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Autore: CrazyFantasyWriter    14/04/2013    3 recensioni
E' una vera e propria rivisitazione dell'ultimo capitolo della saga di Harry Potter. Cosa sarebbe successo se invece di intraprendere la ricerca degli Horcrux, il terzetto protagonista avesse concluso gli studi ad Hogwarts?
I personaggi di sempre circondati da nuovi professori-mangiamorte. Tanta azione, pericolo, bugie e verità svelate con un pizzico di amore in più.
Buona lettura!!!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Arthur/Molly, Bill/Fleur, Harry/Ginny, Luna/Neville, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Il sole stava sorgendo e i suoi raggi non erano ancora penetrati dalla finestra, che la signora Weasley iniziò a chiamare i ragazzi.
“Su! Svegliatevi!” gridò dal fondo delle scale, ma  Harry e Ron non la sentirono, l'uno per il gran mal di testa che gli era venuto la sera prima, l'altro perchè dopo l'avventura notturna non aveva chiuso occhio ed era rimasto a pensare a quello che avrebbe fatto con la sua nuova fidanzata.
“O vi svegliate, o vengo a svegliarvi io!” gridò Molly, talmente forte da far svegliare Hermione e Ginny all'ultimo piano.
“Io vado a svegliare i ragazzi” disse Hermione balzando giù dal letto e catapultandosi al piano inferiore lasciando Ginny basita di tanta vitalità di prima mattina.
* * *
La ragazza arrivò davanti alla camera dei ragazzi e senza bussare aprì la porta.
“Dormono ancora tutti e due...”disse fra se avvicinandosi a Ron. Voleva svegliarlo con un bacio, ma aveva paura che Harry li vedesse, o peggio ancora, che li vedesse la signora Weasley.
“Dai fatti coraggio”diceva una vocina dentro di lei “In fondo di cosa devi aver paura... Sarà un attimo, non vi vedrà nessuno...” 
Convinta dalla voce dentro la sua testa, Hermione gettò un occhiata veloce ad Harry, che dormiva profondamente e alla porta tendendo l'orecchio per captare il minimo rumore di passi. Rimase con le orecchie tese per alcuni secondi, ma oltre la porta tutto taceva, così si chinò verso il ragazzo e gli sfiorò le labbra con le proprie. Lui si scostò leggermente e socchiuse gli occhi, vedendo la sagoma sfocata della ragazza.
“Buongiorno” disse lei contenta sedendosi sul letto di Ron.
“Che bella sorpresa...” disse sorridendole e poi voltarsi velocemente per vedere se  il letto a fianco al proprio era ancora occupato.
“Non preoccuparti, sta ancora dormendo” disse Hermione anticipandolo , “Ieri deve aver bevuto davvero tanto... Ma cosa gli è successo? E' da quando è arrivato qui che è strano”
“Ah... lascia perdere, sarà per gli Horcrux...” disse evasivo Ron pensando che l'amico non sarebbe stato contento di vedere che tutti sapevano dei suoi problemi con Ginny.
“Mmmm... Non credo, ma se non ha detto nulla a te che sei il suo migliore  amico, non vedo perchè lo dovrei sapere io. Spero solo si riprenda”
“Già, ma soprattutto spero si svegli presto o mia madre lo squarterà vivo!”
“Harry!” chiamò allora la ragazza cercando di svegliare l'amico, “Dai svegliati...”
Niente. Il ragazzo con un sorriso serafico continuò a dormire.
“Ci penso io” bisbigliò allora Ron con un sorriso maligno, prendendo il proprio cuscino e gettandolo addosso al Prescelto.
“Harry, svegliati!”
“Cos... Che male!” esclamò il ragazzo confuso alzando il capo e portandosi immediatamente le mani sul volto per sorreggere la testa ancora pesante a causa dell'alcool.
“Tutto ok?” chiese Hermione lanciando un occhiataccia contrariata e al contempo divertita al fidanzato, il quale vista la reazione di Harry, soffocò a stento una risata.
“Ieri hai bevuto un po' troppo, amico” intervenne Ron iniziando a vestirsi non curandosi della presenza di una donna nella stanza.
“Io...” disse Harry ricordando solamente in quell' istante ciò che era successo la sera prima, “Il matrimonio... Ho ballato con Luna, poi abbiamo bevuto... si, abbiamo bevuto del Whisky Incediario e della Burrobirra...”  e poi aggiunse mentalmente rattristandosi “Ginny non mi ha neanche considerato”
“A proposito, Luna ti saluta, anche lei tornerà a scuola quest'anno” disse Hermione.
“Ma quando gli avete parlato? Non mi ricordo di aver passato del tempo con voi ieri, dove eravate?”
Gli altri due si guardarono arrossendo entrambi.
“Io... ho passato tutto il tempo a parlare con i parenti. Noiosissimo... Ed Hermione...”
“Io ero con... Gabrielle, la sorella di Fleur, sai è al quinto anno di studio a Beauxbatons e a giugno avrà gli esami, gli ho dato qualche consiglio per suddividere le ore di studio”
Harry guardò i due, non avendo ancora ben chiare le idee.
“Scusate, ma come avete fatto a parlare  tutti e due con Luna se eravate occupati con persone diverse?”
Vedendo che Hermione aveva esaurito le scuse Ron prese le redini dicendo con voce sicura:
“Verso mezzanotte mia zia è andata a casa e io ho raggiunto Hermione, attraversando la pista da ballo ho visto Luna, sai era impossibile non notarla...” disse il ragazzo sorridendo al pensiero del vestito giallo che indossava la ragazza il giorno prima “... ed è venuta con me.”
“Ah... capito” disse Harry , e anche se non tutto quadrava perfettamente, iniziò a prepararsi.
* * *
Dopo poco più di una mezz'ora la famiglia Weasley, Harry ed Hermione erano in giardino pronti per partire per Grimmaul Place. Al contrario di come erano arrivati alla Tana sarebbero partiti con una Passaporta, che non era stata registrata al ministero, in modo che non fosse rintracciabile.
“Ricordate, questa non ci porterà di fronte al numero 12, ma nel giardino che costeggia la via. Ora vi devo fare un incantesimo di disillusione anti-babbani, così che loro non possano vederci” spiegò Arthur alla folla riunita attorno un vecchio copertone  di automobile. Poi, l'uomo levò la bacchetta e pronunciò una formula che  Harry non capì, immediatamente una luce bianca si circondò facendo capire che l'incantesimo aveva funzionato.
“Caro, a che ora hai detto che dovrebbe partire la Passaporta?” chiese Molly al marito, il quale guardo l'orologio e disse:
“Esattamente adesso”
In quello stesso istante il copertone si illuminò e tutti posero un dito su di esso, pronti a partire.
“Tenete stretti i vostri bagagli!” esclamò la signora Weasley vedendo che la luce si intensificava sempre più.
Harry sentì Edvige agitarsi nella gabbia e si voltò sfiorando accidentalmente la mano di Ginny, immediatamente si voltò verso la ragazza che lo fissò negli occhi. Guardandosi i due non si accorsero che il bagliore che illuminava la Passaporta era svanito e che gli altri avevano tolto la mano del copertone stupiti di non aver lasciato la Tana. Poi tutto diventò buoi e la Passaporta  inaspettatamente partì, ma prima che il gruppo si riattaccasse al copertone, quello lasciò il giardino dei Weasley portando con se Harry e Ginny.
* * *
Il buoi svanì e i due furono accolti dalla luce abbagliante del sole.
“Cos'è successo?” chiese Harry guardandosi intorno e vedendo solo Ginny.
“Non saprei... Forse gli altri anno perso la Passaporta e sono ancora a casa. Potremo smaterializzarci e raggiungerli...”
“Sarebbe troppo rischioso” rispose Harry deciso.
“Mi spiace” disse lei colpita dalla freddezza del ragazzo.
“Non è colpa tua.” rispose Harry, senza guardarla in volto, pentito del tono che aveva avuto poco prima, “Ora mettiamoci al sicuro. Una volta dentro cercheremo di metterci in comunicazione con gli altri”
Ascoltando le indicazioni del ragazzo, Ginny si avviò verso il numero 12.
Era come Harry se lo ricordava, un classico palazzo babbano, solo che in corrispondenza del numero 12 non si trovava nessuna porta.
Harry, essendo il padrone di casa, nonché Custode Segreto riuscì a svelare la porta e ad entrare a Grimmauld Place.
“Eccoci” disse una volta chiusa la porta, “Devo cercare di far parlare il Patronus” e così dicendo si avviò verso il salotto con la gabbia di Edvige e il baule.
Ci provò e riprovò, ma non ci riuscì.
“Magari si metteranno loro in contatto con noi...” cercò di rassicurarlo Ginny dopo una mezz'ora di prove senza successo.
“Devo tentare lo stesso...” disse Harry senza staccare gli occhi dal suo cervo argenteo.
Poi d'improvviso si sentì un rumore.
“Mangiamorte!”pensarono i ragazzi sobbalzando e levando le bacchette in alto, ma con loro grande stupore un piccolo coniglietto saltellante si fermò di fronte a loro e parlò con la voce preoccupata di Molly Weasley:
“Rimanete chiusi in casa. Abbiamo perso la Passaporta e non possiamo prenderne un'altra, ma stiamo bene. Contattateci tramite Kreacher. Ci rivedremo direttamente a King's Cross tra una settimana.”
“Ma certo, Kreatcher, perchè non ci ho pensato prima...” disse Harry e poco dopo stava dando un rotolo di pergamena all'elfo domestico.
“Allora, hai capito? Va alla Tana e porta questo”
“Kreatcher ha capito, arrivederci”
“Ciao...” disse Harry e l'elfo scomparve.
* * *
Il gruppo che era rimasto alla Tana intanto si chiedeva come stessero gli altri due e furono accontentanti con l'arrivo dell'elfo, che tutto trafelato porse al signor Weasley il rotolo di pergamena  scritto da Harry.
“Stanno bene. Dicono di non preoccuparsi e che hanno tutte le loro cose di scuola, per cui non avranno problemi a trovarsi a King's Cross per il primo settembre” riferì Arthur alla famiglia.
“Meno male...” disse Hermione , senza Harry e Ginny in giro, lei e Ron avrebbero passato del tempo da soli, e questo non poteva che farle piacere.
Contrapponendosi all'allegra coppietta della Tana, Harry e Ginny, che non si erano parlati per giorni avrebbero dovuto  convivere per una settimana, ed Harry non credeva di riuscire a farcela.
“Cosa posso dirle?” si chiese, guardando con la coda dell'occhio la ragazza che giocherellava con Arnold, la sua Puffola Pigmea. “Che imbarazzo... come faccio a stare una settimana con una persona che non mi parla da non so quanto tempo?” si disse ancora“Certo, se ci fosse una pozione per attutire la tensione che si crea in una stanza ogni volta che rimaniamo soli...”
Poi, grazie a un colpo di genio Harry trovò la soluzione.
“Vado a sistemare le mie cose in una stanza” mentì, andando al piano superiore.
“Ok, io mi sistemo più tardi, provo a richiamare Kreacher per vedere cosa gli hanno detto i miei” disse la ragazza ottenendo come risposta solamente un cenno del ragazzo che si tuffo velocemente nell'ingresso iniziando a salire le scale.
Era molto agitato, non credeva che il piano che aveva in mente potesse funzionare al cento per cento, ma aveva buone possibilità di togliersi da quella brutta situazione.
Salendo i gradini a due a due arrivò alla stanza che un paio di anni prima aveva condiviso con il suo migliore amico, lasciò baule e civetta affianco al letto e iniziò a cercare nello zaino la boccetta rosso scarlatto donatagli dai gemelli per il compleanno.
“Eccola...”disse prima di iniziare a leggere le istruzioni di somministrazione.
 
Lui&Lei
La pozione Lui&Lei non simula l'amore, ma aumenta le possibilità di esternare i sentimenti nascosti. E' molto utile se la coppia destinata è composta da due amici molto vicini, che però non hanno mai avuto il coraggio di farsi avanti.
La pozione può essere somministrata in qualsiasi momento della giornata e avrà effetto finché i sentimenti tra i due non saranno esplicitamente dimostrati.
 
“Bene”si disse Harry fra se, cercando di farsi coraggio, “Alla salute...” e svuotò la boccetta in una sola volta.
* * *
Tornato al piano di sotto trovò Ginny in cucina, indaffarata a preparare il pranzo.
“Ah, sei qui...” disse lei sentendolo arrivare.
“Non dovevi cucinare, Kreacher poteva...”
“Harry, dobbiamo parlare” lo interruppe lei brusca.
“Ecco, ci risiamo... Possibile che la pozione non abbia funzionato...” pensò Harry sedendosi per ascoltare quello che la ragazza aveva da dirgli.
“Io... Credo di doverti delle scuse” disse Ginny sorprendendo il ragazzo, “Non avrei dovuto comportarmi in quel modo, ma ero scossa, prima mi hai detto che mi lasciavi perchè partivi, poi improvvisamente hai deciso di non partire e volevi che io fossi d'accordo con te... Potevi dirmi che eri indeciso fin dall'inizio”
“Scusa, ma...” si giustificò Harry.
“Non importa, amici come prima. E' tutto ok, non preoccuparti” terminò lei sorridendo e continuando a lavorare con pentole e posate.
La giornata non permise ai ragazzi di parlarsi molto, perchè tutti e due furono impegnati in cose diverse.
La cena venne preparata dall'elfo e dopo aver spazzolato tutto in poco tempo Ginny si congedò da Harry dicendo che doveva preparare la camera per la notte.
Il ragazzo approfittando del momento di solitudine stilò uno schema sugli Horcrux. Scrisse tutti gli oggetti a lui conosciuti legati alle Case, poi determinò quale poteva essere la loro collocazione e infine depennò gli Horcrux più improbabili.
Dopo aver scritto e rimuginato per un paio d'ore decise di andare a letto.
Salì le scale sbadigliando e raggiunse il pianerottolo su cui si affacciavano le due stanze, la sua e quella di Ginny quando sentì dei singhiozzi. Silenziosamente si avvicinò alla porta della stanza della ragazza.
Voleva entrare e capire quello che era successo, così, armato di coraggio, mise la mano sulla maniglia e premette verso il basso.
Non avrebbe mai immaginato di trovarsi quella scena davanti:
Ginny era seduta sul letto, stava piangendo, aveva gli occhi arrossati e le gote rigate di lacrime e si accorse dell'arrivo del ragazzo solo quando lui si sedette accanto a lei.
“Cos'è successo?” chiese dolcemente.
“Harry, lasciami stare... Sono una stupida, non voglio farmi vedere in questo stato”
Qualsiasi cosa fosse successo alla ragazza, Harry era certo di essersi perso qualche passaggio.
“Non dire così, qualsiasi cosa sia successa, si sistemerà...”
“Non dire cavolate... Sappiamo entrambi che non è così. Tu... io. Saremo solo e sempre amici” e a stento soffocò un singhiozzo.
“Io...Ginny, ascoltami” incominciò Harry prendendole una mano fra le sue, “Non ricordi che volevo tornare insieme a te? Capisco che eri arrabbiata, ma... Perchè ora stai piangendo? Sai che tengo a te più di chiunque altro...”
La ragazza non disse una parola ma gettò il viso contro il petto del ragazzo. Non poteva spiegare tutto a Harry, lei non era arrabbiata con il ragazzo , ma con se stessa per non aver capito quasi fossero i veri sentimenti del ragazzo e in quel modo aveva rovinato tutto.
Harry aveva perso la percezione del tempo, era lì con la ragazza che amava fra le braccia e continuava ad accarezzarle i morbidi capelli rossi. Ginny, così forte, così coraggiosa, ma evidentemente il fatto di aver sbagliato era troppo per lei e il Prescelto l'aveva capito solo in quel momento. Era stato lui ad ubriacarsi per dimenticarsi della ragazza, ma quella ad aver sofferto veramente era lei.
“Ginny...” sussurrò il ragazzo all'orecchio di lei vedendo che lei si stava calmando.
“Smettila di piangere... Non ha senso...Ormai è tutto finito, tutto chiarito...” e dicendo quelle parole  si avvicinò al viso della ragazza, la quale ,inizialmente, si scansò con un tremito, ma subito dopo si riavvicinò ad Harry, lasciando che lui le cingesse le spalle stringendola in un abbraccio e lo baciò come mai aveva fatto in tutta la sua vita.
“Com'è bella...” pensò Harry riaprendo gli occhi dopo il lunghissimo bacio e prendendo il viso della ragazza fra le mani.
“Perdonami per tutto quello che ho fatto...”disse lei in un sussurro.
“Non hai niente da farti perdonare, non ancora almeno...” rispose Harry raccogliendo tutto il suo coraggio da Grifondoro.
“Cosa intendi...”
“Intendo che non hai ancora niente da  farti perdonare perchè non stiamo insieme...” disse il ragazzo arrossendo lievemente e scostando una ciocca di capelli che era scivolata sul viso della ragazza.
“Ginevra Weasley, detta Ginny, vuoi diventare la mia ragazza?”
Lei non rispose, ma si gettò fra le braccia di Harry il quale si ritrovò sdraiato nel letto.
Dormirono insieme quella notte. Non fecero l'amore, Harry credeva che la ragazza non fosse ancora pronta per un passo così grande, e probabilmente non lo era neanche lui, o almeno, in quel momento non gli interessava, l'unica cosa che voleva più di tutte era passare del tempo con la ragazza che amava: accarezzare i suoi capelli rossi, vederla ogni giorno, andare a scuola con lei, divertirsi con lei, giocare a Quidditch insieme, andare a Hogsmade magari... Avrebbe voluto fare tutte quelle cose subito, ma avrebbe dovuto solo più aspettare sei giorni, sei giorni dopo sarebbero tornati ad Hogwarts e avrebbe potuto fare tutto quello che desideravano.
 
 
Nota:
Scusate se  è da un po' che non aggiorno, ma ho avuto problemi con il pc. Spero piaccia a tutti, in particolare ai lettori che avevano trovato Ginny un po' troppo fredda...
Grazie a  quelli che hanno messo la storia nelle seguite o nelle preferite. Continuate a recensire, aspetto complimenti , ma soprattutto critiche, solo così potrò modificare qualcosa, migliorandomi. A presto! :)
  
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