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Autore: Grahammish    17/04/2013    3 recensioni
Dal quarto capitolo:
Quella scena gli lasciava una stretta al petto che John non voleva ancora analizzare bene, era così tranquillo,
così appagato dal vedere la sua amica serena, così lontano da tutto.
Il fulcro della vita era lasciare che fosse, lasciarsi amare, lasciare amare, lasciare che le cose andassero- in maniera sbagliata o no- il fulcro della vita era lasciarsi vivere.
E non avrebbe potuto dire se tutto sarebbe andato bene,
ma sentiva che tutto alla fine sarebbe andato per il verso giusto, e se pure non fosse successo non era la fine,
perché per John Lennon la parola fine non esisteva.
Dal terzo capitolo:
-John.. aspetta- aveva farfugliato la ragazza- il giaccone!
Ma lui fece finta di non sentire cominciando a fischiettare allegramente.
-Glielo porto io, devo parlarti.
-Su avanti dimmi..
Paul riflettè, doveva avere il fegato e il carisma.
- Vuoi sapere un segreto?- disse con una faccia ammiccante.
Lily sorrise, era una persona molto curiosa.
-Non lo dirò a nessuno.
- Ti amo.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Quasi tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La trama di questa storia nasce da un’idea di Little Bird_, che gentilmente me l’ha ceduta (in)consapevole di cosa le avrei fatto, dunque oltre che ringraziarla per avermi concesso l’idea base le chiedo scusa LoL.
 

CAP.1 I've just seen a face


John aveva scrutato la ragazza a lungo durante il tragitto, gli ricordava qualcuno ma non riusciva proprio a capire chi.
Non erano esattamente i lineamenti, o forse si, più che altro l’aspetto in generale.
Aveva fissato quei riccioli biondo scuro, con qualche sfumatura ramata e d’oro. Ricadevano disordinati ma in una bella maniera, forse per il taglio corto della ragazza. Si disse che avrebbe chiesto a Stu se gli ricordasse qualcuno.

Una volta arrivati al locale, dato il baccano che diffondevano,
non c’era voluto molto a trovare i restanti membri della band e Astrid.
Erano seduti a un tavolo di forma ovale, Astrid e Stuart incollati come cozze,
mentre gli altri tre erano intenti in un discorso sulla birra che gli sarebbe stata servita di lì a poco.

Non appena Astrid aveva scorto i nuovi arrivati si era staccata dal partner per corrergli incontro.
Aveva una strana espressione sul volto, quasi come se si fosse pentita di aver introdotto la ragazza nel gruppo.
Le due amiche si abbracciarono con confidenza, e poi Astrid la presentò ai nuovi arrivati.

-  Ragazzi, lei è Lily. Loro sono Paul, Ringo e George… e John da quanto vedo lo conosci già.

A Lily parve di scorgere una nota di disappunto nell'ultima frase, ma si disse che poteva benissimo avere immaginato.

- Oh si, è stato tanto gentile da salvarmi da un controllore.

Aveva detto lanciando occhiate ai presenti.
I ragazzi ridacchiarono, probabilmente immaginando la scena, dal momento che John era sempre stato quello da salvare dalle grinfie dei controllori. La ragazza sedendosi tra Astrid e John, indugiò un attimo su Stuart.
Ecco che l’eccitazione ritornava, non poteva trattenere il sorriso e probabilmente un rossore si faceva spazio sulle  gote. Era solo che.. quegli occhi.
Dio santo, quegli occhi sembravano essere un processo all’animo umano.
Quel volto, non sembrava di un uomo, sembrava di una statua.

Decise di soffermarsi sugli altri, Astrid non doveva minimamente sospettare di nulla,
Lily non voleva e non poteva farla preoccupare.
Guardò il ragazzo che doveva chiamarsi George,
sembrava più piccolo di John e Stuart,anche Paul sembrava piccolo. Paul doveva essere il più piccolo.

Il primo era molto minuto, con dei bei lineamenti regolari, due occhi penetranti sotto le  sopracciglia molto folte.
L’altro aveva qualcosa di molto femmineo.
Il volto seppur un po’ allungato era tondeggiante con le guance ben riempite.
Gli occhi grandi con lunghe ciglia da cerbiatto, il naso all’insù e la bocca a cuore, sembrava una ragazzina.

Il ragazzo  le sorrise, mostrando una sfavillante dentatura un  po’ irregolare, che ricordava quella di un tenero coniglio. Accanto a lui c’era Ringo, con un bizzarro ciuffo bianco di capelli, occhi enormi e di un azzurro indefinibile.
Si riscosse accorgendosi che John le stava parlando, era riuscita a distrarsi bene.

-  Occhi belli, tu cosa prendi?

Occhi belli? Si stava riferendo a lei? Aveva dei banalissimi occhi marroni tendente al verde, nulla di degno di nota.
Ad ogni modo incassò il complimento di buon grado, aveva sempre sognato che qualcuno considerasse i suoi occhi belli,
e alle volte era capitato.

-  Per me una birra, grazie.

Aveva detto abbassando lo sguardo come a soffermarsi sul materiale del tavolo.

- Lily,  dato il tuo nome mi chiedevo se fossi inglese…

Era intervenuto il ragazzo femmineo, che aveva parlato con voce piuttosto bassa e sensuale.
Lei si era apprestata a rispondere con fare cortese.

-Oh si, sono di Birmingham.
- Come mai qui?- era intervenuto John imitando buffamente l'accento del sud.
- Un amico di mio zio mi ha procurato un alloggio a basso prezzo e c’è lavoro, anche se spero di trovarne uno migliore che lavare piatti. In realtà speravo di fare qualcosa nel campo dell’arte, o magari della musica. Voi di dove siete?
- Liverpool- disse quello con il ciuffo  di capelli bianco, con un'aria soddisfatta e orgogliosa.- ognuno di noi tenta da anni di suonare, ma ancora non ci siamo riusciti.

Uno scoppio di risa coinvolse il tavolo, l'abituale umorismo laconico di Ringo era sempre sottilmente divertente.

- Oh tu scherzi, io non ci sono riuscita  davvero.

Aveva detto lei, sollevando l'allegrezza ancora una volta.
Fissò di nuovo Stuart, che fino ad allora aveva osservato in silenzio, si chiese perché doveva essersi innamorata proprio di lui. Lei non aveva bisogno di amare Stuart, lei aveva bisogno di amare e basta, di essere amata.
Di trovare una persona con cui si sentisse in contatto, in simbiosi, perché doveva succedere proprio con lui?

A quel tavolo c’erano seduti giovani dal bell’aspetto e con begli interessi e lei si era infatuata dell’unico impegnato con una sua amica. Guardò John, con quel naso aquilino che non stava affatto male sul volto vispo.
Irrazionalmente sentiva già di volergli bene, ma come un amico. Si disse che non sarebbe mai potuta stare con lui.
Il suo sguardo si spostò su quello che aveva pensato fosse il minore, aveva un volto così grazioso e tenero.
Non aveva mai visto un volto tanto dolce e attraente, anche se non possedeva minimamente il fascino del pittore Stuart.

Paul, seduto accanto a John, scrutava la ragazza di sottecchi. Quando l’aveva vista entrare aveva per un attimo preso in considerazione fosse una ragazzina, dato che non superava circa il metro e sessanta e aveva un viso dolce.
La trovava graziosa nel complesso, osservando le belle curve prorompenti, e qualcosa nella sua mente gli diceva di averla già vista da qualche parte. Non avrebbe mai espresso quel dubbio, perché era consapevole di vedere somiglianze dovunque, ma segretamente avrebbe continuato  interrogarsi su chi fosse somigliante a lei.

Una volta finito di consumare le loro bevande decisero di pagare per apprestarsi a fare una passeggiata tra le vie di quella città fredda e stramba. La ragazza si era già avvicinata alla cassa che Paul l’aveva bloccata con galanteria.

-  Faccio io, Lily.

La ragazza aveva riflettuto un attimo sul significato della frase per evitare gaffe,
era sempre impacciata in questo genere di situazioni.
Una volta realizzata l’idea che il ragazzino volesse davvero pagare per lei ridacchiò leggermente.

- No ma scherzi!?
- Davvero non preoccuparti, è un piacere.
- Ti giuro non posso, non voglio approfittare della tua gentilezza.
- Insisto, voglio darti il benvenuto.
- Allora grazie, grazie mille, ma la prossima volta tocca a me.

Lily nascose un sorriso con la mano. Le persone che aveva conosciuto ad Amburgo fino a quel momento erano così diverse,
aveva ricevuto segni di affetto e di amicizia, segni di amore, ma nessuna persona sembrava bella e affascinante come ogni singolo elemento che facesse parte di quel gruppo. Rammentò il rude vicino di casa che aveva tentato di attirare l'attenzione con un automobile, o il cuoco che si era messo a parlare con lei della freschezza delle uova.
Sorrise in silenzio, voleva frequentare quelle persone appena conosciute che sarebbero potute rivelarsi le più stronze della terra. La sua timidezza non si era ancora volatilizzata del tutto, ma aveva già iniziato a sentirsi a suo agio, si era sentita davvero voluta e accettata per la prima volta dopo un bel po’.

Paul era stato davvero così gentile, così galante.
Scrutò il ragazzo, il cui fisico si slanciava in una figura elegante seppur non scolpita o particolarmente esile.
Aveva delle belle gambe lunghe,
e delle spalle e un torace di media prestanza che si addicevano a un ragazzo dal volto dolce come il suo.
Egli si stava avviando alla cassa, e intanto sorrideva tra sé e sé.
Il modo timido ma carismatico di rapportarsi di Lily lo affascinava,
nel suo parlare si potevano scorgere sia sfumature di sarcasmo che di apertura, come anche toni di riservatezza.

Intanto Astrid, che camminava avvolta nell’abbraccio di Stuart, rimuginava innervosita.
Non le era piaciuta la complicità con cui la ragazza era entrata insieme a John,
e poteva dirsi gelosa che la nuova arrivata sembrasse già così in armonia con gli altri.
Aveva anche notato come guardava il suo Stuart, e anche quanto Paul fosse stato galante con lei.
Improvvisamente si chiedeva il motivo per cui l’avesse voluta inserire nel gruppo,
e interrogandosi su ciò si malediceva anche per averlo fatto.

A parte le donzelle occasionali,
Astrid era l’unica ragazza fissa intorno al gruppo, ed era abituata a ricevere le attenzioni di ognuno di loro.
Ripensò a come aveva visto Lily fissare Stuart, un moto di rabbia si animò dentro di lei.
Sarebbe stato meglio se la ragazza avesse eliminato il suo interesse per lui,
altrimenti Astrid sarebbe potuta diventare davvero cattiva.

Si disse che poteva sempre spingere Paul a infatuarsi di Lily,
era sempre stata brava a condizionare le persone e una come lei avrebbe di certo ceduto alle avance di un così bel ragazzo. Poteva anche essere gelosa del gruppo in generale, ma pur di salvare il suo rapporto con Stuart sarebbe stata disposta a tutto.


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Ciao lettori inesistenti <3,
ecco l'aggiornamento di cui non fotte a nessuno Lol.
Se c'è qualche errore perdonatemi ma ho riletto e non mi sembra ci sia nulla (di giusto lol).
Dal prossimo capitolo dovrebbero nascere dinamiche più interessanti e cominceremo ad entrare nella trama,
penso che posterò Venerdì o Sabato.
Dato che è oggi è 17 e ricorre l'anniversario di Linda,
volevo dedicarle un pensiero e ringraziarla per quanto è stata grande.
Bye Bye.
E mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate tramite una recensione! 
Non importa che dobbiate farmi complimenti o critiche, che vogliate scrivere tanto o poco,
basta che mi facciate sapere cosa ne pensate.
Per me è importante!

   
 
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