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Autore: Allegra_    16/04/2013    6 recensioni
"Noemi, per tutti conosciuta come Noe, è una sedicenne fiorentina che ha solo un pilastro portante nella sua vita: l'amore che provano verso di lei i suoi amici ed i suoi familiari, i quali la sostengono sempre e la accompagnano in ogni sua mossa.
Ma il suo equilibrio inizierà a rompersi man mano dopo la separazione dei suoi genitori ed il suo trasferimento a Torino, città nella quale Noe imparerà cosa significa amare ed essere amata davvero."
Spero vi piaccia, mi sono impegnata davvero molto per scriverla, quindi lasciate una recensione se avete cinque minuti, ve ne sarò grata
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 30
Qualche Stella Sta Lì Per Noi


 

 
<< Fra’, per piacere rallenta !! >> esclamai cercando di mantenere il controllo mentre me ne stavo avvinghiata a lui sul motorino nero lucente.
Faceva caldo quel giorno, così tanto che avrebbe potuto essere il 14 di Luglio anzicchè di Febbraio ed io non me ne sarei accorta.
Avevo deciso di indossare un jeans chiaro ed una maglietta a fascia, con sotto l’unico costume trovato in quel periodo invernale e che l’idiota mi aveva costretto a mettere.
Avremo fatto il bagno a Febbraio: non ci poteva davvero essere niente di più folle.
Ma ormai stavo imparando ad abituarmi alla mente contorta di quel ragazzo.
In viaggio da fin troppo tempo con Francesco che guidava correndo come un pazzo, stavo davvero iniziando a perdere la pazienza.
<< Rallenta cretino !! >> strillai come una dannata per circa dieci volte di seguito, ovviamente senza essere ascoltata, né degnata della più minima attenzione.
Giurai a me stessa che appena fossimo scesi da quell’insopportabile moto l’avrei strangolato con quelle stesse mani che in quel momento gli pizzicavano la pancia nella speranza di essere almeno presa in considerazione.
<< Fra’ !! >> mi lamentai ancora, quando finalmente si degnò di rispondermi.
<< Io rallento, ma tu dopo mi baci >> esclamò più che convinto accelerando ancora, come se non stesse già andando abbastanza veloce.
<< Puoi scordartelo !! >> strillai acida, ma quell’inclinazione della mia voce stordiva con la mia studiata indifferenza.
<< Preferisci morire in un incidente stradale?? >> domandò senza mostrare alcuna emozione.
Magari anche io fossi riuscita ad essere così apatica.
<< So che il tuo piccolo cervello non ci arriva, ma se muoio io qui muori anche tu >> lo presi in giro antipatica << Preferiresti morire ?? >>
<< Per un tuo bacio si >> coinciso e serissimo, mi sconvolse del tutto.
Riflettei come meglio potevo riuscire in quella situazione.
Dopotutto era soltanto un bacio.

 

Sapevi bene che non era così, Noe.

Solo un bacio, uno sfioramento di labbra, un gioco di lingue.
Solo un bacio.

Tu lo amavi e stavi con Ste’.
Quel bacio ti avrebbe soltanto sconvolto ancora di più dentro.

Io amavo Ste’ e volevo che Fra’ rallentasse.
Un bacio non avrebbe fatto la differenza, un bacio mi avrebbe fatto stare tranquilla per il resto del viaggio, senza l’ansia di un possibile incidente.

Non ci credevi neppure tu.

Eppure accettai.
<< Rallenta >> gli dissi seria e giurai di vederlo sorridere dallo specchietto attraverso il quale l’avevo osservato per tutto il tragitto.
Girò per un’ultima volta a destra con una lentezza impressionante, poi si accostò ad un marciapiedi e ci fermammo.
<< è uno scherzo ?? >> domandai irritata.
<< No, siamo arrivati >> sorrise lui scendendo e porgendomi una mano per aiutarmi a fare altrettanto.
<< E tu mi hai ricattato sapendo che eravamo ad un minuto dalla destinazione ?? >> strillai arrabbiata.
<< Sei stata tu ad accettare !! >> mi fece la linguaccia avviandosi a camminare lungo il marciapiedi.
Lo seguii soltanto perché senza di lui non sarei potuta tornare a casa, mentre con gli occhi ammiravo quel meraviglioso paesaggio.
Non conoscevo il nome del posto dov’eravamo – visto che il genio non aveva voluto condividere con me quell’informazione - ma era davvero bellissimo.
Si riusciva ad ammirare un enorme golfo, il sole brillava accecante e producendo un calore assurdo, l’acqua si riusciva a vedere benissimo anche dalla strada, ed era assolutamente pulita e cristallina.
Ero innamorata.

Della Liguria o di Fra’ ??

Non avrei mai risposto a quella domanda posta dalla mia stessa mente.
<< Vieni, andiamo in spiaggia >> esclamò il ragazzo avvicinandosi a me e prendendomi per mano.
Era strano provare di nuovo quella sensazione.
Come se le nostre dita fossero fatte per intrecciarsi, come se l’incastro perfetto per la mia mano fosse stata la sua e nessun’altra.
Finsi indifferenza, ma ormai la mia maschera stava per rompersi.
Scendemmo alcune scale ed arrivammo in Paradiso.
La spiaggia era completamente vuota e la sabbia chiara, l’acqua azzurra come non l’avevo mai vista, non c’erano onde travolgenti, e il sole rifletteva sugli scogli illuminando il luogo come un dipinto.
<< è bellissimo >> mormorai a Fra’ che guardava il paesaggio incantato al mio fianco.
Sorrise ed io lo feci di rimando, ma quando il mio sguardo cadde sulle nostre mani ancora unite, mi staccai come scottata.
<< Dovremmo fare il compito >> esclamai fingendomi interessata allo studio quando palesemente non lo ero proprio per nulla.
<< Più tardi, ora facciamo il bagno !! >> mi contraddisse lui sfilandosi prima le scarpe, poi i jeans stretti.
Non avrei fatto il bagno con lui, non dopo le sensazioni che avevo provato per quella semplice stretta di mano, non dopo il patto secondo cui avrei dovuto baciarlo.
Ma quando si sfilò anche la maglietta non ci vidi più.
Era proprio come l’avevo immaginato.
Magro e con una tartaruga da fare invidia ai più pagati tra i modelli, benedissi i miei denti per aver morso le labbra in quel momento tenendole sigillate, facendomi evitare di sbavare.
E in un secondo immaginai di accarezzargli il petto e di baciarlo lentamente, stretta tra le sue braccia.

Non potevi fare pensieri del genere !!

Già, non potevo, ma era davvero più forte di me, così come lo fu l’istinto di fargli provare ciò che provavo io alla vista di lui in costume.
Sfilai lentamente le scarpe e i jeans, poi con velocità la fascia, lasciando in bella vista le mie forme che il costume dell’anno precedente non riusciva a coprire totalmente.
Lo vidi guardarmi senza fiato ed esultai mentalmente per quella piccola vittoria.
<< Andiamo ?? >> esclamai ridendo per la sua espressione imbambolata.
Ammiccò iniziando a correre in acqua, ed io dietro di lui.

Era un pazzia, ma dopotutto noi eravamo sempre stati due folli.
Entrammo in acqua schizzandoci e ridendo come due bambini, mentre avanzavamo sempre più in avanti ritrovandoci bagnati fin sotto la testa.
Tra un getto d’acqua e l’altro ci ritrovammo sempre più vicini, fino a quando lui mi cinse la vita con le braccia ed io mi aggrappai a lui dato il freddo che iniziavo a sentire.

Certo, per il freddo ti aggrappasti a lui …

<< Mi devi un bacio >> mormorò guardandomi serio.
Sbuffai divertita.
<< Mi hai imbrogliato >> arricciai le labbra stile broncio, mentre mi aggrappavo sempre di più a lui.
<< Così la voglia di baciarti aumenta >> esclamò sorridendo e sfiorandomi le labbra con le dita lentamente.
Un semplice tocco, nulla di più.
Ma allora perché sentivo che tutto ciò di cui cercavo di convincermi erano solo enormi balle??
Non poteva riuscire a sconvolgermi così tanto senza neppure baciarmi.
<< Fra’ non è il caso >> mormorai tentando di sembrare convincente.
<< Che c’è ?? Hai paura che non possa bastarti un solo bacio ?? >>
Aveva toccato il tasto giusto.
Non mi sarebbe bastato un solo bacio, e non avevo bisogno di quell’odiosa voce della mia coscienza per esserne consapevole.
Ma sbagliava a provocarmi.
L’avrei baciato velocemente e mi sarei allontanata per il resto della giornata, sarei tornata a casa, avrei festeggiato con Ste’ il nostro primo San Valentino insieme e sarei stata felice con lui senza problemi.

Nulla avrebbe potuto rovinare il mio piano, neppure quei sentimenti che ormai iniziavano a starmi stretti.
Perché ero certa di avere imparato a tenerli chiusi a chiave dietro la mia enorme maschera d’orgoglio e indifferenza.
Ma non sapevo ancora quante crepe ci fossero in quel finto volto.
<< Mi basterà e te lo farai bastare anche tu >> esclamai convinta portando le mie labbra a premere contro le sue.
Non volevo sentirmi coinvolta in quel bacio, non lo volevo per niente.
La sua lingua cercò subito la mia che non aspettava altro che quello e iniziarono a sfiorarsi e rincorrersi come da tempo non facevano.
Quant’era che non lo baciavo ??
Un mese forse, 30 lunghissimi giorni.
Tanti. Troppi.
Mi mancava sentire il suo sapore a mischiarsi con il mio, i suoi denti battere contro i miei, le sue labbra divorare totalmente le mie.
Infilai una mano tra i suoi capelli, mentre con l’altra accarezzavo timidamente quei meravigliosi pettorali scultorei.
Le sue mani invece scorrevano dalla mia schiena, al mio sedere, e infine alle mie gambe lasciando passionali e infuocate carezze.
Doveva essere un semplice e normale bacio, eppure le fitte allo stomaco e i battiti accelerati del mio povero cuore non erano affatto semplici, né normali.
Ero totalmente piena di lui, mentre gli mordicchiavo il labbro inferiore divertita sentendolo sorridere sulle mie labbra.
Ad un tratto mi ritrovai avvinghiata a lui in stile koala, con le sue mani che mi tenevano la gambe legate attorno al suo bacino.
Scese con le labbra a baciarmi il collo ed io mi sentivo andare a fuoco ogni momento di più.
Ma quando le sue mani si allungarono ad accarezzarmi il ventre, sentii che stavamo davvero oltrepassando il limite.
Con un gesto brusco mi allontanai da lui e iniziai a nuotare più veloce che potevo per uscire dall’acqua.
Doveva essere un semplice bacio, ma quello si era trasformato in qualcosa di davvero troppo grande per noi, o almeno per me.
Arrivai con il fiatone sulla spiaggia ed afferrai l’asciugamano da terra coprendomi come meglio potevo, convincendomi del fatto che il freddo che sentivo era dovuto semplicemente alle gocce d’acqua che ancora mi bagnavano.
Ma era l’ennesima bugia detta a me stessa.
La mia anima e il mio cuore soffrivano il gelo semplicemente perché Fra’ era lontano.
Strano come fosse in pochi mesi divenuto il mio fuoco, capace di farmi vivere e di farmi stare bene anche con un solo sorriso.
<< Noe >> ed ecco il battito cardiaco accelerare udendo nuovamente la sua roca voce.
Non gli risposi, avrei potuto dire stupidaggini a non finire se avessi aperto bocca.
<< Mi spieghi cosa ti è successo ?? >> domandò tentando di restare calmo, quando palesemente non lo era.
Spasmodicamente battevo il piede sulla sabbia tentando di non scoppiare.
<< Noe !! >> esclamò irritato buttando l’ultima goccia e facendo totalmente traboccare il vaso del mio autocontrollo.
<< Succede che in quel bacio io ci stavo perdendo il cuore, ecco cosa succede !! >> strillai arrabbiata.
Tentò di farmi voltare afferrandomi delicatamente il braccio, ma senza ottenere alcun risultato.
<< Noe >> mormorò con calma.
<< Vuoi lasciarmi in pace !! è soltanto colpa tua !! >> buttai giù decisamente con troppa schiettezza.
Bruscamente mi si parò davanti arrabbiato, forse anche più di quanto lo ero io.
<< Colpa mia?? >> strillò << è colpa mia se tu fingi di amare Ste’ e ci stai insieme pur vedendo quanto palesemente io e te ci amiamo ?? >>
<< Sei stato tu a tradirmi >> sussurrai, mentre la rabbia lasciava spazio alla tristezza.
<< Sei stata tu a farlo >> mi rinfacciò veritiero, ed io abbassai il capo colpevole vedendolo allontanarsi da me.
Aveva ragione dopotutto.
Gli affibbiavo tutte le colpe, ma ero stata io a baciare Ste’ quella mattina, prima che lui andasse con una qualunque quella stessa sera.
Il suo unico sbaglio era stato non saper controllare la rabbia e il doversi per forza vendicare, ma del resto anche io avrei fatto lo stesso al suo posto.
Mi voltai a guardarlo e mi accorsi che tremava per il freddo, essendo ancora tutto bagnato dalla testa ai piedi.
<< Non ci sono altri asciugamani?? >> gli domandai tentando di mostrarmi fredda e disinteressata.
Fece cenno di no con il capo, ed io allora mi avvicinai a lui porgendogliela, senza però girarmi a guardarlo, consapevole che sarei morta d’amore se l’avessi fatto.
Si avvolse nell’asciugamano per poi avvicinarsi a me.
<< Vieni qui, non voglio farti morire congelata >> mi sorrise tentando di non mostrare risentimento per la discussione di pochi secondi prima.
Mi avvolse in una dolce e al contempo possessiva stretta, prima con le sue braccia e poi con l’asciugamano grande abbastanza per coprire entrambi.
Poggiai le mani sul suo petto e abbandonai la testa sulla sua spalla tentando di lasciarmi andare, nonostante sapessi quanto sarebbe potuto essere pericoloso sentirmi libera con lui.
<< Se litighiamo così è perché ci amiamo >> sussurrò lui ad un tratto.
Puntai il mio sguardo sul mare che poco prima ci aveva visto scambiarci quel maledetto quanto meraviglioso bacio.
<< L’amore non è un sentimento a senso unico Fra’ >> biascicai sentendo un enorme groppo alla gola formarsi pian piano.
<< Che intendi ?? >> domandò stranito.
<< Non posso amarti se per te non è lo stesso >> anche solo dire quelle parole mi faceva male, ma avevo bisogno che sapesse il perché mi rifiutavo di ammettere quel sentimento fortissimo e distruttivo che provavo.
<< Sai che ti amo più di ogni altra cosa >> esclamò serio provocandomi l’ennesimo colpo al cuore.
<< Lo so, l’ho letto nel biglietto di stamattina, l’ho sentito adesso >> mormorai triste << Ma non riesco a crederci >>
Prese il mio volto con una mano costringendomi a guardarlo.
<< Devo dirti che vorrei morire ogni volta che ti vedo con Ste’ e che sogno di essere al suo posto ?? Oppure che prima di darti quella collana a Natale ho fatto le prove per giorni con la mia cuginetta di sei anni ?? >> esclamò serio come non l’avevo mai visto.
<< Devo dirti che quando ho visto che lo baciavi quella mattina mi sono sentito crollare questo mondo e pure quello parallelo addosso ?? Che ho accelerato di proposito in motorino perché sapevo avresti avuto paura e ti saresti stretta a me ?? Devi sentirmi dire che quando mi hai dato quel fottuto bacio in acqua avrei voluto non finisse mai per credere che ti amo ?? >>
Sbigottita come non mai dalle sue parole tremendamente rispecchianti quelli che erano i miei sentimenti.
 << Parli sul serio?? >>
<< Non ti mentirei mai >> mi sorrise sincero e fui certa che quella che mi stava dicendo era la verità.
Abbassai di nuovo il capo nell’incavo del suo collo sentendo una lacrima scendere, un po’ per la commozione nel credere che mi amava, un po’ per la sorpresa del sentirmelo dire in quel momento, in quel modo.
<< Piccola non piangere >> sussurrò tra i miei capelli accarezzandomi la schiena nel tentativo di calmarmi << Qual è il problema ?? >>
<< Il problema è che io voglio bene a Ste’ e non voglio lasciarlo, però sono innamorata di te, perdutamente, come il primo giorno che ti ho visto >> riuscii a dire a suoni sconnessi tra i singhiozzi.
Mi asciugò le lacrime dolcemente con un polpastrello.
<< Non devi lasciarlo adesso, per quanto io lo voglia so che non ci riusciresti >> mi rassicurò calmo << Ma io voglio amarti, anche se in segreto, non m’importa >>
Dove l’avrei più trovato un ragazzo così ??
Non mi aveva chiesto di lasciare Ste’, mi aveva semplicemente detto di volermi dimostrare il suo amore, un amore che purtroppo sarebbe dovuto rimanere in silenzio, almeno per un po’.
<< Vuoi davvero provarci ?? >> esclamai con gli occhi lucidi, stavolta per la sorpresa.
<< Questa è la mia risposta >> ed afferrò la il ciondolo che portavo appeso al collo con il cuore sul quale era incisa la frase che da sempre ci rappresentava.

Qualche stella sta lì per noi.


Ed era vero.
Perché il nostro primo incontro, il nostro primo bacio, il nostro innamorarci giorno dopo giorno senza rendercene contro, il nostro fidanzamento andato male, i nostri litigi, i nostri momenti insieme ... era sempre stato tutto tremendamente bello o brutto, tutto curato nei minimi dettagli, perfetto, quasi da romanzo, e non era possibile realizzare tutto ciò senza un aiuto da parte di qualcosa di più grande di noi.
Senza pensarci gli afferrai il volto con le mani e lo baciai.
Era una delle poche volte in cui ero io a prendere l’iniziativa, ma non era di certo l’unica in cui le mie mani si divertivano a scompigliargli i capelli, non era l’unica in cui le sue mi accarezzavano lentamente.
Ma era la prima in cui pian piano ci ritrovammo a terra, sdraiati sulla sabbia, la prima in cui il mio corpo si posizionò automaticamente sul suo aderendo ad esso perfettamente, quasi come se fossero stati modellati per unirsi.
Era la prima volta in cui le sue labbra scendevano a baciarmi il collo lentamente mentre le sue mani mi slacciavano abilmente il costume azzurro che indossavo, la prima volta che le mie inesperte tentavano di fare lo stesso.
Era la prima volta che una volta tolti gli indumenti mi guardò negli occhi serio e protettivo.
<< Ti giuro che se non vuoi ci fermiamo adesso e sarà tutto bellissimo lo stesso >> esclamò preoccupato, intuendo che era qualcosa di totalmente nuovo per me.
<< Lo voglio >> gli sorrisi nascondendo la paura che provavo dietro un’azzardata sicurezza.
Non sapevo come mi stessi spingendo fino a quel punto, sapevo soltanto che volevo lui, lui e nessuno altro, e volevo sentirlo mio, proprio come volevo che mi sentisse totalmente sua.
<> domandò ancora dolcemente.
Annuii energica mentre il cuore batteva a mille e più al secondo.
<< Allora ti prometto che sarà meraviglioso >> e mi baciò dolcemente mettendo a tacere totalmente qualsiasi mia paura.
Perché era la prima volta che mi stringeva in quel modo, la prima volta che mi aggrappavo a lui con forza e passione.
La mia, la nostra.
Era la nostra prima volta.


 
Piccolo Angolo Di Luce
Hola !!!! Ho impiegato tre giorni per scrivere questo capitolo e devo dire che ne sono soddisfatta, spero piaccia anche a voi perché ci tengo veramente tanto.
Ed ecco la famosa giornata in Liguria (o almeno la prima parte), con tanto di bacio, litigio, chiarimento e poi c’è la prima volta dei nostri due innamorati.
Che ne pensate??
Ringrazio come sempre chi recensisce, al prossimo capitolo.
Un bacino <3
xoxo

   
 
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