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Autore: Violet Tyrell    13/04/2013    2 recensioni
Ted scoccò un'occhiataccia al biondo Cynric, sperando che quegli assurdi capelli lunghi che aveva prendessero vita e lo strangolassero. "Sei troppo disfattista, Cyn. Non mi incoraggi mai, e ti chiami mio amico!" Il ragazzo allargò le braccia in modo teatrale e Cynric scoppiò a ridere così forte che parecchi studenti presenti nei corridoi si voltarono a guardarli. Diede una pacca sulla spalla di Ted. "Non oso immaginare cosa accadrebbe se ti incitassi a stare dietro ad Andromeda Black, probabilmente riusciresti a trovare un modo per infilarti a Serpeverde..." Il mago avrebbe voluto cucirsi le labbra con la bacchetta: una luce strana era apparsa negli occhi di Ted e si sentì allarmare.
Partecipa al "Hufflepuffs in love" indetto da Chiarilu.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Black, Nuovo personaggio, Ted Tonks, Un po' tutti | Coppie: Ted/Andromeda
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Malandrini/I guerra magica
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Angolo di benvenuto_
Ed eccomi di nuovo qui^^ ho deciso di aggiornare oggi per approfittare di una manciata di connessione prima che sparisca XDDD voglio rinraziare Elyza per aver inserito questa storia tra le seguite, spero che non venga delusa :=)
Ieri sera sono usciti i risultati del contest di Chiarilu e con soddisfazione annuncio che questa storia è arrivata 4°(su 8 mi sembra u,u). Inserirò il giudizio della GiudiciaH nel prossimo che sarà l'ultimo capitolo^^ un bacio a tutti.
Il banner l'ha fatto lei <3






When Ice meets Fire




Il silenzio regnava all'interno del dormitorio femminile, l'aria spettrale che lo distingueva non era diversa dal solito e una ragazza si era letteralmente gettata sul letto, ma non nella classica posizione adatta a dormire: Andromeda era sdraiata a schiena in giù, orizzontalmente rispetto al senso del materasso, di modo che le gambe ciondolavano da una parte e la testa dall'altra, gli occhi rivolti verso il soffitto. La giovane teneva un libro in alto per poterlo leggere e, per quanto la posizione non fosse delle più comode, non accennava a muoversi nonostante fossero diverse ore che si era sistemata a quel modo. Inizialmente la strega si era detta che non avrebbe trascorso più di qualche minuto in quella posizione, invece ormai le candele levitavano a mezz'aria, facendole notare che il pomeriggio era ormai scivolato via. Andromeda aveva scelto quel sabato per leggere, ben sapendo che tutti i suoi compagni di Casa sarebbero stati giù al campo da Quidditch per la partita contro i Corvonero che valeva il primato in classifica.
A lei del Quidditch non importava proprio nulla, soprattutto perché riteneva che i componenti della squadra fossero i peggiori esemplari di magh. Non aveva ancora indagato per avere la certezza del coinvolgimento della sua Casa in quello che era accaduto a Ted, ma era certa che quei balordi si stessero proteggendo a vicenda, e di tifare per gente del genere non aveva davvero voglia.
La luce naturale era quasi sempre assente, tuttavia le candele venivano accese solo poco prima di cena.
Si alzò di botto facendo cigolare il letto e tese l'orecchio: aveva sentito alcuni rumori provenire dalla Sala Comune così si affrettò a nascondere il libro sotto al cuscino, per poi precipitarsi di sotto. Alle sue sorelle aveva detto che doveva studiare per un difficile compito di Trasfigurazione, anche se loro ignoravano che l'aveva già completato da ben tre giorni; una scusa simile era però inattaccabile e tutti sapevano che a lei piaceva fare i compiti sdraiata a letto piuttosto che sedersi al tavolo della Sala Comune. Era una cosa che faceva dal primo anno e non aveva mai cambiato abitudine, anche se questo spesso la costringeva a fare da sola i compiti. Scese le scale in fretta e si ritrovò di fronte quasi tutta la squadra, dall'espressione delusa e imbronciata.
"Allora, li avete stracciati?" Andromeda rivolse un sorrisetto falso a Flitt, il più furioso di tutti, anche se non era in grado di percepire l'ironia della sua domanda. "Macchè, quei corvastri da strapazzo ci hanno mandato in infermeria il Cercatore, inoltre un Cacciatore si è fratturato la spalla con un Bolide. Ma non importa, la prossima partita è contro i Tassorosso e la vinceremo, soprattutto perché loro giocano contro Grifondoro e lo sanno tutti che i Corvonero non li battono da almeno otto anni!" La ragazza avrebbe voluto quasi saltare dalla gioia, ma finse disappunto, anche se le riusciva difficile, perciò decise di recarsi a cena assieme a Narcissa. Mentre camminavano, notò che la sorella era ancora perfettamente curata e si chiese quale fosse il suo segreto: probabilmente la strega utilizzava molti incantesimi per mantenere i capelli perfetti perché  erano immacolati come quando li aveva sistemati la mattina prima di arrivare in Sala Grande per la colazione, nonostante il tempo proibitivo che si faceva sentire dalle finestre. Mentre camminava ascoltò la sorella parlare di Lucius; sin da bambine si erano sempre confidate tutto - più volte Narcissa le aveva detto che la preferiva rispetto a Bellatrix proprio perché rimaneva ad ascoltare, senza aggredirla verbalmente, e le rispondeva - e Andromeda sapeva quasi tutto delle piccole cotte della sua sorellina, anche se doveva ammettere che la cosa cominciava a diventare fastidiosa. Di recente - circa da un anno - Narcissa parlava solo di Lucius Malfoy: aveva notato per esempio quanto fosse bravo a volare? Oppure come i suoi splendidi capelli fossero sempre curati? E di come era gentile quando le parlava? Oppure anche di quando a pranzo in Sala Grande le aveva permesso di sedersi vicino a lui, scacciando via l'ottuso Goyle che cercava di farsi notare?
Era uno strazio, insomma, anche perché Andromeda non trovava nulla di interessante nel borioso ragazzino del quarto anno: era vero che era gentile, tuttavia solo con alcune persone, perché lei spesso lo aveva visto prendersela con i ragazzini più giovani di lui e non era servito a nulla sgridarlo. Il suo modo di parlare poteva sembrare educato, tuttavia a lei sembrava di vedere qualcosa di diverso in quegli occhi gelidi; ciononostante, come aveva sempre fatto, non dissuase la sorella, non ora che effettivamente i due avevano cominciato a farsi vedere insieme di tanto in tanto. Andromeda infatti sapeva che erano stati visti a Hogsmeade nel pub locale, e che alla gita successiva la cosa avrebbe potuto ripetersi. La ragazza accolse con sollievo il calore e il chiacchiericcio della Sala Grande che mise fine alle confessioni di sua sorella lasciando il posto a pensieri più materiali. Difatti Andromeda aveva già visto l'arrosto, uno dei suoi piatti preferiti; fortunatamente Narcissa fu chiamata da un gruppo di ragazzine del suo anno, così la strega si sedette un po' in disparte, sperando che nessuno venisse a disturbarla. Mentre mangiava osservò con finta indifferenza il tavolo dei Corvonero, il più festoso di tutta la Sala, e sogghignò ricordando i musi lunghi che i suoi compagni avevano esibito in Sala Comune poco prima. Probabilmente avrebbero cercato di architettare qualcosa ai danni dei loro avversari, anche se dubitava che sarebbero arrivati a tanto.
Il giorno seguente fu l'inizio di qualcosa di strano: Andromeda si svegliò con un tremendo mal di testa senza ragione apparente e fece più fatica del solito a seguire le lezioni. La professoressa McGranitt le assegnò un bel voto per il buon compito svolto, ma non fu la stessa cosa per Incantesimi, dove Andromeda invece di riuscire a far crescere le orecchie al topo che l'insegnante aveva dato loro, gli aveva fatto indossare un ridicolo tutù rosa che aveva fatto scoppiare a ridere tutti i presenti. Il suo umore peggiorò all'ora di pranzo quando trovò al suo posto molti fiori: Andromeda osservò con stupore i rametti sfilacciati, chiaramente strappati grezzamente dai vasi della serra e si infuriò. Aveva già ricevuto in passato alcuni fiori che le aveva mandato Ted, sfidando l'ira di tutto il tavolo di Serpeverde, ma quella era la prima volta che si permetteva di farglieli avere così brutti. Razza di marpione, neanche l'infermeria lo ferma dal rendersi sgradevole... e pensare che mi era sembrato quasi simpatico... Dopo seguirò il suo suggerimento e gli tirerò dei libri addosso!
La strega prese tutti quei fiori e, come aveva sempre fatto, li gettò nella spazzatura; avrebbe anche potuto buttarli a terra, ma l'aveva fatto una volta e gli insegnanti le avevano fatto una ramanzina lunghissima e non ci teneva a ripetere l'esperienza. Era così arrabbiata che non mangiò nulla e rifiutò qualunque contatto, anche con le amiche, e si rifugiò in un angolo solitario della biblioteca per studiare da sola.
La faccenda andò avanti per una settimana intera prima che Andromeda decidesse di averne abbastanza; invece di presentarsi a colazione, decise di mettersi alla ricerca di Ted. Poteva anche andare bene una volta ma non le piaceva affatto trovarsi il posto a tavola sempre pieno di fiori e erbacce, nonché terra, dato che non si curava neppure di toglierla dalle radici. Se non altro in passato non si era mostrato così assillante e si pentì immediatamente di avergli dato confidenza se quello era il risultato. Conosceva vagamente l'ubicazione delle varie Sale Comuni anche se non era nei suoi progetti entrare a Tassorosso, non conosceva la parola d'ordine per l'accesso e soprattutto non desiderava incontrare troppe persone.
La strega andò a sbattere contro una ragazza più giovane di lei che stava camminando in tondo per il corridoio. "Andra! Ti ho detto più volte di non camminare in mezzo al corridoio! Scusala ti prego, a volte è così..." Andromeda vide che era presente anche Cynric e gettando un'occhiata alla ragazza, si rese conto che si trattava della sua sorellina, Andra. Narcissa più volte le aveva parlato di quella ragazzina - erano allo stesso anno - descrivendola come eternamente prigioniera di un'illusione, e le aveva sempre creduto. La piccola - perché nonostante l'età sembrava molto più giovane - portava il suo stesso nome, ma Andromeda, ascoltando quel nomignolo così strano e inusuale, ebbe l'impressione di percepire il profondo legame che univa i due: sembrava infatti di vedere proprio un fratello maggiore che vegliava sulla sorellina, ed erano così simile con quei capelli lunghissimi e biondi che era un piacere guardarli. La ragazzina non sembrò neanche un po' offesa dalle parole del fratello anzi, sorrise ampiamente come un folletto birinchino. "Non preoccuparti, anch'io spesso non guardo dove vado! Non ti ho fatta male, vero?"
Andromeda anticipò qualunque commento della ragazzina, anche se aveva deliberatamente esagerato; di solito era sempre attenta quando camminava ma in quel momento, così infuriata, non lo era stata. L'altra strega sorrise ancora più ampiamente e rise piano, anche se Andromeda non percepì alcuna intenzione di deridere o offendere in qualsiasi modo. "No assolutamente ma tu stai andando dalla parte sbagliata, Teddino è in infermeria e non lo troverai da nessun'altra parte..."
La ragazza, che aveva appena deciso di continuare per la sua meta, si bloccò di colpo, chiedendosi come potesse la sua omonima conoscere esattamente le sue intenzione; si girò a osservarla con sguardo interrogativo mentre Cynric alzava gli occhi al cielo leggermente esasperato. "Ma non era uscito?" Andromeda cercò di ricordare quando avesse visto l'ultima volta il ragazzo e fu costretta ad ammettere di non averlo visto neppure una volta dalla visita in infermeria. Vide la ragazza scrollare la testa sempre con quel sorriso inesplicabile che preoccupava Andromeda più di quanto non volesse ammettere perché le dava l'impressione che la piccola Andra fosse in grado di vedere attraverso di lei. La vide arrotolare col dito una ciocca di capelli, giocandoci. "Certo che no, uscirà tra due giorni e sicuramente ti chiederà se ti è piaciuto il libro che ti ha regalato."
Il libro! La strega sussultò nel sentire nominare il tomo e si domandò subito dove l'avesse messo; era certa di averlo appoggiato sotto il materasso alcuni giorni prima, ma poi non aveva più guardato; forse uno degli Elfi Domestici lo aveva spostato altrove per consentirle di dormire bene, ma lei, così presa dall'ansia di quei regali anonimi e indesiderati, non lo aveva più cercato. Era più che ovvio che Ted le avrebbe chiesto qualcosa, lo avrebbe cercato non appena tornata in dormitorio. "Quei regali sono arrivati dal tuo amico Maximus Flitt dietro consiglio di tua sorella, ti sembra che Teddino avrebbe brutalmente strappato delle piante della serra? Lui ne avrebbe avuto cura e te li avrebbe portati di persona..."
La voce di Andra sembrava tanto sognante ed eterea da riuscire a spaventarla; Andromeda si sentì tremare, anche se cercava di convincersi che quelle parole non fossero necessariamente vere. Tutti avevano visto quello che accadeva, erano solamente ipotesi, inoltre Flitt era ossessionato da Bellatrix, perché mai avrebbe dovuto mandarle dei regali anonimi se il suo obiettivo era la sorella? Fece per scrollare la testa ma, di colpo, collegò i due avvenimenti: il libro che le aveva prestato Ted era sparito e di colpo spuntava un ammiratore segreto, Purosangue anche se molto sgradevole, che avrebbe potuto piacere a tutta la Casa tranne che a lei.
Non era un caso.
"Ascolta, mia sorella ogni tanto fa qualche profezia e vede sicuramente tratti di futuro e passato ma tu non farti condizionare. Però è vero che Ted non ti ha mandato quei fiori, lui ha molto più rispetto delle piante, non le avrebbe strappate in quel modo. Se vuoi sapere chi sia ad averteli fatti avere chiedilo direttamente, non fidarti di una voce." Il tono gentile e pacato di Cynric la riportò alla realtà e la ragazza annuì, più che altro per fargli capire che lo aveva ascoltato, ma la sua mente era presa dai mille pensieri spiacevoli e da idee su quanto male avrebbe voluto fare a Bellatrix se quella storia si fosse rivelata vera. Sorrise. "Farò come dici."


"Dovevi proprio costringermi a venire qui?" Ted brontolò in direzione di Cynric mentre si guardava attorno: il professor Lumacorno l'aveva di nuovo invitato a una delle sue cenette del Lumaclub e il suo amico non gli aveva permesso di rifiutare, sostenendo che una festicciola avrebbe fatto miracoli per il suo umore dopo tutto quel tempo chiuso in infermeria. Ma lui avrebbe preferito di gran lunga restare in Sala Comune a far finta di studiare: i M.A.G.O. si avvicinavano sempre più e, anche se era solo l'inizio di febbrario, non era certo tardi per cominciare a portarsi avanti sul programma. Ricordava ancora l'incubo delle ultime settimane vissute durante in quinto anno e si era detto più volte che non si sarebbe più ridotto a studiare all'ultimo mese; naturalmente quella sera non avrebbe neppure aperto un libro, però era convinto che la sua scusa avrebbe funzionato.
Invece no. Cyn lo aveva praticamente costretto e ora si ritrovava inchiodato nell'ufficio dell'insegnante senza via di scampo; aveva quasi sperato di vedere Andromeda - che era sempre presente - ma la ragazza non si era fatta vedere al contrario delle sue sorelle. "Non lamentarti, Andra mi ha detto che succederà qualcosa di interessante e voglio proprio divertirmi." Ted sbuffò, ma non contraddisse l'amico. Vide la ragazzina che parlava con l'insegnante, il quale era rimasto davvero molto colpito dal fatto che possedesse una Vista parziale. Ted ricordava bene lo scalpore causato dal suo arrivo a Hogwarts, tanto che per alcuni mesi la ragazzina non aveva avuto pace; poi, come per qualunque altra cosa, l'interesse era scemato, rivolgendosi ad altri argomenti, anche se di tanto in tanto la strega aveva qualche uscita degna di nota. Scrollò la testa e si mise a conversare con Ludo Bagman: il Quidditch non era il suo forte, ma l'amico ne parlava con tanto entusiasmo che persino lui non riusciva a evitare di sentirsi coinvolto. Inoltre Ludo gli piaceva molto perché, nonostante l'indiscusso talento, non si era montato la testa, era amichevole come sempre, solamente un po' ingenuo: per esempio si fidava sempre di tutti gli avversari, persino dei Serpeverde, convinto che non adottassero trucchetti illegali per vincere le partite, ma a parte quello era una persona con cui era piacevole parlare.
La festa durava già da più di un'ora quando la porta si spalancò con violenza e una furia entrò senza preoccuparsi di spaventare gli studenti più giovani; Ted riconobbe Andromeda e comprese che la serata era salva. Ora avrebbe potuto parlarle - era sicuro di avere fatto parecchi passi avanti quel giorno in infermeria - e tentare di stabilire un contatto più stabile rispetto a quelli degli anni scorsi; si era già avvicinato quando vide che la ragazza stava puntando la bacchetta contro Bellatrix e ritenne opportuno fermarla.
"Sei stata tu a prendere il mio libro! Ammettilo, schifosa ladra! Ridammelo SUBITO!" Per un momento il ragazzo non capì quel discorso, ma lo stesso non poteva dirsi per Bellatrix: la strega, per nulla intimorita, stava sghignazzando, approfittando dell'assenza di Lumacorno che era andato in cerca di un bagno. "Libro? Certo che no... o forse intendi quella roba da Babbani che quella feccia ti ha dato?" Il dito di Bellatrix indicò pigramente Ted e il giovane cascò dalle nuvole, al contrario di Andromeda che sembrava la reincarnazione delle Furie. Non accennava ad abbassare la bacchetta, al contrario la teneva saldamente puntata contro il petto di Bellatrix e pareva decisa a incenerirla con lo sguardo. "Ti ho detto di ridarmelo subito! Dove l'hai messo?"
Bellatrix rise, imitata da altri studenti di Serpeverde; Ted si accorse che Cynric era intervenuto costringendo Andromeda ad allontanarsi, tenendola con forza per le braccia. La voce di Bellatrix pareva un sibilo di serpente quando parlò. "Prova a cercare tra le ceneri del camino, forse è rimasto qualche pezzo di pagina..." La risata fu ancora più forte e questa volta Andromeda perse letteralmente il controllo, liberandosi inaspettatamente dalla stretta di Cynric e scagliando una fattura contro la sorella, tra gli strilli degli altri studenti che si erano allontanati per non essere investiti dall'ira della ragazza.
"Ferme! Tutte e due!" Ted, che aveva deciso di aiutare Cyn, si era incaricato di occuparsi di Andromeda perché tra le due sorelle era quella più agitata e propensa a commettere un'altra azione folle. Bellatrix si era alzata ma l'espressione ghignante non l'aveva abbandonata, come se si stesse divertendo. "Dovresti ringraziarmi! Io ti libero da uno schifo e ti procuro un uomo degno di tale nome, non come quella roba col sangue marcio! Probabilmente senza il mio intervento ti ritroveresti a farti vedere con lui a Hogsmeade, gettando la vergogna su tutta la famiglia!"
Ted fu preso dalla voglia di assestare a sua volta una fattura a Bellatrix, ma le mani erano occupate a impedire che Andromeda si gettasse sulla sorella per picchiarla; era sempre fastidioso sentirsi chiamare a quel modo, ma in un certo senso non gli dispiaceva vedere quel confronto perché era la conferma di quanto avesse avuto ragione lui nel giudicarle completamente differenti. Anche se era da folli aprire le ostilità a quel modo.
Inaspettatamente Andromeda rise, una risata cattiva e priva di divertimento che stupì tutti, persino Bellatrix; quando parlò sembrava molto più tranquilla, come se la strega avesse assunto una pozione per calmarsi. "Non ho alcun bisogno di te, se voglio uscire con un ragazzo lo faccio e me ne frego se non è di tuo gradimento. Sai che cosa ti dico? Che a Hogsmeade ci andrò proprio con Ted e che se tu non lo accetti... Non mi importa assolutamente, posso vivere bene anche senza di te. Da adesso tu non sei più mia sorella."
Andromeda raddrizzò la schiena, sembrando molto più alta e autoritaria prima di lasciare l'aula.
"Io l'avevo detto che sarebbe successo qualcosa di interessante, vero fratellone?" Cynric rimase di sasso quando la sua sorellina gli schiocchò un bacio sulla guancia in modo affettuoso e la osservò mentre tornava a sedersi, come se nell'aula non fosse successo nulla.


"Stai bene?" Ma che razza di domanda idiota è? Certo che non sta bene... devo sempre farmi notare! Ted avrebbe voluto mordersi la lingua da solo ma ormai l'aveva detto; la festa di Lumacorno doveva essere ancora in corso ma lui era uscito pochi minuti dopo la fuga di Andromeda. Da una parte voleva contenersi per non aggredire a sua volta Bellatrix, se lui avesse avuto dei fratelli o delle sorelle minori si sarebbe comportato in modo molto differente cercando di capire, e non di aggredire; dall'altra parte invece voleva assicurarsi che Andromeda non commettesse sciocchezze e desiderava accertarsi che stesse bene(non si dice vero?XD si dice :P). L'aveva trovata seduta all'esterno delle serre, tremante di freddo, e il ragazzo non faceva proprio fatica a comprenderne la ragione dal momento che la temperatura era gelida e il ghiaccio era presente da parecchi giorni; senza pensarci si tolse il mantello - che non era neppure fatto di stoffa pesante - e lo appoggiò sulle spalle della ragazza. Interpretò come un buon segno il fatto che non lo rifiutasse e si sedette di fianco a lei, sul suo stesso gradino, domandandosi che cosa dire per poterla far stare meglio; inaspettatamente fu Andromeda a parlare e la sua voce somigliava molto a quella di chi aveva un forte raffreddore. Probabilmente doveva avere pianto perché aveva gli occhi tutti rossi.
"Ho-ho fatto la figura dell'imbecille davanti a tutta la scuola! Mi sono lasciata provocare e mi sono persino abbassata al livello di quella... quella..." La ragazza scoppiò in un pianto disperato e Ted percepì distintamente il dolore che doveva provare proprio come se fosse sulla sua stessa pelle; ricordò di avere un fazzoletto in tasca e lo tirò fuori per asciugarle gentilmente le lacrime. Non l'aveva mai vista in quello stato e sperava che non gli dicesse di andarsene perché era certo che non l'avrebbe fatto. "Dai, non temere. Io mi comporto da stupido da quasi sette anni, eppure sono ancora qui! Domani sicuramente farete pace, vedrai, e tutto tornerà come..." Il ragazzo non riuscì a finire la frase: Andromeda si era alzata come se quelle parole l'avessero punta sul vivo. Non piangeva più e quando incontrò il suo sguardo vide la rabbia , anche se non sembrava diretta a lui. "Come prima? Assolutamente no! Questa volta ha superato se stessa, io ho chiuso con lei e non stavo affatto scherzando prima! Non solo mi ha sguinzagliato dietro il suo stupido e obeso segugio, ma ha anche bruciato il tuo libro! Questo è davvero troppo!"
Ted si alzò: a lui di quel libro non importava molto, avrebbe potuto comprarne un altro in qualsiasi momento, ma quello che vedeva gli piaceva. Si era quasi aspettato che Andromeda avrebbe pianto tutto il tempo, che avesse bisogno di essere protetta, invece il suo carattere forte era persino meglio di quanto si aspettasse. Lo sapeva da tempo che non era simile alle sue sorelle, ma solo in quel momento l'apprezzò davvero per ciò che era. Le sistemò meglio il mantello per evitare che prendesse troppo freddo, ma non scostò la mano dalle sue spalle. "Non importa per il libro, sai? Credo che sarà bello vedere la sua faccia quando usciremo da Hogwarts insieme per andare a Hogsmeade...A proposito, a che ora ci troveremo?"
Andromeda, che aveva appoggiato la testa sulla spalla del ragazzo senza pensarci, scoppiò a ridere. Aveva quasi pensato di scusarsi con lui per averlo involontariamente trascinato in mezzo alla sua faida con Bellatrix, ma all'improvviso l'idea di farsi vedere con lui , anche solo per una semplice gita al villaggio, le sembrò magnifica. "Quando vuoi" gli rispose con un sorriso.



Note:

Ed ecco che le cose si smuovono, no? u.u del resto era ora xd
Ci tenevo particolarmente alla sfuriata di Andromeda contro sua sorella, ho voluto inserirla pur forzando una situazione xd e così ho risolto mandando Luma in bagno LOL in ogni caso la scenata ci voleva e ritengo Bella perfettamente in grado di manipolare certe situazioni u.u sono stata costretta a contenermi perchè sono a scuola, altrimenti qualche morto qua e la non sarebbe mancato XD
Vi auguro un ottimo fine settimana, penso che ci vedremo la settimana prossima, a seconda della connessione xd ciao!


perdonatemi se ho fatto perdere i Serpeverde ma era giunta un po' di gloria ai Corvonero U___U
p.s. per chi volesse aggiungermi su FB, ho appena modificato le info sul profilo qui^^ ciao!
   
 
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