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Autore: Nyssa    09/11/2007    9 recensioni
I guai non arrivano mai da soli... Draco Malfoy se ne accorge la mattina in cui si ritrova con Pansy innamorata (e non di lui stranamente!), Goyle pescato a mettere petardi incendiari e un imminente coloquio con la McGranitt sul suo calo scolastico
Ovviamente niente potrebbe essere peggio, ma deve presto ricredersi, il collegio decide di assegnargli un tutor per recuperare nelle materie e chi meglio di Hermione Granger, la migliore studentessa di Hogwarts? Va bene, questo può anche andare a suo vantaggio, ma cosa succederebbe se oltre ai suoi voti Hermione cambiasse anche lui? E cosa ci fa un bambino in giro per la scuola?
Genere: Romantico, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Premessa: trovo giusto fare un paio di precisazioni circa il capitolo precedente… allora…

Premessa: trovo giusto fare un paio di precisazioni circa il capitolo precedente… allora…

Il personaggio di Evangeline A.K. McDowell è stato originariamente creato da Ken Akamatsu per la sua opera “Magister Negi Magi” (originariamente Maho Sensei Negima), pertanto i diritti sul nome, nomignoli e vari, sono di sua proprietà, io mi sono limitata a utilizzare qualche dettaglio come il nome e la sua storia, appunto, anche se è completamente staccato dall’originale.

Allora, si starà domandando qualcuno, perché non ho inventato di sana pianta un chara nuovo completamente mio?

Beh, Eva è senz’altro un personaggio che amo molto, sicuramente il mio preferito della serie, e volevo che partecipasse a questa storia, trovo che un personaggio con queste caratteristiche (che scoprirete in questo cappy) non possa aver altro nome che quello.

Seconda precisazione: mi è scappato nel precedente capitolo 17 un Ballo del Ceppo al terzo anno, ok, probabilmente ero un po’ fusa quando ho scritto perché il Ballo è al quarto anno. Vi prego tantissimo di scusarmi per la disattenzione, cercherò di non ripetere errori di questo genere che sono anche un po’ imbarazzanti… ^//^

Buona lettura!

Nyssa

 

*          *          *

 

Hermione guardò fuori dalla porta socchiusa e studiò il corridoio deserto fiocamente illuminato

-          Puoi venire – disse facendo un cenno dietro di sé, qualcuno sbuffò sonoramente

-          Dai retta a me – le rispose una voce – questa è tutta un’altra follia delle tue…

-          Sta zitto e cammina finché non c’è nessuno in giro

-          Mezzosangue, tu leggi troppo – continuò la voce mentre lei svoltava furtiva l’ennesimo angolo con lo specchietto pronto in mano, esattamente come ai tempi in cui il famoso basilisco di Salazar Serpeverde faceva le sue passeggiatine notturne per la scuola

-          Oh, smettila – protestò lei – vuoi forse che qualcuno ti veda?

-          Certo che NO, ma questo mi sembra un po’ ridicolo

-          Ah, proprio tu parli di eccessi, dovresti solo che stare zitto!

-          Vedi di non fare la moralista con me, non mi piacciono quelli che si atteggiano a giudici

-          Prima di tutto io non mi atteggio a nessun modo e meno che mai a giudice, secondo, smettila di lamentarti o la copertura non servirà a niente!

-          Dì un po’, Granger, ma i tuoi amici non si preoccupano che non stai più con loro e passi tutto il tuo tempo con me? – lei sbuffò

-          Quello che dico ai miei amici sono affari miei… e Harry sa perfettamente che vengo a tenerti compagnia…

-          Compagnia, puah! Neppure fossi un vecchio novantenne immobilizzato a letto…

Hermione alzò gli occhi al cielo, quel tragitto dalla Torre all’ufficio di Silente si stava rivelando una vera maratona per la sua già provata pazienza.

-          Ma in effetti immagino che ultimamente sia troppo occupato con Piattola Weasley per preoccuparsi dei rischi che corre la sua amichetta

-          Tu lo SAPEVI?! – domandò incredula lei

-          Certo… - rispose sulla difensiva – come non notarlo…

Lei se ne rimase zitta e proseguì a testa bassa

-          Non te n’eri accorta? – chiese con tono diverso, vedendola intristirsi, lei scosse la testa mesta - Beh, sono cose che tra uomini si vedono… - si giustificò

Cos’era?

Stava cercando di consolarla?

Impossibile, Draco Malfoy non l’avrebbe mai fatto…

-          Senti, non prendertela – continuò lui riflettendo che la frase “non prendertela”, forse, non era precisamente una delle più ricorrenti nel suo copione

-          Non preoccuparti, sto bene – disse lei sorridendogli, lui storse la bocca

-          Quanto sei falsa – borbottò – non hai neppure il coraggio di dire che ti dà fastidio…

-          Non parlare te di falsità! – s’infervorò lei – eppoi Harry e Ginny sono i miei migliori amici, non posso essere dispiaciuta per questo!

-          Tsk, conosco la falsità degli uomini meglio di chiunque altro e te sei falsa con te stessa e con me

-          Pensala come vuoi - la buttò lì lei – io ti dico che non è così

Draco scosse la testa rassegnato mentre lei accelerava, ormai dimentica della faccenda dello specchietto.

 

Attraversarono altri due corridoi ed entrarono in sala duelli per tagliare quel piano.

Stavano giusto percorrendo la stanza quando sentirono cigolare la porta dell’anticamera.

Strattonandola per un braccio, Draco la trascinò dietro uno dei pesanti drappi di velluto rifinito di passamaneria che fungevano da tendaggi e lo tirò appena in tempo prima che la porta si spalancasse.

-          Accidenti, ma proprio il giorno di Natale?

Domandò una voce maschile mentre Neville entrava in sala duelli , ma non fu questo l’unico dettaglio che lasciò sbalorditi i due studenti nascosti dietro la tenda, bensì il fatto che portasse in braccio, senza apparente sforzo, una Daphne Greengrass raggomitolata contro il suo torace, singhiozzante e scossa dai tremiti del pianto.

Ma fu solo quando lui la adagiò con delicatezza su un divanetto rococò che i due capirono come mai lei fosse così inconsolabile.

E la videro: un livido bluastro su una guancia, rigato dalle lacrime, un altro su un braccio dove la manica strappata della camicetta lo metteva in evidenza, eppoi le calze marroni sgualcite e la caviglia destra, rossa e gonfia, esposta alla luce.

La bella Daphne Greengrass sembrava una bambola gettata via e Neville il bambino buono che la raccoglieva e portava a casa.

-          Dimmi chi è stato! – urlò Neville che sembrava tornato quell’essere furioso che si rifiutava di accettare l’accordo stipulato dalle loro famiglie, Hermione tese l’orecchio curiosa di sapere chi fosse il villano che si era accanito contro la sua amica

-          No – disse ferma la ragazza alzando su di lui gli occhi colmi di pianto, rossi e gonfi

-          Dimmelo Daphne, o giuro che…!

Giuro che…?

Ma in che mondo erano?

Neville non giurava, mai e poi mai!

-          No! – continuò la bionda

-          Ti prego, dimmelo… - ripeté pietoso Paciock – dimmelo, non puoi aspettarti che io lasci passare una cosa del genere…

-          No perché alla fine avevano ragione…

-          Su cosa? Dimmelo, parlami!

Ma quello era davvero Neville?

Pensò Hermione, sembrava piuttosto la copia insicura di Harry, certo non il mite e pacifico Paciock che tutti conoscevano…

-          Avevano ragione… - singhiozzò Daphne mettendo a dura prova la pazienza di tutti – avevano ragione a dire che sono troppo bella e che faccio del male alla gente, così! – sputò infine soffiandosi il naso in maniera assai poco fine in un pezzo di stoffa dal taglio maschile, evidentemente quello di Neville, riconoscibile dai rombi giallo canarino che vi erano stampati sopra

-          Ma tu vaneggi! – quasi urlò il ragazzo – come puoi dire certe stupidaggini? Chi può dire certe idiozie, ma soprattutto, come fai te a credergli!

-          Non m’interessa, hanno ragione, ci sono un sacco di persone che sono state male quando mi hanno chiesto di uscire con loro e io ho rifiutato

-          Oh Buona Sorte, tu hai bisogno di un manicomio! Non puoi parlare seriamente!

-          Certo che parlo seriamente – borbottò piano lei storcendo le labbra

-          Ma chiunque sia venuto a chiedertelo aveva già messo in contro che l’avresti rifiutato, ovvio che ci rimangano male, ma mica è un male incurabile…!

-          Ma loro ci sono stati male… ed è stata colpa mia! - ripeté imperterrita la bionda – eppoi ci sono tutte quelle ragazze che sono state mollate perché i loro fidanzati si sono innamorati di me e non riuscivano più a stare con loro!

Lo sguardo solitamente un po’ svampito di Paciock che lo faceva assomigliare così tanto a Teddy Bear, si tramutò in un’espressione collerica e furiosa, ma più ancora a stupire fu il discorso che pronunciò

-          Ma insomma, chi ti credi di essere?! – berciò infuriato – non stai mica al centro del mondo, non è che solo perché qualcuno deve rinunciare a te tutto va a rotoli! Non sei te che governi tutto, non metterti sempre al centro dell’attenzione!

Daphne rimase di sasso ad ascoltare quelle parole cattive a lei rivolte con tanto trasporto, la ferivano, oh se la ferivano!

-          Se i ragazzi di quelle quattro sciacquette le hanno mollate dicendo che erano innamorati di te, beh, sappi che è una scusa, una balla grossa come questa scuola, le hanno lasciate solamente perché con loro non volevano avere più niente a che fare… avevano solo bisogno di un diversivo…! E tu scema che vai ancora a crederci…

Draco Malfoy, accanto alla riccia, sembrava inebetito a sentire tutte quelle parole che di sicuro non potevano essere uscite dalla candida bocca di Neville Paciock, lo stesso Neville che era riuscito a travestire Piton da donna, Neville, la cui ricordella continuava a essere rossa come il sangue e ad avere tanto fumo dentro da rischiare di scoppiare come una pentola a pressione.

Doveva esserci stato qualche scambio di personalità, Neville Paciock non avrebbe mai pronunciato certe parole, men che mai di fronte ad una ragazza e ancora meno di fronte a Daphne di cui, l’aveva capito, aveva una totale reverenza, anche se non era disposto, per questo, ad accettarla passivamente come futura moglie.

-          Mezzosangue – sussurrò piano – dammi un pizzicotto, magari ho un’allucinazione

Hermione lo guardò di sbieco, per niente incline ad accontentarlo

-          Adesso che hai messo a posto tutte queste follie – continuò imperterrito il grifondoro – dimmi chi te le ha dette

-          No – rispose lei, ma con meno convinzione dell’inizio

-          Dimmelo, o andrò io a dire alla McGanitt che Lavanda e Calì ti hanno malmenata nei bagni!

Daphne fece tanto d’occhi mentre le lacrime scintillavano a contrasto con il blu profondo, Hermione e Draco, emotivamente coinvolti nella vicenda, si sporsero pericolosamente fuori della tenda per ascoltare, c’era sempre la possibilità di aver capito male…

-          Co…come lo s…sai? – balbettò confusa – chi ti ha detto che sono state loro?

-          Che t’importa? Tanto non vuoi dirmi che lo sono state…

-          Dimmelo!

-          Non darmi ordini! – gracchiò lui perpetrando quella follia di anime – non sono uno dei tuoi lacchè!

-          Non ho mai detto che sei uno dei miei lacchè!

-          Allora vai dalla prof a dirle che ti hanno fatto oppure lo farò io e, credimi, saprò essere sufficientemente convincente!

-          Non oseresti! – lo sfidò lei lanciandogli un’occhiataccia diluita con le lacrime

-          Tu dici? – rispose lui senza abbassare lo sguardo e, per una volta, fu la fiera Greengrass a chinare gli occhi – io non credo proprio – annuì ancora lui

-          Non dovresti trattarmi così… - mormorò lei, provando la tattica degli occhi dolci

-          Dopo quello che tu mi stai facendo passare? – la schernì lui – dopo che mi fai stare in pensiero, dopo che il giorno di Natale non ti vedo a scuola e due ore dopo ti ritrovo moribonda in un bagno a piangere coperta di lividi? Dopo che mi trituri l’anima e la dai in pasto ai pescecani da tanto che sono combattuto? Non sono sicuro che tra noi due sia tu quella che sta soffrendo maggiormente

Tattica fallita.

Lui aveva maledettamente ragione.

E il peggio era che, in genere, Neville aveva sempre la peggio, gli davano tutti addosso e aveva sempre torto.

Perché lei non riusciva mai a farsi valere?

-          Dimmi chi è stato – ripeté ancora come un disco rotto il giovane Paciock

-          Che senso ha? Tanto lo sai già – rispose lei

-          È una questione di principio – continuò lui – se almeno noi due non siamo sinceri…

All’udire quelle parole, la bionda alzò gli occhi, credendo di non aver capito perfettamente.

Aveva davvero detto che dovevano essere reciprocamente sinceri?

No, doveva esserselo immaginato.

-          Non voglio dirlo alla McGranitt – annunciò la Slytherin – si arrabbierebbero e lo farebbero di nuovo

-          E io che diavolo ci sto a fare al mondo? – sbraitò nuovamente infervorato lui – dimmelo, che diamine ci faccio qui? Almeno fin che siamo fidanzati tocca a me proteggerti!

Hermione scosse la testa, perché Neville parlava come il protagonista maschile dei suoi romanzi d’amore?

-          Si vede, - continuò la serpe – mi proteggerai come oggi? – domandò perfida, lui la incenerì con lo sguardo

-          Dimmi un po’ – continuò il ragazzo – chi è stato che oggi non ha voluto che l’accompagnassi in Sala Grande? Chi mi ha detto che non aveva certo bisogno di una guardia del corpo e che tanto io mi vergognavo ad andare in giro con lei? Su, forza, dimmelo un po’…  - quello era un colpo basso e tutti lo sapevano, ma se Daphne giocava sporco, perché non avrebbe dovuto farlo anche lui? Solo perché si chiamava Neville Paciock?

-          D’accordo… - concesse ancora la principessina

-          Quindi andrai a dirlo alla vicepreside – terminò lui per lei

-          No che non lo farò! – urlò lei colpendolo senza violenza con la mano

-          Sì che lo farai! O ti assicuro che pianterò un tale casino che…

-          D’accordo, d’accordo – cedette infine lei – ma non sei per niente giusto con me

-          Solo perché non ti lascio a marcire tra le tue lacrime? Semplicemente perché almeno un po’ nella giustizia ci credo? Perché non voglio che tu continui a credere a queste idiozie che quelle due oche ti hanno detto? Io sarei quello ingiusto?

-          Forse no – concesse infine lei – sono troppo abituata ad essere sempre al centro delle cose – l’altro annuì e Draco fece altrettanto nascosto.

Hermione inclinò la testa e pensò.

Quei due si stavano comportando come una coppia di sposini felicemente innamorati, ma non avevano detto entrambi non provare affetto l’uno per l’altra?

Sembrava di essere dentro la trama di Beutiful!

E il bello era che lei non ci stava capendo assolutamente niente.

 

Trascorse qualche istante mentre i due nascosti si ritiravano in silenzio dietro la loro copertura, cercando di non essere visti.

Daphne stava tormentando il filo della camicia strappata, compromettendo così le già pessime condizioni dell’indumento.

Neville, dal canto suo, non sapeva fare di meglio che camminare davanti alla poltroncina passandosi nervosamente una mano tra i capelli castani.

Hermione decise che, in confronto a quei due, le storie romantiche di Georgette Heyer erano delle stupidaggini e si appuntò mentalmente di mettere giù due righe a proposito della vicenda, tanto per dimostrare che non si era proprio immaginata tutto quando, tra vent’anni, avesse ripensato alla storia.

-          E’ vero quello che hai detto? – sussurrò infine la ragazza arrossendo un poco e senza guardare negli occhi il suo fidanzato

-          Che cosa? – domandò lui

-          Che sei in pena per me e che mi proteggerai… - specificò chinando la testa finchè i boccoli biondi non le coprirono il viso e lo nascosero allo sguardo del Grifondoro

-          Sì – rispose a denti stretti l’altro mentre, riacquistando un briciolo di coscienza di sé, arrossiva e la sua faccia assumeva una colorazione particolarmente intensa

-          Sul serio? Non mi stai mentendo? – domandò ancora la Serpeverde – non lo dici solo perché sto male? – lo sguardo scosso di Neville fu la garanzia sufficiente ad assicurarle che era sincero, ma aspettò comunque che lui parlasse, curiosa di sapere cosa avrebbe risposto ad una simile affermazione

-          Mi sembra ovvio che non sto mentendo – furono le parole del ragazzo – non sono molto bravo a mentire, non lo sono mai stato… puoi chiedere a Herm per questo… - e si inginocchiò accanto al sedile dove lei era allungata

Malfoy guardò la mezzosangue quando lui pronunciò il suo nomignolo, ma lei si limitò ad ignorare l’occhiata, troppo occupata ad analizzare la scena molto romantica che aveva davanti agli occhi: Neville, infatti, aveva preso tra le sue la piccola e tumefatta mano della sua serpeverde e si era portato dolcemente le dita di lei alle labbra, baciandole dolcemente il palmo.

Daphne sorrise di quel gesto così gentile e chinò appena la testa.

E lo baciò.

Neville non si spostò, non corse via, arrossì un po’, ma rimase lì, passando dolcemente le dita tra i capelli ora scompigliati della Greengrass.

I due si allontanarono, mentre lei gli sorrideva appena e passava dolcemente la mano sulla guancia di lui.

Un gesto dolce e tenero che esprimeva una affinità di spiriti che forse non sarebbero stati in grado di descrivere a parole.

-          Sei un bravo ragazzo, Neville Paciock – disse appena mentre lui sentiva tra le sue labbra il gusto del sangue di lei – mi spiace solo che ti abbiano scelto una ragazzaccia come me

-          Non mi piace che qualcuno abbia deciso per me – annuì ancora il grifone – ma sono felice che abbiano scelto una ragazzaccia come te…

E si chinò e la baciò di nuovo.

Inaspettatamente, però, mentre faceva questo, la prese in braccio e la sollevò dai cuscini

-          Dammi retta, andiamo dalla McGranitt – la bionda annuì

-          Ma sappi, subdolo grifondoro, che lo faccio solamente perché sei tu

Neville sorrise e imboccò la porta, diretto all’ufficio della vicepreside.

 

*          *          *

 

-          Non sono sicuro di aver afferrato tutti i passaggi – dichiarò il biondo quando i due ebbero lasciato la sala duelli e si furono chiusi la porta alle spalle – ho come l’impressione che mi manchi qualche tassello…

-          Non sei il solo – disse scettica la ragazza che continuava a guardare di traverso la porta da cui si erano allontanati, come se potesse darle qualche risposta

-          Ma quello era davvero Paciock?

-          Magari hanno usato la pozione polisucco – ipotizzò lei – non l’avevo mai visto così…

-          Daphne invece ha bisogno di un bravo psichiatra che curi la sua pazzia dilagante

-          Su questo sono d’accordo

I due si scambiarono uno sguardo d’intesa e poi, come di comune accordo, si diressero nuovamente all’altra porta, in direzione dell’ufficio di Silente.

 

*          *          *

 

Hermione prese un bel respiro mentre nella sua testolina frullavano tutte le possibili motivazioni per cui il preside li aveva invitati a raggiungerlo alle nove della sera di Natale.

Un istante e i suoi pensieri lasciarono spazio a un’altra congettura, lo sguardo le si fece triste mentre gli occhi si abbassavano.

Bussò e attese.

-          Malfoy, secondo te è giusto vivere attraverso gli occhi di un’altra persona? – chiese tutto d’un botto senza fissarlo in faccia.

Il biondo, in piedi alla sua destra, la guardò stupito, chinando leggermente la testa per scorgere il profilo degli occhi, ombreggiato dai capelli…

-          Io… - ebbe appena il tempo di dire prima che un tonante “Avanti” fosse scandito dall’interno della stanza e i due decidessero di aprire la porta.

Lei lo fece senza neppure aspettare che parlasse, che cosa avrebbe detto?

 

La stanza era immersa in una scura penombra che allungava le ombre sul pavimento e rendeva quell’ambiente quasi spettrale, la luna, dalla grande vetrata dietro le spalle di Silente, splendeva nel cielo, quasi prossima al plenilunio, il 31 dicembre.

Il vecchio mago stava seduto comodamente sulla sua poltrona mentre uno sciame di candele fluttuanti nell’aria rendeva appena distinguibile il percorso dalla porta alla cattedra.

I due ragazzi si fecero largo tra quegli oggetti che, col buio, sembravano quasi più paurosi e reggendo la manica del Serpeverde, Hermione proseguì sul parquet antico.

Quando ebbero oltrepassato la scaletta che separava il piano rialzato, dove c’erano lo studio e alcuni scaffali, dall’anticamera, sia la Gryffindor che il Principe delle Serpi si accorsero che non c’erano solo tre persone in quel luogo silenzioso.

Scorsero infatti, seduta sul bordo della scrivania, un’altra figura, i cui occhi sembravano risplendere sinistramente, colpiti da un raggio di luce rossastra.

Avvicinandosi, i due misero la misero a fuoco.

A guardarla da vicino, non poteva avere più di una quindicina d’anni, una ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri e rossi, l’incarnato pallido, che indossava una uniforme scolastica simile a quella delle rinomate scuole private inglesi con la gonna scozzese rossa e verde, e il bolerino rosso sopra la camicia bianca.

E ghignava, la tipa, di un sorriso che incuteva terrore, come una creatura della notte, vagamente simile a quello sfoggiato da Malfoy.

-          Prego miei cari ragazzi, accomodatevi – disse il preside indicando le due poltroncine e distogliendo la loro attenzione dalla contemplazione dell’ospite

Sedendosi entrambi sul bordo del cuscino a molle, Draco ed Hermione presero posto di fronte alla grande scrivania mentre la sconosciuta aveva piantato su di loro i suoi occhi blu.

-          Vedo che vi siete già accorti della mia cara ospite – aggiunse ancora il mago sorridendo agli allievi e alla ragazza bionda

Gli altri annuirono

-          Bene, allora non credo sia il caso di indugiare a lungo, lei era una grande amica del padre di Seraphin Black e faceva parte del gruppetto di persone che seguiva Zachariah nelle sue missioni più pericolose

-          È un Auror anche lei? – domandò la grifondoro spostando gli occhi dall’uomo alla ragazzina

-          A quelli come me non è concesso diventare Auror – specificò la bionda scostandosi i capelli dal viso e mettendo in mostra una mano con le unghie laccate di rosso carminio, Hermione si chiese come una ragazza così giovane potesse far parte di una squadra speciale di Auror addestrati, per tutta risposta, la sconosciuta ghignò

-          Forse è il caso che gli racconti qualcosa in più su di me… - precisò ancora la bionda – non credo che accetterebbero di buon grado un’insegnante che dimostra perfino meno anni di loro…

Silente rise sonoramente

-          Già, forse hai ragione… - e spostò il suo sguardo ai due seduti sulle poltrone – lei è la vostra nuova insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure – aggiunse – il suo nome è Evangeline A.K. McDowell

-          Come è possibile che una persona più giovane di noi possa farci da docente? – chiese circospetto Draco alzando un sopracciglio scettico

-          Il mio nome non ti dice niente, Malfoy? – domandò Evangeline scendendo dal suo improprio sedile e avvicinandosi alla serpe – oh, capisco – aggiunse poi pericolosamente – pochi conoscono il mio vero nome, forse tu mi conosci come l’”Evangelista Oscura”! – Malfoy si strinse nella sedia fino allo schienale mentre lei avanzava di qualche altro passo

-          Come posso insegnarti, dici? Beh, innanzi tutto perché conosco la Magia Oscura meglio di chiunque altro sulla faccia del pianeta, perché non ho quindici anni come erroneamente credi, ma ben millecinquecento e perché, soprattutto, io sono un VAMPIRO!

E avvicinandosi ancora di più, sempre ghignando, mise in mostra sul suo sorriso, i due canini acuminati che sporgevano rispetto agli altri denti, provocando un brivido di terrore nelle vene del povero Slytherin.

-          Non arrabbiarti, Eva, Draco è una persona molto meticolosa, ci tiene ai dettagli, era implicita una domanda del genere...

Evangeline disse qualcosa tipo “sgrunt” e tornò a sedersi sull’angolo dello scrittoio mentre la grifondoro la fissava esterrefatta.

L’Evangelista Oscura lì da loro?

No, non poteva credere che Silente avesse chiamato proprio una come lei per insegnare loro qualcosa…

-          Perché non gli racconti qualcosa di te – propose ancora il preside

-          Tipo? – grugnì la nuova insegnante

-          Beh, che non ti presenterai a lezione così…

-          È vero – ammise poi all’indirizzo dei due – questo è solo uno dei miei due aspetti. – Draco, ma soprattutto Hermione la fissarono curiosi – probabilmente tutte le frottole che avete sentito sull’Evangelista Oscura la descrivevano come una donna bellissima, una ammaliatrice, una vera “strega”… bene, sappiate che quella è la parte più reale della favola – e sembrava parlare delle favole con un tono quasi di scherno, come se non ci credesse – probabilmente voi mi conoscete con questo aspetto…

E così dicendo si alzò in piedi, enunciò sottovoce una formula magica e in pochi attimi, il corpo prima giovane della loro insegnante si trasformò in quello maturo di una donna, alta e con tutte le curve al posto giusto… forse troppo… i capelli lunghi sempre biondi, gli occhi sempre iniettati di sangue (adesso si capiva il motivo di quell’aura rossastra) e il ghignò con i canini acuminati che continuava a mettere in soggezione.

-          Questo è il mio aspetto – aggiunse a beneficio dei due, ritornando poi normale

-          Evangeline non è sempre stata come adesso e, soprattutto, non è sempre stata buona – intervenne Silente

-          Puah! La vita tranquilla da brava persona non fa per me…

-          Ai tempi che Eva era ancora l’Evangelista Oscura, raramente mostrava il suo vero aspetto – commentò il preside – Zach, il padre di Fin, combatté con lei e i due si affrontarono violentemente finché, questo lei non me l’ha voluto dire, il duello finì e Zach la prese con sé nella sua caccia ai seguaci di Voldemort

-          Dopo dieci anni di ricerche la squadra si smembrò – aggiunse acida lei e arrossendo un poco – Zach aveva moglie e figli e le condizioni di salute della consorte, dopo il parto, stavano peggiorando visibilmente, io e gli altri andammo per la nostra strada…

-          Eravate più di due? – intervenne Herm curiosa

-          Credo che conosciate Remus Lupin – sottolineò la bionda – gli altri sono morti e qualcuno non l’avete mai conosciuto. Avremmo voluto Sirius con noi, ma quel maledetto figlio di una cagna di Minus era una vera spina in un piede… - brontolò ancora la vampira mentre gli studenti si stupivano delle sue parole

-          Evangeline non farà lezione con l’aspetto attuale, ma con quello dovuto alla trasformazione… così non ci saranno problemi con i suoi studenti – propose Silente

-          Come mai allora non mantieni sempre l’altro aspetto? – chiese la mora

-          Trasformarsi richiede molta energia, mentre se devo sferrare un attacco la mia potenza è molto più concentrata se rimango al mio “stadio primo”

-          Quello che avevi quando sei stata trasformata… - terminò per lei la Caposcuola

-          Hermione è una delle nostre migliori studentesse – ribadì il preside

-          Ad ogni modo non credo che necessiterò di grande potenza facendo qualche lezioncina a una classe di scalmanati

-          Sono sicuro che sarai un’ottima insegnante – si complimentò l’altro

-          Bada vecchio – lo rintuzzò la ragazza – lo faccio solo perché questo bambino è il figlio di Zachariah, non per altro!

La Gryffindor e lo Slytherin si guardarono non capendo

-          Da oggi in poi, si occuperà lei del piccolo Seraphin, voi dovete pensare a studiare – blaterò ancora il mago – Fin un po’ la conosce, si ambienterà presto e voi potrete andare a fargli visita

Draco ed Hermione annuirono, lei un po’ triste di doversi separare da quello che aveva ormai conquistato il posto di “fratellino”.

-          Per qualsiasi cosa – aggiunse ancora la vampira – sono alla Torre Sud

I due studenti si guardarono ancora: se la Torre Nord era occupata e non era la loro nuova insegnante, giunta appena quella sera, chi ci stava allora?

Salutando con un vago cenno della mano i presenti, l’Evangelista Oscura lasciò l’ufficio.

 

-          Vi prego di perdonare i suoi modi un po’ bruschi – aggiunse Silente dopo che la porta si fu richiusa – ma il fatto è che i vampiri sono esseri poco socievoli ed era molto affezionata a Zachariah Black, erano una grande squadra…

I due annuirono.

-          Bene, credo che sia il caso che torniate ai vostri dormitori, sono quasi le dieci e Natale è una giornata splendida, ma molto faticosa, soprattutto per il vostro stomaco… - sorrise – fate una buona dormita, presto scopriremo che insegnante è Eva, ma sono sicuro che darà il meglio di sé anche in questo.

 

Draco ed Hermione si alzarono in piedi, più che mai desiderosi di allontanarsi e rimuginare sull’intera faccenda per i fatti loro.

Alla fine Silente non li aveva chiamati per riprenderli sulla questione dei libri, anche se la riccia non avrebbe saputo dire se lo sapesse oppure no, però aveva presentato loro la nuova insegnante e questa era stata una buona dimostrazione di fiducia.

Ora più che mai, Hermione Granger aveva voglia di andare in biblioteca e leggere tutto quello che c’era da sapere sull’Evangelista Oscura, ne aveva appena sentito qualche accenno durante le lezioni di Storia della Magia, Ruf non è che si perdesse nei dettagli, sapeva che si trattava di un personaggio molto antico, un vampiro, o meglio, una vampira, in grado controllare le persone come voleva, per questo era anche soprannominata la Marionettista, ammaliava e seduceva con il suo aspetto incantevole e poi succhiava loro il sangue per mantenersi in vita.

Giusto, chissà come faceva la bionda a sopravvivere senza quel miracoloso liquido rosso che tanto era caro a lei e alle sue vittime…

Comunque non era un personaggio di cui si sapesse molto, era misteriosamente scomparso diverso tempo prima, ma mai e poi mai avrebbe detto che una che aveva ucciso così tanta gente potesse poi diventare una dei “buoni” e aiutare addirittura un Auror  come Zach che, da quel che sentiva, era l’apoteosi stessa della giustizia.

Doveva esserci qualcosa che le sfuggiva, per questo voleva andare a controllare, lei voleva capire.

 

*          *          *

 

I corridoi sembravano estremamente silenziosi, adesso: niente scalpiccio, niente grida e urli, niente battute, niente risate.

La notte e il silenzio, un binomio quasi inscindibile.

E la Torre di Astronomia sembrava ora più sinistra di prima mentre si inerpicavano su per la scala a chiocciola che conduceva nel sottotetto.

La porta cigolò appena quando Draco girò la chiave nella toppa e la aprì, le lampade ad olio si accesero automaticamente mentre lui metteva piede nella stanza

-          Granger, puoi venire? – chiese fermandosi a metà del vano, la ragazza lo guardò sospettosa – c’è una cosa che vorrei tu vedessi, tanto lo so che prima o poi la scoprirai… ma promettimi che non ti caccerai nei guai come tuo solito

-          Io di solito non mi caccio nei guai – bofonchiò lei offesa avanzando, ma voltandogli le spalle

-          Come vuoi, ma credo sia giusto che tu la veda

Hermione girò appena la testa e aprì un occhio mentre lo spiava allontanarsi verso un pannello del muro

-          Vieni – disse appena scostando il drappo di tessuto che nascondeva un passaggio segreto

-          È una porta – constatò la ragazza toccando la serratura arrugginita – deve essere molto tempo che non entra nessuno quassù

-          Vuoi andare? – domandò lui

-          Trovo assai inquietante svelare certi misteri proprio la sera di Natale – aggiunse rabbrividendo, ma il desiderio di conoscenza era certo superiore alla momentanea paura che provava

-          Non credo che basterà l’Alohomora – decise lui studiando il complicato ingranaggio

-          Spostati – e si mise tra il biondo e il chiavistello, lui si mosse e lei pronunciò una formula magica, probabilmente quella “semplice formula solo un po’ più complessa dell’alohomora” che aveva utilizzato per forzare la serratura dell’aula ai tempi che la frequentava.

Il catenaccio scattò mentre l’uscio si apriva segnando sul pavimento un solco di polvere depositata da anni.

I due ragazzi si guardarono spaesati intorno

-          Lumos – sussurrò lui accendendo un fuoco fatuo e la Granger fece altrettanto mentre superavano stupiti l’impalcatura della porta

-          Aspetta, se si chiudesse la porta rimarremmo qui – spiegò lei e approntò un sistema babbano sul pavimento per far si che la serratura non scattasse quando la porta si fosse richiusa

-          Incendia! – disse poi alle fiaccole della scala che saliva ancora, ma non erano arrivati all’ultimo piano con le aule? Dove stava conducendo quella rampa?

Lo scoprirono poco dopo, quando gli scalini terminarono in un ampio vano completamente vuoto tranne che per un gigantesco specchio posto al centro che rifletteva la luce della luna.

L’esperienza a Hogwarts insegna che niente è quel che sembra e, sicuramente, quello specchio non era solo quello.

Muovendosi cauti tra le colonne di legno che formavano direttamente il supporto del tetto, i due si avvicinarono all’oggetto, lasciando piccole impronte scure sullo strato integro di polvere che ricopriva l’intera sezione circolare della Torre.

Draco si posizionò di fronte e lo studiò non riuscendo ad identificarvi qualcosa di conosciuto, sembrava un comune specchio barocco, pieno di figure di angeli e demoni abbracciati che ne costituivano la spessa cornice di legno chiaro e scuro.

-          Guarda – indicò la Granger in alto, sopra il vetro e intarsiato tra le volute del legno, gli occhi argentei di Malfoy si alzarono fino ad una scritta appena accennata sotto i segni del tempo che ricoprivano quel cimelio antico e dimenticato

-          Significa “Le due Verità” – spiegò Draco mentre lei si picchiava col latino

-          E che cosa vuol dire?

-          Boh… che io sappia, nessun autore classico ha mai scritto niente del genere…

Hermione lo guardò

-          Forse non è il caso che ci sbirciamo dentro – propose per niente sollevata dalla scrittura che le sembrava un po’ minacciosa

Draco annuì e, in silenzio, entrambi tornarono di sotto.

 

*          *          *

 

-          Passi la notte con me? – chiese Malfoy mentre la ragazza terminava di rassettare l’ambiente, lei finse di guardarsi attorno

-          No, fa troppo freddo – rispose senza preoccuparsi eccessivamente di quella battuta che, ormai, era all’ordine del giorno

-          Ma io conosco tanti rimedi contro il freddo – sibilò sottilmente lui. Nonostante ormai ci avesse fatto il callo, non riuscì a impedirsi di arrossire.

-          Non mi sembra proprio il caso – mormorò seccata – magari un’altra volta

Draco Malfoy alzò entrambe le sopracciglia, che aveva mai sentito? “Magari un’altra volta?”, per tutti i fulmini, al Grifondoro dovevano avere seri problemi di personalità! Prima Paciock trasformato nel cavaliere buono, Weasley che se la faceva con una puttana e la Granger che dice “magari un’altra volta” ad una indecentissima e limpidissima proposta oscena?

Roba dell’altro mondo…

-          Mezzosangue, forse è il caso che tu stia più attenta a quel che dici – le spiegò – le tue parole potrebbero essere facilmente fraintese – aggiunse decidendo che quella frase era solo una continuazione del pungente sarcasmo di cui lei si circondava. E ovviamente era assolutamente da escludere che si permettesse di utilizzarla con altri. Hermione alzò su di lui gli occhi dorati e lo guardò con aria innocente

-          Perché, cosa ho detto? - bene, confessargli che, magari, lei un pensierino ce l’aveva anche fatto era totalmente da escludere

-          Lascia perdere e vattene a dormire – brontolò lui

-          Ma mi dispiace lasciarti qui da solo al freddo… - si preoccupò adesso la ragazza analizzando che era notte, era inverno, faceva un freddo polare e Malfoy sarebbe dovuto rimanere da solo per la prima volta, senza la piccola e consolante compagnia del pestifero Seraphin

-          Beh, puoi sempre restare… - brecciò lui

-          Piuttosto moriamo tutti e due per ipotermia! – aggiunse lei con enfasi

-          Su, vattene, io starò bene, cos’è un giorno in più rispetto ad un’esistenza di solitudine?

-          Se dici così non è che mi consoli – si premurò di fargli notare lei, ma lo sguardo serio di lui le disse che, forse, era il caso di levare le tende.

Si avviò spiccia alla porta raccattando lo scialle di panno, ma lasciandogli comunque la coperta col koala che il biondo aveva detto di detestare tanto.

-          Granger – disse poi lui all’improvviso mentre lei era ormai già quasi sulla porta; lui si alzò e la raggiunse, sovrastandola dalla sua altezza che superava quella della ragazza di almeno dieci centimetri buoni, la fissò negli occhi, profondamente, e la Caposcuola decise che, se fosse penetrato ancora di più, quello sguardo, probabilmente le avrebbe letto addirittura l’anima – io credo che ognuno debba vivere la propria vita…

E la spinse fuori, chiudendole poi la porta in faccia.

Era stato maleducato e rude, questo sì, ma alla fine, aveva risposto alla sua domanda.

Ed una domanda che non necessitava di spiegazione, ma che ti veniva comunque data era qualcosa di molto profondo.

Voltò le spalle e si allontanò mentre il Principe delle Serpi, dall’altra parte, contava il ticchettio dei passi sui gradini di pietra, appoggiato con le spalle alla porta mentre si passava nervoso una mano tra i capelli chiari.

 

*          *          *

 

Feel my love, feel my soul
it's so magical
take my hand, make me whole
it's so magical

Can't get you of my mind
what we had is hard to find
I feel this pain inside
but i know

your love, your love
you can set me free
make me see
it's so magical
you and me
we are one, the moon and sun
it's so magical
you'll see
ladida ladidi

 it's so magical you'll see
ladida ladidi

 it's so magical you'll see

live is good, live is fun
it's so magical
love is here, we are one
it's so magical

Can't get you of my mind
what we had is hard to find
I feel this pain inside
but i know

your love, your love
you can set me free
make me see
it's so magical
you and me
we are one, the moon and sun
it's so magical
you'll see
ladida ladidi

 it's so magical you'll see
ladida ladidi

 it's so magical you'll see

so take my heart
cause baby you're the one

feels like magic
what is the feeling
lay me back, inside your heart
your love can set me free

your love, your love
you can set me free
make me see
it's so magical
you and me
we are one, the moon and sun
it's so magical
you'll see
ladida ladidi

 it's so magical you'll see
ladida ladidi

 it's so magical you'll see
ladida ladidi
ladida ladidi

 it's so magical

ATC, “So Magical”

Spazio autrice: evviva, finalmente ho introdotto il mio personaggio preferito: Evangeline!!!!

Amo moltissimo Eva, come ho già detto nell’introduzione, e sono felice di averlo introdotto nella mia fic, anche se non garantisco che piacerà a tutti.

La sua storia assomiglia un pochino alla Eva di Akamatsu (e per chi lo conosce, sa cosa intendo ^^), ma avrà comunque sviluppi diversi.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, compresa la conoscenza del nuovo insegnante di Difesa e della scenetta tra Neville e Daphne e mi auguro anche che mi lascerete un commentino per dirmi cosa ne pensate…

Bene, ci rivediamo al prox post!

Ciao a tutti!

Nyssa

 

luana1985: ehehe, ecco svelato il mistero di Silente… spero che sia stato soddisfacente, anche se il preside in questo cappy mi sembrava un po’ tanto bonaccione perfino con una vampira come Eva… spero che non sia finito troppo OC…

Mi auguro che ti sia piaciuto il capitolo, adesso che si stanno ammucchiando un po’ di misteri, e spero che mi dirai che ne pensi! Ciao e un bacio! Nyssa

 

Shavanna: festival della scienza qui a Genova, a massacrarmi a scuola e, cmq, ti do ragione, sono degli antipatici… ma vabbè, ho comunque trovato il tempo di scrivere e aggiornare…

Per quanto riguarda Draco e Herm, spero di non aver esagerato con la “sintonia” nel far loro fare addirittura lo stesso regalo… ero un po’ indecisa, ma poi la mia vena romantica mi ha fatto scrivere a ruota libera e col cappy già pronto non potevo certo cancellarlo di sana pianta…

Mi auguro che ti piaccia anche questo diciottesimo cappy di misteri che si accalcano, presto manderò tutti in confusione XD. A presto e dimmi che ne pensi! Un abbraccio, Nyssa

 

rossy..!: già, chissà, magari in un cappy dirò anche perché si detestavano tanto… però mi piace la coppia Bill/Fleur, quindi non potevo lasciarla vedova così presto… per D/H, sono felice che siano sembrati dolci, anche se forse la cosa è un poco forzata… ma come ho detto, mi lascio un po’ prendere la mano.

Per questo cappy è arrivata una nuova scena dolciotta da parte dell’altra coppia ufficiale della fic: Neville/Daphne, spero che ti piaccia assieme a tutto il contorno! Ciao e a presto! Nyssa

 

Lisanna Baston: ahaha, beh, Herm è ispirata a me, quindi probabilmente ha qualcosa di ciascuno… chissà… per il regalo uguale, mi fa piacere che sia stato apprezzato, anche se forse è stato un po’ forzato, il messaggio, invece, è stato svelato in questo 18° capitolo che spero ti sia piaciuto… aspetto di sapere che ne pensi, ciao e un bacio! Nyssa

 

Alexiel Mihawk: non bisogna dire di essere tonti solo perché si salta un cappy (lo dico soprattutto sennò io avrei il primato :P), però sono molto contenta che ti siano piaciuti i personaggi appena entrati e anche il fatto del regalo e del matrimonio.

Per il piccolo capolavoro… mi commuovo se dici così, mi riempite di gioia e mi viziate troppo…  grazie, grazie mille!

Un bacio, Nyssa

 

Mici: ho cercato di aggiornare il prima possibile ed ecco qui la soluzione del mistero, spero che ti piaccia! Per Draco ed Herm, devo decidere quando, come, se e un sacco di dettagli, ancora non so, ma gli sviluppi ci sono per ogni capitolo, quindi è un rapporto che si costruisce piano piano… spero che ti piaccia il novo capitolo! A presto! Nyssa

 

potterina_88_: sì, credo anche io che abbiano entrambi letto cosa c’era dietro, ma orgogliosi come sono… per l’idea del regalo, beh, non è poi così originale, ma mi sembrava che ci stesse quindi sono contenta che ti sia piaciuta!

Eh, dire che quando ho iniziato la fic Harry sarebbe dovuto andare con Daphne, ma poi il mio amore per le Daphne/Neville ha avuto il sopravvento e amo molto anche Harry/Ginny, quindi, perché non prendere due piccioni con una fava? Ed ecco fatto, sono andata a complicarmi un po’ la vita ^^

Per quanto riguarda zach, capita a tutti di interpretare male, dopotutto, io non l’avevo detto, quindi è bello vedere le persone che immaginano questo o quello. In questo cappy si dice qualcosa sul nuovo prof, anzi, la nuova prof che spero ti piaccia! Un bacio e a presto! Nyssa

 

chibi_elyon: già, Padre Royal assomiglia fin troppo ad un playboy per fare il sacerdote, ma Hogwarts è Hogwarts e c’è sempre qualcosa di strano, quindi anche il prete ^^

Lo spazio che nel precedente cappy è stato di Draco ed Herm, qui è un po’ distribuito tra nuovi misteri e un momento Neville/Daphne che erano da un po’ assenti, spero che ti sia piaciuto ugualmente… a preso, Kiss! Nyssa

 

AuraD: probabilmente anche io avrei avuto la tentazione di cacciarli, ma se mi conosco con la mia migliore amica, alla fine non l’avrei fatto… anche se Herm c’è rimasta un po’ male.

Ovviamente sono molto contenta che l’idea dello stesso regalo ti sia piaciuta, come ho già detto da qualche parte, non è delle più originali ed è pure un po’ forzata, ma la mia anima romantica e il fatto che mi sono lasciata prendere la mano ha fatto il resto e sono oltremodo felice che sia stata ugualmente apprezzata ^^

Spero che ti piaccia anche questo nuovo diciottesimo capitolo, a presto e un abbraccio! Nyssa

 

   
 
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