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Autore: Gyal    19/04/2013    1 recensioni
E se ti dicessi che non è tutto come sembra? Se ti dicessi che non esiste giusto o sbagliato? Ti sei mai sentito come se qualcuno ti stesse leggendo nel pensiero? Ti senti confuso, non è vero? Sei uno scherzo della natura. Come loro, del resto.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Dov'è Giulia?" insistetti.
Viola mosse le labbra, come se stringesse le parole fra i denti, ma non riuscì ad emettere suono che all'improvviso apparve un ragazzo.
"Marco?" esclamò Viola.
"Ma da dove sei uscito? 'Ndò stavi? Che fine hai fatto?" lo interrogò Andrea.
Ancora pippe, Mà? pensò Silvio.
"Ah, sei qui per una sega!" esclamai.
"E lei chi è?" chiese Marco un po' confuso.
"Sono quella nuova. Piacere, Laura. Ah, leggo nel pensiero" risposi.
"Marco. Viaggio nel tempo..." rispose
"A ritmo di pippe, a quanto ho capito. No, non sono stati loro, me l'ha detto Silvio." aggiunsi.
"Silvio?" mi chiese stupito.
"Sì, è vivo. Solo che è nel corpo del suo amico immaginario. Io lo vedo." rispose Viola.
"Che significa 'lo vedo' ?" 
"Lo vedo e ci parlo. Ha scambiato le anime, non lo so, non ci ha capito 'n cazzo manco lui!".
"E tu senti i suoi pensieri, giusto?" mi domandò.
"Perspicace il ragazzo!"
Ridemmo. 
"Ma... Senti 'n po', dove hai detto che sei stato?" insistette Andrea.
"Boh." rispose Marco.
"Ma come boh?!" esclamò Viola.
"Te l'avevo detto di non prende niente, ma c'hai la testa dura come 'r cazzo!" rispose Andrea.
"Immagine interessante." dissi.
"Sentite, non ho idea di dove mi trovassi. Era un campo. Distese di erba ovunque, non c'era nulla tranne un lavatoio e qualche pecora qui e là. 
E, seduta al lavatoio, una ragazza giovane e bellissima..."
Lo sguardo di Viola, improvvisamente divenne vuoto e quel sorrisetto che le si dipingeva sul volto quando guardava Marco, si spense.
"E come hai fatto a ritornare qua?" chiese Andrea.
"Ci siamo baciati e poi puff." rispose.
"Ti sei dimenticato di dirci come era vestita..." rispose scocciata Viola.
"Boh, cioè non come ci si veste oggi. Credo di essere andato parecchio indietro. Ma come hai fatto a...?" Marco non fece in tempo a concludere la domanda.
"Il mio potere." rispose infastidita. 
"Beh, tu che hai il cellulare, chiama Giulia e facci uscire di qua!" gli ordinai.
"Il numero di Giulia non ce l'ho..." mi rispose amareggiato.
"Chiama Gabriele... Magari si è ripreso." suggerì Andrea.
 
"Pronto?"
"Bella Gabriè!"
"Oh, Marco!"
"Come stai?"
"Risorto."
"Ah."
"Tu?"
"Confuso. Senti, non è che puoi farci un favore?"
"Farci? Ma co' chi stai?"
"Con Viola, Andrea e una nuova."
"Una nuova? Vabbè, dimmi, 'ndò state?"
"In prigione."
"Ah.E... Perchè?"
"Lunga storia, poi te spiego. Senti, devi tirarci fuori. Siamo nella cella 316."
"E come faccio?"
"E che ne so io!"
"Vabbè vedo che riesco a fare."
"Ok, ciao."
"Ciao."
 
"Allora?" chiese Andrea.
"Arriva la cavalleria." rispose Marco.
Bene così. pensò Silvio.
"Ti ha detto quando?" chiesi.
"No. Però arriverà." mi rispose.
Ci guardammo tutti perplessi. Quella cella sembrava sempre più piccola, secondo dopo secondo. Non so, forse era solo una mia impressione. Eppure ero certa che quelle
pareti verdi volessero schiacciarci. 
Mi stesi sulla branda, Viola si stese accanto a me. Di fronte a noi c'era Marco seduto a terra che guardava il cellulare e alla sua destra c'era Andrea in piedi che 
fissava il lavandino. 
Sentimmo un rumore che proveniva dal fondo del corridoio. Qualche istante dopo riconoscemmo Gabriele. 
"Beh, qual è il piano?" gli chiese Andrea frettoloso.
"Niente piano." rispose Gabriele.
"COME NIENTE PIANO? STIAMO QUI A GUARDARCI?" esclamai.
"Presentarsi è un inizio... Gabriele."
"Piacere, Laura."
"Che dite, prendiamo pure un caffè?! Che famo adesso?!" disse Marco.
"Non lo so. Sono venuto nella speranza che guardando la situazione, mi sarebbe venuta qualche idea, ma..." Gabriele fu interrotto da un altro rumore proveniente
anch'esso dalla fine del corridoio.
"Giulia! Come hai fatto a trovarmi?" chiese Gabriele.
"Sapevo che non eri morto. Ho seguito il tuo odore, di nuovo." rispose lei.
"Giulia!"
"Laura!"
  
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