Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: MissSaade    14/04/2013    8 recensioni
London High School...
Gabriella Styles: cheerleader, bella, popolare... tanto buona da non essere indifferente alle cattiverie che Liam, ogni giorno, è costretto a subire.
Amy Horan: migliore amica di Gabriella, dolce, sensibile, timida...triste perchè non riceve affetto dal fratello e per essersi innamorata di chi è già impegnato in una relazione complicata.
Liam Payne: vittima, solo, testardo...che presto conoscerà la vera amicizia e poi l'amore, quello che guarisce anche le ferite più profonde.
Harry Styles: bello, affascinante, popolare, seduttore... un gioco di sesso che coinvolgerà, poi, anche i sentimenti con un'insegnate e che si complicherà con l'arrivo di qualcun'altra.
Niall Horan: migliore amico di Harry, egoista, arrogante, antipatico...inizialmente menefreghista nei confronti della sorella e poi geloso non appena un ragazzo poserà i suoi occhi su di lei.
Louis Tomlinson: allenatore di calcio, frequentatore di casa Styles e con un matrimonio in vista.
Celine Brums: coach delle cheerlaeders, fidanzata di Louis e presto mamma.
Zayn Malik: proprietario del bar più esclusivo di Londra, grande amico di Niall e Harry e sarà colui che aiuterà Liam a credere di nuovo in se stesso.
Buona lettura.
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Thanks


Liam Payne non aveva mai avuto modo di ringraziare qualcuno, fino ad allora e andandosene dal locale, la sera prima, senza dire nulla né a Zayn né a Gabriella, nonostante lo avessero aiutato, gli pareva abbastanza da maleducati. Lui non era quel tipo di persona, ma si era sentito, per la prima volta nella vita, compatito da gente che neanche conosceva. Non voleva far pena a nessuno, però un grazie quei due se lo meritavano. E così prima di andare a scuola decise di passare per il locale di Zayn. Purtroppo non lo trovò, al suo posto a lavorare c’era sua sorella e secondo quest’ultima, Zayn, proprio quel giovedì, aveva giornata libera. Ci sarebbe passato il giorno seguente, o l’altro ancora…forse, non averlo trovato, stava a significare che non doveva un bel niente a nessuno.
Si mise il cappuccio della felpa, color petrolio, sulla testa e si diresse a passo svelto verso gli armadietti. C’era un’altra persona che doveva ringraziare.
Aspettando appoggiato all’armadietto di Gabriella, sperò che Bill non passasse di lì. Quel giorno voleva un po’ di pace, anzi lo avrebbe sempre voluto, però proprio quel giorno non poteva essere rovinato: Liam avrebbe rincontrato suo padre dopo la bellezza di quattro anni. Il ragazzo non viveva l’inferno solo a scuola, ma anche in famiglia. I suoi genitori si erano lasciati quando lui era ancora in fasce; dopo vari litigi, tradimenti e chi più ne ha più ne metta, erano ritornati insieme finché suo padre non fu arrestato per furto e spaccio di droga. Dopo quattro anni era stato rilasciato e poteva finalmente tornare a casa. Liam, di certo, non andava fiero di lui  però comunque rimaneva suo padre ed era felice che tornasse e sperava che, avendo imparato la lezione, non commettesse più sciocchezze.
Pochi conoscevano la sua situazione, la maggior parte non sapeva nemmeno che il padre fosse in carcere. Liam, in quella scuola, non aveva legato con nessuno e quindi non aveva mai avuto modo di invitare gente a casa e nessuno aveva mai chiesto, indagato sulla sua famiglia.
Distratto da tali pensieri si accorse, solo dopo qualche minuto, che Gabriella aveva voltato l’angolo e si stava dirigendo verso di lui. La ragazza aveva congedato l’amica, stirato con le mani la gonna da cheerleader, e facendo un respiro profondo si era avvicinata al suo armadietto e di conseguenza a Liam.
<< Ciao >> lo salutò, per poi aprire l’anta dell’armadietto e prendere il libro di storia.
<< Ehm, ciao. >> ricambiò lui, era un po’ imbarazzato.
Gabriella era di una bellezza semplice, i suoi occhi ti penetravano nello sguardo e quando sorrideva diveniva ancora più splendida. Liam, certamente, non era indifferente alla sua bellezza e stando di fronte a lei risultava nervoso e imbarazzato, un po’ come capitava ad Amy in presenza di ragazzi.
<< Come stai? – domandò Gabriella, chiudendo l’anta e stringendo il libro al petto – poi ieri te ne sei…>> non riuscì a finire la frase che Liam la precedette.
<< Bene. >>
La ragazza sorrise debolmente. << Ok. >>
Evidentemente Liam non ne voleva parlare della sera precedente, pensò Gabriella. Però, guardandolo meglio in viso, notò qualcosa di diverso: era più tranquillo, meno spaventato e una strana luce si poteva scorgere nei suoi occhi. In quel momento desiderò ardentemente sapere cosa gli avesse procurato ciò, ma consapevole del fatto che non era possibile, lasciò quei pensieri.
Il loro conversare fu interrotto dall’arrivo di Harry, che non appena aveva visto la sorella con Liam, si era avvicinato con gli occhi ridotti a due fessure. Amy, che se ne stava a pochi armadietti di distanza, aveva cercato in tutti i modi di avvisare Gabriella: risa esagerate, colpi di tosse, addirittura chiamandola…niente, non aveva sentito.
<< Interrompo qualcosa? >> domandò sarcasticamente il riccio, per poi posare lo sguardo su Liam.
Quest’ultimo gelò sul posto. Già aveva abbastanza problemi di suo, ora aggiungere anche Harry Styles alla lista, non era cosa assai saggia. Quindi sistemò, nervosamente, lo zaino sulle spalle e fece un passo indietro.
<< No. >> disse, andandosene e dirigendosi in classe.
Harry si appoggiò all’armadietto e sbuffò. Era abbastanza possessivo nei confronti della sorella e poi vedere che se la faceva con “ i tipi “ sbagliati, era ancora più snervante per lui. Gabriella era abbastanza grande per uscire con un ragazzo e questo lo sapeva bene, però avrebbe preferito che il fortunato fosse qualcuno di sua conoscenza che non si azzardasse a farla soffrire. Liam, secondo Harry, non era quel tipo di persona.
<< Si può sapere perché mi fissi in quel modo? >> chiese abbastanza infastifdita Gabriella che non riusciva a reggere lo sguardo del fratello.
<< Perché stavi parlando con Payne? >> rispose lui con una domanda.
Gabriella incrociò le braccia al petto. << Non sono affari tuoi – poi si alzò sulle punte delle sue scarpe bianche e cercò Amy tra la gente, facendole segno di avvicinarsi – E poi siamo solo amici. >>
Harry alzò un sopracciglio. << Ovviamente. >>
Amy non sapeva se era cosa saggia raggiungerli, quando quei due litigavano lei e Niall si erano sempre tenuti ad una certa distanza. Deglutì e si avvicinò lentamente.
<< Oh Amy – la salutò Gabriella, facendo finta di averla vista solo in quel momento, per poi rivolgersi ad Harry – Ora, se mi vuoi scusare, ho lezione. >>
Gabriella prese la mano di Amy e si allontanò dagli armadietti, continuando a lamentarsi fino ad arrivare in classe. Non sopportava l’atteggiamento del fratello, lei non si intrometteva nella sua vita e non giudicava né i suoi amici, né le sue ragazze. In quel momento pensò a quanto fosse fortunata Amy e come avrebbe preferito Niall.
<< Non lo reggo più – si lamentò, prendendo posto nell’aula che pian piano si stava riempiendo. – Perché non pensa alla sua di vita? >>
Amy prese i libri dallo zaino rosa e annuiva continuamente a quello che diceva la sua migliore amica. Le aveva detto tantissime volte che, a differenza di suo fratello Niall, Harry se ne importava qualcosa di lei. Inutile ripeterglielo se poi l’avesse pensata sempre allo stesso modo. Quindi ascoltava, annuiva e ogni tanto rispondeva con monosillabi.
<< Lasciando perdere quel troglodita, hai visto? >> domandò.
Amy, intenta a leggere un libro, si voltò nella sua direzione. << Cosa? >>
<< Liam…era fermo al mio armadietto. >>
<< Giusto. Forse voleva ringraziarti per ieri. >> suppose Amy, e non aveva sbagliato.
<< Chissà, quando ho toccato l’argomento ha preferito far finta che non mi avesse sentito. >>
<< Dagli tempo, Gabriella – le disse l’amica; intanto la professoressa era entrata in classe – non è abituato alle premure della gente. >> aggiunse poi, aprendo il suo quaderno degli appunti e prestando attenzione alla lezione che era appena iniziata.
Forse Amy aveva ragione, pensò la ragazza. Liam doveva ancora metabolizzare il fatto che qualcuno si preoccupasse di lui. Avrebbe aspettato, avrebbe seguito il consiglio di Amy. Quella ragazza le regalava sempre degli ottimi aiuti e per questo che l’adorava ed era anche per questo che l’aveva scelta come migliore amica. Le due erano legate da un profondo sentimento di amicizia basato sul rispetto, sulla sincerità e sull’onestà. Più che amiche erano diventate, con il tempo, sorelle.
Gabriella diede uno sguardo veloce fuori la finestra e si perse nel contemplare la bellezza del cielo, stranamente azzurro, e delle forme che le nuvole assumevano. Le sembrava di aver visto una macchina, poi un pianoforte, poi ancora un’altra macchina e poi niente, tutto era stato rovinato dalla voce stridula della professoressa che la richiamava perché era distratta. Non era da lei, però quel giorno si sentiva strana: pronta a conquistare il mondo e a lottare per riuscirci e nello stesso tempo ad arrendersi e abbandonare la battaglia.
 

***

 
 
La relazione clandestina di Harry e la professoressa di letteratura inglese, Olivia Button, andava avanti senza intoppi o alcun tipo di problema. I sentimenti dei due amanti, però, non erano gli stessi in quella strana e nello stesso tempo, comune relazione. Olivia si sentiva una ragazzina, innamorata, con gli occhi a cuoricino e con il brivido del rischio di essere scoperti. Aveva riscoperto la leggerezza e la passione che solamente da adolescenti si può avere. Olivia era stata sposata, poi aveva divorziato ed ora era impegnata in una ralzione che poteva mettere a repentaglio la sua carriera di insegnante. Temendo che potesse essere scoperta, a scuola i due si comportavano come due sconosciuti, un rapporto basato tra insegnante e studente; però allo stesso tempo, la donna voleva vivere tranquillamente la sua vita amorosa e gridare al mondo intero di essersi innamorata di un ragazzo più giovane di lei di più di dieci anni. Harry, differentemente, viveva la sua relazione con Olivia, come qualcosa di nuovo, un rapporto che avrebbe accresciuto la sua esperienza sessuale e che avrebbe fatto invidia a tutti i suoi coetanei. Olivia era una donna molto bella, femminile, sensuale e con un corpo abbastanza formoso ai punti giusti. Harry si riteneva fortunato e aveva cominciato ad abituarsi alle sue chiamate, ai suoi messaggi e alla loro relazione. Non era il tipo che si impegnava, però questa volta era diverso e la cosa non gli dispiaceva affatto. Si sentiva bene e e non intendeva assolutamente porre fine a quel rapporto.
Quel giorno, però, avevano deciso di rischiare e si erano rinchiusi nello sgabuzzino del corridoio del secondo piano.
<< È una follia! >> aveva sussurato la donna all’orecchio di Harry, iniziandogli a baciare il collo.
Solitamente sono gli uomini ad avere le redini in determinate situazioni, però in quel momento, Harry lasciava fare tutto ad Olivia, godendosi le attenzioni, i baci e le carezze che la donna gli riservava. Era stremato, al limite dell’eccitazione e così la spinse al muro e iniziò a ribaltare la situazione: ora era lui a decidere, la baciò con foga e la invitò a togliere i vestiti, che mai come in quel momento, rappresentavano una tortura.
<< Harry… - ansimò Olivia, sentendosi appagata da tutti quei baci che le procuravano una sensazione di piacere e brividi lungo la schiena – Aspetta, potrebbero sentirci. >>
Lui le chiuse la bocca con un altro bacio e le loro lingue si intrecciarono. Si erano nascosti per bene, nessuno sarebbe passato di lì, pensò Harry anche se non ne era tanto sicuro.
Il ragazzo si sfilò la maglietta e Olivia iniziò a passare le sue mani su quella pelle bianca e così perfetta. Accarezzò i pettorali, gli addominali e poi non riuscendo più a resistere lo fece mettere a terra e lei si mise a cavalcioni su di lui.
<< Dovresti essere in classe. >> gli ricordò scherzosamente Olivia, togliendosi il reggiseno e gettandolo a terra.
Harry godè di quella vista e poi sorrise maliziosamente. << Anche tu. >>
Trascorsero all’incirca una mezz’oretta in quello sgabuzzino. La professoressa aveva lasciato l’aula in cui stava facendo sostituzione, dove in quel momento gli studenti si stavano dando alla pazza gioia, attraverso: grida, schiamazzi, giochi pericolosi… la preside Coral non era presente quel giorno e Olivia ne aveva approfittato. Harry, invece, aveva saltato la lezione di matematica e in quel momento non se ne pentiva assolutamente.
Quando i due, appagati, panoazzi in volto, uscirono dallo sgabuzzino, si accorsero di una presenza femminile seduta a terra di fronte alla porta dello stanzino in cui si trovavano, intenta a leggere un libro. Quando la ragazza alzò lo sguardo, sbiancò.
<< Styles, non azzardarti più a nascondere il registro di classe nello sgabuzzino! >> lo ammonì la Button, il tono poco convincente e con un leggero tremolio nella voce.
Poi, dando un’ ultima occhiata alla ragazza, si allontanò con passo svelto e si diresse in classe.
Harry rimase lì a fissare Amy Horan. Non era una stupida, non una che si lasciava abbindolare da una frase come quella. Amy aveva capito tutto e ora era diventato tutto più complicato.
La ragazza, ponendo il libro nello zaino, si alzò lentamente e scappò via come se fosse stata inseguita da un malvivente. Avrebbe preferito andare a leggere in biblioteca e avrebbe evitato quello che i suoi occhi avessero appena visto. Come poteva Harry stare con la Button? Era una domanda frequente nella sua testa e non riusciva a pensare ad altro. In aggiunta, poi, era il fatto che la Button fosse anche una sua professoressa e guardarla e non pensare alla vicenda, le sarebbe stato abbastanza difficile.
Nello scappare sbattè contro Gabriella che stava tornando dalla palestra.
<< Calma ragazza – le disse l’amica , poi la guardò in volto – che c’è? Sembra che hai visto un fantasma… >>
Amy aveva bisogno di riflettere, non poteva dire tutto a Gabriella, doveva trovare le parole giuste, doveva, forse, prima parlarne con suo fratello o addirittura con Harry stesso. Così cercò di tranquillizzarsi e respirare regolarmente.
<< Oh no, sono solo un po’ stanca. >>
<< Anche io lo sono… – le disse Gabriella, iniziando a camminarle di fianco e a raggiungere l’aula di francese – gli allenamenti sono duri e credo proprio che Celine abbia intenzione di spremermi fino alla fine. >>
Amy annuì alle sue parole ma in realtà non la stava ascoltando. Era nervosa, si sentiva sporca anche se non aveva fatto nulla. Non voleva nascondere a Gabriella quello che aveva scoperto e non voleva, allo stesso tempo, farle del male.
Durante tutta la lezione di francese, Amy non fece altro che pensare a quella strana coppia. Come era iniziato tutto? Da quanto tempo stavano insieme? Niall lo sapeva? Gabriella lo sapeva? Domande che non riusciva a dare risposta. In realtà non erano fatti che la riguardavano, però in gioco c’erano i sentimenti della sua migliore amica e mai e poi mai avrebbe voluto farla soffrire.
<< Signorina Horan la prego di prestare attenzione! >> la richiamò la professoressa.
Quando Amy alzò lo sguardo, la sua anziana professoressa di francese si trasformò in Olivia Button e la sua compagna di banco in Harry Styles. I due si guardavano maliziosamente e lei si avvicinava sempre di più ammiccando e facendo un occhiolino di tanto in tanto. Stropicciò gli occhi con le mani e tutto tornò normale: la professoressa la guardava con uno sguardo interrogativo e lo stesso si poteva dire per Gabriella.
Stava impazzendo, pensò.
<< Si sente bene? >> le domandò la professoressa.
Amy si alzò e fece segno di dover andare in bagno. Uscì dall’aula e corse fuori, nel cortile della scuola. Prese due respiri e poi si inebriò dell’aria primaverile di quel giorno.
Doveva rimuovere quel pensiero dalla testa, far finta che non avesse visto nulla e che Harry continuava ad essere il fratello della sua migliore amica e la Button, la sua professoressa di letteratura inglese. Pensò alla festa che ci sarebbe stata il giorno dopo nel locale di Zayn, lì si sarebbe divertita e avrebbe svagato la mente. Non era il tipo da feste, ma mai come all’ ora, Amy Horan necessitava di andarci e di memorizzare qualche altro scoop, in modo che si andasse a sostituire a quello che era come un punto fisso nella sua testolina bionda.
Entrò in classe.
Gabriella la guardò abbastanza stranita dal suo comportamento. << C’è qualcosa che non va? >> domandò.
Amy si voltò nella sua direzione e sorrise. << Nulla, te l’ho già detto prima…è solo la stanchezza. >>
 
 

***

 
 
 
Tornare a casa e poi ritrovare il proprio padre, che non vedevi da tanto, sull’uscio della porta, fu una scena che Liam mai e poi mai avrebbe dimenticato.
Corse ad abbracciarlo, come solitamente fa un bambino e lo strinse forte, respirando la puzza di tabacco.
<< Sei cresciuto! >>
Solita frase che un padre direbbe al proprio figlio, ma in quel momento per Liam, gli sembravano le due parole più giuste che avesse sentito pronunciare dalle sue labbra, rosee e carnose.
<< Mi sei mancato! >> aggiunse poi, lasciando la presa ed entrando in casa e che venne seguito a ruota dal figlio.
Liam aveva avuto sempre un rapporto di affetto con il padre, fatto di sentimentalismi e sdolcinerie varie che solitamente un ragazzo non apprezzava dal proprio genitore. In realtà quelle parole e quelle attenzioni a Liam servivano, lo aiutavano ad andare avanti e a cercare di superare tutti i problemi che lo affligevano.
<< Sei diventato un bel ragazzo, farai conquiste a scuola. >>
Liam sorrise a quelle parole e pensò a quanto suo padre si sbagliasse. Lui non era quello affascinante, corteggiato e pieno di fidanzate, Liam era solo. Questo, però, al padre non l’avrebbe detto, lasciava che lui la pensasse così e in un certo senso gli faceva anche piacere.
Trascorsero un pomeriggio a raccontarsi l’uno dell’altro: la scuola, i compiti, le lezioni di chitarra di Liam e il carcere, un amico conosciuto tra le sbarre, la nostalgia di Greg. Programmarono diverse visite e uscite da fare insieme e poi Greg, stremato e stanco, andò a dormire, seguito dalla ex moglie. Liam sperava che gli anni che li avevano tenuti separati, potessero riunirli e fare in modo di essere quella famiglia che non erano mai stati e che Liam vedeva solo in televisione. Andò in camera sua con quel pensiero e dopo aver acceso il portatile, vecchio e di seconda mano, entrando su Facebook notò una richiesta di amicizia.
Gabriella Styles.
Accettò e poi aprì la cartella messaggi senza saperne il reale motivo. Pensò qualche minuto alle parole che avrebbe digitato e poi scrisse: Grazie, so che dovrei dirtelo di persona ma credimi, è meglio così!
Spense il computer, diede un’occhiata alla finestra della sua camera e guardò la luna rattristato. Si sentiva un’odiota, una vittima della società incapace di ribellarsi e che rifiutava l’unico aiuto che avesse mai ricevuto. Doveva farlo, non aveva altra scelta. Gabriella avrebbe significato qualcosa che non sarebbe riuscito a controllare; Gabriella era nello stesso tempo la sua ancora di salvazza ma anche la sua rovina. Si addormentò con quel pensiero constante nella mente, lasciando che i sogni prendessero il sopravvento. Liam dormì tranquillo, Gabriella dormì tranquilla, Niall dormì tranquillo, Zayn, Louis, Celine, tutti riposarono serenamente. Amy, Harry e la professoressa Button, invece, non riuscirono a chiudere occhio e senza saperlo, il loro pensiero fisso era proprio lo stesso.
 
 
 
Spazio Autrice:
Ciao, ed ecco a voi il secondo capitolo di questa storia che spero possa piacere. Innanzitutto volevo ringraziare le persone che hanno commentato: jaameslaugh e mitchie Justice. Grazie a voi io ho avuto modo di far continuare questa storia dandomi la forza di andare avanti. Poi vorrei ringraziare tutte le persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, seguite e ricordate. Grazie, vi sono grata!
Riguardo il secondo banne, fatto sempre dalla mia amica, come potete vedere c’è Harry, Olivia Button ( Kate Hudson  ) e Amy (Bridgit Mendler) .
Putroppo sono un po’ impegnata con il lavoro, gli esami e resto e quindi credo che il prossimo capitolo lo posterò più in là. Spero continuerete a seguirmi e lasciate qualche commentino. Un bacio J
 
 
 
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: MissSaade