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Autore: Girasolefelicissimo    14/04/2013    3 recensioni
Se Satana mettesse al mondo una figlia femmina? Cosa mai potrebbe succedere? Di sicuro la sottovaluterebbe dato che è una ragazzina e penserebbe che non potrebbe far del male ad una mosca.
Ma fa male, non bisogna mai e poi mai sottovalutare una ragazza, sopratutto se ha ricevuto le sue fiamme..
E se questa ragazza, costretta a frequentare l'accademia Vera Croce ed a essere sorvegliata da uno dei suoi figli gli creasse un mucchio di problemi? Non solo al Padre ma anche al Preside di quella 'povera' scuola?
Genere: Azione, Comico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Rin Okumura, Yukio Okumura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si strizzò i capelli sulla soglia del portone, maledicendo quel tizio dalla chioma blu-azzurra. Una volta strizzati per bene, entrò nel dormitorio.
-Alexia.. Ma che cosa..?- S'imbattè in Yukio, che la fissava curioso.
-Oh, ciao Yukio.- Lo salutò normalmente, come se nulla fosse, nascondendo il braccio ferito dietro la schiena.
-Come mai sei fradicia da capo a piedi?- Le chiese. Alexia si guardò un attimo, fingendo un'espressione stupita.
-Oh! Beh, sai com'è, sono caduta in un fiume mentre stavo passeggiando.-
-....In un fiume?- Inarcò un sopracciglio, capendo subito che la ragazza gli stava mentendo. Ormai viveva con suo fratello da 15 anni e sapeva riconoscere la faccia di un bugiardo mal riuscito.
Sospirò, sapendo, -grazie all'esperienza con suo fratello- che non gli avrebbe detto la verità e quindi lasciò correre la sua bugia.
Si tolse le scarpe piene d'acqua e rimase con le calze, anch'esse bagnate e camminando sul parquet si sentiva un fastidioso rumore.
Rin si affacciò, ma lei non lo notò neanche e si diresse verso il bagno, per darsi una lavata.
Girò la manopola, aspettando che uscisse l'acqua calda e pensò alla ferita che aveva sul braccio. C'erano piccole macchie scure su di esso, che le procuravano fastidio e bruciore. Toccò con un dito una di quelle macchioline e il braccio s'irrigidì, bruciandole ancor di più. Il peggio è che non accenavano a guarire. Che quell'acido fosse contro la sua natura demoniaca? Come poteva lavarsi se al solo toccarle le bruciavano? Entrò nella doccia, e cercò di lavarsi senza far bagnare il braccio. Fu molto difficile, ma alla fine ci riuscì.

Dopo uno-due giorni, le ferite non accenavano a guarire, ovvero, guarivano, ma con lentezza.
Si sedette a gambe incrociate sul materasso e con le dita toccò appena le macchioline. Non le facevano più tanto male, ma sotto i vestiti le pizzicava la pelle.
Prese una benda e l'avvolse attorno al braccio, strizzando un occhio. Finito, per chiudere la garza ci mise una piccola spilla da balia e si vestì per andare a lezione d'esorcismo.
Arrivò in classe seccata, grattandosi la nuca e sedendosi al suo solito banco, dietro la stupida biondina.
Poco dopo arrivò anche Rin che fissò Alexia con imbarazzo per poi sedersi vicino a Shiema.
Sentii ribollirle il sangue e assottigliò lo sguardo, rischiando di spezzare in due la penna che aveva in mano.
Perchè si era messo vicino alla biondina? Che gli piaccia quella bimba smielosa con la vocetta stridula? Si chiedeva, ticchettando la penna sul banco.
Dalla porta entrò il professor Tsubaki, che li condusse successivamente nella palestra al chiuso.
Al centro della palestra c'era legato un Leapers, un creatura parecchio disgustosa con le sembianze di una rana. Il professore annunciò che dovevano abituarsi ai movimenti di un Demone.
-Seeker, Moriyama, venite.- Ordinò alle due ragazze, che entrarono nell'arena. -Al mio via, correte.- Entrambe annuirono e quando il professore gridò "Via!" Alexia subito scattò, correndo veloce, mentre il leapers la inseguiva, con al collo un collare gigante il quale nel caso una delle due cadesse o si fermasse, veniva tirato e il Demone si fermava. Infatti così successe, dopo neanche un minuto. Il minuto dopo ancora, e il minuto dopo ancora  a causa della biondina che non riusciva a correre senza affannarsi per più di 30 secondi. Dopo la settima volta che si era dovuta fermare, per via  della Shiema caduta, sospirò nervosa, volgendo lo sguardo verso di lei.
-Riesci a correre per almeno un minuto tondo tondo e a reggerti in piedi senza  cascare come una pera cotta?- Le chiese posandosi una mano sul fianco.
-Ah.. E-Ecco..- Mormorò arrossendo e abbassando lo sguardo, rimanendo sempre per terra.
-Non se ne parla proprio eh?- Chiese irritata.
-Ma lasciala stare!- Affermò Rin, scendendo nell'arena e aiutando a rialzare la ragazzina.
Gli occhi di Alexia diventarono sia azzurri che rossi e dietro la schiena strinse il pugno, che s'infiammò. Tentava di rimanere calma e diede un profondo respiro, chiudendo gli occhi. Riaperti, tornarono viola e il pugno non andava più a fuoco.
-Passiamo ai prossimi.- Disse il professore, indicando Renzou e Rin, il quale era già dentro, mentre le due ragazze salivano su per la scaletta.
Alexia si sedette sul bordo, con le gambe penzolanti mentre fissava il blu e mormorava tra se e sè che sarebbe dovuto cadere. E così successe, cadde improvvisamente e la ragazza accennò un ghigno.
Finito l'allenamento tutti uscirono, lo stesso stava facendo Alexia, ma Rin la afferrò per un braccio, bloccandola. -Che vuoi Rin?- Lo fulminò con lo sguardo, facendogli levare la presa dal braccio.
-Devo dirti una cosa...-
-Ah si? E cosa? Ti da fastidio che offenda la tua ragazza?- Chiese irritata e vedendo che non riceveva nessuna risposta da parte del blu stava per andarsene, ma lui l'afferrò nuovamente per il braccio.
-Lei non è la mia ragazza!- Le urlò contro, strattonandola con forza per non farla uscire.
-A me non sembra!- Lo tirò anche lei, graffiandogli appena l'avambraccio. -Da come l'hai difesa non mi sembrava!-
-Non l'ho difesa!- La tirò nuovamente, graffiandole la ferita che non accennava a guarire.
-Ri-Rin..-  Mormorò sringendo i denti e sentendo il braccio infiammarsi.
-Non mi piace  neanche!- Urlò senza accorgersi del suo mugulio e stringendo ancora di più il braccio.
-RIN! IL BRACCIO!- Lo spinse  via, facendolo cadere per terra. Cadendo l'aveva graffiata e ora la manica destra della sua camicia era sporca di sangue. Gli occhi erano lucidi e stringeva i denti, titubante se toccare o no il braccio.
-A..Ale..- La fissò incredulo. Le aveva fatto del male. Aveva ferito di nuovo una persona. -I..Io non volevo..!- Sperava che non sarebbe più accaduto, si era ripromesso di non ferire più nessuno.
Voleva rimediare, voleva portarla in infermeria, ma ella gli schiaffeggiò la mano, allontanandolo.
-Stammi lontano!- Gli ordinò, fissandolo malissimo.
-Io.. Non..- La mano gli tremava. Si sentiva un mostro. -Alexia.. Non volevo.. Volevo solo parlare.. Non volevo farti del male..- Disse balbettando.
-...Idiota...- Affermò, tenendo lo sguardo chinato sulla ferita. Si sentiva davvero male, non voleva ferirla.
-V-Vuoi che ti accompagni in inferm..-
-No.- Rispose subito, zittendolo. -Ci vado da sola.- Il blu annuì, capendola.
Improvvisamente sgranò gli occhi, notando uno strano uomo dietro Alexia.
-Alexia!- Neanche il tempo di avvisarla che lo strano signore le circondo il collo con le sue braccia.
Ella rabbrividì, irrigidendosi. -E se ti accompagnassi io in infermeria?- Le chiese sorridendo al suo orecchio. Un'altra  scossa di brividi che la fece gelare.
-Ooh.. Hai fatto del male alla mia futura moglie?- Chiese al blu, fissandolo male.
-Futura moglie?- Sgranò maggiormente gli occhi fissando entrambi incredulo.
-Certo, siamo destinati a vivere insieme per l'eternità!- Le afferrò delicatamente il mento, girandola appena verso di lui. -Non è vero, mia cara?- Le sorrise, avvicinandosi alle sue labbre e dandole un tenero bacio, il quale ella respinse disgustata. -Lontano pervertito!- Gli urlò contro, pulendosi le labbra con il polso. -Oh ma andiamo mia cara, ci siamo già baciati! Non essere così timida!- Si stava riavvicinando e più si avvicinava, più essa si allontanava disgustata.
-Non dire idiozie!- Rin osservava lo strano tipo, stingendo entrambi i pugni e infiammandosi, sguainando la sua spada.
-Non.. Avvicinarti!- Urlò, scagliandosi contro di lui, provando ad affettarlo con la sua katana, che il Principe bloccò con entrambe le mani.
-Hai rovinato un momento romantico, sai?- Lo scaraventò via, sorridendo.
Stava per rialzarsi, per riattaccarlo, ma Egyn lo fermò. -Perchè non vuoi che mi avvicini alla mia fidanzata?- Gli chiese.
-Lei non è la tua fidanzata!-
-Ah si? E cosa te lo fa credere?-
-Perchè..- Lo fissava infuriato. Avrebbe voluto contrattaccare ma non sapeva che dirgli.
-L'hai anche ferita!- Indicò con il dito il braccio della ragazza. Rin abbassò l'arma, fissandola.
-Già.. L'ho ferita..- Pensò, mentre le fiamme calavano.
-Lui non mi ha ferita!- Urlò Alexia. Entrambi la guardarono.
-E quel sangue allora?- Chiese sorridendo.
-Questo, è colpa tua! Dato che mi hai attaccato con dell'acido!-
-Si, ma l'ho fatto  prima che m'innamorassi perdutamente di te!-
-Col cavolo che sei innamorato perso di me!-
-Dai amore, non litighiamo, pensa al nostro matrimonio!-
-Smettila di farti seghe mentali!- Gli ordinò disgustata.
-Ma perchè? Non mi ami anche tu?- S'avvicinò velocemente, sorridendole.
-No.- Rispose fredda, fissando Rin.
-Ah si? E chi ami sentiamo. Forse quel ragazzino lì?- Volse lo sguardo verso il blu, che era rimasto ad osservare la scenetta.
Lei non rispose e quindi Egyn, fece un grosso sorriso, facendo materializzare una sfera d'acqua nella sua mano. -Allora, se ami lui, mi toccherà ucciderlo. Così nessuno potrà più impedire il nostro amore! <3 - Esclamò sorridendo, per poi ricevere un calcio nello stomaco da parte della ragazza, che successivamente lo fece cadere con un colpo alle gambe e lo sorpassò, tirando Okumura per il braccio e correndo via dalla palestra, il più lontano possibile.
Si buttarono in una strada affollata dagli studenti, sperando che il Demone non li avesse inseguiti. Infatti non li aveva inseguiti.
-Chi era quello si può sapere?!- Chiese Rin, con l'affanno.
-Era Egyn.. Il re dell'acqua..- Sospirò.
-E perchè ti vuole come sua moglie?!- Alexia volse lo sguardo su di lui e il ragazzo si ammutulì.
-È un malato mentale, se non te ne sei accorto.- Gli fece notare, guardando la folla. -Dai, torniamo al dormitorio o Yukio si preoccuperà.- L'altro annuì e insieme si diressero verso il dormitorio, avvolti in un irritante silenzio.
Entrati nell'edificio Rin l'accompagnò in infermeria e la fece aspettare lì, mentre chiamava Yukio. Non sembrava essere nel palazzo e quindi lo cercò per diverse stanze, inutilmente. Lo chiamò anche sul cellulare e ovviamente lui non gli rispose. Tornò da Alexia, per dirle che Yukio non c'era e entrato in infermeria si spaventò quando non vide più la ragazza. La andò a cercare ovunque, spaventato che quel pazzo l'avesse rapita, poi si tranquillizzò quando la vide uscire dalla sua stanza con una maglietta a maniche corte viola chiaro e il braccio fasciato perfettamente.
-Oh.. Come hai fatto..?- Indicò il braccio fasciato.
-Dato che Yukio era disperso mi sono curata da sola ed ero salita per mettermi una maglietta pulita.- Affermò, guardandosi la fasciatura. Rin vedendola, si sentii terribilmente in colpa, sentendosi trafitto allo stomaco.
-Alexia.. Io non volevo ferirti.. Non l'ho fatto..-
-Tranquillo, lo so benissimo.- Gli sorrise. Ci fu un attimo di silenzio, entrambi si guardavano negli occhi.
-Alexia..,- Iniziò Rin, fissandola. -Quel tizio.. Cioè.. Perchè tu non..- Balbettava, senza mettere insieme una frase di senso compiuto.
Alexia sembrò capire cosa voleva dire, ma lo lasciò fare, per vedere se prima o poi ci  sarebbe riuscito.
-Insomma.. Quando non hai risposto ad Egyn..- Tentò di farglielo capire ed avvampò, guardando altrove, sentendosi un idiota.
-Quando non gli ho detto.. Se eri tu quello che mi piaceva?- Gli chiese, tentando di non esplodere dentro.
Rin la guardò, rosso in viso, mentre la bocca assumeva una smorfia d'imbarazzo e si massaggiava nervosamente la nuca. -S..Si.-
-E cosa, vuoi sapere?- Chiese con maggiore imbarazzo di quanto potesse averne il blu.
Deglutì, pensando che forse non era possibile, che forse era la sua immaginazione, che in realtà lei non intendeva ciò che aveva capito lui. Si arrese e guardò per terra.
-L-Lascia stare..- Alexia accennò un sorriso.
-Volevi sapere.. Se tu mi piacevi?- Gli chiese, mentre il blu sentii maggiormente quella strana sensazione che lo faceva agitare. Non rispose, continuando a tenere la testa chinata.
Alexia, si avvicinò lenta a lui, sentendosi bruciare dentro, e non era a causa delle fiamme. Afferrò con le dita il lembo della maglietta del ragazzo, senza stringere, temendo che lui non volesse, in modo da fargli alzare di poco la testa ed entrambi si guardarono negli occhi, entrambi rossi in volto.
Si perse con lo sguardo nei suoi occhi blu notte, sentendo il proprio cuore battere fin troppo veloce.
-Si.. Rin.. Tu, mi piaci..- Sussurrò, sentendosi il cuore in gola.
Avvicinò lenta, le pallide labbra alle sue, poggiandole delicatamente sopra di esse.
Rin, poggiò titubante la mano sul fianco di lei, socchiudendo gli occhi e insinuando la lingua tra le sue labbra, volendo intensificare quel bacio che tanto attendeva. Si baciavano lenti, assaporandosi, intrecciando le loro lingue, sentendo un caldo piacevole pervadere i loro corpi.
Si staccarono lenti, fissandosi a vicenda.
Si riavvicinarono, aderendo i loro corpi, baciandosi con passione, sentendo piccoli brividi.
Le mani del ragazzo erano poggiate sui suoi fianchi, cingendoglieli e accarezzandole lento il corpo, salendo leggermente più in su, mentre lei passava leggera le mani sotto la sua maglietta, accarezzandogli gli addominali.
Sotto le loro labbra, scappò ad entrambi un tenero sorriso, fissandosi con dolcezza negli occhi.


Clap Clap

Si sentii applaudire qualcuno. Qualcuno che avanzava lento verso di loro.
-Ah, lo sapevo io. Dovevo ucciderti lì!- Affermò il re dell'acqua, facendo apparire varie sfere d'acqua di diverse dimensioni attorno a lui.
Il blu si voltò verso di lui, fissandolo malissimo, per poi estrarre successivamente la sua katana, infiammandosi.
-Come hai osato rubare la mia ragazza?- Gli chiese con sguardo cupo, creando una sfera d'acqua più grande delle altre.
-Lei, non è, la tua, ragazza,- Disse. -Non lo è mai stata. È la mia, ragazza!- Affermò deciso, scagliandosi contro quel re.





_________________________________

Angolo dell'autrice:


Dietro le quinte:

Alexia: ...
Rin: ...!
Egyn: .......@*!
...Mhm, questo è un problema.
Rin: Certo che lo è! Finalmente eravamo riusciti a confessarci!
Egyn: Io ti ammazzo brutto idiota!
....
Alexia: Andiamo a mangiare?
Certo. Tanto qui andrà per le lunghe.

Finalmente, i due, si sono, confessati, il loro, amore. Ora, possiamo andare in pace. Amen.

Mephisto: ...Quando verrà il mio turno di gioia?
Alice: .....
.....  Speri ancora che arriverà?
Mephisto: ç.ç
Morirai solo.
Mephisto: M-Ma io.. Sono immortale! ç.ç
Appunto. Vivrai l'eternità in slitudine.
Alice: Finalmente siamo d'accordo su una cosa, autrice.
Mephisto: *nell'angolino*

Ok, e dopo questo dietro le quinte, posso felicemente salutarvi!

Aloha!


   
 
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