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Autore: koopafreak    12/04/2013    1 recensioni
Una serie di episodi indipendenti l'uno dall'altro e di estensione variabile dedicati ai miei regnanti preferiti. Alcuni di essi saranno frutto della mia fantasia, altri tratti direttamente dalla serie originale e presentati attraverso gli occhi dei protagonisti. Ognuno abbraccerà sfumature diverse e mi limito ad indicare la raccolta come generale perché non mi è possibile conciliarli tutti sotto un unico genere. Forse appena un pizzico, giusto una spolverata di BowserxPeach qua e là.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Bowser, Peach, Sorpresa
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Andiamo Peach, smetti di smettere di parlarmi.-

La Principessa si ostinava lo stesso a rifuggirlo senza rivolgergli una sillaba.

-Lo sai che non è successo di proposito. Perché vuoi castigarmi così?-

Peach girò la testa dall'altra parte con le braccia incrociate, manifestando ancora tutta la sua indignazione per quello che era avvenuto poco fa.

-Non me n'ero reso conto, non l'ho fatto apposta.-

La fanciulla lo fulminò con lo sguardo e tornò a far finta di ignorare la sua esistenza serrando ulteriormente le spalle ed alzando il mento.

-Dai, non puoi credere sul serio che lo abbia premeditato.- il tono del koopa si fece più implorante mentre si sforzava di convincerla della verità, ovvero che nell'averla raccolta tra le sue braccia per scendere dalla Clown Car di ritorno dal rapimento di routine, la sua mano si era inavvertitamente posata in eccessiva prossimità del fondoschiena della Principessa che non l'aveva presa affatto con leggerezza e dopo la sequela di reclami sdegnati era sopravvenuto un gelo punitivo pieno di giudizi.

-Peach.-

La fanciulla non mostrò alcun segno di cedimento.

-Peachy.-

-...-

-Peachy~...- il trattamento del silenzio era esattamente ciò che il koopa non sopportava, l'unica arma che lei aveva a disposizione per confonderlo più che con le parole e ristabilire le distanze. Di certo lui non voleva passare quel poco tempo che avevano a tenersi il broncio e, deciso più che mai a rompere una volta per tutte quella barriera intangibile, si inumidì la punta di un artiglio con la lingua e le toccò l'orecchio. Peach sobbalzò con uno squittio infossando il collo tra le spalle e scossa da brividi.

Immediatamente si girò coi capelli dritti e le dita piegate ad uncini. -BOWSER!! Perché devi sempre essere così immaturo?! E disgustoso!! Possibile che tu non riesca a comportarti in maniera decente nemmeno per un minuto?!?- il koopa reagì sorridendo soddisfatto allo scoppio d'ira della fanciulla preferendo mille volte quei dolci ruggiti alla totale mancanza della sua voce. Inoltre era brillantemente riuscito nel suo intento di farla parlare di nuovo.

-Questo l'ho fatto apposta e sono disposto a prendermici una sfuriata.- disse alzando l'indice colpevole. -Ma quello che è successo prima è stato un incidente e non ricapiterà più, promesso. Quanto a questo, chissà...-

-Sei proprio un bambinone.- la fanciulla si struffò l'orecchio col polso.

Il koopa alzò le spalle immune a tale commento. Peach era così divertente da stuzzicare, peccato che lei non amasse stare al gioco. -È un trucco utile per spronare i miei ragazzi la mattina.-

-Non li invidio.-

-Suvvia, è solo uno scherzo. Ma dovresti vedere come sgambettano appena intuiscono l'andazzo.- ridacchiò tra sé rivivendo la solita nostalgia dei suoi cuccioli in collegio. Senza che se ne fosse reso conto erano diventati già abbastanza grandi sotto il suo naso da cominciare a rifiutarsi di passare il tempo con lui come invece solevano fare prima che fossero nell'età giusta per andare a scuola ed avviarsi nel lungo cammino della maturazione. Junior, Larry e a volte Morton erano ancora quelli che lo cercassero come compagno di giochi mentre gli altri erano impegnati ad affermare la rispettiva personalità ed indipendenza, disdegnando le coccole e i vecchi svaghi col loro papà. Bowser era orgoglioso dei suoi pargoli, ma a volte avrebbe desiderato rimandare indietro le lancette dell'orologio finché non avesse avuto di nuovo i suoi bambini corrergli incontro adoranti e reclamare con affettuosa prepotenza ogni briciolo della sua attenzione...

-Mi sorprende che fino ad oggi non abbiano tentato una rappresaglia.- non le riusciva difficile immaginare quali reazioni a catena sarebbero state innescate dalle burle del padre istigatore, considerata la genetica propensione alla vendetta che non aveva saltato una sola generazione nella famigliola.

-Ohh, ma ti sbagli Peachy. Hanno provato a mettermi nel sacco tante e tante volte.-

-E non hanno ancora avuto fortuna?-

-Col sottoscritto? Bwa ah ah ah ah! Hanno ancora cumuli di polvere da mangiare prima di arrivare a sfiorare il mio livello.- per quanto i bowserotti si fossero scervellati nell'ideare lo scherzo perfetto con cui superare finalmente il loro genitore e maestro, anche unendo le forze, non erano ancora usciti vincitori dalla guerra che aveva modo di riprendere ad ogni rientro a casa.

-Parlando di mangiare.- decisa a reclamare una piccolo rivincita e distogliere il drago dalle sue vanaglorie, Peach spostò l'argomento su un tasto più sensibile. -Non ti sembra di aver messo su qualche chiletto?- aveva già notato dagli ultimi rapimenti che il koopa si fosse fatto mano a mano più pasciuto.

Come previsto Bowser cadde come un'ancora dalle nuvole e le rivolse subito un'espressione piccata. -No. Sono in forma come sempre e anche di più.- non sarebbe suonato convincente nemmeno a se stesso ma avrebbe fatto carte false pur di non ammetterlo.

-Ti sei sbafato di nascosto tre merendine al viaggio di ritorno, ti ho sentito.- insistette la Principessa divertita al pensiero che se al posto delle squame avesse avuto le piume, avrebbero finito per arruffarsi tutte per la stizza di averglielo fatto presente.

-Avevo un languorino ed erano quasi due ore che aspettavo prima di scendere a prenderti.- si difese il Re incrociando le braccia e voltando di lato il grosso muso.

-Di questo passo, caro Signor Koopa, rischierai di diventare tondo come un melone.- Peach puntualizzò quella considerazione pungolando con l'indice l'ampio addome del drago. Sorrise quando il polpastrello affondò nella liscia pelle squamosa a dimostrare che sotto non vi fossero solo muscoli.

-Tieni le mani a posto, Principessa.- Bowser si coprì la pancia con ostentato pudore esibendosi in una vaga imitazione della fanciulla poco prima. -E non sono ingrassato. È il guscio che fa quest'effetto.-

-Quegli snack non sono certo finiti nel guscio.-

-Ehi, io sono un panzer di furia demolitrice, un'autentica banca dati di piani malvagi e devo essere alimentato per continuare a funzionare al meglio. Non vado certo avanti a tè e tisane come fai tu.-

-Bowser, devi starci più attento col tuo peso. Lo dico per la tua salute.-

-Hai dei riguardi per me, Peachy?- il tono del drago si ammorbidì lievemente. -Comunque ti preoccupi a vuoto. Io sono il ritratto della salute, sano come un pesce e più robusto di un muro in cemento armato.- si batté un pugno possente sul torace e a causa della propagazione dell'urto anche l'addome reagì purtroppo in maniera decisamente meno ferma dei pettorali sviluppati. Il koopa abbassò gli occhi tradito non riuscendo a camuffare il suo imbarazzo e rivolgendo alla suddetta scomoda parte del suo corpo uno sguardo che avrebbe incenerito qualunque cosa, dimenticando che in tal caso avrebbe concluso solamente con l'autolesionarsi.

-Con quel colpo è deciso che da oggi tu sia ufficialmente a dieta, vero?- Peach lo squadrò con le mani ai fianchi, sforzandosi di restare seria.

Bowser alzò la testa di scatto rivolgendole una delle espressioni più solenni che le avesse mai visto sul muso. -Calma.- alzò le mani invitandola a non ricorrere immediatamente a misure così estreme. -Magari mi sono lasciato un po' andare in questi ultimi giorni e vedrò di darmi una regolata coi dolci...-

-Sicuro, quelli per un pezzo te li scordi.-

Il koopa irrigidì di nuovo i muscoli guardandola come se avesse appena ricevuto uno schiaffo. -Adesso fermiamoci un secondo e ragioniamo. Non...-

-Via dolci di qualsiasi tipo, cibo spazzatura e soprattutto snack. Quando i tuoi figli torneranno a casa dovranno trovare loro padre felice e in forma smagliante. Devi dare loro esempio su come prendersi cura di se stessi, Bowser. E non passare il tempo a rimpinzarti tra un impegno e l'altro.- la Principessa parlò come un generale al più lavativo dei soldatini della truppa ed il koopa la fissava in un misto di timore reverenziale ed incredulità.

-Io direi che una piccola riduzione degli spuntini basta e avanza.- intervenne il drago cercando di bloccare l'uragano che si stava per avventare sul suo amato sostentamento.

-No, non basta affatto. Andrò subito a dare istruzioni a cuochi sul nuovo menu light per questo mese e fornirò loro una lista dettagliata degli alimenti banditi dalle dispense.- la Principessa partì a passo spedito a mantenere la sua parola, lasciando dietro di sé un koopa allibito che riguadagnò terreno indeciso se fermarla tentando ancora di dissuaderla con la diplomazia o placcandola fisicamente come un giocatore di football.

-Banditi?! Mi sembra di essere finito contro la mia volontà in un campo di addestramento. O meglio, in un incubo. Peachy, stai reagendo in maniera esagerata...-

-E dirò loro anche di avvisare direttamente me ogniqualvolta vorrai costringerli, minacciarli o corromperli per non rispettare la dieta.- la Principessa si voltò sventolandogli l'indice accusatore sotto il naso senza interrompere il suo inesorabile incedere verso le cucine reali. La servitù e le guardie li osservavano curiosi passare per le stanze della grande fortezza, l'uno inseguire affannosamente l'altra seppur essendo il drago a sembrare quello spaventato tra i due.

-CHE?!- il Re non riusciva a credere alle proprie orecchie: era davvero scivolato in un incubo. Aveva assistito alla trasformazione della sua deliziosa Principessa in un despota privo di scrupoli con manie di onnipotenza...una descrizione fin troppo familiare e nel suo castello c'era posto per un solo tiranno.

-Seguendo le mie indicazioni, i tuoi figli ti troveranno un figurino appena saranno di ritorno.- cinguettò Peach implacabile.

Forse non poteva più fermarla nella sua autoimposta missione, ma per lo meno avrebbe fatto in modo di non scontarsi quel purgatorio da solo. -Bene. Già che ci sei, di' agli chef di cucinare leggero per due questa sera.- a quelle parole la Principessa inchiodò i tacchi sul posto.

-Cosa vai insinuando, Bowser?- la sua voce lo raggiunse con un velo di casualità, troppa casualità. Naturalmente non gli stava chiedendo di parlare chiaro, ma di cambiare completamente domanda prima che fosse troppo tardi.

-Sai, quando ti ho presa in braccio oggi, ho notato di non essere l'unico ad aver guadagnato qualche chiletto di recente.-

Peach si volse lentamente e lui le indirizzò il più candido dei sorrisi zannuti.


Nota d'autrice:

Della serie “se io affondo, tu vieni con me”.
Grazie di aver letto codesta piccola shot :]


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