Premessa: eccoci finalmente giunti ad un capitolo
dove si scopre veramente qualcosa, anche se non è molto, anzi, a dire la verità
è proprio una briciolina… ^^
Mi
sento in dovere di fare una precisazione riguardo al precedente cappy perché la sorella gemella di Monica l’ho chiamata con
due nomi (scusatemi, mi è scappato davvero…), prima infatti è stata Morgana e
poi Morrigan, bene, il suo nome sarebbe Morgana,
quindi, se non mi sono nuovamente sbagliata, la troverete d’ora in poi con
questo nome ovunque (spero).
A
questo punto vi lascio alla lettura di questo sedicesimo capitolo, spero che vi
piaccia e che mi lascerete un commento, ciao!
Nyssa
* * *
Eccoli, tutti lì in attesa.
In
attesa di lei con la pelle d’oca e i brividi.
Come
erano passati in fretta quei due giorni e ora era giunto il momento della
verità.
Al
primo giorno Monica era andata a trovare Silente che non vedeva dai tempi in
cui aveva terminato gli studi.
Per
l’occasione aveva perfino deciso di cambiarsi la tenuta da avventuriera e si
era presentata al fratello e a Malfoy in abito “elegante” con una gonna nera
decisamente sopra gli standard della Scuola che di sicuro avrebbe fatto voltare
metà degli studenti che avrebbero incontrato per la scuola, una camicia beige e
aveva perfino acconsentito che Daphne le laccasse le unghie, rigorosamente di
nero.
Era
uno spettacolo, indiscutibile, avrebbe potuto fare la modella, peccato solo che
forse le reazioni che avrebbe provocato ai vari prof, dal colpo apoplettico, ad
un prematuro (?) ictus ad una slogatura della mandibola, non fossero proprio le
più indicate.
Axel aveva casualmente protestato ed era finita in un’altra baruffa
sintetizzabile con una nuvoletta di fumo e tante stelle che se ne uscivano.
Doveva
essere bello, aveva riflettuto Hermione aspettandola quando era entrato
nell’ufficio del preside, chiacchierare con un prof dopo molto tempo, senza
lagne e irritazioni dovute all’ultimo compito o all’esame appena passato.
Li
aveva sentiti ridere mentre era fuori della porta in attesa che il colloquio
terminasse. Ci avevano messo parecchio.
Quando
lei era uscita, l’aveva accompagnata in giro per la scuola alla ricerca delle
sue vecchie conoscenze: dal Barone Sanguinario, che si stava preparando per un
torneo medievale per fantasmi,
Le
reazioni erano state tutte particolarissime: Piton,
quando la sua brillante ex allieva era entrata in classe dove stava facendo
recupero di Pozioni ad alcuni del secondo anno, aveva alzato tutte e due le
sopracciglia nel prendere atto dell’abbigliamento della ex maggiore delle
sorelle Zabini, ormai signora Landor,
e si era soffermato, forse un tantino più del necessario sui tre bottoni della
camicia che la serpeverde portava aperti senza
curarsi del panico in cui aveva precipitato i malcapitati studenti del
responsabile della Casa verde-argento, professore compreso che aveva qualche
difficoltà a deglutire mentre lei gli parlava ricordando i tempi andati,
qualcuna delle sue punizioni e l’immancabile esame finale per il conseguimento
dei M.A.G.O., ovviamente superato a pieni voti.
Hermione
la guardava dal vano della porta, ma, pensò, era molto più spassoso stare a
studiare le varie reazioni dei ragazzi dietro alle bancate
che si guardavano preoccupati l’un l’altro quando la gonna della ragazza, aveva
cominciato a sollevarsi di qualche centimetro mentre lei si era seduta sul
bordo della cattedra. Qualcuno aveva ipotizzato di essere finiti dentro la
sceneggiatura di un film porno, anche se l’ipotesi che si girasse un film porno
a Hogwarts con la Caposcuola dei grifoni sulla porta
era una cosa assai poco probabile. Dunque chi era quella tipa?
La
grifoncina poteva quasi avvertire la tempesta
ormonale che la ragazza aveva causato agli studenti, prima intenti a farsi
dispetti ed ora tutti a bocca aperta a fissare l’orlo dell’indumento,
pericolosamente vicino al punto di non ritorno. Sarebbe stata un’ottima
professoressa, almeno avrebbe avuto la certezza che la classe rimanesse in
silenzio durante le sue lezioni, non come quelle di Raimond
e Ruf.
Quando
aveva lasciato gli amati sotterranei dei tempi di scuola, il sospiro generale
dei suoi spettatori si era levato come un boato da stadio accompagnandola oltre
la porta che il prof aveva provveduto a chiudere immediatamente dopo per
riportare l’attenzione alla sua materia e, soprattutto, lontana dal
fondoschiena della signora Landor, sposata.
La
McGranitt, la cui reazione era stata più misurata, si
era limitata a mostrare un’espressione perplessa, ma aveva baciato sulle guance
la sua ex allieva e si erano messe a chiacchierare di Morgana che, quando Ruf avesse deciso di ritirarsi, avrebbe preso il suo posto
come insegnante di Storia della Magia.
La
riccia si domandò se la sorella di Monica fosse come lei.
Non
lo pensava, quelle due, da quel che aveva visto nella foto che le avevano
mostrato, erano come Terry e Maggie, le gemelle di
quel cartone, Monica era la maggiore, la vera bastian
contrario, Riri, come la chiamavano, era quella più
tranquilla e rilassata… nella foto infatti Monica era vestita pressappoco come
adesso mentre l’altra sorella gemella aveva una lunga gonna a pieghe e una
camicia a balze bianca.
Eppure
era curiosa, voleva sapere qualcosa di più sulla Zabini
che non aveva ancora conosciuto.
-
Tu e
tua sorella siete molto simili? – domandò mentre la stava accompagnando
all’ufficio della professoressa Sinistra al secondo piano
-
Io e Riri? – chiese Monica, Hermione aveva annuito – solo sotto
certi aspetti
-
È bello
avere una sorella gemella?
-
Oh sì,
tantissimo – annuì la ex serpeverde – perché hai la
certezza che, qualunque cosa succeda, lei ti capirà, sai, i gemelli riescono a
sentire le sensazioni dell’altro come se fossero proprie – spiegò poi di fronte
all’espressione perplessa della Gryffindor – magari
non approverà tutto quello che fai, ma saprai sempre che capirà cosa ti ha
spinto a farlo e questa è una cosa importante. Avere una gemella è un po’ come
essere innamorati…
-
Essere
innamorati? – aveva chiesto la mora
-
Sì. Sei
mai stata innamorata? – Hermione era arrossita e aveva timidamente mormorato un
sì – beh, pressappoco è così, si sente tutto quello che prova l’altro e lo si
capisce anche…
-
Tu sei
innamorata di tuo marito? – chiese la studentessa
-
Lo sai
che non te lo so dire… - aveva risposto l’altra e la riccia era rimasta
sorpresa - Se avessimo avuto una storia normale e fossimo due persone un
pochino più nelle righe, forse direi di sì, ma tu puoi considerare innamorate
due persone come noi che non fanno altro che litigare e gridarsi di tutto?
-
Oh, io
credo di sì – era stata la ferma risposta della Caposcuola, un po’ dettata
dall’esperienza personale
-
Sei la
prima persona a parte mia sorella che la pensa così – aveva annuito Monica –
beh, allora posso dire che io e mio marito siamo innamorati – e aveva sorriso
dolcemente
-
Come vi
siete conosciuti te ed Axel?
-
Io e
mio marito…? Oh… è una storia strana… anche un po’ triste
-
Mi
dispiace – aveva mormorato Hermione
-
Oh, non
in quel senso, è solo strana, però c’è dell’altro e quell’altro mi fa venire
sempre i cinque minuti. Io e Axel eravamo studenti
insieme a Hogwarts: lui era un Corvonero
perfetto, diligente, responsabile, serio… io una mezza teppista delle serpi.
Non so se sai che vengo da una famiglia piuttosto importante nel mondo magico –
l’altra aveva annuito ancora – bene, all’epoca i Landor
erano tra le più influenti casate e quel malato di mente del mio bisnonno, a
quel tempo ottantenne, si era fatto venire la brillante e retrograda idea che
fosse un affare imparentare noi Zabini e i Landor. Aveva deciso che mia sorella si dovesse sposare con
il primogenito dei Landor mentre io, da maggiore, mi
sarei dovuta occupare degli affari di famiglia. Non è andata proprio così –
aveva ghignato Monica
-
Come
mai?
-
Il
vecchio – disse con tono sprezzante – non aveva tenuto conto di un paio di
cosette: la prima era che Axel non andava molto
d’accordo con i suoi familiari e i suoi sette fratelli – Hermione aveva
sgranato gli occhi – poi che Riri, che
fondamentalmente è una ragazza tranquilla, sa essere un vero mulo se ci si
mette, è testarda e adamantina su certe cose e lei non voleva assolutamente
sposarsi. Per finire c’ero io che di fare la vecchia zia zitella non ne avevo
minimamente voglia.
A farla breve, Riri
si è impuntata e ha piantato uno di quei casini che solo lei sa fare, ha quasi
spedito il nonnetto all’altro mondo, e se l’avesse
fatto non l’avrei biasimata, e ha creato uno scompiglio tale da mandare nel
caos l’intera famiglia. Il nonno, a quel punto, non riuscendo a spuntarla, e
bada bene che non riuscire a spuntarla con una diciassettenne per uno come lui
doveva essere assai frustrante e umiliante, ha deciso che io potevo andare più
che bene per il giovane Landor e Riri
si sarebbe potuta occupare della famiglia, tanto ci stava bene a fare la
vecchia zitella. Credo che quella sia stata l’unica volta che l’ho sentita dire
una parolaccia ad uno della famiglia, in genere lei è sempre compita e
trattenuta, non come me…
-
Beh, ne
aveva anche ragione se le hanno detto così
-
Certo!
E credo che abbia fatto benissimo, anche se in genere la pecora nera della
famiglia sono sempre stata io e Aisley la viziatissima ultima nata. Comunque ricordo che si è alzata
in piedi, si è piazzata a mani sui fianchi davanti al nonno, si è inumidita le
labbra e poi, abbassando la testa gli ha detto “Pensa per te, se non avessero
imposto il matrimonio alla nonna non credo che qualcuno si sarebbe preso un
borioso figlio di puttana come te!” e ha girato i tacchi andandosene mentre i
miei genitori quasi l’applaudivano. Sfortunatamente il vecchio non è seccato
neppure in quella circostanza, ma alla fine il mio vero nonno, stufo di fare la
statua, l’ha rinchiuso in un ospizio e credo che lì ci stia ancora a dispetto
dei suoi novanta e più anni.
-
Tua
sorella è stata fantastica – annuì convinta Hermione piena di ammirazione verso
la minore delle gemelle
-
Già.
Così hanno preso me, mi hanno agghindata come una bambola e mi hanno piazzata
in una stanza in attesa di quello che doveva essere il mio promesso sposo.
Quella scena credo che rimarrà impressa per sempre nella mia mente per sempre:
ricordo che Axel è entrato da vero figo con la camicia con i primi due bottoni sbottonati, i
polsini anche, la cravatta blu e nera slacciata e mi ha guardata con una faccia
talmente scazzata che avrebbe potuto fare concorrenza
alla mia “E tu saresti la bambolina che dovrei sposare?” mi ha chiesto con
sospetto credendomi un’ochetta senza carattere. E quello doveva essere il ligio
Corvonero che dovevo sposare? Bella roba che mi
avevano rifilato… so di aver pensato che allora erano tutti ciechi se non si
erano accorti che razza di persona fosse, chi fosse veramente. Ovviamente non
ho ammesso che ci somigliavano come pochi, ma un pensiero vicino.
“Bambolina vallo a dire alla tua cagna” gli
ho risposto in malo modo e abbiamo cominciato a tirarci accidenti. Ancora alla
faccia del serio e compito Landor… - Hermione annuì –
beh, ci hanno sposati a forza, ma a lui la camicia dei Landor
stava piuttosto stretta, così quando è terminata la cerimonia, e avevamo tutti
e due una faccia assai poco indicata all’occasione, ha gridato a tutti i suoi
parenti schierati che lui non aveva per la testa di fare il mantenuto per tutta
la vita e di prendere il suo posto in società. È entrato negli Auror e abbiamo cominciato a girare il mondo per il
Ministero. Alla fine è stato insieme che abbiamo realizzato i nostri sogni. E
io mi sto ancora chiedendo perché, quando lui ha cominciato a viaggiare, non
l’ho mollato lì e me ne sono andata per i fatti miei.
Beh, forse lo so… - aggiunse sorridendo
-
E Riri? – chiese la grifondoro
-
Oh, lei
ormai si fa la sua vita. Ha continuato gli studi di Storia della Magia e adesso
ha il suo bambino e il suo Charlie… sai, in realtà me
lo ricordo benissimo come si chiama, ma il fatto è che se l’avessi dotto con
più peso Blaise ci sarebbe scappato di testa e
allora…
-
Siete
due sorelle dal carattere forte – annuì ancora la studentessa sorridente
-
È la
caratteristica degli Zabini: non aver paura del
pericolo. Ma non saprei dire se sia un pregio o un difetto – aggiunse e l’altra
rise.
-
Anche a
Daphne hanno organizzato un matrimonio contro la sua volontà – ammise ancora la
grifoncina
-
Lo so,
è giunta voce perfino dove mi trovavo io, lo sa perfino Riri
che i pettegolezzi li evita come la peste
-
Ci è
stata male parecchio – aggiunse la mora
-
La
capisco, è un vero schifo quando ti fanno queste cose, per fortuna nella mia
famiglia oltre a mia nonno gli altri non si fanno di tutti questi problemi, ma
i Greengrass sono sempre stati bigotti
-
E
Daphne non lo è
-
Se
davvero non lo è, allora farà la cosa giusta – disse facendo spallucce
-
Il
problema è sapere quale…
-
Come
mai?
-
Non lo
so, ma ho come l’impressione che un po’ Neville le piaccia
-
Puoi
scommetterci una mano che quei bastardi dei suoi genitori annulleranno il contratto
se ci fosse anche una sola virgola che non va
-
E in
quel caso lei cosa farà?
-
Chissà,
bisogna aspettare e vedere, non proiettiamoci sempre troppo nel futuro, si
perde contatto con la realtà
-
Hai
ragione
Avevano
continuato il giro di visite, incontrato altri professori e qualche altro
studente, ma adesso Hermione poteva dire di essere davvero amica di una come
Monica.
* * *
E
adesso erano tutti lì ad aspettare.
Malfoy
e Zabini fumavano su un divanetto alla Torre di
Astronomia e si poteva contare la loro agitazione dal numero di mozziconi di
sigaretta (e forse anche qualcos’altro) che stavano sul pavimento.
Harry,
che era stato informato di tutta la cosa, aveva quasi scavato un solco sul
vecchio pavimento di legno dalla colonna alla finestra e ogni volta che passava
davanti a Malfoy questo alzava lo sguardo e gli lanciava un’occhiataccia,
perfettamente nel suo stile.
Un’ora.
Due
ore erano trascorse.
E
nessuno era ancora tornato.
Axel era sistemato malamente sul letto di Malfoy a leggere
l’annuario del suo settimo anno a Hogwarts con una
apparente calma.
E
l’agitazione nell’aria la si poteva tagliare a fette con un coltello.
Un
rumore, del fumo colorato e poi nel camino di fronte comparvero due sagome
indistinte.
Aspettarono
che la nube si dissolvesse e, per scaricare la tensione, Hermione andò ad
aprire la finestra investendo i presenti di un venticello gelido ed invernale.
Due
ragazze stavano nel vano del focolare e guardavano entrambe con aria seria i
presenti.
Una
delle due reggeva in mano cinque tomi rilegati in pelle scura, gli occhiali sul
naso.
Monica
si fece avanti e oltrepassò lo strato di cenere seguita a ruota da quella che
non poteva essere altri che Morgana Zabini.
-
Lei è
mia sorella Riri – disse ai presenti, l’altra accennò
appena col capo scrutandoli ad uno ad uno: Harry, Blaise,
Draco ed Hermione, sorvolando su Axel che non aveva
bisogno di esami particolari.
-
Loro
sono Harry Potter ed Hermione Granger – aggiunse ancora additando il ragazzo
con gli occhiali e la studentessa alla finestra
-
Piacere
– disse l’altra rivelando una voce molto simile a quella della sorella – io
sono Morgana, ma chinatemi Riri, il mio nome fa
schifo, troppi nonni…
Hermione
riconobbe lo stile schietto che aveva anche Monica, anche se più tranquillo e
annuì mentre Harry, in soggezione di fronte alla nuova arrivata, si muoveva meccanicamente
come di fronte alla McGranitt.
-
Bla, poi
mi spieghi cos’è questa stupidaggine – disse allungandogli i tomi
-
E tu mi
spiegherai che è sta stronzata che aspetti un figlio
da Charlie Weasley
-
Di
quello discutiamo più tardi.
-
Tu devi
essere tutta matta – aggiunse e la sorella gli rivolse un’occhiataccia.
E
così quella era Riri, il suo nuovo idolo?
Oh,
sì, era esattamente come se l’era immaginata…
I
capelli neri come quelli di Blaise e Monica erano
però ondulati e la sua carnagione decisamente più chiara di quella della
sorella avventuriera.
Aveva
un paio di occhiali che le stavano in bilico sul naso e studiava tutti da sopra
le lenti ovali.
Indossava
una gonna lunga tutta a piegoline con il bordo di
pizzo e una camicia chiara che contrastava con il colore corvino dei capelli.
Gli occhi rigorosamente blu come gli altri Zabini.
Si
soffermò un attimo sul ventre della ragazza alla ricerca della prova della
effettiva gravidanza, ma non notò nessun pancione, anzi!
Doveva
essere da poco che aveva scoperto di essere incinta.
-
Ci
sposiamo domani qui a scuola – disse appena Riri
voltando i tacchi e poi cominciando a parlottare con la gemella.
Axel che fino a quel momento se n’era stato tranquillo senza degnare
d’attenzione la cognata, si alzò immediatamente a sedere osservandola come se
le fossero spuntate le antenne.
-
Riri? –
domandò preoccupato
-
Voglio
levarmi il peso – annunciò la riccia delle sorelle
-
Beh,
congratulazioni – aggiunse Hermione un po’ a disagio
-
Ma
proprio il giorno di Natale? – sospirò
-
Ci
sposa Silente – disse rigida lei – non voglio rompiscatole
-
E i
duecento studenti che stanno qui cosa dovrebbero essere?
-
Non
sono invitati
-
Non
fare la stupida
-
Non
sono stupida
-
Dai,
su, smettetela – disse Monica – tu ti sposi domani sempre che lo sposo arrivi –
e tu stai zitto che noi ne riparliamo stasera – aggiunse all’indirizzo del
contrariato marito.
-
Consultiamo
‘sti libri e riportiamoli al Ministero – sbuffò Zabini che fino a quel momento se n’era rimasto zitto,
prevedendo una simile cosa stramba da parte della sorella, dopotutto era
parente sua e di Monica!
* * *
Dieci
minuti.
Quindici.
Un’ora.
Due.
Draco
ed Hermione, che erano quelli che della storia ne sapevano più di tutti,
stavano piegati sui voluminosi e polverosi tomi con la parentela completa della
famiglia Black, illegittimi compresi.
Monica
e Riri erano uscite e si stavano probabilmente
facendo gli affari loro da qualche parte, mandando in deliquio tutti gli
studenti che avrebbero incontrato sulla strada, probabilmente Mo’ aveva portato
la sorella a trovare qualcuno, o forse stavano aspettando che Charlie arrivasse dalla Romania per il matrimonio.
Blaise e Axel si stavano facendo qualche
partita agli scacchi dei maghi e sembravano incuranti di quello che li
circondava, interessati solo alla mossa migliore per sbalordire l’avversario e
sbarazzarsene in poco tempo.
E
su quei dannati libri non c’era quello che cercavano, nessun Zachariah Black.
Hermione
voltò sconsolata una nuova pagina e arrivò alla genealogia di Sirius e della famiglia Black.
Scorse
senza troppa attenzione i rami dell’albero, sapendo che Sirius
aveva un solo fratello, Regulus e solo allora notò
una casellina a margine, chi era?
Aguzzando
la vista, vide che una sottile linea scura conduceva Orion
Black, il padre di Sirius, ad una sconosciuta di nome
Lachesi e da questa partiva un’altra linea che
portava ad una casellina allo stesso livello di Sirius
e Regulus e in cui era scritto “Zachariah”.
Rimase
a bocca aperta, Draco se ne accorse e si affrettò a spostare lo sguardo dalle
sue pagine a quelle aperte di fronte alla Granger, studiando le varie parentele
che vi erano raffigurate
-
Oh cazzo! – esclamò più che sbalordito distraendo Blaise che si fece mangiare la regina, Axel
vinse e se ne uscì dalla porta.
-
Dra? –
chiese perplesso l’altro Slytherin
-
Bla, qui
c’è un casino grosso come casa mia – disse appena additando la scritta per
paura di non riuscire a ritrovarla dopo, la mezzosangue invece non riusciva
ancora a parlare
-
Che
succede?
-
Bla, è
il fratello di Sirius, suo padre è mio cugino!
-
Oh
merda!
-
Orion
aveva un figlio illegittimo – specificò lei boccheggiando per lo stupore
-
Miseria…
il grande Zachariah, uno degli Auror
più potenti del mondo magico è tuo cugino ed è pure un illegittimo?!
Voltarono
pagina tutti e tre insieme controllando la cosa effettiva e, infatti, nel
foglio seguente un’altra linea conduceva a una casella denominata “Bryanna Simmons” e da quei due
un’altra linea si diramava a Temperance Black e Seraphin Black.
Ransie era Temperance. Ransie
era solo un diminutivo, ecco perché non erano riusciti a trovarlo…
Sconcertata
la riccia voltò ripetutamente le due pagine ricontrollando per paura che avesse
visto male.
Ma
quello era un cataclisma!
Guardò
Draco che sembrava a disagio quanto lei.
Controllò
ancora la sottile linea che conduceva a questa Lachesi
e intravide vicino alla cella che racchiudeva il nome un simbolo strano,
strattonò il biondo per la manica e glielo indicò con la punta dell’unghia
-
Che
significa? – gli chiese sapendo che di parentele magiche lui se ne intendeva
più di lei
-
È il
simbolo dei babbani – spiegò Malfoy – significa che
era babbana…
-
Vuoi
dire che uno dei maghi più potenti del mondo, un Black, è mezzosangue? –
esclamò stupita lei
-
La cosa
ha dell’assurdo con tutte le idee che aveva Orion –
annuì Zabini
-
Caspita
– si limitò a dire la mora
-
Mezzosangue,
i tuoi insulti sono penosi – si premurò di farle notare la serpe bionda
-
Non
stiamo parlando di insulti, c’è un fratellastro di Sirius
nel mondo magico che fa l’Auror e che al momento non
sappiamo dove stia e una barcata di altre cose e tu ti preoccupi dei miei
insulti?
-
L’attenzione
per i dettagli è quello che distingue un uomo e un “gentiluomo” – disse Malfoy
-
Beh, la
regolina ha bisogno di una rivisitata perché tu non
sei un gentiluomo
-
Con
quello che è successo la prima mattina alla Torre tu dici che non sono
gentiluomo? – domandò ghignando
-
Che è
successo? – intervenne Blaise – Draco ti ha fatto
qualcosa? L’hai portata a letto con te? – domandò poi all’amico
-
Ma che vai
a pensare? Con lei?!
-
Assolutamente
no!
Ripeterono
all’unisono i due.
-
Blaise,
senti, puoi chiamarmi Harry? – domandò piano la riccia
-
Vuoi
dirgli di questa faccenda? – chiese Zabini
-
Sì,
credo che debba sapere
Zabini uscì dalla stanza.
-
Continuiamo
il nostro discorso sui gentiluomini oppure vuoi controllare ancora l’albero?
-
Non c’è
altro da controllare…
-
E
allora io non sarei un gentiluomo?
-
Un
gentiluomo non parla in quel modo imbarazzante – disse lei arrossendo – e non
si vanta di se stesso
-
Non
puoi chiedere a un Malfoy di rinnegare l’orgoglio
-
Beh,
allora nessun Malfoy è un gentiluomo
Touché.
Semplicemente.
-
Dov’è
la peste? – chiese brontolando lui
-
Monica
e Morgana l’hanno portato con sé ad aspettare Charlie
-
Credi
che dovremmo informare Weasel?
-
Non ne
sono sicura, vedrò cosa ne pensa Harry, eppoi Silente aveva detto di mantenere
il segreto…
-
Al
diavolo Silente, copiati questo cespuglio di parentele e rimandiamo questi
volumi al Ministero
Hermione
annuì, prese in mano un foglio e una penna e cominciò a tratteggiare le linee
delle parentele
-
Gli
elenchi del Ministero sono molto più aggiornati dei nostri – commentò scocciata
– c’è perfino segnato il matrimonio di Ransie con
Alerei e sotto di loro c’è una casellina vuota… stanno aspettando di aggiungere
il figlio…
Potter
fece capolino dalla porta seguito da Blaise e guardò
la scena sperando di non combinare pasticci
-
Finalmente,
Potty, era ora! Abbiamo qualche bella notiziola per
te!
Il
grifondoro spostò l’attenzione sulla ragazza che
scriveva senza ottenere qualche cenno di assenso o di diniego
-
Harry –
disse infine lei sollevando la testa – Sirius aveva
un fratello…
-
Sì, Regulus, lo sapevo – annuì Harry che per una volta stava
seguendo senza addormentarsi qualcosa che parlasse di parentele
-
No, non
hai capito… - sbuffò lei – ne aveva un altro!
-
Un
altro? Ma a me non ne ha mai parlato… - rifletté il bambino sopravvissuto
-
Sveglia
Sfregiato, era un bastardo, non lo sa nessuno! – inveì Malfoy, quella
conversazione gli stava facendo perdere la pazienza
-
Che
cosa?! Ma Sirius veniva da una rispettabilissima
famiglia di antichi purosangue eccetera! Ti ricordi cosa urlava Walburga quando
siamo andati a Grimmauld Place?
– Hermione annuì
-
E così
avete fatto conoscenza con la vecchia – ghignò Malfoy ricordando quando, da bambino,
andava ancora in quel postaccio a trovare i vari parenti di sua madre e Sirius era già stato rinnegato dai suoi familiari
-
Strano
ma vero, Malfoy, ma neppure tu provi simpatia per quella megera
-
Sì sì, vi scambierete i segreti del cuore più tardi – frecciò
dura la Granger – il fatto è che questo fratellastro di Sirius
è un Auror e anche molto potente, famoso ecc.
-
Ma Sirius l’avrebbe sicuramente saputo – protestò Harry
-
Beh,
evidentemente no e comunque pare che sua madre fosse babbana
e che adesso sia misteriosamente scomparso
-
Sarà,
ma la cosa non mi convince, insomma, se fosse un Auror
non sparirebbe così!
-
Beh,
hai presente Fin e quella sua sorella Ransie di cui
parla sempre? – intervenne la riccia – ecco, quelli sono i figli di questo tipo
-
Che si
chiama Zachariah Black – terminò Draco
-
Zachariah
Black? – chiese stupito Harry – non sarà mica lo stesso Zachariah
Black del nuovo libro di Difesa?!
-
Il
nuovo libro di Difesa? – chiese Malfoy
-
Sì,
Silente ha mandato un messaggio ai dormitori che avremo un nuovo professore di
Difesa Contro le Arti Oscure e giù in bacheca c’è scritto che bisogna
acquistare il libro “La Magia e l’Arte Oscura” di questo tipo Zachariah Black…
-
Ci sono
un po’ troppe coincidenze – rifletté il biondo accendendosi una nuova sigaretta
– chi è questo professore?
-
Ah non
lo so! – si giustificò Potty – la McGranitt
dice che arriverà per Natale, forse qualche giorno dopo
-
E il
professore che avevamo prima?
-
Non
l’ho più visto in giro e neppure Ron o gli altri –
specificò ancora il moro
-
Io non
so chi abbia permesso che a scuola si cambiasse professore a metà corso – si
lagnò ancora il biondo occupato in una delle sue attività preferite:
lamentarsi.
* * *
In
quel momento la porta della stanza si riaprì e diverse persone fecero il loro
ingresso: Morgana, Monica, Axel ed un tipo dai
capelli rossi che assomigliava in maniera impressionante a Bill
Weasley e che doveva essere senza ombra di dubbio Charlie.
Zabini lo guardò storto mentre tutti si sedevano sui cuscini e chi
sul letto, dopodiché il moro si alzò in piedi e lo fissò negli occhi, il tipo,
che inizialmente rideva felice per mano alla sua futura sposa, dovette
riprendere un’espressione seria per riuscire a fronteggiare senza problemi
quella minacciosa del fratello minore di Morgana, per niente di buon umore e,
il sesto senso glielo suggeriva, non aveva approvato il comportamento sbadato
suo e della sua futura moglie, tanto sbadato da riuscire perfino a metterla
incinta di un figlio suo.
E
il peggio era che sua madre non sapeva nulla!
Non
la madre di lei… Molly Weasley!
Già
s’immaginava la scena quando, all’Epifania, sarebbe andato a trovare i genitori
assieme alla minore delle gemelle Zabini, spesso
presente nei discorsi di famiglia dei tempi della scuola come una vera statua
di ghiaccio nei confronti dei due rossi e lentigginosi fratelli maggiori.
-
Lo sai
che sei un imbecille e che dovevate fare più attenzione?
Hermione
sgranò gli occhi ad udire quelle parole proprio da uno come Zabini
che, apparentemente, non si curava poi più di tanto della forma o delle
conseguenze, Draco ghignò a sentire il suo migliore amico così preoccupato per
la sorellina
-
Charlie,
se così ti chiami, io te lo giuro, se soffre vengo ad ammazzarti
-
E cosa
vorrebbe fare un ragazzino come te? – chiese incauto il rosso
La
smorfia prima arrabbiata di Blaise si trasformò in un
ghignò sadico e pericoloso di quello che sarebbe potuto succedere se…
Hermione,
a differenza di Charlie, credeva ciecamente a quello
che aveva detto la serpe, soprattutto perché aveva pronunciato la parola
“giuro” e Blaise non giurava mai e poi mai.
Se
l’aveva fatto, allora le conseguenze sarebbero state certe.
-
Bene,
adesso che ci hai fattola paternale come un vecchio tradizionalista di settant’anni, possiamo passare oltre? – chiese Riri, il fratellino annuì e Monica ringraziò che la scena
si fosse svolta senza troppi spargimenti di sangue, anche se, da quel giorno in
poi, probabilmente Charles avrebbe misurato le parole quando Blaise era con lui.
Perché
le persone tranquille, quando perdono la pazienza, sono le peggiori.
E
Blaise era innegabilmente una persona “quasi”
tranquilla.
Axel per esempio ci aveva messo due anni a superare il senso di
inadeguatezza che guardare negli occhi il cognato gli procurava.
Ma
sapeva che, se l’avesse fatta soffrire, Blaise
sarebbe accorso e allora,
E
il colpevole avrebbe solo potuto implorare pietà.
C’era
quasi da ridere del grande Charles Weasley, stato
Prefetto di Hogwarts, tremante di fronte a Blaise Zabini, a tutt’ora Prefetto delle Serpi, in una scena che andava a
ripetersi ogni volta che una delle sorelle lasciava il nido.
Di
certo però,
Era
perfettamente in grado di badare a se stessa già adesso che aveva sette anni,
la preoccupazione sarebbe giunta quando ne avesse compiuti quindici…!
Come
a confermare la cosa, giunse alla finestra un gufo candido più di Edwige
recante alla zampa un foglietto ripiegato.
Le
parole vergate erano quelle della, per l’appunto, minore delle sorelle Zabini, giunta di corsa a scuola alla ricerca del fratello
e del maledetto “bastardo”, come l’aveva definito lei stessa, per mettere
subito in chiaro le cose.
Zabini quasi ghignò, scrisse appena di raggiungerlo alla Torre di
Astronomia e rispedì il volatile alla sua effettiva proprietaria.
Hermione
si domandò se tutto questo amore che Blaise provava
per il gentil sesso non fosse dovuto allo stretto contatto che aveva avuto con
esso fin dall’infanzia, dopotutto, con due sorelle maggiori e una piccola peste
a carico, sarebbe stato difficile privarsi delle coccole e dell’ambiente caldo
e confortevole che solo una ragazza era in grado di creare.
Però
tutta quella perversione che aveva sviluppato negli anni esulava parecchio
dall’amor fraterno che probabilmente legava Blaise a
Monica, Riri e questa Aisley.
La
porta si aprì quando tre colpi furono appena battuti contro il legno e la
figuretta ritta e impettita di Aisley Zabini, innegabilmente lei, comparve nel vano della porta
avvolta in un cappottino turchese bordato di pelliccia di coniglio, i boccoli
scuri raccolti con delle forcine brillanti ai lati della testa, le unghie
curate come tutti gli Zabini, l’espressione truce
dipinta sul visetto ancora infantile della piccola che prometteva di diventare
un’autentica bellezza come le sorelle.
Degnò
appena di uno sguardo Draco, Hermione, Harry e gli altri parenti e si diresse
verso il letto puntando lo sguardo sulla persona di cui aveva ricevuto la
descrizione la sera prima dal fratello.
Con
passo cadenzato e lo sguardo che s’incupiva sempre più, si avvicinò
progressivamente verso quello che sarebbe diventato al più presto il marito di
sua sorella.
Se
Charlie Weasley aveva
trovato difficile sostenere lo sguardo di un adirato Blaise
Zabini, quello di questa bambina dal ghigno
sanguinario era praticamente impossibile: gli occhi blu cobalto come quelli del
fratello sembravano penetrarti nell’anima alla ricerca dei segreti più profondi
che spesso neppure tu conoscevi.
Aisley strinse gli occhi e si atteggiò a sorella maggiore quando,
alla fine, era la più piccola di tutti, ma con l’espressione truce dipinta sul
suo volto, la si sarebbe scambiata facilmente per una donna vissuta.
-
E così
tu sei Charles Weasley – disse appena rivelando una
voce melodiosa che aveva calcato il nome e il cognome del ragazzo seduto.
Probabilmente, se non avesse avuto quel briciolo di autocontrollo che gli
conferiva stringere la mano di Riri, sarebbe scattato
in piedi di fronte alla ragazzina rispondendo “signorsì signora!” ed evitando
accuratamente i suoi occhi che gli stavano comunque creando qualche problema a
deglutire.
Senza
paura, la bambina lo studiò con aria di sufficienza, storse la boccuccia e alzò
un sopracciglio
-
Potrei
trovarti molti difetti – disse appena parlando con la voce della vecchia nonna
a cui viene presentato il futuro genero – e non mi dispiacerebbe se ti lavassi
un po’ più spesso…
Un
altro “agli ordini, signora!” era pronto ad uscire dalla bocca del rosso mentre
sottostava a quella bambina saccente, ma Monica, vedendo degenerare la
situazione come tutte quelle in cui la sua amata e viziatissima
sorellina minore era coinvolta, si affrettò a frapporsi tra i due prima che
quello cominciasse davvero a trattare con deferenza quella che sarebbe potuta
quasi essere sua figlia.
-
Adesso
basta Aisley – disse ferma comportandosi, per una
volta, da persona con la testa sulle spalle – non siamo noi che dobbiamo
decidere del futuro di Riri, né di suo marito. Adesso
vieni… - e la prese gentilmente per mano nel tentativo di portarla via.
-
Se
farai versare anche una sola lacrima a mia sorella, ricorda che tu ucciderò –
pronosticò la bambina voltandosi per un’ultima volta e a Charlie
quella minaccia gli parve decisamente più probabile di quella analoga che gli
aveva lanciato il fratello di lei, non aveva difficoltà a immaginarsi mezzo
morto mentre la piccola strega sadica gli lanciava contro un’Avada Kedavra, oppure, più babbanamente, lo affettava con una mannaia il doppio di
lei. Oh, nessun dubbio, quella piccola peste ce l’aveva scritto in faccia che
faceva sempre quello che voleva e certo non si lasciava smontare da un
orsacchiotto grande e grosso, ma fondamentalmente inoffensivo, quale era lui.
Lei l’aveva capito, la vipera, e ci marciava, perché lei non aveva paura di
lui. Ridicolo che uomini grandi e grossi e perfino draghi si tirassero indietro
e lo temessero e una irritante bambinetta alta un metro
scarso si permettesse un simile comportamento strafottente.
Ma
proprio non ce la faceva a riprendere tutto il suo impavido coraggio che gli
consentiva di dominare ritrosi Neri delle Ebridi e qualche recalcitrante Ungaro Spinato.
Che
cos’era un drago infuriato a confronto di quella piccola furia?
Riri gli strinse solidale la mano
-
Non
farti mettere i piedi in testa da mia sorella – lo ammonì dolcemente – è una
brava persona alla fine
Il
sorriso forzato che le rimandò probabilmente la diceva lunga su quello che
pensava della fiera Aisley Zabini.
Poi,
improvvisamente, come se fosse diventata un’altra persona, la piccola di casa Zabini se ne andò a giocare assieme a Seraphin
senza creare ulteriori problemi ai presenti.
* * *
Spazio Autrice: allora… parliamo un po’ di Blaise… è un personaggio che a me piace moltissimo perché
come unico uomo di famiglia deve stare dietro a delle sorelle che fanno di
tutto per cacciarsi nei guai; per chi conosce Hana Yori Dango, Blaise
assomiglia un po’ ad Akira, il biondo amico di Tsukasa e, infatti, è proprio a lui che mi sono ispirata
caratterialmente.
Come
s’è visto, ci sono stati un po’ di sviluppi, a cominciare da questo Zach che suscita tanta curiosità, bene, adesso sappiamo che
sua mamma si chiama Lachesi (ci ho messo una vita a
decidere il nome e sono ancora indecisa) ed è un illegittimo di Orion, ovvero fratellastro di Sirius,
eh beh, si dice poco…!
Ransie, alla fine, probabilmente l’avrete capito tutti, non è altro
che il nomignolo affettuoso con cui il fratello chiama la sorella maggiore.
A
questo punto la storia è veramente nel cuore, mi auguro che vi piaccia e spero
che mi lascerete un commento!
Ciao
e al prossimo post!
Nyssa
Shavanna: già, su certe cose Draco e Herm sono davvero un po’ tardi… beh, su Zach
Black si è scoperto qualcosina, anche se di più per
il momento non posso dire… XD
Mi
fa molto piacere che il personaggio di Monica e la vicenda in genere siano
stati divertenti, come ho detto la volta scorsa, la maggiore delle gemelle è un
personaggio a cui sono molto legata perché porta il mio nome e, più o meno,
perché incarna quello che vorrei essere io…
Bene,
spero che anche questo sedicesimo capitolo ti piaccia, ciao e un bacio! Nyssa
LaTerrestreCrazyForVegeta: già, Bla e Dra non sono proprio fini quando si alterano e,
sfortunatamente, soprattutto al biondo, capita spesso… beh, in quel cappy ci voleva (credo), in questo ho cercato di misurarmi
di più, spero di esserci riuscita :P
Per
Monica, anche io l’adoro, anche se non è uno dei personaggi fondamentali, ma,
come si dice, gli autori in genere si affezionano ai personaggi secondari e io
adoro Monica, il mio alter ego, quello che alla fine vorrei essere…
Mi
auguro che anche questo cappy ti piaccia e spero che
mi lascerai un commento! Ciao e al prossimo post! Kiss
Nyssa
Lisanna Baston: essendo un po’ di corsa non ho avuto ancora
il tempo di leggere il tuo aggiornamento, ma presto, appena la gente smetterà
di ossessionami, soprattutto i prof, mi ci fiondo che
sono curiosa di leggere cosa hai scritto^^
Effettivamente
forse ho spiazzato qualcuno con questa famiglia e l’estensione di questa, che
si vede in questo sedicesimo cappy, credo che sia
altrettanto sconvolgente… mi auguro che ti piaccia, ciao e un bacio! Nyssa
potterina_88_: Axel deve davvero
avere una pazienza illimitata con tutte le follie della mogliettina… e sono
molto felice che la famiglia zabini abbia avuto la
tua approvazione, effettivamente ero piuttosto combattuta, ma poi avevo bisogno
di qualche personaggio e così… spero che ti piaccia anche questo capitolo, kiss! Nyssa
Alexiel Mihawk:
mi fa piacere che anche tu sia approdata a questa fic
e sono molto contenta che i miei Draco ed Herm ti
piacciano, così come tutti gli altri personaggi di contorno… la parte delle
favole distorte è stata una mia follia e non so neppure più da dove sia uscita,
chissà, però un po’ ci sono affezionata… e ovviamente sono molto felice di
tutti i richiami che hai letto legati al mondo anime e manga a cui sono
particolarmente legata e che infilo sempre e comunque nelle mie storie, grazie
per tutti i complimenti che ai fatto a me e a Monica (l’altra, non me), spero
che continuerai a seguire la mia fic, a presto e un
bacio! Nyssa
Mici: forse i battibecchi sono le parti che mi
diverto di più a scrivere, per questo sembrano così reali… grazie per i
complimenti al cappy, spero che seguirai ancora la
fiction, a presto! Nyssa
rossy..!: grazie mille dei complimenti, come hai
visto ho continuato, spero che tu continuerai a leggere! A presto! Nyssa
luana1985: bene, sono felice che tu ti sia
ristabilita, ma in effetti hai ragione, tornare alla vita di tutti i giorni è
veramente difficile (sigh sigh),
sono molto felice che il mio stile ti piaccia e che la suspance
tra i vari personaggi sia resa bene, grazie mille di tutti i complimenti che mi
fai ogni volta, non ti ringrazierò mai a sufficienza! Spero che ti piaccia
anche questo sedicesimo capitolo quindi aspetto di sapere cosa ne pensi… ciao e
a presto! Un bacio, Nyssa
chibi_elyon: già, effettivamente Monica non si fa
davvero problemi a portare i pantaloni, anche se, in questo cappy,
si è convertite alle gonne XD, cmq è un personaggio
che adoro anche io perché rappresenta un po’ quello che vorrei essere io e forse
è proprio per questo che le ho dato il mio nome… Mi fa piacere che il cappy ti sia piaciuto (evitiamo i giri di parole) spero che
continuerai a seguire la mia fic e che mi lascerai un
commentino anche a questo sedicesimo capitolo! Ciao e un bacio! Nyssa
PS:
non preoccuparti di mate, il mio libro fuma da tanto che lo uso (scherzo, sono
una vera scarpa in questa materia…), quindi in bocca al lupo!
MartyViper: effettivamente, io Blaise
a fare il figlio unico ce lo vedo solo in parte, in questa fic,
come ho detto nel commento alla fine, è ispirato ad un personaggio mezzo
donnaiolo che è perseguitato da una madre giovane e bellissima e due sorelline
altrettanto angeliche e lui è l’unico uomo di famiglia, quindi… mi sembrava che
col personaggio mi c’azzeccasse parecchio ^^
Per
quanto riguarda il bel Charlie, è un personaggio per
cui ho un debole, non ce la facevo proprio a vederlo scompagnato per tutta la fic… quindi ho trovato una moglie improbabile anche a lui
perché alla fine questa fic brulica di coppie
altamente improbabili…
Beh,
spero che ti piaccia anche questo cappy e mi auguro
che mi lascerai un commentino! Ciao e un bacio! Nyssa