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Autore: Bellatrix_Black_51    19/04/2013    1 recensioni
Sette anni erano passati, dal suo ultimo contatto con il dottor Lecter.
Era una bugia.

Piccola FF, che si svolge nel periodo tra "il silenzio degli innocenti "e "Hannibal"
Genere: Introspettivo, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Clarice tornò dall'ufficio dell'FBI, e immediatamente chiamò l'uomo. Era stanca, certo. Erano pur sempre le dieci di sera... Ma la voglia di vederlo sovrastava ogni cosa.
Il telefono non squillava, e il collegamento si chiuse con un bip.
Aggrottò le sopracciglia, e non fece in tempo a posare il telefono che squillò.
-Agente Starling, sono Frederick. So che ha da poco staccato dall'ufficio, ma abbiamo scoperto che è stato Lecter a compiere quegli omicidi.-
Clarice non rispose. Si rese conto di aver trattenuto il respiro per un secondo. Cercò di controllare la voce, che sapeva avrebbe iniziato a tremare dalla prima sillaba pronunciata.
-Sapete dove si trova?- Domandò, facendo il possibile per non permettere alla propria voce di tremare. Sentì di esserci riuscita, almeno per quella frase.
-Si, è a Takoma. Ci stiamo preparando per andarlo a prendere.- Rispose il ragazzo. Clarice avvertì il tono di chi sta per aggiungere qualcosa, così lo anticipò.
-Fatemi sapere quello che riuscite a trovare, allora- 
Tirò indietro i capelli sulla testa, mordendosi il labbro.
-D'accordo, Agente Starling. Le faremo sapere- Rispose, chiudendo la chiamata.
Clarice lanciò il telefono lontano, sentendo il tonfo con il quale cadde sul pavimento e si tolse la batteria.
Si alzò per rimetterla, nel caso l'uomo l'avesse chiamata.
Perchè... Perchè lui l'avrebbe chiamata. Non sarebbe sparito a quel modo. Sarebbe passato a casa sua, a prenderla, e a tentare di portarla via.
E lei... Lei aveva creduto alla sua promessa. Ci credeva, che lui avrebbe smesso di uccidere per lei.
Si, certamente sarebbe arrivato. A breve, l'avrebbe raggiunta.
Sarebbe entrato scassinando la serratura, l'avrebbe sorpresa con un bacio e le avrebbe detto di preparare le valigie per andarsene assieme. In Europa, in Asia. 
Al diavolo l'FBI e i suoi colleghi. Al diavolo anche Ardelia.
Suo padre non voleva che lei diventasse come loro. Suo padre... Voleva che lei fosse felice. 
E lei si rese conto che assieme ad Hannibal Lecter sarebbe stata felice.
Si accorse che gli istanti dopo essere stata sua, sul suo letto, tra le coperte, era felice. Felice di amarlo, felice di stare tra le sue braccia.
E avrebbe scelto lui, in quel momento.
Immersa in questo pensieri, non si era resa conto del tempo che era passato.
Un'ora.
Beh, pensò, probabilmente stava per arrivare. Non sapeva esattamente quanto tempo ci volesse da Tacoma a Washington... Ma era piuttosto sicura che ci volesse più di un'ora. O meglio, desiderava ci volesse più di un'ora.
Si sdraiò sul letto che ancora profumava di lui. Lo aspettava, lo avrebbe ancora aspettato. Pensò di cominciare a preparare le valigie, ma non lo fece. Se qualcuno dell'FBI fosse passato prima di Hannibal Lecter e avesse visto la valigia, Clarice avrebbe dovuto inventare una buona scusa, e in quel momento non aveva voglia di impegnarsi per mentire.  
Attese. E passò un'altra ora.
Le arrivò una chiama, e sussultò.
-agente Starling... Dormiva?-
Era Frederick. Clarice si sentì morire.
-No, aspettavo le novità. L'avete arrestato?- Domandò. Non doveva dimostrare di sapere che lui non era lì...
-Non era nella casa, ma abbiamo trovato le sue impronte su alcuni mobili e fogli- 
Lo stomaco di Clarice si rigirò per un istante. 
-E... Nulla che possa dire dove sia diretto?- Con tutta l'anima, sperava a casa propria a portarla via.
-E' probabile che abbia preso un biglietto per l'Asia. Abbiamo fatto dei controlli sulle linee aeree... C'è stata una prenotazione tempestiva di un'ora fa sul volo per l'Asia. Partirà tra tre ore.-
UNA prenotazione? Qualcosa, nel petto di Clarice, lanciò un urlo a metà tra l'umano e il bestiale. 
-Non credete sia meglio andare a vedere?- La sua voce si era fatta decisa. Dannatamente e crudelmente decisa.
-Stiamo per andare. Agente Starling... Domani mattina ci vediamo in ufficio alle otto. Vada a dormire.-
-Andrò. Buona fortuna, Fred.-
-Buonanotte, Agente Starling-
Clarice chiuse la comunicazione e si alzò per prendere un bicchiere di Vodka. Uno sbuffo d'aria sotto la porta fece muovere qualcosa, e la donna lo vide con la coda dell'occhio.
Si avvicinò, e raccolse da terra un biglietto con sopra una grafia elegante, che avrebbe riconosciuto tra mille.
 
"Perdonami, mia piccola Clarice"
 
Appallottolò il biglietto nella mano. Non versò una lacrima, nel gettarlo nel cestino.
Ma qualcuno avrebbe dovuto spiegare all'FBI quel profondo taglio sulla mano e ad Ardelia lo specchio rotto.
Quel qualcuno avrebbe anche dovuto spiegare a Clarice perchè gli agnelli avessero ricominciato a gridare.
 
 
   
 
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