Anime & Manga > No. 6
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Autore: __shion__    19/04/2013    1 recensioni
E' quasi l'alba ma fuori è ancora tutto buio. Trattengo il respiro per qualche secondo per ascoltare il suo. Lui sta dormendo accanto a me, raggomitolato attorno al mio braccio. La sua presa è lenta, praticamente nulla: posso tirarmene via quando voglio.
E' davvero un sempliciotto...

[POV Nezumi]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nezumi, Shion
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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nezumi

Topo in trappola.


E' quasi l'alba ma fuori è ancora tutto buio. Trattengo il respiro per qualche secondo per ascoltare il suo. Lui sta dormendo accanto a me, raggomitolato attorno al mio braccio. La sua presa è lenta, praticamente nulla: posso tirarmene via quando voglio.
E' davvero un sempliciotto...
Shion
, è questo il suo nome. Ieri sera mi sono intrufolato in casa sua ma non mi ha cacciato via. Ha voluto curare la mia ferita a tutti i costi, anche se non aveva idea da dove cominciare. Sembrava un sadico entusiasta nel momento in cui ha preso in mano la siringa con l'anestetico... ma quando ha dovuto cucire il taglio era talmente concentrato che avevo l'impressione che i nervi gli saltassero da un momento all'altro. Che si comporti sempre così?
Adesso il suo viso è rilassato. Le ciocche nere dei suoi capelli sono sparse sul cuscino che abbiamo diviso.
Anche se tiro via il mio braccio da sotto il suo, non si accorgerà mai di nulla.
La notte non è ancora finita, è il momento ideale per lasciare questa casa e proseguire la fuga. I vetri delle finestre devono essere insonorizzanti perché non si sente alcun rumore provenire dall'esterno. Il cielo però si vede chiaramente ed è sereno. L'uragano è passato.
Il mio cuore è stranamente calmo. Non sente alcuna pressione e batte regolarmente. Rende il corpo incredibilmente pesante.
Se chiudessi di nuovo gli occhi potrei riaddormentarmi come un sasso. Se non fossi costretto a fuggire potrei aspettare che il sole sorga e uscire sotto il tepore dei suoi raggi. Potrei ascoltare che altre sciocchezze è capace di inventarsi questo strano ragazzo. Forse mi guarderebbe ancora con quei suoi occhi privi di qualsiasi ombra.
Il cielo si stria della prima luce rosata.
Ancora un minuto...
Chiudo gli occhi. Non voglio addormentarmi, voglio solo cercare di imprimere nella mente tutto questo, meglio che posso. Voglio poter portare con me ogni cosa di questo momento, sempre. Mi concentro sul calore del corpo di Shion che sento premuto contro il mio.
Riapro gli occhi e tutto mi appare offuscato.
...Una lacrima...? Perché adesso...?
Mi occorre fin troppa determinazione per ricacciarla indietro, la stessa determinazione che dovrei usare per alzarmi da questo piumone caldo.
Dannazione... ancora un altro minuto... un altro ancora, uno solo.
Vorrei poter fermare il tempo. Vorrei riposare ancora qui, in questa strana oasi. Sarebbe stata una casa come tante altre, una ricca abitazione della sfarzosa Chronos. Ma è diventata il mio rifugio solo perché lui vi abitava.
Shion, sei stato tu a creare la mia oasi allora?
Purtroppo, però, si trova in un luogo circondato da un fossato di alligatori...
Anche se tu ci vivi agevolmente, io non posso restare...

La vista mi si annebbia di nuovo... Dannazione.
Adesso è proprio ora di andare. Stringo i denti e mi alzo a sedere mentre un brivido mi attraversa la schiena: era proprio vero, Shion non ha fatto alcuna resistenza e ho potuto scivolare via dalla sua presa come se niente fosse.
Senza il mio sostegno, adesso il suo corpo giace supino e il viso è in gran parte affondato dentro il cuscino. Ha l'espressione di chi è immerso in un sogno pacifico.
Lo scavalco e scendo dal letto. Fino alla finestra sono pochi passi. Prendo con me la cassetta del pronto soccorso che Shion ha usato per curarmi e spalanco i vetri.
L'aria del mattino è pulita e fresca. Il giardino è ridotto al caos più totale e gli odori sono tutti mescolati. Lentamente mi calo giù dalla finestra e raggiungo l'aiuola sottostante. Guardo dritto davanti a me e dopo aver inspirato a fondo comincio a correre.
Il mio corpo è stranamente leggero. Non ho alcuna vertigine, l'aria del mattino mi rinfresca i polmoni.
Mi sembra come di aver buttato tutto alle spalle, è una strana sensazione. Come se il mio corpo, anzi no, lo spirito che lo abita fosse nuovo di zecca.
Come se la scorsa notte fossi rinato e ora fossi sul punto di vivere il primissimo giorno della mia esistenza.
Continuo a correre cercando di nascondermi tra le siepi dei giardinetti. Il disordine creato dall'uragano non fa che agevolarmi la cosa. Ho con me dei regali, come un viandante che ha ricevuto pegni di ospitalità lungo la sua strada.
Eppure ero certo che queste cose non succedessero.
Al solo pensarlo mi sento ancora più leggero. Il cuore non è affatto agitato, la mente è lucida, le lacrime sono passate.
Anche se mi trovo già a diversi isolati da quella casa, mi sento bene.
Devo ricordare tutto ciò che è successo lì dentro perché riesce stranamente a calmarmi il cuore.
Devo pensarci sempre.
D'altronde credo che dimenticarti, Shion, non mi sia più possibile...

***

Sono fradicio. Oggi il padrone della macelleria mi ha pizzicato mentre cercavo di rubare qualcosa dal retrobottega. Mi succede spesso di essere sorpreso e minacciato di una qualche punizione, ma di solito riesco sempre a scappare. Oggi qualcosa è andato storto. La pioggia cadeva troppo fitta e mi ha annebbiato i riflessi. Che colpa ne ho se il mio stomaco richiede cibo a prescindere dalle condizioni meteo... ?
In definitiva, il macellaio mi ha catturato e stava quasi per farmi fuori con le sue percosse. Fortunatamente un topolino è sbucato fuori da un angolo e gli ha azzannato il braccio con prepotenza, facendolo agonizzare di dolore.
Così anche oggi sono riuscito a tornare a casa. Anche oggi sono ancora vivo. Ho la pancia vuota ma sono troppo stanco per cercare qualcosa da mangiare, ci penserò domani.
Mi lascio andare sul letto, davanti a me ho la stufetta a cherosene che emette un flebile calore. Mi basta così.
Due topolini si sono accucciati vicino a me e si stringono per scaldarsi. Il mio stomaco brontola vergognosamente. La mia guancia brucia a contatto con l'aria e ho lividi dappertutto.
Ma dentro non fa male. Forse l'orgoglio è a terra, ma il cuore è terribilmente saldo.
In questo mondo dove capitano anche giornate così, dove le persone mi guardano con freddezza, dove a nessuno importa se io riesca a tornare a casa vivo la sera... in questo mondo esisti anche tu, Shion. Non è terribile questa verità?
Perché forse,
se la ignorassi, se non ti avessi mai incontrato, potrei pensare di lasciar perdere tutto.
Sei la mia condanna, Shion, te ne rendi conto?
Nonostante le dure parole che si rincorrono nella mia testa, sul mio viso affiora un debole sorriso. 
"E' la peggiore delle condanne, sapere che a questo mondo esiste qualcuno come te, Shion..."
Un topolino squittisce ai miei sussurri e il mio stomaco vuoto si fa sentire ancora.
Se prima pensavo di aver colto il senso della vita o qualcosa del genere, adesso sono nel panico.
Adesso il mondo mi appare come un posto oscuro e sconosciuto, in cui non sono altro che un topo smarrito, in balia della corrente del momento.

Ma allo stesso tempo il mio cuore non desiste. E' forte come non lo è stato mai, come se si sentisse immortale.
Le altre persone non si sentono così, io lo so.
Perché in queste condizioni uccidere anche solo per sopravvivere a discapito di un'altra persona, è un gesto che fa dieci volte più male.

"Sono diventato un debole, Shion..."

  
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