Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Bale    18/04/2013    1 recensioni
"E’ incredibile. Sono passati talmente tanti anni che quasi avevo rimosso dalla mia mente la storia con lui. Eppure sembra non essere passato nemmeno un giorno. Ci comportiamo normalmente, come sempre. Come allora"
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Mi rigiro nel letto. Mi tiro le lenzuola fin sopra la testa. Non voglio vedere niente e nessuno. Mi sento uno straccio.

Mi sento come dopo una brutta sbornia. La testa mi scoppia e faccio fatica a mettere bene a fuoco le cose.

Chiudo gli occhi ed esprimo un desiderio. Vorrei non aver mai incontrato Edoardo e soprattutto Rosita.

La mia vita era perfetta prima del mio incontro con lui. Procedeva tutto bene, andava tutto a gonfie vele.

Mi ha rovinato la vita. Per la seconda volta.

Stavolta non so se riuscirò a superarlo. Allora ero una ragazzina, una stupida ragazzina. Ora sono una donna fragile e vulnerabile. Ne ho già sopportate troppe.

Non riesco nemmeno più a piangere per lui. Voglio solo starmene a letto per tutto il fine settimana.

All’improvviso suona il cellulare e io sobbalzo. Non rispondo. Non voglio rispondere.

Sarà sicuramente Valeria o forse mia madre. Non voglio nemmeno sbirciare il display per sapere chi è.

Mi rigiro di nuovo in cerca di pace.

Il cellulare suona di nuovo, ma io continuo ad ignorarlo.

Passano i minuti, poi le ore e io sono ancora lì. Non so bene come mi sento, so solo che non voglio muovermi. Mi sento estremamente vulnerabile: qualunque cosa potrebbe farmi male.

Ho il viso coperto dalle lenzuola, non vedo nulla. Non voglio vedere nulla.

Noto però che la stanza è diventata più buia: deve essere pomeriggio.

Sospiro e mi rigiro di nuovo.

Sento il campanello suonare. Non ho idea di che ore siano e non ho la minima intenzione di muovermi.

Il campanello suona ancora e ancora, ma io lo ignoro.

All’improvviso sento qualcuno gridare e battere forte i pugni contro la mia porta.

Che sia successo qualcosa? Chi può essere?

Sgrano gli occhi preoccupata, ma resto immobile avvolta dalle lenzuola. Mi sento una mummia.

La voce diventa sempre più forte e insistente e all’improvviso la riconosco: è Edoardo.

-Ti prego-    implora   -Apri questa porta-

Mi alzo di scatto. Sono sconvolta.

Tutto mi sarei aspettata fuorché una sua visita.

Che cosa vuole? Dove avrà lasciato la sua sposina?

Raccolgo una vecchia felpa dal pavimento e me la infilo, poi raggiungo l’ingresso.

Respiro forte e mi impongo di calmarmi.

Ascolto il rumore dei suoi pugni contro il legno e chiudo gli occhi come per assaporarlo.

-Che cosa vuoi?-   urlo per sovrastare i colpi sulla porta.

Lui si ferma. Rimane immobile per qualche istante. Non bussa, non parla. Percepisco il suo stupore.

-Aprimi-   sussurra infine.

Io scuoto la testa noncurante del fatto che lui non può vedermi.

-Aprimi-   ripete poi.

-Che cosa vuoi?-   chiedo di nuovo.

-Se apri te lo dico-   mi risponde.

Ha un tono strano, indecifrabile. Potrebbe volermi dire che mi ama ancora, potrebbe volersi scusare, ma potrebbe anche volermi prendere a sberle. Non riesco a capirlo. Faccio fatica a mettere a fuoco la situazione.

-Puoi dirmelo anche da lì-   rispondo cercando di sembrare impassibile.

-No che non posso!-   si spazientisce   -Ho bisogno di guardarti negli occhi-

Mi tornano alla mente i suoi occhi verdi e non posso fare a meno di sorridere.

-Ti faccio una domanda-   propongo poi   -Se mi dai la risposta esatta, io apro questa porta-

Lo sento sospirare impaziente, poi acconsente.

-Sei ancora convinto di voler sposare Rosita?-

Sento un altro sospiro, ma non arriva nessuna risposta. Perché ci mette tanto a dirmi di no? Perché è così difficile per lui capire quanto sia viscida quella donna?

Lo sento scivolare lungo il muro. Dev’essersi accasciato sul pianerottolo.

Mi siedo sul pavimento anch’io ed attendo una risposta che non arriva.

Rimaniamo lì seduti per ore. Poi, quando fuori è ormai buio, mi alzo dal pavimento e torno a letto.

Non voglio rivederlo mai più.

Lo amo ancora.


   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Bale