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Autore: ELIZABETHD    15/04/2013    1 recensioni
E se Holly non avesse lasciato Will? se la loro storia fosse andata avanti, nonostante lei sapesse che Emma era ancora innamorata di lui?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Pillsbury, Holly Holliday, Will Schuester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Will, Emma e Shannon erano seduti ad un tavolo del Bel Grissino, avevano appena finito di cenare.
Adesso stavano parlando del più e del meno e Emma cominciava a rilassarsi.
Molte cose erano successe nell‘ultimo periodo. La scuola era finalmente finita. I ragazzi del Glee club avevano vinto le Nazionali. Will era stato eletto insegnante dell’anno e Emma stava per andare a Parigi per tre mesi. 
Il giorno dopo sarebbe partita, mancava davvero poco e lei era sempre più nervosa e piena di paure e preoccupazioni.
C’era qualcosa, non sapeva bene cosa, che la bloccava, che le impediva di vivere quel momento serenamente. Erano giorni ormai che si sentiva così e odiava quella sensazione. 
All’improvviso sentì suonare il telefono e si alzò per rispondere, dopo qualche minuto tornò a sedersi.
«Tutto bene?» chiese Shannon.
«Si, si. Era David. Ha detto che passa a salutare, ma poi va subito a casa perché domani deve consegnare un progetto e quindi è un po’ preso»
Ordinarono ancora da bere, poi, quando Emma vide David all’ingresso del locale gli andò incontro, con aria felice e Will, guardandoli, si rese conto di aver fatto un sacco di errori. Di aver passato gran parte della sua vita in uno stato di stand-by, nell’attesa di sorprese che non arrivavano  o si dissolvevano nel giro di poco, di aver trattato il tempo con leggerezza imperdonabile, di aver bruciato una quantità insensata di energie in rapporti e situazioni che non lo convincevano neanche in partenza, di aver coltivato abitudini e atteggiamenti che non lo avevano portato a niente. E infatti adesso si trovava lì, a osservare la donna di cui era innamorato forse da troppo tempo, tra le braccia di un altro e ancora una volta, non stava facendo niente per cambiare le cose. Ma d’altronde, cosa avrebbe potuto fare?
David rimase con loro circa dieci minuti, poi disse che doveva andare, quindi salutò Will e Shannon, perché sicuramente non li avrebbe più rivisti prima della partenza.
«Mi raccomando, tratta bene la nostra Emma» disse Shannon. 
«Puoi starne certa» rispose lui sorridendo. Poi si rivolse a Will e gli strinse la mano. «Ciao amico, stammi bene»
«Si, ciao. Beh, vi auguro di passare una bella estate e tieni d’occhio Emma»
«Ehi! Guardate che non ho tre anni» disse lei, ridendo. «So badare a me stessa»
«Si preoccupano per te, tesoro. È normale. Io sono l’ultimo arrivato qui» le diede un bacio e poi disse «Devo proprio scappare, ci vediamo domani, ok?»
«D’accordo»
Più tardi, quando fu il momento di andarsene, Shannon strinse Emma in un forte abbraccio.
«Divertiti, mi raccomando. E vedrai che tutto andrà bene»
«Grazie. Mi mancherai Shannon»
«Mi mancherai anche tu piccola, ma tre mesi voleranno, vedrai»
Poi uscirono tutti e tre insieme dal ristorante e Will si offrì di dare un passaggio ad Emma. Quindi salutarono ancora Shannon e poi salirono in macchina. Durante il tragitto non parlarono molto, eppure entrambi avrebbero voluto dire tante cose. 
«Arrivati» disse Will, fermando la macchina sotto casa di Emma.
Poi tutti e due scesero, con un espressione triste sul volto. Era arrivato il momento di salutarsi. 
Si guardarono e fra loro vi fu una breve pausa che tremolò di parole di non dette, finché Will ruppe il silenzio «Beh, allora, arrivederci» disse, avvicinandosi a lei e abbracciandola. «Mi mancherai»
«Tornerò presto. Non ti accorgerai neanche della mia assenza» rispose Emma, accennando a un sorriso.
«Ne dubito» la guardò intensamente, sperando che i suoi occhi potessero parlare per lui. «Mi piace averti nella mia vita» riprese a dire dopo un attimo «Quindi, si, mi mancherai»
Emma tese una mano per accarezzare la sua, sbattendo energicamente le palpebre per ricacciare indietro le lacrime. Gli diede un bacio e poi si allontanò da lui.
«Stammi bene, Will. Ci vediamo presto» e senza aggiungere altro se ne andò. 
Will tornò a casa quella sera, con un incredibile peso sul cuore.
 
 
Il giorno dopo Will si svegliò di pessimo umore, sapeva bene il perché. Decise di restare a casa a poltrire sul divano, non aveva voglia di fare altro. Emma probabilmente era già su un volo diretto a Parigi, quindi lui si sentì libero di bere una bottiglia di vino tutto da solo, ne aveva bisogno.
Verso le tre del pomeriggio, mentre era in stato di coma sul divano, qualcuno bussò alla sua porta. Rimase sorpreso, perché non aspettava nessuno. In un primo momento decise di non aprire, ma quando bussarono più forte, dovette alzarsi. Andò alla porta e davanti a lui c’era l’ultima persona che si aspettava di vedere. Emma.
«Emma! Come.. Cosa ci fai qui?» chiese, vergognandosi perché indossava ancora il pigiama e aveva l’alito che puzzava di vino. «Non dovresti essere su un aereo?»
«Infatti» disse lei in un sussurro. «Sto per andare in aeroporto. C’è David che mi aspetta in macchina»
«E allora..perché sei qui?» chiese lui, guardandola con più attenzione e notando che sembrava più pallida del solito e che aveva il viso tirato, come se non avesse dormito.
«Io..ehm..ecco, volevo solo darti queste» disse porgendogli un mazzo di chiavi. «Sono del mio appartamento. Sai..non si sa mai. Magari ogni tanto potresti andare a dare una controllata e assicurarti che tutto sia a posto..»
«Certo, nessun problema»
«Ti ringrazio»
«C’è altro?» chiese lui.
Lei lo guardò a lungo e poi disse «No..No..» abbassò lo sguardo e in quel momento le sembrò incredibilmente infelice. «Beh..devo proprio andare adesso..» e senza dare il tempo a Will di rispondere, se ne andò, lasciandolo solo.
Lui rimase con lo sguardo fisso davanti a se, incapace di muoversi o di fare qualsiasi altra cosa.
Fino a quando, all’improvviso, tornò in sé e senza pensarci un attimo uscì di corsa dal suo palazzo, con anticipazioni continuamente smentite di lei che torna indietro e gli viene incontro. Non riusciva a capire perché non l’avesse fermata sulla porta di casa, mentre andava pallida e fragile da spezzargli il cuore verso le scale; non capiva perché non era riuscito a correrle subito dietro, e in quel momento ebbe la certezza che non poteva più fare a meno di lei.
C’era un sacco di gente in giro, si guardò intorno, ma non riusciva a vederla. Doveva fare di corsa, se no l’avrebbe persa per sempre. 
«Emma!» iniziò a urlare «Emma!»
Quando ormai stava per perdere le speranze, la vide, stava andando verso una macchina, la macchina di David. Allora iniziò a correre, veloce «Emma! Emma fermati!»
Lei si fermò e alzò il volto fino ad incontrare il suo e lui finalmente la raggiunse.
Era senza fiato, fece un respiro profondo e poi iniziò a parlare. «Ho capito, sai? Ho capito perché sei venuta da me oggi»
«Come?» chiese Emma, leggermente confusa.
«Vuoi che ti dia una ragione per restare..»
«Will..»
«Posso dartela, anzi, posso dartene anche più di una..»
«Che succede?» disse David, scendendo dalla macchina. «Emma, dobbiamo andare..»
«Un attimo, Will deve dirmi una cosa..» rispose lei, senza mai staccare gli occhi dal viso di Will.
«Non posso lasciarti andare perché ho la certezza che tu sei l’unica persona, l’unica dell’intero universo, in grado di rendermi felice.
Io ti conosco, ti conosco meglio di chiunque altro. Sento quando stai per ridere e quando stai per piangere. Sento la tua gentilezza e il tuo calore. Sento tutto dentro di me» Fece una piccola pausa, poi tornò a parlare «Non sono perfetto. So di avere un sacco di difetti. Non posso portarti a Parigi per tre mesi, non posso comprarti gioielli costosi o portarti in ristoranti di lusso. Non posso darti tutto quello che ti da lui. Ma una cosa la posso fare. Posso amarti Emma. Posso darti tutto l’amore che meriti»
«Stai scherzando spero» disse David, arrabbiato. Ma loro sembravano non ascoltarlo. «Emma..di qualcosa..»
Emma aveva le lacrime gli occhi, il suo sguardo oscillava tra David e Will.
«Emma? Abbiamo un aereo da prendere e se non ci muoviamo lo perderemo!»
«Emma..» sussurrò Will.
E lei si ritrovò a dover prendere una decisione. E doveva farlo anche in fretta.
«Io..ehm..non posso..non posso venire a Parigi con te David, mi spiace..»
«Bene..» rispose lui, in tono orgoglioso, eppure sul suo volto si poteva leggere la delusione e la tristezza. Aprì il baule e tirò fuori tutte le valigie di Emma. «Spero che voi due siate felici!» disse e senza aggiungere altro, salì in macchina e partì, senza mai voltarsi indietro.
Will ed Emma si guardarono, lui si fece più vicino «E così..hai scelto me» disse, sorridendole, sorpreso.
«L’ho fatto molto tempo fa. E da allora ho fatto di tutto per starti lontano, ma alla fine, ogni cosa mi riporta da te. Non so come, ma trovo sempre un modo per tornare da te»
«Bene. Ma sappi che questa volta, non ti lascerò più andare».
 
FINE








 





Ecco qua l'ultimo capitolo! scusate per il ritardo, ma ho avuto un imprevisto. Alla fine comunque ce l'ho fatta :)
Spero che la storia vi sia piaciuta.
Per il momento vi saluto e vi ricordo che mi potete aggiungere su facebook o seguirmi su twitter.
A presto.
xx
   
 
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