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Autore: Gooldie    20/04/2013    1 recensioni
Federica, quindici anni. Due migliori amici, Matteo e Angelica.
Pian piano si accorgerà di essersi innamorata del fratello del suo migliore amico.
Dovrà combattere contro se stessa per resistere.
Nel frattempo succederà qualcosa anche con Matteo e Angelica.
Leggete e ditemi cosa ne pensate! :D
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Capitolo 3
 



«Sorpresa!» urlammo tutti in coro quando mamma entrò in casa.
«Ma che..?! Grazie!» disse mia mamma con le lacrime agli occhi. Insomma, non se lo sarebbe mai aspettata!
Mentre salutava tutti i suoi amici e colleghi ringraziando, io mi avvicinai a Matteo e Angelica. Ovviamente c’erano anche loro perché i loro genitori erano amici dei miei genitori.
«Teo ma i tuoi genitori dove sono?» chiesi.
«Mamma è andata a cambiare il pannolino a Matilde, e papà… boh, starà parlando con qualcuno…» rispose lui. Angelica non smetteva di mangiare tramezzini, ma perché?
«Guarda che devono bastare anche per gli altri!» disse una voce alle mie spalle. Mi voltai e trovai Alessandro con in braccio la piccola Matilde. Ok, prendi un bel respiro e STAI CALMA!
Era troppo bello, poi con sua sorella in braccio… non riuscivo nemmeno a stare calma, ma era normale?
«Rilassati, ti lascerò gli avanzi!» rispose Angelica facendogli la linguaccia.
«Matteo tieni Mati, non ho voglia di fargli da baby-sitter. Io dopo esco, quindi dì alla mamma che arriverò tardi e di non aspettarmi.» Matteo prese in braccio Matilde e Alessandro ci salutò agitando una mano.
 
«Volete fermarvi a dormire qui?» chiesi, molto annoiata. Ormai quasi tutti gli invitati erano andati a casa. Mia sorella sarebbe uscita più tardi e mio fratello stava cominciando a spazzare per terra e a mettere a posto il casino che avevamo  fatto per la festa.
«si per me va bene!» esclamò Matteo.
«Si si anche per me, ma hai ancora da mangiare, vero?» chiese Angelica. Ma perché aveva sempre fame?
«Rilassati, ne abbiamo di cibo!» risposi io ridendo e andando in camera. Matteo e Angelica mi seguirono e ci mettemmo a parlare del più e del meno.
Mentre Matteo raccontava ad Angelica della sua partita di calcio che si era persa perché era in vacanza, io ero sovrappensiero. Non so a cosa pensavo, a nulla di preciso, ma comunque non stavo ascoltando Matteo.
«Fede? Ma mi stai ascoltando?» mi chiese Matteo sventolando la sua mano davanti ai miei occhi.
«No Teo, devi capire che in questo periodo Fede ha la testa altrove!» disse Angelica con un sorriso diabolico. Io la fulminai con gli occhi, ma a lei non glie ne fregò un tubo, e continuò a parlare.
«Sai… è innamorata!» Ok, il cazzotto lo vuoi ora, o aspetto dopo? Cazzo, mi aveva promesso che no gli avrebbe detto nulla…
«Innamorata?!- Matteo strabuzzò gli occhi sorpreso –E di chi?» e la pettegola che c’è in lui cominciava ad uscire. Era cresciuto con due migliori amiche, era logico che i pettegolezzi gli piacessero.
«Scusa, ma questo non te lo posso dire…» disse Angelica guardando Matteo dispiaciuta. Ok ti sei salvata!
«E perché no?» Matteo faceva la faccia da cucciolo. Niente da fare, non attaccavo. Angelica era più debole di me, ma sapeva di aver detto già troppo, e se avesse detto pure quello, non gli avrei rivolto la parola per almeno un mese.
 
 
Era passata una settimana dal compleanno di mamma, e ogni giorno Matteo continuava a chiedermi chi fosse il “fortunato” di cui mi ero innamorata.
Era lunedì pomeriggio, e io ero ancora a casa, nullafacente.
«Ehi Angi!» presi il telefono e la chiamai.
«Yo Fede!» rispose lei. Ma perché mi rispondeva sempre così?
«Fai qualcosa oggi?»
«Non posso fare nulla, mia madre ha bisogno di aiuto in ufficio e mi ha obbligata a darle una mano. Sorry!»
«Ah beh, fa niente, chiamo Matteo, ciao!»
«Haloah!» e chiuse la chiamata. Pazza!
Fantastico, una era andata. Ora non restava che Matteo, o avrei passato un pomeriggio da sola.
Uno squillo.
Due squilli.
Tre squilli. Ancora nulla, nessuna risposta.
Stavo per riattaccare quando rispose.
«Teo, era ora!» dissi scherzando.
«Babbea, ti sembro Matteo?» disse un tipo all’altro capo del telefono. Alessandro.
«Scusa se te l’ho chiesto! Mi passi tuo fratello?»
«No»
«E perché?»
«Perché no.» Dio, che conversazione di merda!
«Senti, io già ho pochi soldi nel telefono e ora tu mi stai facendo fuori quelli che mi rimangono. Non sei molto d’aiuto. Quindi o mi passi Matteo o chiudi la chiamata, ok?» dissi un po’ alterata.
«Ok scusa, hai ragione. Matteo ha la febbre.»
«Allora oggi passo a trovarlo!» proposi.
«Si come vuoi ciao.»
«Dove vai, esci?» mi chiese Alberto.
«Si, vado a Matteo.» risposi io aprendo la porta.
«Quindi non vuoi venire con me in piscina?» Andare dall’amico malato o in piscina con il fratello? Piscina aspettami, sto arrivando!
Mandai un messaggio a Matteo: “Oggi non vengo, sorry! C:”
Mi misi il costume ed ero pronta.
Mi sentivo in colpa per non essere andata da Matteo, ma ormai ero già in piscina.
«Ciao!» mi urlò qualcuno fracassandomi il timpano.
«Cazzo!» dissi girandomi e trovandomi davanti Alessandro. Ma si divertiva?
«Ma tu sei sempre così gentile?» Che simpatico!
«E tu urli sempre nelle orecchie delle ragazze dopo avergli finito il credito del cellulare?» Si, anch’io sono simpatica!
«Hai ragione, scusa. Ti va di andare a fare una nuotata?» annuii e mi buttai in acqua. Lui mi seguì e si buttò facendo un tuffo a bomba.
 
«Perché hai scelto lo Scientifico?» mi chiese mentre uscivamo dalla piscina.
«Perché si!» lo imitai io.
«Perché c’era tua sorella?» chiese.
«Credimi, quella è l’ultima ragione per cui ho scelto lo Scientifico.» dissi.
«Ah, allora è perché c’ero io!» scherzò. In realtà no, perché l’anno scorso ancora non mi piaceva.
«Credici!» gli risposi io.
«E allora perché?» Perché tutte queste domande?
«Perché è la scuola che ti apre più porte. Tu piuttosto, perché hai scelto lo Scientifico?- Ahah fregato! –Dì la verità, perché ci andava mia sorella eh!» ora lo avevo fregato io. Avevo in pugno la conversazione.
«Mi piacerebbe diventare dottore.» rispose serio. Uh, il dottore dell’amore. Ok, stavo letteralmente delirando, ma che ci potevo fare? Non era di certo colpa mia se ogni giorno era sempre più bello…
«Wow.» fu l’unica cosa che riuscii a dire in quel momento, mentre le mie fantasie prendevano il sopravvento.
«Scusami, ma tu non dovevi essere da mio fratello?» chiese lui, dubbioso.
«Si. In teoria. In pratica ho preferito venire in piscina. Perché, hai qualche problema?» dissi scherzando.
«No, ma io ho lasciato Matteo a casa da solo, pensavo andassi tu!» Alessandro cominciava a preoccuparsi.
«Scusa, ma perché sei preoccupato, gli ho mandato un messaggio, sciallati!» lo tranquillizzai tirandogli una pacca sulla spalla.
«Si ma il suo telefono ce l’ho io!» Merda!
«Va beh dai…- disse poi –Non fa niente se per una volta rimane a casa da solo.»
 
«Pronto?» risposi al telefono.
«Yo Fede ho saputo che Teo ha la febbre.» Angelica.
«Già, povero!» risposi io.
«Domani io vado a fargli compagnia, vieni anche tu?» Dovevo farmi perdonare per non essere andata oggi, perciò dissi di si. Ci salutammo.
Quando andai a letto, non riuscivo a smettere di pensare a Matteo a casa da solo con la febbre. Contava su di me, e io l’ho abbandonato. Sono stata una stronza. Ho preferito la piscina e suo fratello a lui.
 
Suonammo il campanello e ci aprì Alessandro un po’ assonnato.
«Non dirmi che ti sei svegliato adesso!» disse Angelica, che tra un po’ cascava per terra dalle risate. Io mi limitai a fare un sorriso e poi Alessandro, senza dire niente, visto che era ancora nel mondo dei sogni, ci fece entrare.
Andammo in camera di Matteo.
«Come stai?» chiesi io. Si vedeva che stava male, povero. E io che l’ho abbandonato…
«Mah… mi sento bollente ma ho un freddo bestiale.» rispose da sotto la sua fortezza di coperte. In quel momento entrò Alessandro: «Non fate caso a me, devo solo cercare una maglietta pulita.» e si immerse quasi completamente nell’armadio di Matteo.
«Matteo volevo chiederti scusa per ieri che non sono venuta…» dissi io, quasi sicura che mi avrebbe insultato o come minimo si sarebbe arrabbiato.
«Non fa niente… come stai ora, come stanno i tuoi denti?» ma… sta bene? La febbre gli ha dato alla testa o cosa?
«I denti?!» chiedo interrogativa. Lui mi guarda come se avessi fatto una domanda idiota.
«Si, i tuoi denti. Alessandro mi ha detto che ieri non sei venuta perché dovevi andare dal dentista. Non è così?» oddio, Alessandro mi aveva coperta! Che dolce…
«Emm… si si. Ora sto meglio grazie.» mi voltai verso Alessandro che nel frattempo era uscito da Narnia con una maglietta di Matteo, che gli avevo regalato io, e mimai un “Grazie” senza far rumore. Lui non rispose ed uscì.











Saaaaaaaalve :)
so che ora molto probabilmente mi odieret perchè è UN CASINO DI TEMPO CHE NON AGGIORNO.
Ma capitemi, sono in punizione. Non posso usare nè computer nè iPad edi conseguenza non posso scrivere una cippa.
Ora sto usando il computer di nascosto, visto che mio padre è al mare e mia mamma lavora, ma se mi scoprono posso dire di essere non fottuta, ma di più.
Cooooooomunque, spero che il capiolo vi piaccia e spero anche che capiate che se fa schifo o  ci sono errori, abbiate pazienza ma ricordate che sono un'agente sotto copertura. Ahahah ok, fatemi sapere cosa ne pensate e se volete potete anche uccidermi per il ritardo.
Un bacio e TAAAAAANTE scuse.
                                                             Ele

  
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