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Autore: Tatuata Bella    12/04/2013    3 recensioni
Qualcuno deve averlo avvertito. Qualche stronzetto ha detto a Billie Joe che ci sono e lui è scappato, piccolo topo vigliacco.
“Maggie sei ubriaca.”
“Graz…Grazie dell’informazione.” E non so neanche con chi sto parlando. Mi giro e vedo Trè. Il batterista quello nuovo.
“Ah. Sei tu. E quello stronzo dov’è ora?”
“Billie Joe?”
“Seh. Lui. Biiiiillie Joe. Lo stronzo universale.” Dico.
“Che ti ha fatto?” chiede.
La sua ignoranza in materia è assurda
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrienne Nesser Armstrong, Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Meggie)- tre settimane dopo.
 
Salgo le scale lentamente, perché ho un sacchetto gigante del take away cinese per la cena. Il motel dove stiamo da un mese non ha l’ascensore e noi abbiamo la stanza all’ultimo piano, ho fatto così tante volte queste scale che ormai mi sono affezionata alle ringhiere consumate.
Infilo la chiave nella porta e la spalanco.
“Billie Jooooe ho comprato gli involtini!”
Billie, seduto a gambe incrociate sul letto chiude bruscamente il block notes.
“Che facevi?” chiedo.
“Scrivevo una canzone…”
“wow. Posso leggere?”
“E’…solo una bozza, preferisco di no…” dice, si alza mi sorride e mi stampa un bacio sulle labbra.
“Dai, mangiamo…”
Mi siedo a gambe incrociate di fronte a lui, sul letto e metto gli involtini in mezzo, come su una specie di tavolo virtuale.
Sono agitata. Devo affrontare un discorso che non voglio affrontare, ma ho aspettato fin troppo tempo. Meglio farlo subito.
“Sai…oggi è il 5 novembre.” Dico.
“Quindi…?”
“E’ un mese che siamo qui.”
“Ripeto. E quindi?”
Sospiro.
“Eddai cazzo almeno telefona a casa!”
E’ esattamente il modo in cui NON volevo dirgli questa cosa.
“Non ci penso neanche. Abbiamo soldi ancora per un sacco di tempo, non vedo perché dovrei telefonare ora.”
“Vediamo…perché hai rubato il pick up a tuo fratello, e poi l’hai venduto, perché sei sparito da un mese da casa tua senza nemmeno dire a tua mamma se sei ancora vivo…Per quello che ne sappiamo potrebbero avere anche chiamato la polizia.” Dico. Sto esagerando. Ma è l’unico modo per fargli capire le cose.
“Tu tua mamma l’hai chiamata, tre volte, non ti ho detto di non farlo…come gestisco le cose con la mia famiglia sono fatti miei.”
“…e Mike e Mary? Al?”
“Non mi va che sappiano dove siamo.”
“Ma almeno che sappiano che stiamo bene…”
“Dai, Mike non  il tipo da stare in pensiero.”
“Ma Billie…”
Mi blocca: “Senti. Non voglio litigare, davvero. Ma non ho nessuna intenzione di telefonare a Berkeley. Non voglio e basta.” Dice.
Annuisco. E’ una cazzata ma annuisco.
Ma stavolta missà che faccio a modo mio.
 
 
(Adrienne)
 
"Adieeee"
"Che c'è?"
Esco dal bagno della saletta.
"Ah eccoti."
Guardo male Welly, in piedi in mezzo alla saletta che giocherella con le chiavi.
"Dov'è il cane?"
"Ce l'ha Mike. Lo piscia e arriva."
Annuisco.
"Credevo che stessi dormendo..." Mi dice.
"Perché?"
"Perché sono le quattro di notte."
"E che ci fate te e Mike in giro alle quattro di notte?"
"Usciamo dal gilman."
Non rispondo. Non vado più al gilman da quando Billie è scappato, perché mi fa venire il malumore.
Entra mike e il cane comincia a fare il solito casino.
"Ciao Adie. Come stai?"
Anche Mike mi mette il malumore.
"Bene."
Non mi caga e continua a parlare a voce alta non si sa bene a chi.
"Woh. Meno male che ce ne siamo andati..lo sai chi c'era al Gilman?" Mi chiede.
"...George Bush?"           NDA: (George Bush Senior, si intende :D)
Mike ride: "Ce lo vedi il presidente a farsi una tequila al bancone del gilman?"
"Dai, Mike, chi c'era?" Chiedo.
"Al."
Sbuffo: "e capirai!"
"È incazzato nero e stava facendo una sfuriata a me che non centro un cazzo. Non gli va giù che Billie è sparito..."
"È beh..così puo studiare..." Dice Welly.
"Si ma dice che si è fatto in quattro per la band e ora lui molla tutto così..è incazzato veramente. E ha pure un po' ragione...sta cercando di farsi ammettere alla Berkeley con due mesi di ritardo perché quest'estate era in giro con noi a fare date..."
"Si beh. Lo sai com'è Billie Joe, lui se ne frega, fa quello che gli va è basta." Dico.
Se ne fregava di tutti, tranne che di me. Un tempo almeno...
All'improvviso sussultiamo tutti. Squilla il telefono. Non suona mai il telefono della saletta, non sapevo neanche che qualcuno conoscesse il numero di quell'apparecchio. Il cane comincia ad abbaiare all'impazzata.
"E chi cazzo è a quest'ora??" Chiede Mike mentre Welly tenta di calmare il cane.
"Sarà quell'idiota di Luke...o Millie..." Dico.
"Adie rispondi tu, non c'ho voglia" dice Mike.
Lo fulmino con lo sguardo.
"Ho capito, ho capito, rispondo io..."
Va verso il telefono e io mi metto a fare qualche coccola al cane che mi sta ronzando attorno da un po'.
"Pronto?"
Il cane riprende ad abbaiare.
Mi giro verso Mike, per vedere se capisco chi è al telefono, e lo vedo che tiene la cornetta come fosse una bomba, con gli occhi spalancati.
"MEGGIE???"
 
(Meggie)
Mi volto nervosamente alle spalle.
“Sì, Mike, sono Meggie…è inutile che usi quel tono, non sto telefonando dall’al di là o roba simile…” dico.
Sono le quattro, è improbabile che Billie Joe si svegli adesso e decida di scendere in reception.
“Ok, ok, ma dove siete…aspetta. Sei con Billie Joe, no?” chiede.
“Sì…cioè. Non è qui adesso ma sono con lui.” Dico.
“Ma dove…? E perché siete..”  Mike non finisce la frase, perché viene interrotto dalla voce di Adrienne, la riconosco distintamente, che dice “Passamela.”
“Mike non pensare di passarmela.” Dico, cercando di adottare un tono ancora più perentorio di quello di Adrienne, ma senza riuscirci temo.
“Adie, è Meggie, Billie non c’è adesso…”
“Passamela lo stesso.” Continua lei.
“No, Mike, no, non pensarci nemmeno…”
“Senti, te ne sei andata a caso insieme a Billie è un cazzo di mese che non telefonate nemmeno per dire 'hey-ciao'..." comincia Mike in fase cazziatone. "E ora chiami e mi dici pure con chi vuoi o non vuoi parlare...?"
"Beh...si tratta di Adrienne, Mike è ovvio che non voglio parlarle..."
Intanto di sottofondo sento continuamente la voce di Adrienne: "Passamela, Mike...passamelaaaa...Mike? Me la vuoi passare?"
"Eddai Adie, non vuole..."
"ALLORA ME LA PASSI SI O NO...?"
"Mike non mi passare Adrienne per nessun motiv..."
"Senti, Meg, mi sono rotto, io te la passo.” Dice Mike.
Cheppallecheppallecheppalle. Forse aveva ragione Billie Joe, non avrei mai dovuto chiamare.
“Ehi.” Dice Adrienne.
E quindi sì, sto parlando con Adrienne al telefono. Non telefono ai miei amici da un mese e l’unica con cui parlo è Adrienne. E’ il colmo.
“Adrienne, mi dici che cosa vuoi?” chiedo. Meglio tagliare corto.
Non faccio in tempo a sentire la risposta di Adrienne:
“Meggie si può sapere che accidenti stai facendo?” mi volto di scatto, col telefono incollato all’orecchio.
Non ci credo che si è veramente svegliato Billie Joe. C’era una percentuale minima di possibilità che si svegliasse a quest’ora.
“Billie…”
E intanto la voce di Adrienne mi perfora i timpani: “Sei con Billie! C’è Billie lì ora? Passamelo immediatamente!”
“Meggie, chi hai chiamato?”
Sospiro. Non ha molto senso mentire oramai.
“C’è Adrienne.”
Billie mi guarda come se avessi appena detto una vagonata di parole a caso.
“Hai telefonato ad Adrienne??”
“No! A Mary…ma non c’era nessuno e ho chiamato in saletta…poi Mike mi ha passato Adrienne e…”
“Si, CHISSENEFREGA adesso passami Billie!” strilla Adrienne al telefono.
“MEGGIE TI AVEVO DETTO DI NON CHIAMARE…”
“BEH HO CHIAMATO LO STESSO!”
“MEGGIE PASSAMI BILLIE JOE”
aaaaaaaaa.
Non ci capisco più niente!
“Adrienne adesso stai cinque secondi zitta.” Mollo la cornetta sul bancone della reception.
Billie Joe mi fissa con uno sguardo a dir poco furioso.
“Senti…Adrienne…vuole parlare con te.”
Sospira e gli sparisce lo sguardo incazzato.
“E’ esattamente per questo che non volevo chiamare, ma tu no, hai chiamato lo stesso…e che cazzo…”
“Beh se tu non ti fossi svegliato…”
“Ah, adesso è colpa mia?”
Mi zittisco.
“No…ma…che faccio allora? La mando a cagare e butto giù il telefono?” chiedo.
Ti prego dì di sì. Ti prego dì di sì. Ti prego dì di sì.
“No. Passamela.”
Allungo la cornetta verso di lui; Billie Joe la prende, senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.
“Pronto…?”
Si volta dall’altra parte e abbassa la voce. Dovrei sforzarmi per sentire cosa dice e non ne ho né voglia né intenzione. E poi non sono fatti miei.
Senza dire niente me ne torno in camera, salendo le scale sempre più convinta di avere combinato un colossale casino.
Lascio le chiavi nella toppa e mi infilo nel letto.
“Avevi ragione, sai…?”
Mi sveglio di botto. In realtà non mi ricordo nemmeno di essermi addormentata, ma evidentemente sì.
C’è Billie Joe in piedi davanti alla porta. Si passa una mano tra i capelli sconvolti, si toglie la maglietta e si infila sotto le coperte.
“Su cosa avevo ragione?” chiedo. Sono ancora rincoglionita dal sonno. Chissà per quanto tempo Billie Joe è stato a parlare al telefono.
“Che dobbiamo tornare a casa. Partiamo domani. I soldi avanzati li restituisco a mio fratello…”
Mi metto a sedere sul letto: “Cioè tu parli al telefono con Adie e improvvisamente ti viene voglia di tornare a Berkeley?”
“Meggie…non sto tornando per lei.”
Cerco i suoi occhi: “Davvero…?”
Distoglie lo sguardo e si gira dall’altra parte, affondando la faccia nel cuscino: “Ho sonno…buonanotte Meg.”
Non ha risposto. In fondo me l’aspettavo. E ho combinato questo casino tutto da sola, me lo merito.
“Buonanotte Billie.”


  
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