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Autore: altraprospettiva    19/04/2013    2 recensioni
- Ti piace il tuo professore di matematica- sentenziò mentre mi andavo vestendo. -No!- esclamai forse con troppa enfasi senza neppure guardarla in faccia. -Tu non me la dai a bere ragazzina. E poi come darti torto? Non è messo per niente male- le lanciai una maglia -Vedi che lo dico a Francesco- dissi ridendo -Ha-ha ti ho beccato, non hai negato. Ad Alice piace Edoardo ad Alice piace Edoardo- si mise a canticchiare come una bambina. -Senti, non ti mettere nei guai e non mettere nei guai neppure lui. È il tuo professore!- disse ad un tratto tornando seria.
mi hanno detto che dal terzo capitolo migliora molto, quindi continuate a leggere!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Ora
 È lì. È appoggiato al bancone del bar, tiene una bottiglia di birra in mano, ride mentre parla con un amico. Quanto mi era mancato il suo sorriso. Gli si illumina il volto, diventa ancora più bello. Sono passati cinque anni dall’ultima volta che l’ho visto. Mi aveva detto che l’avrei dimenticato e non è successo. Certo, non l’ho pensato più come prima. Non ossessivamente. Però non l’ho mai dimenticato, è sempre stato nei miei pensieri come dal primo giorno che l’ho visto.
 
Prima
 
Il primo giorno del quinto anno eravamo tutte emozionate: avremmo avuto ben tre professori nuovi. Sapevamo che il professore di inglese sarebbe andato in pensione, gli avevamo organizzato pure la festa di addio. Il professore di geografia astronomica aveva cambiato liceo e questo si sapeva pure. La sorpresa fu per matematica. Era venuta la preside per avvisarci della maternità della Salanicco. Ci disse che avremmo avuto un supplente per tutto l’anno: un quinto scientifico non poteva rischiare di cambiare troppe volte professore di matematica. Sembrava di rivivere alcuni momenti del terzo anno, quando ci avrebbero assegnato i professori per le nuove materie. La mia classe era composta da tredici ragazze e quattro ragazzi e desideravamo tanto che aumentasse il livello di testosterone presente. Le preghiere che facevamo erano semplici: professore maschio, giovane, carino. Il terzo anno ci era andata male. Il quinto no.
È entrato sorridendo. Il sorriso che amo. Capelli lunghi fino all’orecchie, orecchino, una camicia a maniche corte blu scuro, un paio di jeans, le converse nere e una tracolla di stoffa. Non sembrava per niente un professore.
Rimase un po’ ad osservarci interdetto, non si aspettava sicuramente tredici paia di occhi guardarlo adorante. La nostra classe al primo anno era composta da quattordici ragazze e diciassette ragazzi. Tra cambi di sezione, termine della scuola dell’obbligo, trasferimenti in altre città, bocciature e maternità, ci sentivamo un po’ come superstiti di una guerra durata quattro anni. 
«Buongiorno ragazzi» disse infine un po’ titubante mentre avanzava verso la lavagna e prendeva un gessetto.
Scrisse alla lavagna  PROF. EDOARDO COCO e rivolse l’attenzione nuovamente su di noi.
«Scusate. E’ il mio primo giorno di lezione, sono un po’ emozionato. Sognavo questo momento da un po’, ho visto questa cosa del scrivere il nome alla lavagna in un film e avevo desiderio di farlo anche io. Mi chiamo Edoardo Coco, ho venticinque anni e sarò il vostro supplente di matematica e fisica per tutto quest’anno».
Sembrava essersi preso un po’ di coraggio, aveva capito che nonostante tutto non eravamo in grado di mangiarlo con gli occhi. Fece l’appello, si scusò se i primi tempi non avrebbe ricordato il nostro nome, chiese se avessimo dubbi sul programma dell’anno precedente per dedicare la prima settimana a quelli. Era molto professionale. Non lo immaginavo comunque come un matematico. In genere li pensavo noiosi, vestiti fuori moda, con gli occhiali spessi, tutti rigidi. La Salanicco non era di meno, veniva sempre in tailleur con la gonna fino al ginocchio e i capelli a crocchia sempre ordinati. Come se dovesse fare un colloquio di lavoro. Non rideva mai se non a battute di natura matematica che capiva solo lei e qualche secchiona. Il fatto che fosse incinta ci lasciò perplesse perché avremmo giurato che fosse zitella.
Lui era diverso. I capelli scuri lasciati leggermente spettinati, gli occhi che sembravano potessero leggerti l’anima, le labbra che ti facevano venir voglia di prenderle a morsi, quel piccolo e sensuale neo sopra l’angolo sinistro della bocca e il sorriso che ti faceva venir meno.
Iniziai a fantasticare su di me che diventavo brava in matematica e fisica e riuscivo ad attirare la sua attenzione. Chissà se lui si sarebbe messo a ridere alle battute della Salanicco. Ne avevo scritte alcune sul diario per sfottere la prof, le avrei dovute cercare e poi sarei dovuta andare a cercare il motivo per il quale risultavano divertenti.
Di fisica avevo otto. Mi piaceva. Per qualche oscuro motivo riuscivo ad interpretare molti dei problemi e trovavo la soluzione più per intuizione che per bravura. Di matematica era un altro discorso. Avevo sette. Ma solo perché la mia compagna di classe alias migliore amica alias Paola mi riusciva a passare le soluzioni durante i compiti. Speravo solo che il nostro sistema di copiatura collaudato da quattro anni non andasse in fumo. Altrimenti sì che avrei attirato la sua attenzione, ma perché i miei voti sarebbero calati a quattro.
I primi mesi fu un po’ distante. Scherzando diceva che non voleva che quella fosse la sua prima e ultima esperienza nel campo dell’insegnamento. Sapeva che era diventato il sogno erotico della maggior parte della classe. Alcune mie compagne un po’ più sfacciate gli facevano battute ambigue. Ma bastava vedere come lo guardavamo. Era uno spettacolo sia mentre spiegava alla lavagna dandoci le spalle, sia mentre ci guardava e, cosa che non mi piaceva affatto, rivolgeva domande a caso alla classe come: “Cosa si intende per asintoto?” oppure “Qual è la derivata di…?”. Non ho mai pensato che il non saper rispondere a queste domande a sorpresa fosse grave, a mio parere lo faceva per allentare la tensione che c’era in classe. Penso si sentisse un po’ come un agnello in mezzo ai lupi e cercava in qualche modo di distrarre i predatori.
I ragazzi cominciarono ad innervosirsi. Fatta eccezione per Cesare, fidanzato serio sin dal secondo anno, i nostri compagni si erano abituati a flirtare con noi. Ci corteggiavano, ci portavano la mimosa l’otto marzo, i cioccolatini il giorno del nostro compleanno e qualche mia compagna di classe durante le gite o qualche scampagnata, riusciva sempre a ringraziarli a nome di tutte noi.  
Iniziarono il giorno dopo l’Immacolata. Veniva di Lunedì e avevamo il prof Coco la prima ora. Non so a chi sia venuta in mente l’idea, era un po’ troppo geniale per tutt’e tre e non fu chiaro quando accadde, fatto sta che si trovarono ambedue le facce della lavagna colorate con un colore a cera nero. Il lavoro era fatto piuttosto bene, non si notava nulla di strano all’inizio, poi il prof andò alla lavagna e il gessetto non scriveva. In conclusione tutta la prima ora andò persa tra sgridate e minacce della preside e una nota di classe.
Dopo un paio di giorni, per ben tre volte durante le lezioni del prof, i miei compagni, in qualche modo, riuscirono a far scattare l’allarme antincendio, facendoci precipitare fuori dall’aula. Svenimenti e incidenti vari, arrivammo a qualche giorno prima delle vacanze natalizie saltando per un motivo o per un altro le lezioni del prof e la situazione in classe iniziò a farsi tesa per vari motivi. Eravamo indietro con il programma, le ragazze iniziavamo a scocciarci del comportamento bambinesco dei ragazzi, i ragazzi non erano soddisfatti del loro lavoro.
Da distante e leggermente rigido com’era (esteticamente non mi sembrava un matematico come si vedono in maniera stereotipica, ma caratterialmente somigliava quasi alla Salanicco) il prof tutto ad un tratto cambiò. E le cose migliorarono decisamente.





Note dell'autrice
Salve a tutti! Questa è la mia prima storia. Le mie lettrici sono sempre state persone che mi conoscevano e quindi si facevano scrupoli nel fare commenti negativi, gradirei tanto avere vostri responsi positivi o negativi, mi aiutereste tanto a capire cosa vi piace e cosa meno. Al prossimo capitolo Baci :*  
 
 
 
  
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