17/04/2013
1 recensioniHide Yourself
A H,
perché non me ne capacito.
Autolesionista?.
Non ha nulla di sbagliato, nulla per cui deprimersi e compiere il rito che ormai è quasi quotidiano e indispensabile.
Sorride flebilmente, gli piace farsi vincere e sottomettere dal far nulla; preme un palmo sensibile sulla cresta morbida e scura che si erige fiera sul suo cranio, gli occhi cerulei spalancati come ultimo avamposto dell’innocenza adolescenziale.
Ridacchia, Fudou, quando inizia a stringere tra le mani forti e dalle dita lunghe il taglierino.
Ghigna, alla prima incisione biancastra e sfrigolante di dolore, che lascia già intravedere la punte rosso intenso.
Ulula dal piacere e dal dolore, le tonde gocce gli solleticano il polso, prima timidamente, poi sempre più copiose giù, giù, giù, a macchiare di peccato femmineo il pavimento candido, lindo.
Piccole lacrime, se per le risa o per il fastidio impossibile a dirsi, gli si creano alle estremità degli occhi grigi, tempestosi di emozione.
Inchioda le pupille in quelle rispeditegli spavaldamente dallo specchio.
Le mandibole serrate, le labbra rosse, rosse del suo sangue, della passione, dei sentimenti che affiorano quasi unicamente dopo la noia della pioggia, sono tirate, niente più estasi, solo preoccupazione.
Preoccupazione, è il nome dei suoi occhi, Preoccupazione, di essere smascherato, Preoccupazione, mentre si abbassa i triliardi di braccialettini colorati sui polsi, a coprire il segreto noioso e annoiante da custodire.
Scossoni violenti, mentre ha paura che l’Akio insensibile e sarcastico lasci il posto all’essere che sente di essere diventato.
Schiavo della noia, dell’apatia, e felice di diventarlo, tanto per avere qualcosa da fare.
Abbassa lo sguardo, velocemente, accorgendosi dei rivoletti fiammanti e maledicendosi per essere stato così stupido da dimenticarsi di tamponare i tagli.
Ripulisce in fretta ogni cosa, mormorando improperi a bassa voce, pensando che non ha motivo di infliggersi dolore, ma che è così fottutamente idiota da ritenerlo un must, una cosa figa, fissare la linfa rossa che abbandona per sempre il suo corpo, un perverso piacere dei pochi eletti coraggiosi.
Si perde nella sua immagine, nella carnagione pallida, nelle guance rosee e un poco paffute, nelle ciglia lunghe e scure che contornano gli occhi magnetici che tanto piacciono alle ragazze.
Lui è un vincente, lui non è un depresso del cazzo. Lui sperimenta, lui è forte. Non piange, non geme, non lacrima come una checca.
Il sangue ormai è raffermo, e gli macchia il polso ossuto, come a imprimere in lui il ricordo della debolezza.
Ignora, semplicemente ignora tutto, ficcando sotto il getto gelido la mano, per lavare via dal corpo e dalla mente ogni ricordo.
Si ristampa il solito sorriso neutro e strafottente sulle belle labbra, avviandosi all’aperto, per continuare a tirare il mondo per i fondelli, facendosi credere un forte, nascondendosi, lasciando vivere nell’anonimato i sentimenti, anche se presto tornerà a bramare di percepirli sulla pelle.
Torna a ridere, ridere forte, ridere per niente, ridere nei momenti sbagliati.
Come ogni giorno.
Che cavolo ho scritto. Che cavolo ho scritto. Dicetemelo. (?)
EHI BITCHES I’M BACK.
Dopo… circa.. sei mesi, torno a scassare su questo fandom, peraltro con una flash con la quale ho paura di aver toppato in pieno, si.
Perché non so praticamente nulla sugli autolesionisti, ma mi piaceva immaginare Fudou.. così esposto, così debole, ma non troppo, per non farlo cadere nel clichè (?)
Ho tentato di rendere ridondante la parola Noia, ma.. ok, non ve ne siete accorti -macosafumi-
So che questa è una tematica assai delicata, e che ho sicuramente commesso tanti errori, quindi vi chiedo di farmi notare se mi sono dimostrata particolarmente insensibile riguardo certi elementi che ho inserito lì sopra.
Vi ringrazio infinitamente di aver sprecato tre minuti della vostra vita leggendo la mia stupidata, lo so, vi aspettavate di meglio.
Si insomma, sono regredita allo stadio “trucsa pacserela icsssdì”, cosa vi aspettavate.
Quindi.
Paxxerellando paxxerellamente, vi abbraccio tutti –mattuttichi, matutticosa, machiticaga-
Marts