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Autore: cherrycherry    07/11/2007    1 recensioni
Non fatevi ingannare dal titolo: questa fic è sì ispirata al libro di Charles Lutwidge Dodgson, ma in realtà la somiglianza dura solo fino ad un certo punto, in cui la trama si stacca completamente dalla favola conosciuta. (CAPITOLO QUINTO)
Qui Alice (si legge all'inglese) è una ragazzina di 15 anni del XXI secolo, dark e con una grande passione per il disegno, che segue un ragazzo vestito interamente di bianco per recuperare il suo blocco di schizzi finendo catapultata nel mitico Paese delle Merviglie...
BUONA LETTURA E UN BACIO A TUTTI, VECCH!!! (vi prego ditemi cosa ne pensate, anche se vi fa schifo!!!)
Genere: Dark, Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Salve gente!!!
Ecco finalmente il nono capitolo di Alice in Wonderland!
Come volevasi dimostrare ho ritardato la comparsa del nuovo personaggio perché alla Disegnatrice non piacevano i nomi che ci avevate suggerito... (infatti lo scorso capitolo era anche più corto degli altri!)
Pazienza: io vi sono in ogni caso grata dell’aiuto! [è contenta perché alla fine la Dise gliel’ha data vinta e le ha permesso di usare il nome che aveva proposto fin dall’inizio! -.- nd: Bianconiglio] [parli della Dise come se fosse una tiranna! è.é nd: Alice]
Ehm! Dicevo... ah, sì! Sen, appunto! Non c’è un motivo particolare per cui ho scelto proprio questo nome, però mi sembrava carino!
E allora... ecco a voi il nono capitolo!!!!! BACI A TUTTI!!!!!


Alice decisa s’incamminò verso un’apertura laterale tra le pareti di foglie alla sua destra, fermandosi di botto quando si ritrovò sbarrata la strada. Tornò allora sui suoi passi, ma dopo pochi metri si chiese se fosse davvero venuta da quella direzione.
Un fruscio alle sue spalle la fece voltare di scatto: il percorso che aveva appena seguito, quello che era bloccato, ora non esisteva più. Al suo posto c’era solo una nuova parete verde scuro.
“Accidenti... -mormorò tra i denti la ragazza guardandosi attorno spaesata- E adesso? Che faccio? Oddio, sto parlando da sola!” esclamò appoggiandosi con la schiena alla parete, il viso tra le mani.
Prese un profondo respiro, si girò e con le palpebre serrate e le braccia a proteggersi il viso provò a sfondarla, riuscendo solo a essere respinta sull’erba gelata che fungeva da pavimento, coperta di graffi.
Rimase seduta con le gambe incrociate per calmarsi dalla frustrazione. Fu in quel momento che notò un qualcosa di piccolo e rosa sgattaiolare in fretta per un sentiero che fino a poco prima Alice fu sicura non ci fosse.
Decise di seguirlo di nascosto per cercare di capire cosa fosse (e se magari sapesse anche come uscire da quel labirinto sinistro). Lo vide svoltare a destra appena in tempo per corrergli dietro facendo il minor rumore possibile.
Improvvisamente il cosino rosa si fermò e osservò Alice che lo sbirciava da dietro le foglie del muro. Ora che non si muoveva più zigzagando come se fosse ubriaco, la ragazza poté osservarlo meglio: era grande circa come due suoi pugni e la sua consistenza era simile ad un budino gelatinoso.
L’esserino emise un pigolio e prese la forma di un piccolo gatto facendo qualche passo verso Alice con quella sua nuova forma.
Lei ridacchiò divertita e uscì del tutto allo scoperto accucciandosi per poterlo osservare più da vicino. “Ciao!” salutò allungando una mano per permettergli di annusarla, ma al contrario, il cosino la osservò perplesso e vedendo che era vuota pigolò deluso prendendo la forma di una monetina simile ad una sterlina, solo più grande.
“Mi spiace, non ho monetine con me! Però se mi dici dov’è l’uscita posso procurarmene una!” disse Alice frugandosi nelle tasche alla ricerca di qualche spicciolo.
A quelle parole il cosino cominciò a gonfiarsi e ad ingigantirsi fino a diventare un enorme palla rosa ringhiante. Alice spaventata indietreggiò, e quando lui fece per seguirla fuggì a gambe levate.
Svoltò così tante volte da non ricordarsi più il punto da cui era partita, e quando si fermò un istante a riprendere fiato scoprì con suo grande orrore che il cosone rosa (era il doppio di lei ormai) era ancora alle sue calcagna.
Presa dal panico corse senza badare a dove stesse andando fino a che non sbatté contro qualcosa cadendo sull’erba. “Ehi, tutto a posto?” le chiese un ragazzo biondo inginocchiandosi per vedere come stava.
La prima cosa che notò Alice furono i suoi occhi, azzurri e così chiari che l’iride si distingueva appena. Era vestito come un qualunque ragazzo del ventunesimo secolo, con una giacca di pelle nera simile alla sua, una canotta dello stesso colore e i blue-jeans, eppure non sembrava per nulla preoccupato del mostro rosa che ormai era di fronte a loro.
Lei lo guardò indecisa sul da farsi. “Io sto bene... scusami: non ti avevo visto!” borbottò imbarazzata.
“Figurati!” le sorrise. Si voltò verso il coso rosa piegando la testa da un lato e aggrottando le sopracciglia. “Ma guarda! -gli si avvicinò tranquillamente- Se non sbaglio ci siamo già incontrati un paio di anni fa...”
Il coso ritornò delle sue normali dimensioni e saltò sul braccio del ragazzo pigolando e strusciandosi sulla sua manica. “Dai, calmati, piccoletto! -rise tornando poi verso Alice- L’ho trovato diverso tempo fa mentre giravo per il labirinto. È carino, vero?”
“Insomma...” farfugliò lei poco convinta. Quel dannato affare non le piaceva neanche un po’ perché l’aveva fatta spaventare, e lei detestava le cose che la spaventavano. “È da tanto che sei qui?” osò chiedere Alice dopo alcuni minuti di pesante silenzio.
“Cinque anni, credo, ma sai com’è... qui il giorno e la notte non esistono! Chi può dirlo quando finalmente potremo andarcene?” si strinse nelle spalle.
La ragazza quasi si sentì mancare a quelle parole: lei non aveva cinque anni per tornare! Riuscire a salvare il Bianconiglio in ventiquattro ore a quel punto pareva una cosa impossibile!
Notando il suo sconforto, il ragazzo (doveva avere pressappoco diciassette anni) sospirò e dalla tasca prese una boccetta contenente un fluido scuro mezza vuota dall’odore pungente.
“Vedrai che con questo starai un po’ meglio! Ma gardati, sei coperta di graffi!” sussurrò. Se ne versò una goccia sulla punta del dito e afferrandole una mano spalmò quella specie di unguento sui tagli che si rimarginarono in pochi secondi. Esitò un secondo prima di medicarle anche il viso, ma ben presto ebbe finito, il coso rosa sempre attaccato a mo’ di ventosa sul braccio.
“Grazie... -mormorò lei con un mezzo sorriso- Nemmeno mi conosci eppure ti preoccupi per me...”
L’altro sorrise accarezzando la ‘testa’ (la parte superiore del corpo...) al cosino rosa. “Lo faccio volentieri! Era talmente tanto tempo che non trovavo un essere vivente che non cercasse di uccidermi... Sai, qui è sempre così: benché non ci sia il bisogno di mangiare e dormire, si invecchia come nel nostro mondo ed è pieno di mostri che vogliono torturarti per divertirsi...”
Nostro hai detto?” fece stupita Alice.
“Si... io e te, a dispetto delle altre creature che puoi trovare da queste parti, siamo umani... Tu sei umana, no? Anche se hai quell’affare sul polso... A proposito! Io mi chiamo Sen!”
“Alice...” gli strinse la mano.


FINE CAPITOLO NONO


NOTE: lo so, lo so! Ho aggiornato la fic solo tre giorni fa, e molti di quelli che la seguono si sono ritrovati con due capitoli da leggere! Beh, approfittatene finché sono ispirata, che quando vado in crisi posso restare ferma anche per un mese!!
Per redarcher: Ti giuro che non ho mai letto Angel Sanctuary! Di nome lo conosco, ma in realtà non so neppure di cosa tratti... e poi questa storia che se entro un tot non si torna nel proprio corpo si muore non è così rara! Comunque non eri l’unica che immaginava il Bianconiglio biondo! (però a me i tipi “angelici” non piacciono molto, così l’ho fatto moro XD ). Sono contenta che tu stia continuando a seguire la mia storia, grazie mille! T_T
Per Berenice: grazie infinite di continuare a commentare la mia fic! Mi sto affezionando a tutte (e tutti) voi: vorrei che Alice in Wonderland non finisse mai!!!

  
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