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Autore: Leti_Bo    16/04/2013    5 recensioni
Roxie, purtroppo fa la puttana. Ha solo 18 anni, ma è orfana dei genitori e per mantenersi, per poter mangiare ha solo questo in cui sperare di guadagnare. Non le piace, lei avrebbe solo voluto amare...
E prima o poi ci riuscirà, amerà e sarà amata...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6.
“Tu?” chiese inarcando un sopracciglio. Stava per mettersi a ridere, faceva così tanto ridere vedermi li? Ovviamente per lui si.
Sbuffai, perché mi ero ritrovata tra i piedi quel bel ragazzo del pomeriggio, e sinceramente non ne avevo molta voglia di averlo vicino.
“Si, problemi?” risposi incrociando le braccia al petto.
“Non dovevi fare la baby sitter?” chiese appoggiandosi al finestrino.
Sbuffai di nuovo, ma annuendo. Perché non riusciva a farsi una palata di cavoli suoi? Evidentemente non sapeva cosa significasse farsi gli affari propri.
“E così… mi hai mentito eh zuccherino?” chiese con malizia. Ma chi si credeva di essere per parlarmi così?
“Senti cosa vuoi da me? Io faccio ciò che voglio, puoi anche sparire adesso” alzai un po’ la voce.
“Eh no.. ora che sono qui per un motivo beh… devi darmi ciò che voglio, e visto che sei rimasta sola… devi saltare su” disse indicandomi il sedile accanto al suo.
Sbuffai, ma alla fine salii sopra, infondo mi avrebbe pagato.
 
*****
 
“Quanto prendi?” mi chiese non appena fummo in casa mia. Si, lo avevo portato a casa mia, mi aveva detto che a casa sua c’erano altre persone.
“Quanto vuoi tu, mi accontento di tutto” dissi facendo spallucce.
Non disse altro che subito strappò il vestito che indossavo, fondandosi su di me, baciandomi, esplorandomi da capo a piedi.
Stranamente non aveva provato a baciarmi, almeno mi aveva riservato la noia di doverlo rifiutare.
Mentre lui mi toccava ovunque cominciai col toglierli la maglia che indossava, per poi abbassarmi all’altezza esatta del cavallo dei suoi pantaloni, facendoli cadere assieme ai boxer intorno alle sue caviglie in pochi secondi, che li scalciarono via subito dopo.
Feci avanti e indietro con la mano, fino a che prendendolo in bocca non venne, facendomi assaggiare il suo seme.
Mi sbatté contro il muro, inginocchiandosi di fronte a me, e dopo aver portato le mie gambe aperte sopra le sue spalle, si fiondò sulla mia intimità, entrando dove dovrebbe entrare la sua grossa erezione.
Dopo essere venuta con l’aiuto anche dei suoi diti che entravano ed uscivano velocemente e violentemente da me, introdusse la sua erezione, e in pochi secondi ci ritrovammo ad urlare l’uno il nome dell’altro.
Ci eccitò ancora di più, lui venne, ma non volle farmi venire perciò mi girò, facendomi mettere a novanta, ed entrò nell’altra apertura con una spinta profonda, da far urlare dal dolore, il dolore si sostituì al piacere e venni accompagnata dal suo liquido.
Tutto questo sesso fu fatto alla porta di ingresso, non mi era mai capitato ed era stato anche in parte doloroso, ma non solo, mi aveva eccitato da far schifo.
Si alzò velocemente vestendosi, e poi estrasse il suo portafoglio buttandomi addosso un bel po’ di soldi.
Fece per andarsene ma si girò, guardandomi mentre ancora cercavo di recuperare il fiato con la schiena contro il muro.
“Bello fare la baby sitter eh Roxi?” chiese ironicamente.
Non gli risposi, non ne avevo la forza e nemmeno il coraggio.
“Pure bugiarda… beh, le bugie hanno le gambe corte… ci vediamo puttanella” disse per poi andarsene.
Fece male, per la seconda volta in una sera ero stata chiamata così, e la mia ferita dentro al petto si allargava sempre più, e ne fui più che certa quella sera, che quella grossa voragine dentro il petto non si sarebbe più richiusa…
 
 
Lentamente mi alzai, e dopo aver raccolto il resto dei miei indumenti andai lentamente al piano di sopra, facendo scendere delle povere lacrime dal mio viso.
Era la prima volta in tutti questi anni che mi chiamavano così, e faceva male, capivo cosa si provava. Avrei tanto voluto cambiare la mia squallida vita, e se adesso ero ridotta così era solo colpa di mio padre, del violento di mio padre e delle persone che mi sono state vicine, nessuno mi ha mai aiutato e se adesso sono questa è solo colpa loro, ma ormai mi ero rassegnata, non avrei mai potuto cambiare.
 
Continua.




I'M HERE!
Scusate scusate scusate! ma ieri proprio non sono riuscita a pubblicare. Anyway, grazie per le recensione e grazie chi la sta mettendo tra i preferiti. Poi... non so quanto sia lungo, ma penso che pure questo sia corto, e beh... scusate penso che 'prima o poi' riuscirò a fare un capitolo decente. Detto questo, non so se riuscirò ad aggiornare ogni giorno, però.. alla prossima. Baci. <3
   
 
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