Ecco il capitolo numero 2… in realtà è nato
parallelamente a quello di Agatha, tuttavia ho voluto
aspettare a scrivere il capitolo 4 prima di postare anche questo.
Qui si conoscerà Claudio, personaggio decisamente diverso
alla protagonista, lui ovviamente ha sempre avuto una vita piena di agi e vizi,
senza mai problemi, solo che adesso una serie di avvenimenti sfavorevoli lo perseguiteranno… ma non dico altro perché altrimenti
vi rovino tutto :P
Voglio ringraziare Loribi e Nihal_N per le loro recensioni, e comunque ringrazio anche
chi legge senza commentare^^ spero che Claudio vi incuriosirà come Agatha anche se per il loro incontro dovrete aspettare il cap 4 che vi ho citato prima… eheheh
a presto^^
Grazie ancora
Bye bye
By Sayu
Quello che sta
dietro la maschera
Capitolo 2
-Claudio-
La musica
assordante usciva dalle casse invadendo l'aria di note artificiali, musica tecno in un locale pieno di ragazzi alla moda tutti
griffati da testa a piedi.
Scarpe
lucide sulla pista, jeans luccicanti con paillettes
applicate, mani. Mani che vorticano nell'aria e poi lui.
Claudio,
perfetto, bello, attorniato dalle più belle ragazze del locale.
Muoveva
il suo corpo al ritmo di una musica ripetitiva e quasi monotona per chiunque
tranne che per la gente presente.
Lanciò
uno sguardo alla bionda chesi strusciava contro la
sua gamba. Lara, la sua ragazza, capricciosa e passionale, come lui preferiva. Una ragazza non troppo impegnativa per una storia che durava
da tanto, forse anche troppo, ma a lui non interessava.
Stava
bene così, era felice, aveva tutto quello che desiderava, poteva
afferrare la felicità con un dito.
Costantemente
accecato dalle opinioni altrui, aveva costruito il suo carattere sulla base del
leader del gruppo, quello di cui ti puoi sempre fidare, quello con la macchina
più costosa, la ragazza più bella.
Nella sua
vita i suoi problemi principali erano scegliere il vestito da mettersi la
mattina e quando sarebbe arrivato il giorno di paga, così da poter
spendere tutto in altri divertimenti.
Sempre
guidato dalla musica si avvicina a Lara nella speranza di rubarle un bacio, ma
inaspettatamente lei si scosta e si fa largo tra la folla, per raggiungere i
bordi della sala.
Pregustando
un seguito piacevole, la segue, spinte in una massa di giovani, ancora troppo
svegli per poter tornare a casa. Per un attimo la perde, poi di nuovo i suoi
capelli biondi illuminati dalle luci colorate e di nuovo corre
all'inseguimento, lei non si volta, mentre lui si fa largo tra quel branco
sempre più fitto.
La musica
si fa via via più lontana, le casse del palco
sono ormai un ricordo e l'aria d'autunno lo investe di botto, non s'era accorto
che era già all'uscita.
-Lara!- la chiama, un urlo forse troppo forte, dovuto alla sordità
momentanea per un periodo troppo lungo vicino alle casse.
Lei si
volta finalmente, ma non c'è ombra di un sorriso sulle sue labbra,
è arrabbiata e Claudio non sa il perchè.
-Ehi! Che
ti prende?- l'impazienza lo coglie prima ancora che possa pensare.
-Me ne
torno a casa!- di nuovo le sue spalle, mentre il rumore dei tacchi risulta
attutito dal tappeto rosso dell'ingresso, il buttafuori li guarda passare,
altri sono ancora in attesa di poter varcare quella
soglia.
-Andiamo,
non sono ancora le due!- alza gli occhi al cielo, lui, ritenendo quell'atteggiamento troppo stupido e senza motivo.
-Me ne
sbatto, torno a casa.- lei decisa continua la sua camminata, la via è
tornata deserta, solo loro due e la luce di qualche lampione, come fari su un
palco deserto che mette in scena la sua commedia senza un pubblico che assiste.
-Ma si
può sapere che ti è preso?-
Di nuovo quella cascata di capelli biondi si volta e gli occhi di lei si
gettano in quelli scocciati di Claudio.
-C'è che mi sono stancata! Mi sono stancata della tua mania di
provarci con tutte-
-Andiamo,
stavamo solo ballando!- lui, un sorriso divertito sulle labbra, lei, la rabbia
repressa che dalle mani sale alle labbra.
-Ballando
un cazzo, Cla! E' finita,
vai a divertirti con le tue puttanelle- Di nuovo pioggia di capelli biondi che celano lo sguardo
arrabbiato, mentre la mano di lui le afferra il braccio e la strattona.
-Stammi
bene a sentire....- la mano libera di lui che le
afferra il mento e la obbliga a voltarsi, a guardarlo, per una supplica, una
ritrattazione, una misera spiegazione.
E poi
l'insulto, lo sputo.
-Stammi a
sentire tu, sono otto mesi che usciamo e sono stanca di farti da palo, se hai
bisogno della mogliettina che ti stira i panni mentre
ti scopi l'amante hai sbagliato persona!- rumore di tacchi, metri tra loro.
-Credi davvero che non sappia di Beatrice e di Michela? Mi credi così
scema? Ma vaffanculo!- e poi di nuovo tacchi.
La destra
sale all'occhio, la saliva viscida crea fili disgustosi tra le sue dita.
In un
secondo era stato scaricato. Per la prima volta in vita sua. Forse non andava
poi così tutto bene nella vita di Claudio, ma sicuramente quello era
solo l'inizio...