Un bicchiere di cristallo posato sulla bianca tovaglia di lino. Piccoli arcobaleni danzano sulla stoffa ricamata. Una pittrice siede accanto alla finestra, osservando pensosa la luce obliqua del tramonto, che regala mutevoli sfumature alle vaste nuvole che solcano il cielo. I pastelli giacciono abbandonati accanto ad un disegno incompiuto.
Leggere nella sera s’innalzano le note solitarie di un violino, e nel giardino gli anemoni sono immobili in ascolto.
Ma nell’immensa vastità delle steppe dell’Asia le nubi sono le uniche compagne del viaggiatore, mentre l’erba ingiallita per il freddo intenso ondeggia in modo lugubre. E solitarie paludi sbarrano il passo, costringendo a deviare dal cammino per miglia e miglia, mentre l’inverno già bussa alla porta.
Le foglie di novembre sanno che dovranno andare via; ed una ad una si abbandonano all’abbraccio del vento.
E il vento con delicatezza le adagia sul terreno, a riposare.