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Autore: MegJung    15/04/2013    1 recensioni
Come reagireste alla sola idea di scoprire che la vostra migliore amica, in realtà è un extraterrestre, inconsapevole di esserlo? Sophie, una liceale qualunque, avrà a che fare con una ragazza particolare e insieme a lei e alle persone vicine dovranno affrontare un'impresa immensa, scopriranno segreti inconfessabili e entità misteriose, il tutto con avventura e, ogni tanto, anche a suon di risate!
Genere: Azione, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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-         So dove possiamo nasconderci – disse Aaron – ma non come uscire da qui -.
-         La galleria sotterranea! – esclamai.
Tutto il gruppo si mise a correre verso la stanza circolare che portava alla cava abbandonata. L’allarme continuava a frastornarci le orecchie col suo rumore ripetitivo e martellante.
Un piccolo gruppo di Grigi in divisa da guardiani, iniziarono a darci la caccia. Correvano dietro di noi, erano molto più lenti di noi, ma ci attaccavano con i raggi laser delle loro armi. Noi rispondevamo i fasci al plasma dei nostri strabilianti fucili di Antea.
Miracolosamente riuscimmo ad arrivare alla galleria. Una volta fuori, seguimmo Aaron che ci portò nel nascondiglio dei ribelli. Ci portò in una casa di legno che un tempo doveva stare nell’aperta campagna. Apparentemente sembrava una misera casuccia, ma sotto di essa si celava ben di più. Come il nascondiglio che avevamo prima di trovare i due ribelli, quell’appartamento aveva sotto di esso, metri e metri sotto terra, c’era il quartier generale.
Non era moderno come quello dove stavamo, però c’erano diversi congegni della tecnologia pleiadiana. Erano presenti altre persone, quei pochi eletti che erano riusciti a sfuggire al controllo mentale dei Grigi. Non conoscevo quasi nessuno a parte Douglas, il migliore amico di Josh. I ribelli se ne stavano per i fatti loro, non curanti della nostra presenza, sparpagliati qua e la nel quartiere generale.
-         Ribelli – chiamò a voce alta Aaron.
Al suono della voce del loro capo, sugli altri apparve un espressione stupita, non avrebbero mai pensato che Aaron sarebbe sopravvissuto. Tutti pendevano sulle labbra del ragazzo dagli occhi verdi.
-         Abbiamo trovato aiuto – continuò – le richieste di aiuto inviate ai pleiadiani non sono state vane. Sono qui, fra noi -.
I ribelli immobili ai loro posti, posarono lo sguardo sui tre biondi, in tuta spaziale. Li fissavano in modo così intenso che Esther si sentiva quasi in soggezione.
-         Ora potremo sconfiggere il capo dei Grigi. Con il nostro grande numero di persone e con la tecnologia e il supporto dei pleiadiani, spazzeremo via il nemico -.
I ribelli esultarono come un popolo acclama festoso il suo nuovo re. Il nostro arrivo era una grande speranza. Ero così felice che una specie di sorriso ebete si stampò sulla faccia per l’emozione. Non vedevo l’ora di poter combattere faccia a faccia con i Grigi.
Ci furono i festeggiamenti per questa lieta notizia, un gruppo di ragazzi portarono Aaron sulle spalle, urlando quanto fosse grande il loro capo.
Notai che Esther stava vicino a Josh, non ero proprio convinta che si fosse rappacificati, ma sapevo già come sarebbe andata a finire fra quei due: con un amplesso colossale.
Ben presto i pleiadiani si diedero da fare e portarono i diversi congegni che avevamo nella vecchia base.
Non fu difficile, per i ribelli imparare i meccanismi della tecnologia pleiadiana , dopo tutto prima avrebbero preso dimestichezza con quelle raffinatezze aliene, prima avrebbero potuto attaccare i Grigi. In fin dei conti non era stato nemmeno difficile per me apprendere come si destreggiassero i fucili al plasma. Certo, non miravo precisa come un cecchino, ma me la cavavo abbastanza per potermi difendere.
Mi accorsi che i tre pleiadiani, erano andati in disparte dai festeggiamenti, avevano in visto un’espressione stranamente turbata. Mi avvicinai a loro e cercai di capire che cosa avessero.
-         Cosa succede? – chiesi.
-         Credo che i Grigi abbiano qualche sospetto – mi rispose Aster – Sidus è entrato nei pensieri di alcuni nemici, stavano parlando dei prigionieri scappati -.
-         Riuscite a leggere i pensieri anche di esseri così lontani? -.
-         Solo chi ha auree particolari, solitamente chi è blu o viola, raramente chi è azzurro. La tua amica anche se ha una delle auree più elevate non è ancora capace di arrivare a tanto -.
-         Tu non puoi? -.
-         No, sono solo un giallo, un livello di aura basso. Sai, le auree hanno poteri particolari e sono disposte in una gerarchia -.
Quante cose non sapevo ancora su queste affascinanti creature!
Il mio coetaneo pleiadiano mi spiegò i significati di quei colori che emanavamo tutti noi. Il rosso era il colore delle persone più semplici e passionali, concentrandosi su un oggetto possono farlo esplodere. La mia aura era rossa, non avrei mai pensato di avere quella facoltà, ne ero stata capace di utilizzarla. Aster emanava una bellissima aura giallo oro, come le aureole dei santi dipinti nelle cattedrali delle chiese cattoliche. Era il colore persone energiche e allegre, con capacità di auto guarigione e di trasmettere la loro energia agli altri. Nathalie era verde, il colore delle persone calme e generose, con il potere di guarire le persone con il loro tocco. L’azzurro di Esther era intenso e brillante, come un cielo sereno che non si vedeva da tanto tempo. Il colore delle persone intuitive che permetteva di vedere i significati nascosti della realtà. Il blu di Sidus era intenso. Aveva il secondo colore più elevato, gli consentiva di avere un secondo corpo, incorporeo e spirituale, con poteri che le altre auree non potevano conoscere.
Se Sidus era riuscito a percepire le intenzioni dei nemici, difficilmente si sbagliava su queste cose. Un’aura sublime come la sua non poteva essere compresa da noi.
-         Ho chiamato telepaticamente il supporto militare di Antea – disse il pleiadiano dall’aspetto elfico – arriveranno qui fra sei-sette ore all’incirca -.
Sidus era sempre stato in un certo senso il nostro leader, era sempre lui che trovava le soluzioni per tutti i guai che succedevano e che combinavamo. Era un ragazzo così saggio.
Dopo un po’di tempo la baraonda generale si attenuò, i ribelli erano troppo curiosi di capire come funzionasse l’artiglieria di Antea e se ne stavano in silenzio maneggiandoci sopra. Nonostante fossi in un luogo chiuso, finalmente riuscivo a respirare aria fresca di speranza.
La stanchezza mi fece rendere conto che doveva essere molto tardi, andai a stendermi su un divano e lasciai che il sonno mi trasportasse nel mondo dei sogni. Ebbi il risveglio peggiore della mia vita. Un boato mi fece alzare di soprassalto, notai che c’era un enorme squarcio sul soffitto. I Grigi ci avevano scoperti e con le loro armi lanciavano raggi laser arancioni a destra e a manca.
Nonostante la baraonda generale, notai che i ribelli non si erano andati a nascodere ancora. Avevano addosso le tute blu di Antea e si difendevano con armi al plasma.
Nathalie mi diede un fucile e mi tirò per il polso. Era spaventatissima e non so con quale forza mi stava trascinando. Andammo fuori a combattere contro quegli esseri immondo. Dovevamo andare a combattere nel nucleo, dove risiedevano i Grigi più potenti, ma prima che arrivassero le milizie pleiadiane, eravamo inchiodati li per difenderci.
   
 
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