Blaise e guardò la scena sperando di non combinare pasticci

-          Finalmente, Potty, era ora! Abbiamo qualche bella notiziola per te!

Il grifondoro spostò l’attenzione sulla ragazza che scriveva senza ottenere qualche cenno di assenso o di diniego

-          Harry – disse infine lei sollevando la testa – Sirius aveva un fratello…

-          Sì, Regulus, lo sapevo – annuì Harry che per una volta stava seguendo senza addormentarsi qualcosa che parlasse di parentele

-          No, non hai capito… - sbuffò lei – ne aveva un altro!

-          Un altro? Ma a me non ne ha mai parlato… - rifletté il bambino sopravvissuto

-          Sveglia Sfregiato, era un bastardo, non lo sa nessuno! – inveì Malfoy, quella conversazione gli stava facendo perdere la pazienza

-          Che cosa?! Ma Sirius veniva da una rispettabilissima famiglia di antichi purosangue eccetera! Ti ricordi cosa urlava Walburga quando siamo andati a Grimmauld Place? – Hermione annuì

-          E così avete fatto conoscenza con la vecchia – ghignò Malfoy ricordando quando, da bambino, andava ancora in quel postaccio a trovare i vari parenti di sua madre e Sirius era già stato rinnegato dai suoi familiari

-          Strano ma vero, Malfoy, ma neppure tu provi simpatia per quella megera

-          , vi scambierete i segreti del cuore più tardi – frecciò dura la Granger – il fatto è che questo fratellastro di Sirius è un Auror e anche molto potente, famoso ecc.

-          Ma Sirius l’avrebbe sicuramente saputo – protestò Harry

-          Beh, evidentemente no e comunque pare che sua madre fosse babbana e che adesso sia misteriosamente scomparso

-          Sarà, ma la cosa non mi convince, insomma, se fosse un Auror non sparirebbe così!

-          Beh, hai presente Fin e quella sua sorella Ransie di cui parla sempre? – intervenne la riccia – ecco, quelli sono i figli di questo tipo

-          Che si chiama Zachariah Black – terminò Draco

-          Zachariah Black? – chiese stupito Harry – non sarà mica lo stesso Zachariah Black del nuovo libro di Difesa?!

-          Il nuovo libro di Difesa? – chiese Malfoy

-          Sì, Silente ha mandato un messaggio ai dormitori che avremo un nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure e giù in bacheca c’è scritto che bisogna acquistare il libro “La Magia e l’Arte Oscura” di questo tipo Zachariah Black…

-          Ci sono un po’ troppe coincidenze – rifletté il biondo accendendosi una nuova sigaretta – chi è questo professore?

-          Ah non lo so! – si giustificò Potty – la McGranitt dice che arriverà per Natale, forse qualche giorno dopo

-          E il professore che avevamo prima?

-          Non l’ho più visto in giro e neppure Ron o gli altri – specificò ancora il moro

-          Io non so chi abbia permesso che a scuola si cambiasse professore a metà corso – si lagnò ancora il biondo occupato in una delle sue attività preferite: lamentarsi.

 

*          *          *

 

In quel momento la porta della stanza si riaprì e diverse persone fecero il loro ingresso: Morgana, Monica, Axel ed un tipo dai capelli rossi che assomigliava in maniera impressionante a Bill Weasley e che doveva essere senza ombra di dubbio Charlie.

Zabini lo guardò storto mentre tutti si sedevano sui cuscini e chi sul letto, dopodiché il moro si alzò in piedi e lo fissò negli occhi, il tipo, che inizialmente rideva felice per mano alla sua futura sposa, dovette riprendere un’espressione seria per riuscire a fronteggiare senza problemi quella minacciosa del fratello minore di Morgana, per niente di buon umore e, il sesto senso glielo suggeriva, non aveva approvato il comportamento sbadato suo e della sua futura moglie, tanto sbadato da riuscire perfino a metterla incinta di un figlio suo.

E il peggio era che sua madre non sapeva nulla!

Non la madre di lei… Molly Weasley!

Già s’immaginava la scena quando, all’Epifania, sarebbe andato a trovare i genitori assieme alla minore delle gemelle Zabini, spesso presente nei discorsi di famiglia dei tempi della scuola come una vera statua di ghiaccio nei confronti dei due rossi e lentigginosi fratelli maggiori.

-          Lo sai che sei un imbecille e che dovevate fare più attenzione?

Hermione sgranò gli occhi ad udire quelle parole proprio da uno come Zabini che, apparentemente, non si curava poi più di tanto della forma o delle conseguenze, Draco ghignò a sentire il suo migliore amico così preoccupato per la sorellina

-          Charlie, se così ti chiami, io te lo giuro, se soffre vengo ad ammazzarti

-          E cosa vorrebbe fare un ragazzino come te? – chiese incauto il rosso

La smorfia prima arrabbiata di Blaise si trasformò in un ghignò sadico e pericoloso di quello che sarebbe potuto succedere se…

Hermione, a differenza di Charlie, credeva ciecamente a quello che aveva detto la serpe, soprattutto perché aveva pronunciato la parola “giuro” e Blaise non giurava mai e poi mai.

Se l’aveva fatto, allora le conseguenze sarebbero state certe.

-          Bene, adesso che ci hai fattola paternale come un vecchio tradizionalista di settant’anni, possiamo passare oltre? – chiese Riri, il fratellino annuì e Monica ringraziò che la scena si fosse svolta senza troppi spargimenti di sangue, anche se, da quel giorno in poi, probabilmente Charles avrebbe misurato le parole quando Blaise era con lui.

Perché le persone tranquille, quando perdono la pazienza, sono le peggiori.

E Blaise era innegabilmente una persona “quasi” tranquilla.

Axel per esempio ci aveva messo due anni a superare il senso di inadeguatezza che guardare negli occhi il cognato gli procurava.

Ma sapeva che, se l’avesse fatta soffrire, Blaise sarebbe accorso e allora, la furia Zabini, quella dell’unico figlio maschio, probabilmente supportato dalla sanguinaria Aisley, che per la sua età era un po’ troppo attratta da romanzi dell’orrore e scene truculente, si sarebbe scatenata senza possibilità di perdono.

E il colpevole avrebbe solo potuto implorare pietà.

 

C’era quasi da ridere del grande Charles Weasley, stato Prefetto di Hogwarts, tremante di fronte a Blaise Zabini, a tutt’ora Prefetto delle Serpi, in una scena che andava a ripetersi ogni volta che una delle sorelle lasciava il nido.

Di certo però, la piccola Aisley sarebbe stata meno avventata di Riri e, senz’ombra di dubbio, avrebbe fatto di testa sua.

Era perfettamente in grado di badare a se stessa già adesso che aveva sette anni, la preoccupazione sarebbe giunta quando ne avesse compiuti quindici…!

 

Come a confermare la cosa, giunse alla finestra un gufo candido più di Edwige recante alla zampa un foglietto ripiegato.

Le parole vergate erano quelle della, per l’appunto, minore delle sorelle Zabini, giunta di corsa a scuola alla ricerca del fratello e del maledetto “bastardo”, come l’aveva definito lei stessa, per mettere subito in chiaro le cose.

Zabini quasi ghignò, scrisse appena di raggiungerlo alla Torre di Astronomia e rispedì il volatile alla sua effettiva proprietaria.

Hermione si domandò se tutto questo amore che Blaise provava per il gentil sesso non fosse dovuto allo stretto contatto che aveva avuto con esso fin dall’infanzia, dopotutto, con due sorelle maggiori e una piccola peste a carico, sarebbe stato difficile privarsi delle coccole e dell’ambiente caldo e confortevole che solo una ragazza era in grado di creare.

Però tutta quella perversione che aveva sviluppato negli anni esulava parecchio dall’amor fraterno che probabilmente legava Blaise a Monica, Riri e questa Aisley.

 

La porta si aprì quando tre colpi furono appena battuti contro il legno e la figuretta ritta e impettita di Aisley Zabini, innegabilmente lei, comparve nel vano della porta avvolta in un cappottino turchese bordato di pelliccia di coniglio, i boccoli scuri raccolti con delle forcine brillanti ai lati della testa, le unghie curate come tutti gli Zabini, l’espressione truce dipinta sul visetto ancora infantile della piccola che prometteva di diventare un’autentica bellezza come le sorelle.

Degnò appena di uno sguardo Draco, Hermione, Harry e gli altri parenti e si diresse verso il letto puntando lo sguardo sulla persona di cui aveva ricevuto la descrizione la sera prima dal fratello.

Con passo cadenzato e lo sguardo che s’incupiva sempre più, si avvicinò progressivamente verso quello che sarebbe diventato al più presto il marito di sua sorella.

 

Se Charlie Weasley aveva trovato difficile sostenere lo sguardo di un adirato Blaise Zabini, quello di questa bambina dal ghigno sanguinario era praticamente impossibile: gli occhi blu cobalto come quelli del fratello sembravano penetrarti nell’anima alla ricerca dei segreti più profondi che spesso neppure tu conoscevi.

Aisley strinse gli occhi e si atteggiò a sorella maggiore quando, alla fine, era la più piccola di tutti, ma con l’espressione truce dipinta sul suo volto, la si sarebbe scambiata facilmente per una donna vissuta.

-          E così tu sei Charles Weasley – disse appena rivelando una voce melodiosa che aveva calcato il nome e il cognome del ragazzo seduto. Probabilmente, se non avesse avuto quel briciolo di autocontrollo che gli conferiva stringere la mano di Riri, sarebbe scattato in piedi di fronte alla ragazzina rispondendo “signorsì signora!” ed evitando accuratamente i suoi occhi che gli stavano comunque creando qualche problema a deglutire.

Senza paura, la bambina lo studiò con aria di sufficienza, storse la boccuccia e alzò un sopracciglio

-          Potrei trovarti molti difetti – disse appena parlando con la voce della vecchia nonna a cui viene presentato il futuro genero – e non mi dispiacerebbe se ti lavassi un po’ più spesso…

Un altro “agli ordini, signora!” era pronto ad uscire dalla bocca del rosso mentre sottostava a quella bambina saccente, ma Monica, vedendo degenerare la situazione come tutte quelle in cui la sua amata e viziatissima sorellina minore era coinvolta, si affrettò a frapporsi tra i due prima che quello cominciasse davvero a trattare con deferenza quella che sarebbe potuta quasi essere sua figlia.

-          Adesso basta Aisley – disse ferma comportandosi, per una volta, da persona con la testa sulle spalle – non siamo noi che dobbiamo decidere del futuro di Riri, né di suo marito. Adesso vieni… - e la prese gentilmente per mano nel tentativo di portarla via.

-          Se farai versare anche una sola lacrima a mia sorella, ricorda che tu ucciderò – pronosticò la bambina voltandosi per un’ultima volta e a Charlie quella minaccia gli parve decisamente più probabile di quella analoga che gli aveva lanciato il fratello di lei, non aveva difficoltà a immaginarsi mezzo morto mentre la piccola strega sadica gli lanciava contro un’Avada Kedavra, oppure, più babbanamente, lo affettava con una mannaia il doppio di lei. Oh, nessun dubbio, quella piccola peste ce l’aveva scritto in faccia che faceva sempre quello che voleva e certo non si lasciava smontare da un orsacchiotto grande e grosso, ma fondamentalmente inoffensivo, quale era lui. Lei l’aveva capito, la vipera, e ci marciava, perché lei non aveva paura di lui. Ridicolo che uomini grandi e grossi e perfino draghi si tirassero indietro e lo temessero e una irritante bambinetta alta un metro scarso si permettesse un simile comportamento strafottente.

Ma proprio non ce la faceva a riprendere tutto il suo impavido coraggio che gli consentiva di dominare ritrosi Neri delle Ebridi e qualche recalcitrante Ungaro Spinato.

Che cos’era un drago infuriato a confronto di quella piccola furia?

Riri gli strinse solidale la mano

-          Non farti mettere i piedi in testa da mia sorella – lo ammonì dolcemente – è una brava persona alla fine

Il sorriso forzato che le rimandò probabilmente la diceva lunga su quello che pensava della fiera Aisley Zabini.

 

Poi, improvvisamente, come se fosse diventata un’altra persona, la piccola di casa Zabini se ne andò a giocare assieme a Seraphin senza creare ulteriori problemi ai presenti.

 

*          *          *

 

Spazio Autrice: allora… parliamo un po’ di Blaise… è un personaggio che a me piace moltissimo perché come unico uomo di famiglia deve stare dietro a delle sorelle che fanno di tutto per cacciarsi nei guai; per chi conosce Hana Yori Dango, Blaise assomiglia un po’ ad Akira, il biondo amico di Tsukasa e, infatti, è proprio a lui che mi sono ispirata caratterialmente.

Come s’è visto, ci sono stati un po’ di sviluppi, a cominciare da questo Zach che suscita tanta curiosità, bene, adesso sappiamo che sua mamma si chiama Lachesi (ci ho messo una vita a decidere il nome e sono ancora indecisa) ed è un illegittimo di Orion, ovvero fratellastro di Sirius, eh beh, si dice poco…!

Ransie, alla fine, probabilmente l’avrete capito tutti, non è altro che il nomignolo affettuoso con cui il fratello chiama la sorella maggiore.

A questo punto la storia è veramente nel cuore, mi auguro che vi piaccia e spero che mi lascerete un commento!

Ciao e al prossimo post!

Nyssa

 

Shavanna: già, su certe cose Draco e Herm sono davvero un po’ tardi… beh, su Zach Black si è scoperto qualcosina, anche se di più per il momento non posso dire… XD

Mi fa molto piacere che il personaggio di Monica e la vicenda in genere siano stati divertenti, come ho detto la volta scorsa, la maggiore delle gemelle è un personaggio a cui sono molto legata perché porta il mio nome e, più o meno, perché incarna quello che vorrei essere io…

Bene, spero che anche questo sedicesimo capitolo ti piaccia, ciao e un bacio! Nyssa

 

LaTerrestreCrazyForVegeta: già, Bla e Dra non sono proprio fini quando si alterano e, sfortunatamente, soprattutto al biondo, capita spesso… beh, in quel cappy ci voleva (credo), in questo ho cercato di misurarmi di più, spero di esserci riuscita :P

Per Monica, anche io l’adoro, anche se non è uno dei personaggi fondamentali, ma, come si dice, gli autori in genere si affezionano ai personaggi secondari e io adoro Monica, il mio alter ego, quello che alla fine vorrei essere…

Mi auguro che anche questo cappy ti piaccia e spero che mi lascerai un commento! Ciao e al prossimo post! Kiss Nyssa

 

Lisanna Baston: essendo un po’ di corsa non ho avuto ancora il tempo di leggere il tuo aggiornamento, ma presto, appena la gente smetterà di ossessionami, soprattutto i prof, mi ci fiondo che sono curiosa di leggere cosa hai scritto^^

Effettivamente forse ho spiazzato qualcuno con questa famiglia e l’estensione di questa, che si vede in questo sedicesimo cappy, credo che sia altrettanto sconvolgente… mi auguro che ti piaccia, ciao e un bacio! Nyssa

 

potterina_88_: Axel deve davvero avere una pazienza illimitata con tutte le follie della mogliettina… e sono molto felice che la famiglia zabini abbia avuto la tua approvazione, effettivamente ero piuttosto combattuta, ma poi avevo bisogno di qualche personaggio e così… spero che ti piaccia anche questo capitolo, kiss! Nyssa

 

Alexiel Mihawk: mi fa piacere che anche tu sia approdata a questa fic e sono molto contenta che i miei Draco ed Herm ti piacciano, così come tutti gli altri personaggi di contorno… la parte delle favole distorte è stata una mia follia e non so neppure più da dove sia uscita, chissà, però un po’ ci sono affezionata… e ovviamente sono molto felice di tutti i richiami che hai letto legati al mondo anime e manga a cui sono particolarmente legata e che infilo sempre e comunque nelle mie storie, grazie per tutti i complimenti che ai fatto a me e a Monica (l’altra, non me), spero che continuerai a seguire la mia fic, a presto e un bacio! Nyssa

 

Mici: forse i battibecchi sono le parti che mi diverto di più a scrivere, per questo sembrano così reali… grazie per i complimenti al cappy, spero che seguirai ancora la fiction, a presto! Nyssa

 

rossy..!: grazie mille dei complimenti, come hai visto ho continuato, spero che tu continuerai a leggere! A presto! Nyssa

 

luana1985: bene, sono felice che tu ti sia ristabilita, ma in effetti hai ragione, tornare alla vita di tutti i giorni è veramente difficile (sigh sigh), sono molto felice che il mio stile ti piaccia e che la suspance tra i vari personaggi sia resa bene, grazie mille di tutti i complimenti che mi fai ogni volta, non ti ringrazierò mai a sufficienza! Spero che ti piaccia anche questo sedicesimo capitolo quindi aspetto di sapere cosa ne pensi… ciao e a presto! Un bacio, Nyssa

 

chibi_elyon: già, effettivamente Monica non si fa davvero problemi a portare i pantaloni, anche se, in questo cappy, si è convertite alle gonne XD, cmq è un personaggio che adoro anche io perché rappresenta un po’ quello che vorrei essere io e forse è proprio per questo che le ho dato il mio nome… Mi fa piacere che il cappy ti sia piaciuto (evitiamo i giri di parole) spero che continuerai a seguire la mia fic e che mi lascerai un commentino anche a questo sedicesimo capitolo! Ciao e un bacio! Nyssa

PS: non preoccuparti di mate, il mio libro fuma da tanto che lo uso (scherzo, sono una vera scarpa in questa materia…), quindi in bocca al lupo!

 

MartyViper: effettivamente, io Blaise a fare il figlio unico ce lo vedo solo in parte, in questa fic, come ho detto nel commento alla fine, è ispirato ad un personaggio mezzo donnaiolo che è perseguitato da una madre giovane e bellissima e due sorelline altrettanto angeliche e lui è l’unico uomo di famiglia, quindi… mi sembrava che col personaggio mi c’azzeccasse parecchio ^^

Per quanto riguarda il bel Charlie, è un personaggio per cui ho un debole, non ce la facevo proprio a vederlo scompagnato per tutta la fic… quindi ho trovato una moglie improbabile anche a lui perché alla fine questa fic brulica di coppie altamente improbabili…

Beh, spero che ti piaccia anche questo cappy e mi auguro che mi lascerai un commentino! Ciao e un bacio! Nyssa

 

 

   
 
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