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Autore: Stria93    20/04/2013    3 recensioni
What if? Dopo essersi congedata da Mulan e Filippo, Belle è determinata a tornare da Rumpelstiltskin, ma il viaggio sarà movimentato e la ragazza si troverà ad affrontare i soldati di Regina che hanno il preciso ordine di catturarla. Nuovi incontri e nuovi pericoli attendono la coraggiosa principessa. Riuscirà infine a riunirsi al Signore Oscuro e a convincerlo ad accettare il suo amore?
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Regina Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Danger

Da Stria93: Ed eccoci al capitolo- cuore della storia! :)
Ringrazio come sempre tutti coloro che la stanno seguendo e mi lasciano dei commenti, che sono sempre preziosissimi. Grazie a tutti! <3
Un bacione!
Stria93


Belle trascorse a casa di Red e di sua nonna tutto il giorno seguente, godendo della compagnia delle due donne e degli ottimi pranzi che l'anziana ma energica nonnina preparava ogni volta.
La mattina del terzo giorno però, la ragazza decise che era giunto il momento di ripartire, nonostante le numerose proteste dell'amica.
- Cosa farai se i soldati della regina provassero ad attaccarti di nuovo? - Chiese Red, preoccupata.
Belle non rispose e si morse il labbro; in cuor suo, sperava che l'esperienza con il lupo, vissuta qualche notte prima, avesse persuaso quegli uomini ad abbandonare la missione; ma sapeva che le probabilità che questo fosse accaduto erano molto scarse.
- Lascia almeno che ti accompagni. - Insistette l'amica.
Belle scosse la testa: - No, Red. I giorni del lupo sono finiti e non potrai più trasformarti e metterli in fuga come hai fatto l'ultima volta. Non posso e non voglio rischiare di metterti in pericolo. -
L'altra, per niente convinta dalle sue parole, fece per ribattere, ma Belle fu più veloce e le prese le mani, sorridendo: - Amica mia, hai già fatto così tanto per me e non posso chiederti di correre un rischio simile; inoltre questo è il mio viaggio, e temo che sia qualcosa che devo affrontare da sola. -
Alla fine Red scosse la testa, rassegnata.
- Almeno, prendi questo con te. -
Così dicendo, la ragazza estrasse da una piccola sacca, quella che sembrava una collana.
Si trattava di un semplice cordino di cuoio, al quale era legato un piccolo ciondolo a forma di corno, nero e lucido.
Belle osservò il piccolo oggetto, incuriosita.
- Me lo diede mia madre, quando ancora facevo parte del suo branco. Si tratta di un modo per permettere a tutti i componenti di rintracciarsi e soccorrersi a vicenda in ogni momento. L'unica cosa che devi fare è suonarlo e pensare intensamente ad una persona; allora questa sarà in grado di trovarti ovunque tu sia, e verrà in tuo aiuto all'istante. L'unico difetto è che può essere usato solo una volta. -
Red le porse l'oggetto, ma Belle non lo prese.
- No Red, non posso prenderlo...era di tua madre, appartiene ai Lupi... -
- Io ormai non ho più un branco e non ho mai usato questo ciondolo. Voglio che lo prenda tu, Belle.-
La ragazza osservò l'amica, commossa, poi prese il piccolo oggetto e se lo mise al collo.
- Non lo dimenticherò mai. - Disse la giovane, abbracciando l'altra.


Belle indossò nuovamente i suoi abiti maschili, più adatti e pratici per viaggiare, poi recuperò la spada e un piccolo pugnale, che nascose all'interno dello stivale.
Anche il cavallo si era goduto quei pochi giorni di riposo e sembrava pronto a riprendere il cammino.
Belle gli accarezzò il muso e lo sellò.
Red e la nonna insistettero perchè portasse con sé qualche provvista, dopodichè le tre donne si abbracciarono e si salutarono, con la promessa di rivedersi presto.


Era una giornata nuvolosa e il cielo minacciava neve da un momento all'altro.
Il Castello Oscuro era circondato da una fitta foresta di conifere in cui sarebbe stato molto facile perdersi, ma Belle aveva percorso quel tragitto diverse volte, quando doveva andare a procurarsi la legna o altre cose che occorrevano al castello, ed era sicura di sapersi orientare.
Stava per iniziare l'ultima parte del suo viaggio, una volta superata la foresta infatti sarebbe giunta alla dimora del Signore Oscuro, forse addirittura prima del tramonto.
Sentì l'emozione e la gioia invaderla e sorrise euforica: c'era quasi, ce l'aveva quasi fatta!
Tutto accadde in un attimo.
Belle avvertì un dolore acuto e bruciante al fianco.
Istintivamente, ancora prima di realizzare cosa stesse accadendo, si piegò in avanti sulla sella, lanciandosi al galoppo, mentre alle sue spalle venivano scagliate altre frecce.
Sentiva il sibilo dei dardi, che fortunatamente la mancavano o finivano conficcati nei rami e nei tronchi degli alberi.
Ora poteva udire chiaramente il suono degli zoccoli dei cavalli, lanciati al galoppo dietro di sé, e le voci concitate degli uomini che si gridavano istruzioni l'un l'altro:
- Non uccidetela! La Regina la vuole viva! -
- Ha detto che la vuole viva, non incolume! -
- Prendetela! -
- Dobbiamo fermarla! Mirate alle zampe del cavallo! -
Pochi secondi dopo infatti una freccia colpì in pieno l'animale che, in preda al panico e al dolore, si accasciò a terra.
Un urlo di trionfo si levò dal gruppo di soldati.
Belle si divincolò in fretta dalla sella e dalle staffe, per evitare di essere trascinata via dal suo stesso destriero, che ormai era completamente imbizzarrito.
La ferita al fianco pulsava dolorosamente, e la ragazza poteva sentire il tessuto della giubba inzupparsi sempre di più del suo sangue caldo.
Cercò di non pensare al dolore e si mise a correre più velocemente che potesse, sentendo le voci degli uomini farsi sempre più vicine.
Ad un tratto le tornò alla mente il dono di Red, così infilò una mano sotto la giubba e ne estrasse il piccolo ciondolo nero, stringendolo tra le mani e concentrandosi intensamente.
Rumpelstiltskin, Rumpelstiltskin, Rumpelstiltskin.
Si portò il minuscolo corno alle labbra e lo suonò, aspettandosi di udire qualcosa.
Ma nessun suono fuoriuscì dal piccolo strumento, e Belle sperò con tutto il cuore che avesse funzionato.


Rumpelstiltskin smise di filare e alzò gli occhi verso la finestra, come se avesse avvertito un rumore provenire da fuori.
Sembrava tutto perfettamente normale, eppure qualcosa turbava il Signore Oscuro.
Si alzò e si avvicinò al vetro freddo e ricoperto di polvere, da quando Belle se n'era andata infatti non si era più preoccupato delle faccende domestiche.
Intorno al Castello Oscuro tutto taceva, perfino il vento aveva smesso di sferzare i rami degli alberi.
C'era decisamente qualcosa che non andava in quella calma innaturale.
Sentiva un richiamo insistente farsi strada nella sua mente. Un richiamo di cui non conosceva la natura, ma che non poteva ignorare.
Rumpelstiltskin si diresse verso una cristalliera e prese quello che sembrava un bacile d'oro, tempestato di pietre preziose; vi versò dell'acqua fino a riempirlo, poi vi immerse un filo d'oro, che aveva appena ottenuto dal suo lavoro all'arcolaio.
Appena il metallo entrò in contatto con la liscia superficie del liquido, apparvero delle immagini vorticanti che, pian piano, divennero sempre più nitide.
Quattro uomini vestiti di nero inseguivano una giovane donna ferita, dai lunghi capelli castano-ramati.
Il cuore dell'uomo mancò due battiti: non poteva essere lei, non era possibile!
La ragazza cadde a terra, e la neve attorno a lei si tinse di alcune chiazze rosso vivo.
Quando si voltò, e lui riuscì a vedere chiaramente il suo volto dall'espressione spaventata, si sentì mancare: era davvero Belle! E si trovava a pochi passi dal Castello Oscuro, ferita e in pericolo.
Il Signore Oscuro non perse tempo e scomparve in una nube violacea.


Belle giaceva a terra, nella neve, incapace di rialzarsi.
Sentiva che le forze la stavano abbandonando e la vista si faceva sempre più annebbiata; ormai non avvertiva più neanche il dolore della ferita al fianco.
Voleva solo chiudere gli occhi e addormentarsi.
Non sarebbe arrivata al castello, non avrebbe rivisto Rumpelstiltskin e avrebbe perso per sempre la possibilità di convincerlo ad accettare il suo amore.
Qualche lacrima calda le solcò il viso.
I cavalieri la stavano già circondando, ridendo soddisfatti e pronunciando parole di scherno che Belle non riuscì a cogliere.
All'improvviso però tutti e quattro si voltarono ed estrassero la spada, abbandonando l'atteggiamento spavaldo e rilassato.
Qualcosa, o meglio qualcuno, aveva attirato la loro attenzione, distogliendoli dalla giovane semisvenuta.
L'ultima cosa che Belle udì fu un ringhio che ben poco aveva di umano, ma che le risultò stranamente famigliare, poi l'oscurità l'avvolse.


I soldati osservavano Rumpelstiltskin intimoriti e vigili, naturalmente avevano riconosciuto immediatamente il Signore Oscuro.
In altri momenti, il folletto avrebbe potuto perfino divertirsi un po' a terrorizzarli, ma quei maledetti avevano ferito Belle e intendevano farle del male; non era proprio in vena di scherzare.
Lanciò uno sguardo oltre il piccolo gruppo e vide la ragazza riversa a terra, con il sangue che continuava a colare copiosamente dalla ferita.
A quella vista, si sentì invadere da una furia cieca e incontrollabile.
Come avevano osato toccarla?! Come avevano osato ferirla?! L'avrebbero pagata cara!
Il suo sguardo doveva essere davvero terribile in quel momento, perchè tutti e quattro gli uomini sbiancarono all'istante e indietreggiarono.
Rumpelstiltskin si avvicinò con calma, osservandoli uno ad uno, con un ghigno malvagio stampato in volto.
Il più robusto, che pareva essere anche il più stupido, tentò un attacco frontale con la spada, ma il Signore Oscuro alzò una mano e bloccò la lama senza il minimo sforzo, mentre con un gesto fulmineo, affondò l'altra nel petto dell'avversario e ne estrasse il cuore, ancora pulsante.
Gli occhi vitrei del soldato si spalancarono, terrorizzati.
Rumpelstiltskin strinse forte le dita e ridusse il cuore in polvere.
Il cavaliere si accasciò a terra con un verso strozzato e non si mosse più; i suoi compagni osservavano la scena, paralizzati e sconvolti.
Il folletto si chinò con calma e raccolse la spada del soldato che aveva appena ucciso, poi si voltò lentamente verso gli altri tre, senza abbandonare il ghigno malefico.
In un attimo trapassò, da parte a parte, il corpo di due di loro, senza neanche dargli il tempo di urlare o di fare qualunque altra cosa, poi afferrò il terzo per il collo e lo immobilizzò ad un albero.
L'uomo tremava e ansimava, cercando di liberarsi dalla sua presa ferrea, senza successo.
Rumpelstiltskin avvicinò il suo viso a quello del soldato, finchè egli riuscì a scorgere ogni singola briciola di follia che animava, ora più che mai, gli occhi del Signore Oscuro.
- Ora tu te ne torni dalla tua Regina e le riferisci che se proverà di nuovo a mandare i suoi patetici soldatini per fare del male a Belle, provvederò io stesso a strapparle il cuore e a calpestarlo sotto i miei stivali fino a ridurlo a un mucchietto di polvere. È tutto chiaro? -
La voce di lui era calma e glaciale, ma lo sguardo folle tradiva tutta la sua ira e il soldato riuscì solo ad annuire freneticamente, per dimostrare che aveva capito.
La presa del folletto sulla sua gola si allentò.
L'uomo tossì e respirò affannosamente, poi fuggì a gambe levate, inoltrandosi nella fitta vegetazione.
Rumpelstiltskin raggiunse Belle in un lampo e si chinò su di lei.
La ferita continuava a sanguinare e il suo volto era pallidissimo, ma per fortuna, non sembrava che fossero stati colpiti organi vitali.
Praticò un incantesimo di guarigione, che rimarginò immediatamente la pelle, poi sollevò delicatamente la ragazza tra le braccia e si materializzò nell'ingresso del Castello Oscuro, avvolto dalla solita nube viola.


  
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