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Autore: Polinnia    15/04/2013    0 recensioni
Carly è un giovane medico che ama il suo lavoro e una grande fan di Ben Barnes. Un giorno se lo ritrova in ospedale, tra i suoi pazienti. Cosa succederà?? Leggete e ditemi che ne pensate! XD
Per M. la mia migliore amica che mi ha aiutato a partorire questa follia!!! Tvttttttttb!!!!! XD
(AVVISO: le mie due storie precedenti sono di argomento similare ma le considero due prove e non le cancello per rispetto a chi me le ha recensite! Grazie!)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo guardo senza poter credere a quello che vedo nemmeno quando lui educatamente risponde
“piacere dottoressa sono Benjamin Barnes”
Resto ferma in fondo al letto e tutto quello che riesco a pensare è che mi stanno facendo uno scherzo. Deve essere Anne. O Tessy o Luke. O qualcun altro. penso di stare lì a bocca aperta finchè la bionda non dice
“dottoressa tutto ok??”
Allora mi giro e la guardo e poi afferro la cartella clinica ma è tutti lì nero su bianco. Benjamin Barnes. 30 anni. Tutta una serie di analisi. Non ci capisco niente vorrei scappare di corsa anche perché una parte del mio cervello sta come accendendo il lampeggiante che dice FIGURA DI MERDA IN CORSO!!!!
“eh si grazie tutto ok”
Rispondo alla fine e sembro disconnessa perchè ci ho messo tipo 5 minuti a rispondere a un “tutto bene”.
“bè ok allora Ben è qui da stanotte e ancora non sappiamo niente di preciso quindi mi dica se viene con dei risultati o cosa”
“guardi io…..io non lo so lo vedo ora!”
“ma come non lo sa? Ma non vi passate le informazioni qui dentro? Uno viene qui per fare cosa, aspettare la vecchiaia in attesa che voi dite qualcosa??”
“senta non è così e……”
“lascia perdere Andrea!”
Dice lui dal letto. Mi volto a guardarlo e ripenso ancora che qualcuno mi sta facendo uno scherzo. Ma non è che è il karma? In quel caso poi sarei molto buona o molto cattiva?? Nel dubbio non so cosa fare e mi avvicino al letto.
“mi dica cosa c’è”
Allora mi racconta che la notte scorsa si è sentito male in albergo.
“cosa aveva?”
“febbre, brividi, nausea…”
“sì era uno straccio”
Interviene la bionda ma io la ignoro.
“poi?”
“poi mi hanno portato qui anche se io non volevo…”
“sì e stiamo ancora aspettando che qualcuno ci dica cosa è successo”
Quella interviene ancora e io mi chiedo di sfuggita chi è. Comunque non posso certo domandare a alta voce quindi riprendo la cartella e faccio finta di studiarla. In realtà l’ho letta tutta con un’occhiata anche perché non dice cose particolari solo un po’ di febbre ma esami del sangue e delle urine a posto. Decido in un secondo che per quanto lui sia il mio idolo assoluto e io sogno da una vita di trovarmelo davanti mai e poi mai potrò dirgli una cosa del genere. Se fosse stata un’altra circostanza gli avrei chiesto subito l’autografo e una foto ma così lui è venuto a curarsi perché ha bisogno di un medico e io questo sarò per lui potete scommetterci. Metto da parte l’emozione e mi ripeto di stare calma perché è un paziente e io devo fare il mio lavoro di medico come farei con chiunque. Ecco si proprio con chiunque. Allora mi armo di coraggio faccio un bel respiro e gli chiedo di raccontarmi con precisione di nuovo i sintomi. Faccio un po’ di domande generali sulle abitudini alimentari, alcolici, fumo, medicine ma non salta fuori niente. Anche il referto di stanotte è possibile influenza.
“adesso come sta?”
“mi sembra bene…”
“dolori? Nausea?”
“no…”
“be quindi? Possiamo andarcene?”
Io questa già non la reggo più e la vedo da due minuti!!
“no non potete finchè non siamo sicuri che sia tutto a posto”
Rispondo seccata. E allora lei mi rimbecca subito
“Bene allora lo visiti no?? Sennò come fa a sapere se è tutto a posto?”
Oddio oddio aiuto calma. Calma non impazziamo.
“Bene per favore allora esca così posso fare la visita”
Quella mi fulmina con gli occhi ma se ne va. Alleluia. Ma non sarà la sua ragazza?? Vabbè Carly ci manca solo che ti metti a pensare anche a questo e oggi esci di testa. Ok concentriamoci. Devo farlo. Devo visitarlo. Vorrei avere avuto una settimana per prepararmi psicologicamente ma ovviamente è impossibile per cui mi affiderò alla professionalità e speriamo in bene. Speriamo anzi che non svengo.
“mi dispiace per Andrea, non è cattiva solo che abbiamo tanto lavoro e non ci voleva che mi ammalassi. È solo nervosa”
Mi dice lui all’improvviso. Vorrei rispondergli che secondo me è una cafona e è pure sciagurata visto che si tratta della SUA salute ma mi trattengo al pelo. Però gli sorrido e gli dico di non preoccuparsi e di stare tranquillo che quello che conta è che lui stia bene. Lo penso davvero ovviamente. Sento che lo slancio che ho sempre per i miei pazienti stavolta è centuplicato. Non potrei mai sopportare di vedere Ben che sta male.
“Che lavoro fa?”
Chiedo con nonchalance e lo vedo esitare.
“Io…io sono nel…nella produzione”
Dice vago. Io mi sistemo lo stetoscopio intorno al collo e con totale faccia di bronzo faccio finta di essere perplessa.
“produzione? Produzione di cosa?”
“oh…di…di vari materiali e prodotti per… il cinema e… e altro”
Mi mordo un labbro per non farmi scappare un sorriso ma intanto penso che è davvero modesto a non dirmi nulla e a non pretendere trattamenti di favore perché è famoso.
“Ora devo visitarla va bene?”
Lui fa sì con la testa e io gli chiedo di sedersi sul letto. Fa una smorfia mentre si alza.
“Che c’è? Fa male qualcosa?”
“no…è che lo stare a letto mi rende debole…”
“è normale. Ora vediamo la pressione ok?”
“ok”
Gliela misuro ed è normale. Prendo dal taschino la pila e gli faccio aprire la bocca. Guardo la gola ma è normale, non ha nulla. Va bene Carly. Calma e sangue freddo.
“Per favore si giri e alzi la maglietta”
Lui mi dà le spalle (meno male così se svengo non mi vede) e alza la maglietta sulla schiena. Io prendo lo stetoscopio e ci metto tre tentativi per infilarmelo bene perché mi tremano le mani. Mi siedo sul letto così non cado per terra stecchita. Forse. Appoggio lo stetoscopio sulla sua schiena e lui sussulta.
“oh scusi è freddo mi dispiace”
Lo scaldo tra le mani e poi lo riappoggio.
“grazie”
“Ora faccia dei bei respiri con la bocca aperta”
Sposto lo stetoscopio in vari punti mentre lui respira ma per sentirgli le spalle devo chiedergli di togliere completamente la maglietta. Se la sfila e io sono a un passo dall’infarto solo a rimirare quella schiena perfetta con le spalle larghe e la pelle liscia e perfetta.
“Tossisca”
Dico mettendogli lo strumento fra le scapole. Lui lo fa.
“Ancora…. Ancora…. ancora per favore. Va bene si sdrai”
Si sdraia e la visione di lui a petto nudo è qualcosa che non so descrivere. Non so quante volte l’ho sognato e non posso credere che sta succedendo davvero. Appoggio lo stetoscopio sul petto e ascolto il cuore. Non mi è mai capitato che un battito mi sembrasse musicale. Vabbè sto impazzendo. Ascolto ancora un po’ (giusto perché quando mi ricapita?) e poi gli chiedo di respirare ancora perché così sento i polmoni anche da davanti. Poi passo alla pancia e premo con le mani sul suo addome sentendo i muscoli sotto i palmi. Credo che esploderò a breve. Non lo faccio solo perché lui fa una smorfia a un certo punto.
“le ho fatto male?”
“no solo…solo un fastidio”
Tocco con le dita di nuovo e poi rimetto lo stetoscopio (per fortuna al primo colpo). Ascolto attentamente e spero di avere un’espressione concentrata e non folle perché mi scopro ipnotizzata dal suo ombelico. Mio Dio. Possibile che persino l’ombelico di quest’uomo sia sexy???
“mmm direi che la teniamo ancora qui per qualche altro controllo”
Dico alla fine quando a malincuore devo togliere le mani da lui.
“perché cosa ho?”
“mi sembra che possa essere solo un’infreddatura ma è meglio essere sicuri. Una notte in più qui e una flebo idratante giusto per scrupolo. Ora le provo i riflessi va bene?”
Annuisce e io scosto le coperte e per poco non stramazzo per terra perchè non ha nulla sotto se non i boxer. Mi ordino di guardare solo le sue ginocchia e nient’altro. ASSOLUTAMENTE nient’altro. uso il martelletto e le gambe reagiscono subito per cui lo faccio ridistendere e coprire.
“sì direi che facciamo una flebo e una visita domani, giusto per stare tranquilli. Penso la vedrà il primario comunque prima delle dimissioni. Vuole un antidolorifico o qualcosa per dormire?”
“ no grazie mi sembra che sia tutto a posto ma la ringrazio”
Aggiorno la cartella lo saluto e esco. Fuori aggiorno la tizia che mi ringrazia con un sbuffo e un secco commento:
“almeno lei sembra più professionale di quella dottoressa pazza che c’era ieri!”
Poi rientra e io mi dirigo verso lo spogliatoio. Per fortuna non c’è nessuno. Crollo su una sedia. Non ci credo. Non ci credo. Ma è proprio vero??
 
  
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