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Autore: LoveLustFaith    14/04/2013    0 recensioni
La mia mente è piena di ricordi che non svaniscono mai. Il colore con il quale sono stati impressi, sembra fatto di materiale super resistente, e nemmeno le lacrime acide possono corrodere il tutto. Vedo tutto nitido, come un paio di occhiali che mi mostrano la realtà.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Giorno 137.

 



Una tazza di caffè latte e la pagina bianca di Word aperta sul computer. L’occhio scruta il tutto e la mente inizia a pensare da dove cominciare.
Un altro giorno è iniziato ormai da alcune ore e nulla di nuovo è accaduto. La colazione, niente pranzo, un arancio e la famosa tazza di caffè latte. La musica nelle orecchie, i pensieri in testa, le lacrime sulle guance. Tutto è uguale, come al solito.
Guardo fuori dalla finestra restando seduta sul mio letto. Cosa cerco? L’ispirazione per caso? O forse ho soltanto voglia di prendere una boccata d’aria? Non lo saprò mai, perché resterò su questo letto.
Il cellulare alla mia destra e i libri alla sinistra. Un insolito rumore si fa strada nell’aria e sembra quello di una vecchia tv che trasmette programmi inesistenti.
La mia testa va per conto suo e inizia a viaggiare. Prende il treno e se ne va, verso mari e monti irraggiungibili. Spero almeno mi mandi una cartolina.
L’occhio è in confusione e i movimenti del mio corpo sono scoordinati. Che succede?
Non lo saprò mai, resterò qui seduta sul mio letto.
Mi guardo intorno e vedo il vuoto. Ascolto il Mondo e sento il silenzio.
Le mie labbra assumono una forma strana, inconcepibile, senza senso. A cosa sto pensando? Una smorfia distorta si fa largo sul mio viso e … non lo saprò mai, resterò sul mio letto. A pensare.
Il pensiero va lì, da lei. Le fa compagnia e la protegge dai mali. La stringe a sé e la porta via, verso posti migliori.
Le mie gambe sono ferme, ma fanno male. La mia mano scorre veloce sulla tastiera per permettere alle dita di pigiare i suoi tasti. Sto scrivendo, ho ancora questa capacità.
Dov’è?
Non lo saprò mai.
Il respiro lento e affannato mi ricorda di vivere, ma il cuore dolorante mi ricorda di restare a terra, a raccogliere i pezzi di una vita progettata e caduta a terra come enormi gocce di acqua piovana in un giorno triste e cupo.
   
 
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