CAP. 5
Appena
entrarono nella Zona
Neutrale due Falchi da Guerra Romulani si dissimularono davanti
all’Enterprise.
Jean
Luc Picard gridò”Allarme
Rosso.” Immediatamente una luce rossa riempì il
ponte e una sirena iniziò a
suonare.
Al
di sopra del suono Data
disse “Capitano ci stanno chiamando dalla nave
romulana”
“Disattivate
la sirena. Sullo
schermo.” ordinò Picard.
Sullo
schermo apparve la
faccia del Comandante Tomalak.
“Tomalak
dovevo immaginarlo
che c’era lei dietro a tutto questo.” disse in tono
freddo Jean Luc Picard.
“Benvenuto
Capitano Picard,
come mai da queste parti ?” chiese il romulano con un sorriso
beffardo.
Kyle
Riker fece un passo
avanti e disse con voce irata “Dov’è mio
figlio?”
“Suo
figlio è stato accusato
di spionaggio. L’abbiamo trovato su una nave che aveva
attraversato i nostri confini.
Purtroppo devo dire che la nave è andata distrutta e che lui
è l’unico
sopravvissuto.”
“Lei
mente,” ringhiò Picard,
poi continuò “Will non stava spiando né
voi né chiunque altro, lui è stato
rapito. E ora mi restituisca il mio Ufficiale Comandante.”
Tomalak
fece un’espressione
offesa e disse “mi ferisce molto che lei non mi creda,
Capitano Picard. E anche
se mi ha dato la sua parola che il Comandante Riker è
innocente non posso
restituirglielo, i miei superiori non la prenderebbero molto
bene.” Poi
tacque come se stesse riflettendo su
qualcosa e disse “Forse se io e lei ne parlassimo faccia a
faccia troveremmo
una soluzione, che ne dice?”
Deanna
sfiorò la mano del
Capitano Picard e l’uomo disse “Aspetti.
tornerò subito.” poi fece un gesto al
suo equipaggio di chiudere la comunicazione.
Si
girò verso il suo
consigliere e disse “Deanna ha sentito qualcosa?”
“si,
sento che sta
escogitando qualcosa, la vuole sulla sua nave. Forse una volta che lei
sia a
bordo la potrebbe prendere prigioniero.”
“E’
pazzo se pensa che io
cada in quella stupida trappola” disse Jean Luc, “e
lei che ne pensa?” disse
poi rivolto a Kyle Riker.
“Sono
d’accordo con lei. Da
quello che ho letto dai rapporti su di lui, non credo che sia
così stupido.”
“Signor
Data lo richiami,
sentiamo cosa vuole.” disse Picard.
Il
collegamento fu subito
ripristinato e quando Tomalak apparve Jean Luc disse “ sono
d’accordo con lei
Tomalak incontriamoci e parliamone.”
“Sono
felice di vederla così disponibile,
Picard, dove vogliamo incontrarci . Vorreste essere miei ospiti, lei e
il
signor Riker, a bordo della mia nave?”
“Non
ci penso neppure, perchè
non viene lei a bordo dell’Enterprise?”
“D’accordo,
sarò lì tra poco.
Come vede io mi fido di lei.” rispose Tomalak, poi chiuse la
comunicazione.
Picard
fissò pensieroso lo
schermo, non gli piaceva la facilità con cui il Comandate
Romulano aveva
accettato il suo invito.
Si
rivolse a Deanna.
“Ha
percepito qualcosa,
Deanna?”
La
giovane donna scosse la
testa e disse “ Niente. Non sono riuscita a percepire niente,
è come se la sua
mente fosse schermata.”
Picard
si alzò e disse”
Signor Worf noi
andiamo ad accogliere il
nostro ospite, lei tenga un occhio su quella nave, sempre.”
Il
Klingon si alzò e disse “
Signore, passo parlare.”
“Parli
Tenente Comandante
Worf.”
“Mentre
voi state qui a
parlare qui con il Comandante Romulano. Una piccola squadra potrebbe
salire
sulla sua nave e liberare il Comandante Riker.”
Picard
si girò verso Kyle
Riker e disse “Che ne pensa?”
“E’
una buona idea.” disse
l’uomo.
“Va
bene Signor Worf, ma
andate solo lei e Data.” disse Picard.
Jean
Luc Picard e Kyle
Riker andarono nella sala
Teletrasporto per andare ad accogliere il Comandante Tomalak.
“Salve
Capitano.” disse
Tomalak quando si materializzò a bordo della nave.
“Benvenuto
a bordo. Vogliamo
andare in sala riunioni così iniziamo a parlare.”
disse Picard.
“Come
vuole Capitano Picard.”
disse Tomalak sorridendo amabilmente.
Picard
cominciava ad odiare
quel sorriso, perché sapeva che era un sorriso falso e che
cercava di
ingannarlo.
Intanto
Data e Worf erano
riusciti a teletrasportarsi sulla nave Romulana e avevano trovato le
prigioni.
“Sei
riuscito a trovare il
Comandante Riker?” disse Worf.
“E’
da questa parte.” disse
Data controllando il tricorder.
Data
disattivò la barriera
d’energia della cella e i due entrarono dentro.
“Comandante
Riker, come sta?”
disse Worf chinandosi al fianco di Will.
IL
giovane aprì gli occhi e
gridò debolmente “No! Andate via è una
trappola.” e cercò di spingerli via.
Ma
era troppo tardi la
barriera d’energia si riattivò di nuovo
imprigionando all’interno della cella anche
Data e Worf.
Il
Klingon tentò di sparare
ma il phaser non funzionò.
“Avevi
ragione Will, il
Capitano Picard ha mandato qualcuno a liberarti. Grazie per il tuo
aiuto.”
disse
Simmons , poi scoppiò a
ridere.
“Va
all’inferno, maledetto.”
ringhiò Will.
“Cosa
significa?” chiese
Worf.
“Hanno
usato su di me una
sonda mentale. Ora loro sanno sulla nave e su tutti voi, tutto quello
che so
io.” disse Will con aria cupa.
“Non
si preoccupi comandante,
non sanno quello che abbiamo in mente di fare noi.”
replicò Data.
Intanto
sull’Enterprise,
Picard, Kyle Riker e Tomalak si trovavano in Sala Riunioni, mentre
Picard e
Riker erano seduti sul lungo tavolo, Tomalak non aveva fatto altro che
gironzolare per la sala tutto il tempo, all'improvviso disse
“Certo che da qui
si ha proprio una bella vista, è fortunato Picard.”
Jean
Luc era stanco del
comportamento del Comandante Romulano e sbottò
“Tomalak ora basta con questo
suo giochetto. Mi dica che cosa vuole.”
“Va
bene Picard, se proprio
vuole, parliamo chiaro” disse Tomalak sedendosi al tavolo di
fronte ai due
uomini, poi continuò “Voglio la vostra resa
incondizionata, mentre voi salirete
sulla mia nave alcuni
miei uomini
prenderanno il possesso dell’Enterprise.”
“Altrimenti?”
disse Picard
con calma, mentre Kyle Riker guardava sconcertato il Comandate Romulano.
“Altrimenti
non rivedrà mai
più suo figlio, né i suoi compagni che sono sulla
mia nave.” dichiarò Tomalak
guardando prima Kyle Riker e poi il
Capitano Picard, poi continuò “ e
distruggerò questa nave e tutti i suoi
occupanti senza pietà.”
Picard
diede una veloce
occhiata allo schermo nascosto nel tavolo della sala Riunioni dove
c’era il
resoconto di quello appena accaduto sulla nave Romulana, poi si
alzò e fissando
dritto negli occhi il Romulano disse con voce fredda e letale
“ora gli dico io
cosa accadrà: insieme al Comandante Riker, ora,
c’è il Tenente Comandante Worf,
e vede Worf è un Klingon, un vero Klingon e addosso a
sé ha una bomba che
esploderà appena qualcuno tentasse di catturarlo, o se la
nave dovesse attivare
i motori.”
“Ma cosi morirà
anche suo figlio.” disse Tomalak
rivolto a Kyke Riker.
“Meglio
morto che nelle
vostre mani.” replicò Kyle in tono freddo.
“Sa
non credo che rivedrà le
sue stelle tanto presto, Tomalak, perché sarà
ospite della Federazione per
molto, molto tempo, visto che sarà responsabile della morte
di tre ufficiali
della Federazione.”
Poi
vide che armeggiava con
un congegno attaccato al polso, Picard continuò
“è inutile non può andarsene da
qui la sala è schermata contro i raggi
teletrasporto.”
Tomalak
fissò i due uomini
con una rabbia incontenibile che si leggeva nei suoi occhi poi con un sorriso
forzato
annuì e disse “Questa volta ha vinto lei Picard.
Va bene, fatemi parlare con la
mia nave.”
Il
Comandante Romulano parlò
qualche minuto, e dopo un pò si sentì la voce
dell’addetto al teletrasporto che
diceva “Capitano, la squadra di sbarco è tornata e
con loro c’è il Comandante
Riker.”
“Grazie
tenente Stone.” disse
Picard, poi rivoltò a Tomalak disse “e ora se ne
vada dalla mia nave, subito.
Accompagnatelo alla sala teletrasporto.” disse rivolto a due
uomini della
sicurezza che erano appena entrati.
Appena
uscito il Comandante
Romulano Picard toccò il suo comunicatore e disse
“Signor Crusher a massima
velocità fuori dalla Zona Neutrale.”
“Si
penso che sia un’ottima
idea. “ disse Kyle Riker, poi continuò
“vado a vedere come sta mio figlio.”