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Autore: Botan    09/11/2007    2 recensioni
Uno strano sogno farà capolino nella vita di Kouji Minamoto, un tempo guerriero della luce. Cosa si nasconde dietro tutto ciò? Il destino dovrà compiersi nuovamente? I ragazzi si ritroveranno a riprendere una partita conclusa cinque anni fa in un mondo a loro caro. Ora tocca a te inserire una moneta. Che abbia inizio il gioco!
Genere: Romantico, Dark, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Takuya Kanbara | Coppie: Izumi Orimoto/Zoe, Junpei Shibayama/JP, Kouichi Kimura/Koichi, Kouji Minamoto/Koji, Tomoki Himi/Tommy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cuore della biondina fece un salto

                                                                     Capitolo 17

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Il cuore della biondina saltò di scatto.

Il suo corpo, anche se lievemente, stava tremando. Takuya si accorse di quel movimento sussultorio osservando quelle esili braccia così delicate ma cariche di energia.  

Come poteva, Izumi, tenersi dentro un sentimento tanto difficile da comprendere, e impossibile, almeno per lei, da decifrare? Senza parlare, le sue guance si accesero di rosso.

Non seppe dare una spiegazione a quel tremolio incessante che aumentava incontrollato.

 

- Scusa, io non volevo, come al solito parlo senza riflettere…- disse il padrone delle fiamme per toglierla dall’ imbarazzo.

E così fu.

Il sussulto incessante finì.

La ragazza cadde in mutismo, ancora una volta abbassò il capo, i capelli biondi le slittarono sul viso, incorniciandole le guance.   

Il silenzio sommerse tra i due.

Rimasero soli, in un vagone grande e vuoto. Il treno viaggiava a gran velocità, così come il ritmo dei loro cuori.

Per la prima volta in cinque anni, si trovarono a dover gestire una situazione forse più grande dei loro giovani ed acerbi sedici anni. E soprattutto nel momento più sbagliato e meno adatto, che forse rendeva la pressione ancora più accentuata del suo limite possibile.    

Fu qualcosa di inaspettato a strappare quell’assenza di suono, attirando l’attenzione della ragazza.

Sul braccio destro di Takuya, spiccava a grandi linee un profondo ed evidente taglio, lungo all’incirca una decina di centimetri.

Molto probabilmente si trattava della ferita provocatagli da Fairymon, nello scontro avvenuto al Tempio della Settima Torre.

Le lunghe maniche della felpa, erano servite a nascondere la lesione, ma nel momento in cui il giovane si sfilò l’indumento per cederlo alla compagna, le braccia si scoprirono rivelando così quel grosso rossore che aveva iniziato inspiegabilmente a sanguinare.

 

Senza pensarci due volte, Izumi si avvicinò a lui dimenticando miracolosamente i palpiti del cuore, e con delicatezza cominciò a pulire la ferita con un quadrato di stoffa bianca tirata fuori dalla tasca della giacca.

 

- Ho bisogno d’acqua per pulirla… Dovrebbe esserci una toilette qui da qualche parte…- disse girando il capo nel vagone.

 

- Ma no, non serve che ti preoccupi, guarirà da sola…-asserì il ragazzo del fuoco con un piccolo tremolio alla gola- non so perché abbia ripreso a sanguinare… forse ho picchiato la spalla contro qualcosa… ma sono certo che si chiuderà!- rispose sorridendo per tirarsi dall’impaccio.  

 

- Se non la curi bene, ogni qualvolta ti capiterà di urtare contro più cose, è probabile che il taglio si aprirà nuovamente! Questo non è un semplice graffietto. Vieni con me, l’ho trovato!- Izumi strattonò Takuya gentilmente, invitandolo a seguirla. Stavolta il padrone del fuoco non fece resistenza, e si lasciò guidare dalla compagna.

 

Entrarono al bagno, trovando con molto stupore, un ambiente altrettanto bello quanto curato nei particolari e nelle comodità.

Izumi fece sedere il compagno sul bordo di una vasca, piuttosto grande e dalla superficie splendente.

Aprì un armadietto con una grande croce, rossa, stampata sulla facciata bianca, e cercò qualcosa che potesse esserle d’aiuto.

 

- Un kit del pronto soccorso pieno zeppo di ampolle e rimedi curativi, WOW! – esclamò con stupore- Peccato però che non sono un medico…dunque vediamo…Questo no… questo nemmeno… questo serve per i dolori alle ossa…

 

- Per fortuna non ho ancora l’artrite!- rispose immediatamente Takuya cercando di imitare un finto blocco delle articolazioni.

 

- Temo proprio che per te non ci sia cura! Qui parla di bloccaggi parziali e non totali! – Izumi sorrise giocosamente, leggendo le indicazioni dell’ampolla.

 

- Vorrà dire che la prenderò tutta! Ha effetti collaterali?- domandò, ancora scherzando.

 

- Attenzione: non superare le dosi indicate senza il consiglio del medico. Consultare il medico se il disturbo si presenta ripetutamente o se avete notato un qualsiasi cambiamento recente delle sue caratteristiche. Sono stati riscontrati bruciori e irritazioni. In caso di effetti indesiderati nel foglio illustrativo, è importante comunicarne al medico o al farmacista, tale comparsa, compilando poi una scheda di effetti indesiderati disponibile in farmacia. A tutti i contribuenti verrà assegnato un premio… Un premio?? Ma che roba è?!- pronunciò Izumi, storcendo il naso.

 

- Praticamente è come diventare una cavia…! Assumi qualcosa di imprecisabile, e se muori o ti si presenta un sintomo diverso da questi citati, ti premiano per l’informazione! Che si vince? Un week-end a Parigi per due persone con trasporto di cassa da morto compresa, in caso che il presunto “fortunato” abbia avuto la peggio? O la meglio se si pensa alla vincita…s’intende! Vogliamo provare? Dai mi sento fiducioso, così ti porto a visitare Disneyland o la Torre Eiffel! – esclamò Takuya spalanco la bocca per prepararsi all’assunzione dello strano farmaco.

 

- Preferisco Disneyland! Ma non è questo quello che devi prendere…- espresse la ragazza, riponendo la boccetta al suo posto- Ecco! Questo qui fa al caso tuo! – affermò scuotendo un fiasco con del liquido color lampone.

 

Takuya deglutì con un brivido freddo sulla schiena.

 

- A-aspetta un momento!! Siamo sicuri che questa roba sia buona?! Il colore non mi ispira particolarmente, e poi è tutta impolverata… Leggi il foglietto informativo, non vorrei fosse scaduta o cos’altro…!

      

- Non mi dirai che hai paura che un po’ di liquido possa bruciare?- dichiarò Izumi sollevando le sopraciglia. - Ok… se per farti stare più tranquillo, ti accontento…dunque…- i suoi occhi si mossero a gran velocità divorando quel pezzo di carta in pochi istanti, poi, alzò il capo accennando un mezzo sorriso.

 

Takuya deglutì.

- Che c’è? Perché ridi? È come avevo detto io, vero?

 

- Non proprio… Ecco vedi…non saprei come dirtelo ma, per la tua incolumità devo chiedertelo…ihih -sgignazzò lei portando la mano sulla bocca- Sei… incinto?!- farfugliò giocosamente mentre il padrone del fuoco strabuzzò in una smorfia di incaglio- Perché potrebbe provocare disturbi piuttosto fastidiosi in gravidanza e allattamento… Lo dico per il tuo bene, non vorrei mai che tu e il tuo bambino vi sentiste male! Certo che no! – disse in tono canzonatorio stappando il tappo dell’ampolla. – Coraggio, sei o non sei un uomo? Che vuoi che sia un po’ di dolore?

 

- Il braccio appartiene a me, sono io che devo soffrire! E poi non mi fido di questa roba, e troppo scura e…puzza! Bleah!- borbottò il guerriero tappandosi il naso con le dita.

L’odore proveniente dalla boccetta non era di certo piacevole, ma Izumi senza lasciarsi scoraggiare e, approfittando del momento favorevole, versò un po’ di liquido su un piccolo batuffolino d’ovatta, e lo portò repentinamente sulla ferita.

Takuya voltò lentamente il capo sul braccio, giusto il tempo di capire e si lanciò in un gracchiante urlo di dolore che riecheggiò fra le quattro pareti del bagno.

 

- Un po’ di bruciore?!!! Che vuoi che sia?!?!?! – strillò il ragazzo facendo il verso della compagna.- È fuoco puro sulla pelle!!! Più rovente della lava! – strepitò con il volto avvampato e gli occhi umidi.- Il colore non prometteva nulla di buono!! Lo sapevo, lo sapevo!!!- disse dimenandosi come un matto.

 

Izumi chinò il capo portando le labbra a poca distanza dal lungo taglio. Gonfiò le guance come un palloncino, e rilasciò un gradevole soffio d’aria proprio sulla ferita.

 

- Va meglio così? – domandò.

 

Le guance di Takuya diventarono amaranto, e questa volta non per il bruciore.

Annuì con il capo tenendosi il braccio lievemente rinfrescato.

 

- Ne sono felice! Adesso pensiamo a coprirti la ferita così da evitare le possibili infezioni che potrebbero formarsi.- voltò di spalle allungando un braccio verso l’armadietto di pronto soccorso. Scovò un rotolo di garze, abbastanza grande, nascosto dietro una montagna di scatolini vari. Con molta pazienza sfilò uno ad uno quei pacchetti, creando un varco per estrarlo da quell’ammucchiata.

Takuya osservò in silenzio compiere le operazioni con incredibile docilità. Con il corpo retto dalla punta dei piedi per cercare di afferrare quel rotolo posizionato in alto, la prescelta estese la mano allungando le dita che lo sfiorarono di poco. Accrebbe maggiormente la spinta per afferrarlo, ma un’altra mano prima di lei agguantò con facilità l’oggetto.

 

- Qualche centimetro in più d’altezza ogni tanto fa comodo. Sono pronto alla tortura, dai!- ribadì il ragazzo, porgendole le bende. Lei sorrise.

 

Adagio, Izumi cominciò ad arrotolare la striscia intorno al braccio, facendo attenzione a non stringerla troppo.

Rigirò accuratamente la fasciatura, fino a che il taglio non fu coperto del tutto.

 

- Fatto! Però…si muove un po’…mmh…- si guardò intorno nella speranza di trovare qualche laccetto per impedire alla garza di slacciarsi, ma nulla sembrò esserle d’aiuto. Alzò le sopraciglia come fosse stata attirata da qualcosa. Si toccò i capelli allargando gli occhi. Con una mano sfilò il nastro che teneva legate alcune ciocche, e in pochi secondi il bendaggio fu completo. – Ora sì che non si muoverà! Finito! Che te ne pare? Troppo da femminuccia?- chiese storcendo le labbra mentre si accingeva a chiudere il fiocco rosa pastello.

 

- Beh…forse un pochino…non sembrerò una bambola?- chiese Takuya, un po’ arrossato.

 

- No…sono troppe le differenze! Forse con i vestiti adatti…ti vedo sai?- affermò lei cominciando a sghignazzare leggermente.

 

Il rossore di Takuya salì di colpo, così come il sudore che cominciò a spuntargli dalla fronte.

Scosse il capo freneticamente, agitandosi.

 

- Ehi ehi ehi!! Così rischio di rovinarmi la reputazione! Pensa se lo venisse a sapere Shinya?! Nel giro di una giornata lo saprebbero tutti i miei compagni di scuola…mio fratello è diabolico!- disse con un leggero brivido- Se penso a tutte le volte che io e te abbiamo litigato per colpa sua…fratello traditore!!

 

- Oh beh- fece Izumi, mostrando un cenno di irritazione- in quei casi… è normale…-disse in tono allusorio - se il pomeriggio ti fingevi malato per evitare le mie ripetizioni d’inglese…- finì guardandolo di sottecchi.

 

Takuya strabuzzò, tremante.

- Non è che mi fingevo malato…e poi non mi riferivo a quello… ma quando ti disse che ti avevo spiato mentre ti cambiavi in camera tua…quella volta la combinò grossa…! Però il giorno dopo ricordo che andò a scuola con un occhio nero… ben  gli sta, se l’era meritato!- esclamò il Digiprescelto, con innata fierezza.

 

- E tu con l’impronta della mia mano sulla faccia…!- ribatté prontamente la ragazza, con sorriso.

 

- Beh…come fosse una novità...- Takuya si grattò una guancia ripensando alle innumerevoli schiaffeggiate che riceveva dall’amica, poi alzò le sopracciglia - E ricordi l’episodio del pallone? Ti insegnavo a palleggiare poco distante da casa, ma per sbaglio colpisti il vetro della finestra della mia vicina…si affacciò come una pazza urlando in tutto il quartiere! Era imbestialita!

 

- E ti accollasti tutta la colpa dicendo che a tirare il pallone eri stato tu…quella volta mi meravigliai molto di quel tuo gesto… ancora oggi mi chiedo il perché. Rimanesti in casa come punizione per una settimana, mentre spettava a me quel castigo.

 

- Tuo padre è un po’ meno severo del mio, ma in quel caso ti avrebbe punita duramente forse perché una ragazza come te, giocare  a pallone e rompere un vetro… beh non è proprio quello che ci si può aspettare! E poi ho preferito farmeli io quei pochi giorni di prigionia, se pensavo a te rinchiusa in camera mentre sbocciava in quel periodo la fioritura di ciliegi in quel viale nei pressi del tempio Meiji…ci sarei rimasto male se te la saresti persa!

 

Izumi restò interdetta. Deglutì più volte, tossicchiando.

Aveva la gola secca, pensò in quel momento, però non era il solo disagio.

 

- Lo hai fatto per questo?- chiese timidamente.

 

- Si…ma io non voglio che tu debba sentirti in difficoltà soprattutto per quello che c’è stato nei so-Takuya arrestò di colpo i movimenti delle labbra. Senza volerlo, stava rispolverando l’episodio di quel bacio. E questo non doveva accadere. Tuttavia, per quanto la sua voce si fosse interrotta appena in tempo, Izumi aveva già capito tutto.

 

- La fioritura…- la ragazza tentò di parlare, ma fu subito interrotta.

 

- Tu ami Kouji, quindi capitolo chiuso! Vedi? E’ già un miracolo che siamo riusciti a rivolgerci la parola come facevamo un tempo…non roviniamo tutto, ok?- fece d’un botto- Che ne diresti di mettere a posto tutti questi scatolini? Ti do una mano, ma una sola dato che questa…beh…- Takuya sollevò il braccio fasciato, scuotendolo. Cercò di togliere entrambi da una situazione che secondo lui non si sarebbe conclusa nel migliore dei modi. Con la sua maniera di fare, coinvolgente e divertente, riuscì nell’intento, seppur Izumi, sorridendo, si limitò ad annuire con il capo.

Avrebbe voluto parlargli dei suoi sentimenti, riemersi in superficie, riemersi da quel lago di pioggia di quella giornata così gelida e fredda, di tre anni fa. Di quel sorriso.

Successe ancora. Ripensò a quell’espressione da bambino addormentato che prima le aveva fatto battere il cuore, fino a salirgli in gola. E poi quel bacio…

 

Si morsicò le labbra, così nervosamente da provocarsi un piccolo taglio. Cercò di coprirlo passandosi un dito per asciugare la piccola gocciolina di sangue.

Poi però, quel dito scivolò via, così come le sue lacrime.

 

- Izumi…che…- Takuya si girò di scatto, guardando il volto della compagna bagnato da gocce limpide e cristalline.

 

- Mi dispiace…mi dispiace…!- ripeté la giovane nascondendosi il viso tra le lacrime.

Takuya le si avvicinò,  e, portando le braccia in avanti, la tirò a sé, stringendola forte.

Una brezza nel cuore della giovane, sollevò una ventata di emozioni, che le cinse il corpo, dolcemente. Quello non era l’abbraccio di Kouji.    

 

- Come al solito sono un’idiota! Ho complicato tutto con i miei stupidi sentimenti! – disse con occhi velati mentre stringeva la ragazza carezzandole amorevolmente le spalle.

 

Izumi si staccò di poco, guardandolo fisso negli occhi.

- I tuoi sentimenti, quello che senti realmente, tutto questo…no, non è stupido…!- affermò con convinzione- Io so che tu sei sincero, sono io quella che forse…- la giovane smise di parlare, mentre le lacrime le solcavano il viso, lasciandosi dietro una scia opaca.

 

Takuya s’irrigidì con un lieve accenno di palpitazione. 

Lei riuscì a percepire quel cuore, ticchettare come una sveglia in procinto di suonare. Si fece forza, serrando le palpebre fino a farle corrugare.  

- Kouji per me è…

 

Successe ancora. Takuya la fermò posandole un dito sulle labbra.

 

- I sentimenti non si possono comandare.- disse con un sorriso velato dalla malinconia-  Se tu ami Kouji, saprò ritirarmi, sapendo che con lui sarai felice, allora lo sarò anche io. – ribadì con un velo di nostalgia- Però, ho solo paura che la nostra amicizia si rovini per ciò che ho detto, per quello che sai… ecco perché non avevo il coraggio di guardarti negli occhi. Avevo il timore di trovare qualcosa di cambiato, ma invece mi rendo conto solo ora che ti osservo che il tuo sguardo è sempre lo stesso di quella ragazza che ho conosciuto cinque anni fa.- l’indice di Takuya calò lentamente da quella morbida bocca, mentre le lacrime della ragazza finirono di scendere. 

Izumi si sentì quasi costretta a sorreggere la sua verità, e a non mostrarla, ma il senso di angoscia sembrò aumentare.

 

-…Anch’io avevo la tua stessa paura…ma quello che voglio farti sapere e che sto cercando di dirti è che… - prese fiato, incapace di reprimere le parole, si strinse forte al suo giovane compagno con grande timore, e riprese gridando- Takuya io non amo Kouji!! Non lo amo!!- scosse più volte la testa, riprendendo a singhiozzare, mentre il prescelto del fuoco rimase interdetto al suono di quelle parole che per un attimo non riuscì a comprendere.

Poteva sembrare uno scherzo, un simpatico scherzo del destino se i due si trovavano lì, ambedue legati da un abbraccio, quando poi, pochi istanti prima, i loro occhi si rifiutavano addirittura di fissarsi.

Izumi scosse ancora una volta il capo, avvampando. Si sciolse da quella dolce stretta portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

- Hai detto che volevi darmi una mano a riporre queste cose, giusto? Bene allora…allora tu ci arrivi perché sei più alto e queste vanno lì, sopra a quelle altre…- disse parlando nervosamente. Poi si affiancò a Takuya, quest’ultimo perplesso e confuso, aiutandolo a sistemare il materiale.

La calma sembrò ristabilirsi, un po’ forzatamente, ma un improvviso scossone del Trailmon, fece inciampare la ragazza che cadde rovinosamente contro il compagno.

Entrambi finirono a terra, e lui, abbracciando a sé la giovane, la riparò con il suo corpo, dall’impatto.  

 

Il treno riprese la sua stabilità, scusandosi per il sussulto dagli altoparlanti in alto alle carrozze, ma la sua voce a poco servì per i due che sembrarono non udirla per niente. 

 

- Takuya!?- enunciò la biondina scostandosi dal giovane- Tutto ok?! Che maldestra, scusami, fa vedere il braccio…speriamo che non si sia fatto nulla!- articolò preoccupata intanto che chinò il capo per controllare la fasciatura. Alcuni ciuffi biondi le finirono sul viso, per poi calare giù.   

Takuya si trascinò accanto a lei.

Le scostò una ciocca di capelli dalla bocca proprio come quella fatidica notte. Izumi alzò il capo mostrando i suoi occhi verdi, illuminargli il volto, e lui, preso dall’istinto, le cinse le mani in vita con estrema dolcezza, attirandola a sé. Le braccia slittarono in dentro, finendo sulla schiena, le dita si strinsero al fresco tessuto della camicia, i due si ritrovarono legati dai loro sguardi, seduti su quel duro pavimento, seppur freddo, ma riscaldato dai loro cuori, intrisi dalla troppa emozione. Izumi socchiuse gli occhi, proprio come Takuya che inumidì le labbra accostandosi a quella bocca delicatamente colorata di rosa. Stava per baciarla, quando all’improvviso, un nuovo scossone, stavolta leggero, fece cadere l’ampolla usata per curare la ferita del ragazzo.

Si destarono di colpo, spaventati dal rumore dei vetri rotti che causò la fuoriuscita di quel liquido color lampone. A sua volta, quest’ultimo, schizzò via, finendo spedito sulla giacchetta della prescelta.

 

- No!- esclamò la ragazza vedendo il liquido espandersi su una parte del tessuto.

 

- Presto, toglitela!- ordinò Takuya aiutando a sfilarle la giacca.- Più tempo passa e più la macchia coprirà le fibre, ma se agiamo in fretta, allora si toglierà facilmente.- asserì poi aprendo il rubinetto dorato della vasca situata dietro di lui.

L’acqua sgorgò rapidamente, arrivando a riempire la metà della conca. Takuya lasciò cadere la giacchetta all’interno di essa, poi, voltando di schiena frugò nell’armadietto collocato accanto alla porta, agguantò un barattolo contenente del liquido bianco come il latte, e lo rovesciò in acqua. Izumi osservò il compagno strofinare accuratamente la parte macchiata fino a produrre una leggera e soffice schiuma. Risciacquò con dell’acqua pulita l’intera giubba, che apparve di un blu più intenso.

 

- Mmh…-mugugnò il prescelto del fuoco scrutando accuratamente il pezzo di tessuto macchiato- Direi che a questo punto serve solo una asciugata e poi potrai rimetterla come fosse nuova!- asserì in seguito, mostrando all’amica la parte oramai smacchiata.

Izumi sembrò arrossire. Forse ancora frastornata per quanto successo. Scosse un po’ il capo, evitando di pensarci.

- Però…!- esclamò sorpresa - Non è che in casa quando disubbidisci agli ordini, tua madre ti costringe a fare il bucato, eh?-domandò sarcasticamente, ridendo.

Takuya aggrottò le sopracciglia, arrossendo un pochino, poi afferrò un asciugamani giallo, cercando di tamponare la scia color lampone sparsa sulla pavimentazione.

 

- Lascia, faccio io!- dichiarò Izumi sfilandogli l’asciugamano- Non devi sforzare il braccio- concluse chinando la schiena al suolo.

 

- Niente affatto, è pieno di vetri, potresti tagliarti, dai qua!- ribatté il padrone delle fiamme riprendendo il telo giallo.

 

Izumi sbuffò silenziosamente, incurvando il muso.

- Sei il solito testardo…in cinque anni è un difetto che non riesci proprio a togliere…!

 

- Non sono testardo!! Io mi preoccupo per te!- reagì lui prontamente, rizzandosi in piedi.

 

- Mi preoccupo anche io! Non sono la ragazza cocciuta e capricciosa come mi definisci tu!

 

- Cosa?!! Io non ho mai…ACC!! SHINYA!!!- urlò Takuya facendo stridere i denti in una smorfia di rabbia.- Perché mio fratello non si fa mai gli affari suoi?! Se tornerò vivo da qui, giuro che gliela faccio pagare!! Ti ha detto altro?! Tipo che ho dato un pugno a quel Sakachi Sakuchi o come diavolo si chiama?! – dichiarò tornando con ira a quelle macchie sul pavimento.

 

Izumi deglutì mostrando un’espressione di sorpresa.

- Sakichi Ito…?! Non…non credevo che quel livido sul viso era

 

- Opera mia…-concluse lui, continuando ad accanirsi sulla chiazza lampone.- Tsk…chi si crede di essere quello lì…viene vicino a me, con quell’aria da fotomodello acclamato in tutto il Giappone, e mi dice con una vocina insopportabile “è inutile che provi a competere con me” “l’italiana la porto io al parco”…”tu farai la figura dell’idiota davanti ai suoi occhi, lasciala stare”…- disse imitando pressoché il tono vocale di quel giovane, mentre il viso gli si intingeva di rosso.

 

- Ora capisco tutto…!- esclamò Izumi, con viso sorpreso.- Il giorno dell’appuntamento, Sakichi era alquanto strano…quasi avesse paura di starmi vicino. Poi quel livido sulla faccia m’insospettì parecchio…ma perché non me l’hai detto prima?!- replicò la giovane, decisamente infuriata.

 

Takuya scosse il capo.

- Non credo che sarebbe servito a cambiare la situazione…e poi ti saresti sicuramente adirata con me…proprio come stai facendo adesso…-mugugnò a voce bassa.

 

- Lo credo bene!- replicò la ragazza- Ricordo ancora quel giorno…il giorno della fioritura di ciliegi…! Credevo che saremmo andati assieme, come ogni anno, e invece vengo a sapere che ti eri già dato da fare con un’altra!

 

- Cosa?!- ribatté Takuya, alzandosi immediatamente in piedi- Sei tu quella che ha tradito per prima la nostra tradizione! Se ho invitato un’altra ragazza, è stato solo perché tu avevi già preso appuntamento con quella specie di modello ambulante…! Puoi immaginare come mi sono sentito vedendoti parlare con lui davanti agli armadietti scolastici, mentre tu accettavi il suo invito!

 

- Mi stavi spiando?! Tu mi stavi spiando?!- Izumi alzò il tono di voce, avanzando verso il compagno.

 

- Ma cosa ti salta in mente! Ero lì da quelle parti, ed involontariamente, ho sentito la vostra conversazione… ancora me la ricordo… “Sì, andiamo alla fioritura di ciliegi, ci divertiremo un sacco! Penso sarà più bello degli altri anni, non sto più nella pelle!” Ecco, questo è quanto detto da te a da quella specie di…aaah! Non voglio nemmeno più parlarne!! Probabilmente preferivi di più la compagnia di quell’essere, che passare una banale giornata con me!- dichiarò Takuya con viso crucciato.

 

Izumi scosse fortemente il capo.

- Se proprio vuoi saperlo, io stavo parlando di te, non vedevo l’ora che arrivasse quel giorno, per poterlo passare con te!- replicò tutto d’un fiato.

 

- Cosa?! Ma io vi ho sentiti! Ho sentito…

 

- Hai sentito solo una parte della conversazione e sei subito saltato a conclusioni affrettate!! Sei il solito! Potevi anche chiedermi spiegazioni anziché agire e basta!!

 

- Beh, allora potevi farlo anche tu, chiedendomi la stessa cosa, in quei maledettissimi sotterranei!!- replicò lui, con vigore.

 

- Cosa c’entrano i sotterranei con la fioritura dei ciliegi?!- ribatté ancora la giovane, nonostante avesse compreso l’errore.

 

- Ti sei subito consolata andandoci con lui!- rispose Takuya, passando nuovamente all’argomento di prima.

 

- Per forza! Alla fine, vedendo la situazione, per ripicca decisi di accettare il suo invito! Ma non è come pensi!!

 

- Ah si? E allora spiegami, come sono andate veramente le cose? Sono curioso di sentire la tua versione.-  fece il ragazzo, incrociando le braccia con dispetto.

 

La ragazza sospirò pazientemente:

- Sakichi voleva accompagnarmi al tempio Meiji per vedere la fioritura, ed io rifiutai il suo invito raccontandogli della nostra tradizione! Poi improvvisamente, venni a sapere che tu ti eri già organizzato con un’altra ragazza… per di più, anche mia compagna di classe! Prova ad immaginare il mio stato d’animo in quel momento…!

 

Takuya sbuffò noiosamente.    

- Non ti credo!- disse con aria saccente.

 

Izumi si avviò verso di lui, pestandogli fortemente un piede, di proposito.

 

- Ahi!! Sei impazzita?!?- sbraitò, saltellando con una gamba sola.

 

- Forse così ti svegli un po’ e magari metti in funzione quell’ammasso di poltiglia che hai nella testa!

 

- Quel giorno pioveva e sei tornata a casa con Kouji! Potevi dirmelo che ti serviva un passaggio con il mio ombrello!- dichiarò il prescelto, aprendo un nuovo argomento.

 

- Cos’è questa, la giornata dei rimproveri?!- esclamò Izumi, sempre più innervosita.

 

- Non cambiare discorso!- replicò il giovane, ancora più nervoso.

 

- Figurati se io, dopo quanto successo, venivo a chiedere un favore proprio a te! E poi l’incontro con Kouji fu puramente casuale. Niente più. Lui sicuramente ha più sale in zucca di te!

 

- Non c’è bisogno che tu me lo ripeta! Sono cinque anni che mi dici sempre la stessa cosa! Se ti piace io non posso farci proprio niente!- Takuya si girò di schiena, chinandosi al pavimento per proseguire la pulizia di quell’area intinta di rosso.

 

Izumi aggrottò le sopracciglia, portandosi le mani sui fianchi.

 

- Ti stai comportando come un bambino!- esclamò con tono severo e sguardo risentito- Ma siamo entrambi colpevoli.- disse rasserenando il viso e la voce.

 

- Già…- replicò lui senza progredire oltre. Una volta che ebbe finito di ripulire il pavimento, si alzò in piedi, occupandosi di rimetter ordine nelle mensole con i prodotti curativi. Raccolse da terra le varie scatole sparse su tutta la superficie, e le ripose nei loro ripiani.

Izumi aiutò il giovane, i due rimasero in assoluto silenzio per tutta la durata del tempo. Una volta riordinato l’elegantissimo bagno, Takuya prese la giacca della ragazza, ancora bagnata, e cominciò a frugare nell’armadietto grande, adiacente alla vasca.

 

- Cosa stai cercando?- gli chiese lei.

 

- Un phon.- rispose a stento.

Era evidente che Takuya non avesse la benché minima voglia di parlare. Molto probabilmente, per evitare di affrontate l’argomento “Kouji”.

 

- Posso aiutarti? – chiese lei, ancora una volta.

 

Takuya scosse la testa, continuando imperterrito la sua ricerca.

 

- Vuoi asciugare la giacca?- disse la giovane, insistendo.

 

Ancora una volta, lui scosse il capo annuendo.

 

Dopo un rovistare incessante, Takuya riuscì a trovare l’oggetto.

Collegò lo spinotto nella presa di corrente, ed avviò lo strumento.

L’aria calda emanata dal phon, avvolse il tessuto bagnato dell’indumento, infondendogli calore.

 

- Se sei stanco, posso farlo io!- dichiarò Izumi, offrendosi di reggere l’oggetto.

 

Takuya continuò con fare indifferente, dirigendo gli getti d’aria calda sulle maniche della giacca.

Izumi fece un passo in avanti, provando a sollevare il tono di voce.

 

- Posso farlo io!

 

- Non ti sento!- rispose il giovane.

 

- Non vuoi sentirmi! Questa è la verità! – replicò lei, con fare incalzante.

 

- E’ inutile, tanto non ti sento!- rispose Takuya, continuando a fingere. In realtà, se pur di poco, Takuya udì perfettamente le parole dell’amica, ma ciononostante, andò avanti facendo crederle il contrario.

 

- Perché non vuoi affrontare l’argomento?! Scappi via alla prima occasione!- fece Izumi urlando per farsi sentire. Il fruscio del phon era insopportabile, specialmente per lei, che malgrado tutto, continuò a gridare.- Sei un immaturo, incapace di fronteggiare le proprie responsabilità! Quando crescerai un pochino? Non hai più undici anni!

 

- Scusa cosa hai detto, puoi ripetere?- disse il guerriero del fuoco, con lampante intonazione derisoria.

 

Izumi crucciò il viso in una smorfia di rabbia, e staccò di colpo la spina del phon.

 

- Non serve a nulla fuggire!- gli disse innervosita dal suo atteggiamento.

 

- Io non sto fuggendo! Non ne vedo il motivo! Sei tu che continui a tartassarmi!- rispose riattaccando con sgarbataggine, l’aggeggio alla corrente.

 

Izumi piegò il capo in avanti, i capelli le slittarono ancora una volta sul viso, fino a dondolare giù, nel vuoto.

 

- Se ti irrito così tanto, allora vado via.- La padrona del vento voltò il corpo verso l’uscita, portandosi in direzione della porta. Poggiò la mano sul pomello color argento, ed aprì lentamente la soglia.

Il suono roboante del phon, finì all’istante.

- No, aspetta! – esclamò Takuya, bloccandola con le parole.

 

Izumi restò di spalle, con lo sguardo rivolto al pomello. Takuya si liberò le mani poggiando gli oggetti su una mensola poco distante. Incalzando il passo, raggiunse la porta, e appoggiò una mano sull’asse, per richiuderla.

Izumi sussultò non appena il corpo del giovane prescelto, urtò amorevolmente il suo. Il contatto, alquanto piacevole, riscaldò la sua schiena, appena infreddolita. Fu come nei sotterranei. Stessa identica scena.

Takuya se ne rese conto, e cercò di non ripetere lo stesso errore.

 

- Penso che…questa volta…sei tu ad avere ragione.- dichiarò.

Izumi sussultò ancora una volta, con grande incredulità nei confronti di quelle parole.

Senza ribattere, lasciò che fosse il ragazzo a farlo.

 

- Sto scappando perché ho paura di ascoltare. Ciò che dici mi rende triste, nonostante io faccia del mio meglio per accettare, non riesco a nascondere i miei sentimenti. Forse questa sensazione andrà via, chissà, magari già fra un paio di settimane non ricorderò più nulla…sì, sarà senz’altro così! – disse dandosi una sferzata di coraggio.- Pure all’epoca, decisi di invitare quella tua compagna di classe soltanto per dispetto, ma in realtà, sarei voluto andarci con te, chiederti spiegazioni, però… scappai via anche in quell’occasione, per paura di ascoltare un’amara quanto dura verità. Sono un codardo?- chiese un po’ ironicamente, ma con grande timore.

 

Izumi si girò verso di lui, accogliendolo con un sorriso.

Alzandosi in punta di piedi, socchiuse gli occhi, amorevolmente.

Il cuore di Takuya si agitò. Un paio di ciuffi gli calarono sugli occhi, mascherandogli di poco la vista.      

Izumi si spinse in avanti, reclinò il capo alzandolo all’insù, ed accostò la bocca proprio sulla guancia sinistra del ragazzo, fino a carezzarla con un niveo bacio.

 

  

 

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 Per Justice Gundam: Abilità come scrittrice??? o.O  Ma davvero lo pensi “seriamente”??? Nell’EFP ci sono persone che si possono veramente fregiare di questo titolo (se vogliamo classificarlo così), e ti assicuro che io non rientro neanche un pochino in quella fascia! Sei davvero troppo buono con me… ma con tutta onestà non me lo merito proprio! No no!

Comunque, grazie per la stupenda recensione!

 

Per Doremichan: Eheheh! Se solo sapessi quanto ho dovuto sborsare per farmi dire una cosa così tanto bella…! Scherzi a parte, ti riporto qui di seguito le sue parole: “Non buttare via il dono che hai, quello di colpire la gente dritta al cuore con la magia delle tue parole!”

L’ho trovato davvero un pensiero gentile, e non smetterò mai di ringraziare questa persona!

Ad ogni modo, siete anche voi, con le vostre recensioni, a farmi tanto ma tanto felice!

 

Per Kaho_chan: Kaho! Che bello risentirti!!! Mi sei mancata taaanto! Così come i tuoi complimenti…! Non è che ti sei messa d’accordo con Justice Gundam??  .___.

Comunque, eccomi qui con un altro capitolo! E non è passato nemmeno tanto tempo… un mesetto circa! Contenta? ^___^

Un forte abbraccio!!!

 

Per Francesca Akira89: Davvero pensi che Izumi sia OOC?? Accidenti! Allora dovrò prestare molta ma molta più attenzione nei prox chap! Non voglio che la mia piccina si discosti troppo dal suo vero io! è___é

 

 

 

 

 

               

 

       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

    

   

    

       

 

 

 

 

 

  

  

 

        

 

 

 

   
 
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