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Autore: Rowan936    14/04/2013    5 recensioni
Due maghi innamorati.
Un antico maleficio.
Un padre legato alle tradizioni.
Un figlio che lotta per amore.
Due ragazzi in una grande città, senza memoria di quello che è il loro passato insieme.
Riusciranno a ritrovarsi?
Potranno due semplici maghi abbattere dei pregiudizi nati secoli prima?
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DAL PRIMO CAPITOLO:
«Ehi, chi è quel biondino che ti fissa? È carino!» esclamò Ally e Hermione si voltò verso il ragazzo a cui l’amica alludeva, con scarso interesse.
Quando incrociò lo sguardo di lui ebbe una fitta alla testa e per un attimo vide tutto nero.
In quell'attimo sentì la voce di un bambino dire: «Io sono Malfoy. Draco Malfoy.» con il sottofondo dello sferragliare di un treno, vide una chioma bionda bagnata dalla neve e due occhi color del ghiaccio fissarla con… amore?
Poi tornò alla realtà.
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(Non tiene conto degli eventi dal sesto libro in poi)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Lucius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Remember Us'
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Importante: leggete il “Nota Bene” a fine capitolo
 

 

 

Capitolo 6: Un quadro della situazione piuttosto preoccupante

 

Quando quella mattina Hermione aprì gli occhi, si ritrovò sdraiata sul letto, vestita. Dopo che Cam se n’era andato, era talmente stanca che non si era tolta nemmeno i vestiti ed era andata direttamente a dormire, con l’unico risultato di svegliarsi indolenzita e ancora più stanca la mattina dopo.
Lanciò un’occhiata alla sveglia: le 5.30. Decise di alzarsi: di solito la sveglia suonava alle sei, non sarebbe riuscita a recuperare il sonno in mezz’ora.
Lanciò un’occhiata disinteressata allo specchio, ormai abituata a vedere i propri capelli crespi e indomabili. Il suo sguardo si posò sui trucchi mai utilizzati che le aveva regalato Ally. A dire il vero, una volta l’aveva truccata¹, in occasione del ballo di fine anno, ma non aveva voluto ripetere l’esperienza. Ally.
Scacciò il pensiero dell’amica, non potendo però impedirsi di prendere il cellulare e controllare se ci fosse nuovi messaggi in segreteria. Niente.
Mise via il telefono, preparandosi a una nuova, pesante, giornata di scuola.
 
Alle sei e un quarto era pronta per uscire, nettamente in anticipo rispetto al solito, perciò decise di sedersi sul divano a guardare la televisione. Infilò le mani nella tasca dei pantaloni – che erano gli stessi che aveva indossato il giorno prima – e sentì una superficie liscia tra le dita, sembrava una fotografia. Estrasse l’oggetto e constatò che si trattasse proprio di una fotografia: la ritraeva all’età di quattordici anni circa, con un vestito blu pervinca indosso, i capelli lisci come non lo erano mai stati e un ragazzo dai lineamenti duri a braccetto. La foto si muoveva, lei e il ragazzo sorridevano e si guardavano complici in continuazione.
«Ma cosa…?» mormorò, ma la vista le si oscurò e la sua mente fu invasa da antichi ricordi.
 
Camminava con un pesante tomo in mano per i corridoi di un castello.
Era buio e avvertiva la paura di essere scoperta come un’emozione quasi esterna, ma che sapeva appartenere alla sé del ricordo.
«Granger, cosa fai in giro a quest’ora?»
Si girò di scatto, spaventata da quel suono, ritrovandosi davanti Draco, un’espressione strafottente in viso.
«Non pensavo che una secchiona come te infrangesse il coprifuoco
Hermione assunse un’aria fiera e strinse il tomo al petto, cercando di nascondere la copertina.
«Mi serviva un libro, Malfoy. Tu cosa fai in giro a quest’ora?» ribatté.
«Non devo certo rendere conto a te di quello che faccio. Che libro, comunque?»
«Non devo certo rendere conto a te di quello che faccio.» lo scimmiottò lei, facendo per allontanarsi.
Ma Draco aveva scorto il titolo.
«Aspetta un secondo, ma quello è un libro sulla cura del viso e dei capelli, Granger?»
Hermione arrossì furiosamente.
«Ma guarda un po’, infrangi il coprifuoco per farti bella… Non vorrei dire, Granger, ma sei un caso disperato, non vale neanche la pena di farti punire
Hermione fece per andarsene, ma Draco la prese per un braccio e la trascinò in un’aula vuota che si trovava lì di fianco.
«Che stai…?» provò a chiedere la ragazza, ma lui la zittì con cenno.
Poco dopo, si sentirono dei passi e dei miagolii provenire dal corridoio. I ragazzi rimasero in silenzio, i respiri impercettibili, finché i rumori non si furono estinti.
«Grazie…» mormorò Hermione.
Draco assunse un’espressione indecifrabile.
«L’ho fatto per me, non certo per te
Hermione si sentì ferita e lo spintonò leggermente per andarsene al più presto dall’aula.
«Granger!» la richiamò lui.
«Che c’è?» chiese lei, voltandosi.
«I capelli.» disse lui «Falli lisci
 
Hermione batté le palpebre.
A cosa si riferiva la visione? Perché si trovava in un castello con Draco? Era sempre lo stesso castello delle altre visioni?
Dovete essere voi a ricordare.
Ma perché era così importante che ricordassero? Che cosa dovevano ricordare?
Si sentiva una tremenda confusione in testa, aveva l’impressione che il cervello potesse esploderle da un momento all’altro.
Osservò la fotografia, non riuscendo a capacitarsi che si muovesse.
Come c’era finita nei suoi pantaloni?
 
Sentì il campanello suonare e infilò la fotografia animata in tasca per andare ad aprire.
«Arrivo!» disse.
Poi si ricordò degli uomini vestiti di nero. E se fosse stato uno di loro? Come fare a capirlo?
Lo spioncino. Si disse.
Ma ormai aveva fatto capire di essere in casa, se fossero stati loro come avrebbe fatto a evitare scontri?
Si sentiva strana a tentare di proteggersi da qualcuno che le dava la caccia ma che non conosceva e le cui intenzioni o motivazioni le erano sconosciute.
Si accostò alla porta e sbirciò fuori, per poi tirare un sospiro di sollievo.
Era Harry.
Aprì la porta con un sorriso spontaneo.
«Harry, che ci fai qui?» lo accolse.
«’Giorno…» rispose lui «Volevo accompagnarti a scuola, posso?»
 

۩

 
«Volevo accompagnarti a scuola, posso?»
Blaise cercò di non lasciar trapelare la propria preoccupazione nei confronti dell’amico, mascherandola dietro ad un sorriso.
Draco lo squadrava con le sopracciglia inarcate, l’aria scettica.
«Mmh, certo, perché da oggi io frequento la tua stessa scuola, vero?» replicò con un ghigno sarcastico.
Il moro si diede mentalmente dello stupido idiota.
«Ehm… no. Che scuola frequenti?» tentò di conversare, alla disperata ricerca di un’idea per portare Draco a fare un giro e cercare di instaurare un rapporto.
«Studio da privatista.»
Questo complicava le cose.
«Potresti accompagnarmi tu allora… ti va?» propose Blaise, sperando che l’altro accettasse.
Draco lo guardò scettico, poi si strinse nelle spalle.
«Va bene, dammi due minuti.»
 

۩

 
«Quindi lo conosci da tanto tempo?» chiese Hermione «Blaise.»
Harry sorrise.
«Abbastanza, ma non andavamo molto d’accordo all’inizio.»
La ragazza si stupì: le sembravano molto affiatati, com’era possibile che non andassero d’accordo?
«Gira al largo, Zabini.» risuonò la voce di Harry nella sua mente, quasi in risposta ai suoi pensieri.
«Questo è un corridoio, Potter, è mio diritto passarci. Oppure tu e la tua famosa cicatrice lo avete comprato?»
Da quando Blaise era così acido con Harry?
 
«Hermione, mi stai ascoltando?»
La voce del ragazzo la riscosse.
«Sì, ecco…» si affrettò a rispondere, non trovando però niente da dire, visto che non aveva sentito una parola.
«No, non mi stavi ascoltando.» sorrise Harry, per nulla arrabbiato.
«No.» ammise Hermione «Cosa dicevi?»
«Ti ho chiesto che fine abbia fatto la tua amica… Ally, giusto?»
Hermione s’irrigidì e il suo sguardo si fece sfuggente.
«Abbiamo litigato.» tagliò corto, cercando un altro argomento di cui parlare.
Non aveva voglia di parlare di lei, non prima che facessero pace, cosa che sperava sarebbe avvenuta presto. Litigavano a volte, ma erano sempre scemate e comunque non passava neanche mezza giornata prima che facessero pace. Aveva la sensazione che quellaa volta non sarebbe stato così semplice.
 

۩

 
Astoria Greengrass era una ragazza tremendamente ambiziosa.
Non solo, era anche piuttosto abile nell’ottenere quello che voleva e nel raggiungere gli obiettivi che si era prefissata, oltre a possedere un’innata abilità nel manipolare le persone funzionali al raggiungimento del suo scopo.
Fu così che si ritrovò a incontrarsi segretamente con Ronald, l’amico della Granger e di Potter. Lui le sarebbe tornato utile per allontanare la Grifondoro da Draco, sul quale aveva messo gli occhi già al secondo anno.
Quel giorno si erano dati appuntamento nell’aula vuota di Trasfigurazione, dove Astoria lo stava già aspettando, le braccia conserte e l’aria altezzosa.
«Eccomi.» annunciò Ron, chiudendosi la porta alle spalle. Sembrava leggermente a disagio, come ogni volta, ma la ragazza non aveva ancora capito se fosse per i sensi di colpa dovuti all’agire alle spalle dei suoi migliori amici o all’essere da solo con una ragazza in un’aula vuota. E, forse, nemmeno le interessava scoprirlo.
«Tra qualche giorno c’è la gita a Hogsmead.» annunciò Astoria, mentre si sedevano su dei banchi.
Ron annuì.
«Quindi?» chiese poi.
«Agiremo quel giorno. Saremo comunque fuori dalla scuola e potremo passare tutta la giornata a cercare di avvicinarci a Draco e la Granger.»
«Ma» obiettò il Grifondoro «dimentichi che Harry, Piton e Zabini li seguono in continuazione. Come facciamo a non farci vedere?»
«Qualche incantesimo e dei vestiti babbani. Chi ci riconoscerebbe? Inoltre, se Draco mi vedesse potrebbe ricordare qualcosa e la cosa non ci donerebbe un vantaggio, anzi. Noi dobbiamo avvicinarli di più alla vita babbana, ma separarli. Solo quando saranno definitivamente lontani potremo fare in modo che ricordino.»
 

۩

 
«Vieni, Severus.» lo invitò Silente.
Piton si sedette, pronto a riferire tutte le novità che si respiravano tra le fila dei Mangiamorte.
«Il Signore Oscuro vuole Draco, vuole che diventi un Mangiamorte.» disse.
«E perché mai?»
«Lucius è finito ad Azkaban per via dell’incantesimo illegale usato su lui e la Granger, quindi gli manca un seguace. Inoltre, Bellatrix è ansiosa di “mettere la testa a posto” al nipote e di punire la Granger, che lo ha corrotto, a suo dire, portandolo a rinnegare il nome dei Malfoy. Insomma, il quadro è il seguente: danno la caccia a Draco per marchiarlo e alla Granger per punirla e farla prigioniera rendendola così un’esca per Potter.» spiegò il professore.
«Molto bene, Severus.» si complimentò Silente, la fronte corrugata a tradire la propria preoccupazione. «A questo punto, penso sia necessario tenere sotto stretta sorveglianza il signor Malfoy e la signorina Granger. Ma prima, ho bisogno di parlare con Harry. È ora di iniziare a coinvolgerlo nelle mie… ricerche.»
Piton, cogliendo l’allusione agli Horcrux, strabuzzò gli occhi.
«Vuole coinvolgere Potter – Potter! – in una missione così delicata?»
«Severus, sappiamo entrambi cosa accadrà entro la fine dell’anno, non posso permettermi di morire senza che Harry sappia cosa debba fare.»
«Va bene.» rispose Piton tra i denti, comunque contrario al coinvolgimento del ragazzo in una missione così importante.
 

۩

 
Quando Hermione e Harry giunsero a scuola, Cam corse loro incontro con un enorme sorriso.
«Ehi, Hermione! Dormito bene? Mi sembravi distrutta ieri. Ehi, Potter!»
Harry accennò un mezzo sorriso poco convinto.
Aveva il sospetto che non sarebbe mai riuscito a farsi andare a genio quel ragazzo, nemmeno con tutta la buona volontà del mondo.  
Il momento di imbarazzo fu interrotto dalla voce allegra di Blaise che si stava avvicinando accompagnato, come notò – con un certo disappunto – Harry, da Draco.
Quando lo vide, Hermione sentì un lieve rossore salire alle guance, mentre un sorriso spontaneo le illuminava il viso.
Draco manteneva la sua solita espressione impassibile, mentre i capelli biondi sempre in ordine gli donavano un’aria quasi angelica, in contrasto con l’aria seria e aristocratica conferitagli dai lineamenti e dell’atteggiamento che lo caratterizzava.
«Granger.» la salutò, con un piccolo ghigno che somigliava quasi a un sorriso.
«Draco.» rispose lei.
«Malfoy.»
«Potter.»
Cam si passò una mano tra i capelli, imbarazzato a causa degli ultimi due nomi sputati con palese disprezzo, ma Blaise ancora una volta intervenne.
«Cos’abbiamo alla prima ora?»
Nessuno si degnò di rispondergli perché l’attenzione di tutti era stata attratta dalla voce di Ally.
«Che cosa vuoi da me?!» chiedeva.
Una ragazza alta e magra, quasi anoressica, pesantemente truccata e vestita in modo piuttosto provocante, torreggiava su di lei, affiancata da un altro gruppo di ragazze.
Hermione s’irrigidì nell’identificare il capo del gruppo come l’ex di Tod.
Non prometteva niente di buono.
«Che cosa voglio da te?» ripeté quella, avvicinandosi di un passo, una furia cieca negli occhi lucidi «Che cosa voglio da te? Voglio che tu mi ridia Tod. Non hai diritto a frequentarlo. Per nulla.»
«Tod non è di nessuno, è liberissimo di scegliere.»
«Non è in grado! Tu, tu l’hai obbligato, l’hai sedotto!»
«Se anche fosse? Sta con me ora.»
Ally stava osando, sia Cam che Hermione se ne rendevano conto, così come tutti gli altri. Hermione stava per convincersi ad intervenire, quando qualcuno la precedette.
Blaise si avviò a passo deciso verso il gruppo che minacciava la ragazza e sia lei che Cam si affrettarono a seguirlo.
Il Serpeverde non disse nulla, limitandosi ad affiancarsi alla ragazza con un ghigno strafottente stampato in faccia.
«C’è qualche problema?» chiese con calma, quasi stesse sostenendo una normale conversazione con delle compagne di scuola.
«Chi sei?» chiese l’ex di Tod, una punta di curiosità nello sguardo.
«Blaise Zabini. Un amico di Ally.» si presentò quello.
La ragazza lo squadrò con interesse, accennando un sorriso compiaciuto.
«Bene.» disse «Abbiamo finito, ragazze. Andiamo.»
E se ne andarono, lasciando un soddisfatto Blaise e un’interdetta Ally.
Il Serpeverde si avviò verso il punto dove aveva lasciato Draco e Harry – che non si erano rivolti la parola per tutto il tempo, preferendo darsi la schiena – mentre Cam e Hermione si avvicinavano all’amica, dimentichi del litigio.
«Cosa ti salta in mente?!» sbottò la ragazza in tono polemico «Non puoi metterti contro quelle arpie, fronteggiarle così!»
«Sono d’accordo con Hermione.» intervenne Cam, più rilassato «Insomma, è ammirevole, ma stupido. Quelle sono perfide.»
Ally li guardava allucinata, incredula che tutto si fosse risolto così, in un istante. Insomma, pensava che non le avrebbero rivolto la parola.
Mentre cercava le parole giuste per scusarsi, lo sguardo cadde su Blaise, intento a cercare di parlare con Harry e Draco insieme, provando inoltre a farli conversare tra di loro, senza successo, ovviamente. Parve accorgersi del suo sguardo, perché gli occhi scuri saettarono verso di lei e le labbra si incurvarono in un piccolo sorriso.
Ally si riscosse, per poi rivolgersi ai suoi amici, che attendevano ancora che lei rispondesse.
«Mi dispiace tanto.» disse infine.
Certo, tre ore a pensare per poi uscirsene con le scuse più semplici e insignificanti mai viste sulla faccia della Terra. Sperò che riuscissero a capire quanto fosse sincera.
«È tutto a posto.» la rassicurò Cam con un sorriso.
Lo sguardo di Ally si spostò su Hermione, che si sforzava di mantenere un’espressione neutra.
«Sei stata imperdonabile, Ally.» le disse in tono serio «Quindi mi sento una grandissima stupida a perdonarti così presto.»
Sorrise.
 

۩

 
Voldemort accarezzò delicatamente la testa di Nagini, mentre un sorriso viscido gli incurvava le labbra.
«Codaliscia!» urlò e un ometto tremante fece capolino dalla porta.
«M-mio Signore?» chiese, titubante.
«Chiamami Severus. Devo parlargli.»
 
Poco dopo, una figura coperta da un mantello fece capolino nella stanza e s’inchinò rispettosamente.
«Mi avete fatto chiamare?» domandò, con il suo solito tono lento e strascicato.
Voldemort annuì.
«Ho bisogno di alcune informazioni, Severus.»
«Sono qui per servirla.»
«Bene. Cosa mi sai di Blaise Zabini?»
Piton s’irrigidì impercettibilmente.
«Serpeverde, sedici anni. Ottimo studente, molto amico di Draco, molto popolare…»
«Ma ultimamente non passa il suo tempo a Hogwarts, vero?»
«No, mio Signore.»
«Esattamente. Tu stesso mi hai riferito che sia in “missione” con Harry Potter. Voglio sapere, sono amici
Sputò l’ultima parola quasi con disgusto, come se potesse contagiarlo.
«Non saprei, mio Signore.»
«Harry Potter si fida di lui?»
«Immagino di sì.»
Non sapeva dove volesse andare a parare, di conseguenza non poteva nemmeno regolarsi per non fornirgli spunti per attuare quello che aveva in mente.
«Bene.» Voldemort parve riflettere «Voglio che Blaise Zabini venga marchiato. Al più presto.»
 
 
 
 
Note:
 
¹ Ho intenzione di scrivere un missing moment su quest’episodio, ma non garantisco nulla.
 
 

NOTA BENE:
 

 
Il ricordo ambientato prima del Ballo del Ceppo non è del tutto farina del mio sacco. Mi spiego meglio: sono quasi sicura di aver letto una storia dove appariva un episodio simile, solo che non mi ricordo il titolo, l’autrice o altro. Ergo, non ho potuto avvisare chi ha scritto la fanfic e non posso scrivere chi mi ha ispirata.
Mi raccomando, chi si riconoscesse autore della sopracitata fanfic (o chi avesse un’idea di chi potrebbe essere) mi avvisi tramite messaggio privato o recensione e provvederò a discutere con l’interessato sul da farsi.
Grazie.
 
 
 
 

AngoloAutrice
 

Ciao a tutti!
Che dire di questo capitolo?
Be’, mi sono accorta di essermi allontanata troppo dalla trama originale, nel senso che non stavo rispettando nemmeno i fatti basilari al fine di sconfiggere Voldemort *ehm-Horcrux-ehm-ehm*, quindi ho deciso di crearmi una mia versione del tutto da incastrare nella mia storia u.u
Oggi, anziché studiare storia (se domani mi interroga vi ritengo responsabili u.u) mi sono messa d’impegno per scrivere a grandi linee come avrei delineato la trama della fanfic in rapporto a quella originale. In poche parole, ho cercato di incastrare “Harry Potter e il Principe Mezzosangue” nella long, oltre ad essermi scritta come rispondere ad alcuni interrogativi (es: “Che diamine ci facevano i nostri cari Mangiamorte nella Londra Babbana?).
Spero che il risultato non faccia troppo schifo,anche perché potrebbe peggiorare con l’avanzare dei capitoli, ovviamente, le critiche costruttive sono sempre accette :)
Mi sono concentrata sui personaggi secondari tralasciando un po’ Draco e Hermione, ma i due piccioncini torneranno alla carica al più presto, infondo i protagonisti sono loro XD
Che ve ne pare del piano (zoppicante, a mio parere) di Astoria?
E dell’idea di Voldemort di marchiare Blaise?
Fatemi sapere cosa ne pensate!
 
Ora, i ringraziamenti!!
Allora, ringrazio chi ha letto in silenzio, chi ha preferito/ricordato/seguito la storia, ma soprattutto chi la recensisce!
Ovvero:
Erica25
Streghetta_31
barbarak
justSay
BluSelene
MrsPaynelsHereBitches(oddio, spero di averlo scritto giusto XD)
 
Addirittura sei! o.o Grazie mille, scrivete sempre cose bellissime :D
Al prossimo capitolo!
 
PS: Potrebbero esserci degli errori, l’ho riletto solo un paio di volte ^^”

  
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