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Autore: Evilcassy    21/04/2013    6 recensioni
[Così a volte, ma solo a volte, il corvo riportava indietro l'anima perché rimettesse le cose a posto.]
E se avessi agito diversamente? Sarebbe cambiato qualcosa?
Sono arrivata alla conclusione che non sarebbe cambiato niente. Quell’uomo – Loki – sarebbe comunque scomparso nel nulla: non era come il tizio nella stanza a fianco, privato dei suoi poteri, sprofondato sino alle ginocchia nel fango e e nell'umiliazione della sua impotenza.
Forse non saremmo morti, non saremmo stati sepolti nella stessa tomba e non ci saremmo svegliati fianco a fianco.
Ma sono certa che ci saremmo ritrovati un giorno o l'altro, in una dimensione o nell'altra, a scambiarci un ultimo bacio.

GreyRaven e Loki, richiamati dalle rispettive nature, decidono di lasciare gli Inferi e di riprendere i rispettivi cammini.
Ma incappare l'uno nelle trame dell'altro è questione di poco, anzi, pochissimo.
[Sequel di THE SEVENTH]
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Seven Heroes Army [The Seventh Saga]'
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The Seventh:Winter

 

·       PART 5: Keepin’

 

·       Chapt. 10: Forgotten Light at the End of the World.

Guilt is like a bag of fuckin' bricks. All you gotta do is set it down.

 

Più li fissava e più ne provava ribrezzo.

Così Loki aveva deciso di smettere di tenere gli occhi su quelle bestie e di farli scendere a terra, tra il biancore inerme della neve.

Anche così, comunque, i suoi occhi erano feriti dal più doloroso dei colori che possedevano gli Jotun: il blu striato delle sue stesse mani.

Vederlo la prima volta gli aveva spalancato le porte sul baratro della Follia. Ed invece di allontanarsi da quel bordo friabile si era messo a danzare sul limite, beandosi della vertigine del precipizio in cui pensava di aver intravisto sul fondo la gloria ambiziosa dei suoi sogni più reconditi, finché il terreno non era franato sotto ai suoi piedi ed il Nulla l'aveva inghiottito. Nel fondo dell'Abisso non vi era né Gloria né successo, ma le catene di una speranza illusoria e fatale.

Illusioni e Speranze si erano susseguite velocemente, e quando anche l’ultima di queste era caduta, tra le pieghe insanguinate di un broccato dorato, Loki si era accorto di non avere più nulla.

Non una casa - l'aveva incendiata lui stesso con i suoi inganni e distrutto le fondamenta con i suoi complotti.

Non una famiglia - colei che mai gli aveva voltato le spalle aveva preso il suo posto nel freddo marmo della tomba.

Non una compagna - troppo il rischio di vederla tornare nel Regno dei Morti o di subire un tradimento da parte sua, che manteneva il cuore nelle schiere nemiche.

Non un proposito - che la Vendetta era una necessità, come respirare o nutrirsi.

Non una dignità - Era un mostro, il prodotto del fato bastardo e di un incrocio infame.

Così aveva lasciato che la sua pelle diventasse come quella delle bestie, e che il verde dei suoi occhi fosse sostituito dal colore del sangue: Di necessità virtù, si era detto in un attimo di cinica ironia. Poi aveva stretto i pugni e si era operato in una delle sue illusioni: quella di sembrare più grande.

Come uno Jotun purosangue.

Per mischiarsi a loro. E tradirli.

Di nuovo.

 

Le labbra si erano stese in un sorriso gelido, quando il fato aveva fatto precipitare il veivolo dei Vendicatori a pochi passi dal portale che vomitava le bestie.

Avevano attaccato quasi subito, e nel caos generale della battaglia Loki era scivolato tra i ghiacci e l'aveva trovato: Angrboda,  l'erede legittimo di Laufey, reggeva tra le mani una lunga e frastagliata cuspide di ghiaccio.

Peccato, Loki aveva sperato di coglierlo con lo Scrigno in mano, come il suo predecessore. Evidentemente Malekith nutriva la sua stessa considerazione riguardo gli Jotun.

Pedine del gioco.

Come lui.

Loki digrigna i denti e stringe i pugni.

Nella tormenta, Angrboda alza il pugno e latra un ordine ai suoi che si lanciano in gran numero contro i Vendicatori. Sul dorso della mano della bestia brilla Gemma azzurra: Mente.

Non riesce a trattenersi dallo scoppiare a ridere: Il potere di governare, alterare e manipolare la Mente, a quei mostri ignoranti? Ironia della sorte o spiccato senso dell'umorismo del Maledetto?

Poco importa, il mostro ha una Gemma e lui deve avere anche questa.

Angrboda  possiede l'altezza, la forza bruta e il pugno distruttivo degli Jotun.

Loki è armato della ferocia della sua disperazione. Basterà.

 

"Signore, rilevo delle Gemme nelle vicinanze."

L'ologramma segue la voce di J.A.R.V.I.S. e disegna davanti agli occhi di Tony la mappa del luogo e due punti, uno azzurro ed uno viola.

I raggi laser tagliano a metà lo Jotun che aveva atterrato Cap e la freccia incendiaria di OcchioDiFalco trasforma in una torcia urlante quello che si stava lanciando contro IronMan da un picco di roccia ghiacciata. L'Hulk si è improvvisato percussionista afferrando due Jotun per i piedi e sbattendoli ritmicamente a terra creando tanti piccoli crateri sulla superficie ghiacciata. "Hey, Nick Menza, bell'assolo!" si congratula IronMan e l'Hulk grugnisce una risata, riprendendo la sua rullata che coinvolge altri quattro Jotun. "Ragazzi, abbiamo localizzato non una ma ben due Gemme. Nord Ovest, novecentosettasei metri da qui in linea d’aria."

Dopo aver esaurito anche l'ultimo colpo del Fucile del Distruttore contro lo stomaco di un gigante, Natasha attiva il rilevatore sull'avambraccio: "Sono molto vicine: Stark, coprimi le spalle ed aprimi un varco tra 'sti Puffi sotto anfetamine: Vado a recuperarla."

"Go, Joe Flacco!" la incoraggia IronMan aprendo il palmo in direzione di un gigante per farlo saltare per aria e Cap si affianca alla Vedova correndo, a tenerla libera di scattare in avanti.

 

"FREEEEEEENAAAAAAAAA!!!!!!!!"

Troppo tardi: Thor, nella sua solita fulgida, possente e gloriosa grazia, si schianta esattamente sulla testa dell'Hulk.

Io, aggrappata alle sue spalle come un koala terrorizzato, non lo mollo in tempo per evitare di essere coinvolta nella rovinosa caduta. Bianco, neve, ghiaccio, verde, rosso si alternano in un vortice vertiginoso.

Quando smetto di rotolare su me stessa come una trottola imbizzarrita sono schiacciata da qualcosa di gigantesco, pesante, abbastanza puzzolente e decisamente verde.

Come Stark, credevo che avrei passato un Natale diverso.

Non con il culo dell'Hulk sulla mia spina dorsale.

Poi il peso si sposta e riesco ad alzare la faccia dalla neve per lasciarmi andare ad un lungo gemito: Alla mia sinistra l'Hulk alza le spalle come se la stessi facendo lunga.

"Lady GreyRaven, permettimi di aiutarti."

"Hai già fatto abbastanza, credimi."

La mano di Thor resta testa davanti a me: "Insisto."

Chi sono io per negare l'aiuto di un dio?

Quando Clint urla "ICEBERG, A DESTRA!" Thor si volta a sinistra, venendo colpito alle spalle e affondato nella neve da un gigantesco pezzo di ghiaccio.

...Un dio Pirla.

Ci pensa l'Hulk a vendicare la sua dignità, mentre io cerco di rimettermi in posizione eretta, cosa resa ancora più difficile dal vento contrario.

Un paio di braccia arrivano a sorreggermi e la voce gentile di Steve mi domanda se sia tutto a posto; annuisco vigorosamente abbozzando un mezzo sorriso e poi mi guardo attorno: "Ragazzi, li avete stesi tutti... c'è stata una battaglia o un gara di bevute?"

"Beh, sicuramente sarebbe stata più semplice." Sbuffa, tergendosi un rivolo di sangue dalla tempia con il dorso della mano. "Voi...?"

"Sì, abbiamo discusso anche noi."

"Gemma?"

"Presa." Un altro latrato dal portale: "Quanto odio gli imbucati..."

 

Il cranio di Angrboda è una massa informe di schegge d'osso e sangue nero vischioso come pece;

le mani di Loki ne sono piene: si guarda le dita collose e poi di nuovo il cadavere riverso a terra e lo calcia ad un fianco con un moto di disgusto.

Fratello. Il suo vero fratello. Ucciso dalle sue stesse mani come il suo vero padre.

"Cosa si prova ad essere ammazzato dal bastardo?" Domanda al corpo, il volto deformato in un ghigno di gioia feroce. "Dal debole, dal ripudiato, dall’abbandonato? Umiliante, non è vero?" Aveva lasciato che la pelle rivelasse la sua identità appena prima del colpo letale, che Angrboda comprendesse chi fosse il suo carnefice e aveva goduto del suo stupore fatale prima di fracassargli la testa.

Basta, non c'è più tempo: Loki si china sul corpo del gigante, afferra la mano in cui è incastonata la gemma e la torce su se stessa sino a staccarla ad ulteriore scempio.

Poi artiglia la Gemma e la toglie dalla carne. La fa rotolare nella neve a ripulirla dal sangue nero dello Jotun e la stringe nel pugno, prima di infilare la mano nella casacca e lasciarla scivolare nella tasca interna, quella più nascosta in cui custodisce gli oggetti più preziosi.

"Ti prego, no. Mi serve ancora." Nonostante il fiato corto, dalla voce alle sue spalle trapela un’inflessione ironica. A Loki non serve neppure voltarsi; si lascia scappare solo una piccola e bassa risata, che il modo in cui il destino ha deciso di svelare il suo senso dell'umorismo quel giorno è davvero intrigante: "Agente Romanoff, un vero piacere incontrati di nuovo."

"Mi piacerebbe poter dire lo stesso." Natasha non accenna ad abbassare le armi. Senza smettere di ridere sommessamente ed alzando le mani in un sarcastico gesto di resa Loki si volta, ad incorciare gli occhi chiari della donna che lo studiano con attenzione: "Sei ferito?"

"Sei dolce a preoccuparti delle mie condizioni."

"Credimi, preferirei vederti conciato come quel tizio lì a terra."

"Spiacente di deluderti."

"Ma Addison e Thor vorrebbero avere qualche tua notizia."

"Porgigli i miei omaggi."

"Solo dopo che mi avrai dato la Gemma."

Scoppia a ridere di nuovo. "Spiacente, io l'ho trovata ed io la tengo."

"Allora vorrà dire che ti porterò con me."

"Devi prima sconfiggermi."

Natasha alza un sopracciglio: "Non credo che...."

Si ritrova a terra, a scivolare sul ghiaccio sino a sbattere contro un cumulo di neve. Colpo di reni per alzarsi, in tempo per ricevere un pugno alla bocca dello stomaco che le mozza il respiro. Para un gancio al viso ma non riesce a schivare la gomitata sulla tempia sinistra: Loki è troppo veloce, persino per lei. Rotola a terra lasciando una debole traccia scarlatta e prova a rimettersi in piedi soffocando un gemito. Un colpo alla nuca: Loki la guarda arrancare e perdere i sensi. La blocca a terra con un breve cenno delle dita braccia e gambe della Vedova Nera sono imprigionate dai ghiacci.

Basterebbe una piccola pressione per spezzare l’osso del collo: I suoi occhi azzurri non si riaprirebbero mai più, il rosso lascerebbe le guance e fluirebbe nella neve dal taglio sulla tempia, e lei resterebbe fredda ed immobile nel ghiaccio.

Cosa si prova, a sfidare un Dio e restare sopraffatta dalla sua grandezza?

Addison ti odierà per questo.

Non saprà mai chi è stato a toglierle la vita.

Lo scoprirà, in un modo o nell'altro.

E quindi, che importa? Non c'è spazio per lei nella sua vita, darle un dispiacere o meno non può cambiare le cose. L'idea di uccidere la Vedova Nera, invece, è piacevole vertigine.

Ti odierà.

Non importa.

Sarai solo.

Lo è già..

Pensa al dolore per la morte di tua madre. È questo che desideri farle provare?

Non importa.

Sì, invece.

Le dita non rispondono alla sua volontà e si aprono appena.

“Buona idea, Comet.”

L’uomo di metallo, sospeso a mezz’aria alle sue spalle, schiva di un soffio la sfera di energia azzurra e risponde con quattro colpi che formano altrettanti buchi nel ghiaccio. “Mettiamo le cose in chiaro: mi devi una defenestrazione e questa è una splendida occasione per riscuotere il mio debito.”

 

Il mostro ringhia e soffia, scuotendo il collo per liberarsi dalla freccia di OcchioDiFalco. Alza le squame come se fossero aculei velenosi e batte le sei zampe a terra dimenando la lunga coda, prima di lanciarsi in avanti. Richiamando il Mjolnir dallo sterno di un gigante, Thor urla a Cap di togliersi dalla traiettoria dell’animale.

Steve riesce ad atterrare uno dei due giganti contro cui sta combattendo e a far arretrare l’altro lanciandogli il taglio dello scudo in pieno viso. Lo recupera e lo alza, pronto a fronteggiare il mostro squamato che sta per caricarlo.

Ma a pochi metri la bestia alza le zampe anteriori, colpisce il ghiaccio sotto di sé sino a bucarlo e sparisce sott’acqua.”

“Dove diavolo…

“Il bastardo vuole prenderci da sotto il culo!” Una granata in bocca ad un orso alieno e Barton ha  un po’ di campo libero per recuperare qualche freccia. Bestemmia quando vede quanto poche e poco utili siano.

Addison si sfila la pistola di riserva dalla fondina sulla coscia e gliela lancia. Poi tiene a distanza con due fiammate un gigante e si infila nel Quinjet a cercare munizioni.

 “Il bestione sembra si sta allontanando!” Barton segue la direzione indicata da Cap, dove il ghiaccio si increspa perdendosi nella tormenta, a Nord-Ovest.

 

“Ti pieghi ma non ti spezzi, se tu non facessi tanto l’antipatico potrei addirittura ammirarti.”

IronMan è quasi impressionato dalla furia di Loki: spezza a fatica con i laser i pinnacoli di ghiaccio che ha creato con un solo gesto della mano e ricambia il favore di un colpo energetico al torace con un raggio dalla mano destra. Si ferma dallo scaricargli addosso una pioggia di missili solo per non rischiare di colpire Natasha.

Natasha che, lui può ben vederlo, sta riprendendo  i sensi. E punta gli occhi sulla schiena di Loki.

Sotto alla maschera di ferro dorato Tony si lascia scappare un sorriso: “La resistenza è sempre una qualità apprezzata dalle ragazze… immagino che Addis…

SBAM!

Colpito in pieno petto, IronMan disegna una capriola per aria e si schianta a terra con il viso nella neve. Qualcosa sta scivolando sotto il ghiaccio, Tony lo intravede mentre rialza la faccia, ma non può permettersi di prestargli molta attenzione, con Loki infuriato davanti a sé: “Suscettibile al nome della trombanemica, e chi l'avrebbe mai detto?”

Urlando, Loki apre le braccia a raccogliere energiae l’abbraccio feroce della VedovaNera lo sorprende: Coltello d’assalto puntato alla gola e mano che scivola veloce sotto la casacca a strappare la tasca e recuperare la Gemma.

Per terra, nella neve gelata, il gioiello di Frigga è ciò su cui Loki si getta d'istinto, un istante prima che il ghiaccio esploda sotto ai loro piedi, scagliandoli in aria tra il ruggito di una bestia squamata.

IronMan ha solo un istante di smarrimento, poi inizia a tempestare il mostro di colpi, sino a farlo sprofondare nuovamente nell'acqua gelida. Smette solo quando tutto attorno acqua, neve e ghiaccio hanno assunto il colore nero della pece, e si accorge di essere solo.

"Romanoff?"  Dall'auricolare nessuna risposta.

"Signore, rilevo una fonte di calore sotto la lastra di ghiaccio. È in diminuzione: al momento la sua profondità è stimata attorno agli otto metri, ma è in rapida discesa." Imprecando, IronMan si tuffa nel punto indicato dal visore.

 

"Capitano, come siete messi dalle vostre parti?"

"Malissimo, Stark. Il portale è ancora aperto, stiamo cercando di fare contenimento, ma scarseggiano le munizioni e la tormenta sembra peggiorare."

"Romanoff ha recuperato una Gemma. Io ho recuperato Romanoff. Ha un principio di congelamento, la riporto indietro sul..."

Le labbra blu di Natasha sono tese nello sforzo impossibile di smettere di tremare: "Stark non dire stronzate... c’è ancora una Gemma ..." Fiato sprecato: IronMan la carica poco cavallerescamente su una spalla, approfittandone per assestarle un paio di pacche rassicuranti sul sedere ed accende i propulsori al massimo.

 

La granata di OcchioDiFalco spazza via le gambe anteriori di uno dei quadrupedi, il pugno dell’Hulk gli fracassa il cranio. IronMan atterra di fianco alla carcassa facendo scivolare la VedovaNera a terra. L’abbraccio di una giacca termica sulle spalle – quella che Clint si è praticamente strappato di dosso vedendoli arrivare -  le fa spalancare gli occhi. Si rimette in piedi rifiutando qualsiasi tipo di aiuto, sforzandosi di vestire un sorriso sghembo e tremante: “Pensate che i miei primi addestramenti siano stati fatti in climi tropicali?” Clint annuisce e le resta a fianco senza toglierle lo sguardo di dosso, ma senza insistere con ulteriori gesti: “Sono riuscita a recuperarne solo una. Il rilevatore indicava Loki come possessore dell’altra.”

Loki?”

“Sì, Jareth ha fatto un macello laggiù, e quel simpatico mostro anfibio che vi siete lasciati scappare per poco non ci fa la pelle con la sua entrata da diva vissuta.”

“Ed ora dov’è?”

“Scomparso in fretta e furia, prima di venir scoperto da qualcun’altra a far stronzate. Neppure agli Dei piace andare in bianco, tutto l’Universo è Paese.” IronMan riabbassa la visiera dell’elmo e svetta per aria, a controllare la situazione dall’alto sottolineandolo con un sarcastico sbuffo quel che vede: “Dobbiamo chiudere il portale. Qualcuno ha una testata nucleare? Perché non c’è mai un missile nucleare quando serve?”

“Siamo nel bel mezzo del nulla, per il Consiglio non c’è nulla di interessante da radere al suolo, sarebbe uno spreco inutile di risorse militari.” Risponde la voce affaticata di Addison all'auricolare. Nat, tutto a posto?”

“Sì, mi sono solo data una rinfrescata.”

“Che Gemma hai recuperato?

“Quella azzurra. La Mente.”

“Ottimo.” Trancia di netto le mani di uno Jotun che Steve finisce spezzandogli l’osso del collo con un calcio. “Cap, passami una barretta energetica, per favore.”

“Ti sembra il momento di uno spuntino?”

“Devo recuperare energie, e alla svelta. Nat, riesci a portarmi la Gemma?” Natasha si alza in tempo per evitare la cuspide di ghiaccio di un gigante e gli pianta i Morsi sotto le ascelle. Lo Jotun si scansa con un ringhio e Clint lo acceca con due proiettili, lasciando la strada libera alla VedovaNera per attraversare il campo di battaglia verso Addison.

"Non è esattamente la Gemma più utile in questo momento."

"Perché no? È piuttosto versatile, se si ha buona fantasia e una discreta dose di inventiva."

“E smettila di combattere e parlare con la bocca piena, è maleducazione sai?”

"Ma sai usarla?" si intromette Cap, scudo in volo ad abbattere uno Jotun. Poi recupera la sua cuspide di ghiaccio e trafigge quello che lo segue lanciandola con la precisione e la grazia di un giavellottista olimpico.

"Sono un'inguaribile ottimista."

"Ce lo faremo bastare.”

 

Una Gemma in meno tra le dita e l’umiliazione della disfatta che gli monta una rabbia sorda in petto. Resosi invisibile tra la tormenta Loki si rammarica di aver esitato ad uccidere il nemico:

Non ripeterà lo stesso errore per una seconda volta. Scinde il suo corpo in particelle ghiacciate e si accomoda nel vento gelido che sferza il campo di battaglia.

La VedovaNera raggiunge Addison, la Gemma della Mente passata come il testimone di una staffetta.

Indovina il sorriso di sfida di GreyRaven e il brillio azzurro tra le dita rosse di freddo.

Che vuole tentare?

Non ha la conoscenza né il potere per usare la Gemma. Il suo tentativo non solo risulterebbe sicuramente vano, ma poteva addirittura ritorcersi contro.

Folle.

Lasciala fare. Lascia che cada a terra senza energie, lascia che faccia la sua mossa e poi prendi la Gemma. Lascia che abbia la punizione che merita per la sua avventatezza.

 

La barretta energetica inizia vagamente a fare effetto, mi sento meno a terra di prima.

Il bagliore azzurro della Gemma, poi, è una sfida invitante che stimola l’adrenalina. Cerco di ricordarmi ciò che ho appreso dal libro di Loki e concentro il mio potere nella mano destra in cui la stringo.

Sulla carta governare questo potere è molto semplice quando si ha fantasia ed inventiva. Una certa propensione a manipolare le persone non guasta, anzi. "Che intenzioni hai?" chiede Nat con il fiato corto e pallida come un cencio. Noto che l'orlo della tuta termica sotto la giacca viola di Clint è strappato sul collo e sono comparsi lividi sulla pelle: Deve aver combattuto molto da avuto un corpo a corpo da cui ne è  uscita vincitrice: la stima verso la mia amica aumenta vertiginosamente.

"Non ho idea di chi stia aprendo il portale, ma sicuramente lo fa attraverso lo Scrigno. Dovrò entrare in connessione con l'energia emanata dal portale, risalire alla fonte e colpire il mittente. Per farlo creerò un'illusione mentale utilizzando il potere della Gemma, così da distrarre chi tiene il portale aperto e fargli interrompere il flusso di energia."

"Quindi vuoi fregare chi sta tenendo lo Scrigno?"

"Detta così la fai sembrare una cosa brutta."

"Lungi da me! Ti copriamo le spalle: Vendicatori, facciamo cerchio!”

Clint recupera altre munizioni e lancia due pistole a Natasha, l’Hulk urla facendo arretrare un paio di giganti, Thor riscende a terra, Stark ricalibra i propulsori e Steve imbraccia nuovamente lo scudo impartendo istruzioni sulle disposizioni.

 

Quello che mi mancava di più dei Vendicatori - della mia squadra, dei miei amici - era proprio questo: il lavoro di gruppo.

Perché quando ci mettiamo di impegno - ed abbiamo imparato a farlo - non abbiamo eguali: siamo una macchina collaudata ed invincibile, sette ingranaggi i cui denti si incastrano alla perfezione.

Thor ed IronMan affrontano direttamente gli Jotun che si lanciano dal portale sopra le nostre teste, OcchioDiFalco tiene a distanza i cavalieri già a terra, l'Hulk si esibisce in una partita di bowling usando pezzi di ghiaccio come palle e gli Jotun ancora in piedi come birilli. Steve mena fendenti e raccoglie consensi come giavellottista, lo scudo sempre alzato, pronto a proteggere il mio fianco sinistro. Natasha, la più vicina a me, si opera alla mia difesa in maniera egregia, incurante dei capelli incrostati di ghiaccio, di un taglio sulla testa e del colorito cianotico del suo viso.

Con il ginocchio sinistro appoggiato sulla neve e Morrigan su quello destro, stringo la Gemma talmente forte da farmi sbiancare le nocche delle mani graffiate dal freddo.

Il potere pulsa nei miei palmi e penetra la pelle, solleticandomi la carne delle mani, poi delle braccia risalendo vene, arterie, capillari e nervi sino alla nuca.

Ce la posso fare? Non lo so, sinceramente. Sono migliorata nel maneggiare i miei poteri ma non ho mai dovuto usare qualcosa di simile come catalizzatore.

Ho altre alternative? No, come sempre. E questa cosa inizia ad essere seccante.

Gli occhi aperti di Morrigan guidano i miei, chiusi e concentrati, verso il cielo. Attraversano il portale, superano il buio e la tormenta perenne di Jotunheim e quasi si accecano ad una luce di un blu elettrico improvviso e doloroso.

Mani candide stringono i lati dello scrigno. Unghie curate, piccole vene azzurre gonfie dallo sforzo.

Ti ho trovato: sei l'Incantatrice, vero? Vediamo chi sa incantare meglio, puttanella.

Il potere della Gemma Azzurra è a mia più completa disposizione. Si concentra nel mio petto e quando apro gli occhi rivolgendoli al cielo si concretizza in una lingua azzurra che avvolge il mio corpo e sale a spirale verso il cielo.

Sono un Corvo. Un Corvo gigante che supera ogni barriera, travolge ogni gigante e risale il portale in una picchiata feroce.

I miei poteri iniziano a vacillare, e concentrarmi diventa un'impresa ardua, mentre il potere della Gemma diventa bollente.

Stringi i denti, GreyRaven, stringi i denti!

Mi cedono le gambe e mi rendo a malapena conto di essere caduta in ginocchio: Le vene bruciano, gli occhi pulsano, la vista si offusca.

E poi, improvvisamente, un’ondata di energia mi attraversa la schiena e le braccia, come se l’aria gelida che mi ha sverzato sino a quel momento si fosse condensata attorno a me a darmi sollievo dal calore sprigionato dalla Gemma e a darmi forza.

Il potere attraverso a me – non sembra neppure mio da tanto che è intenso – aumenta a dismisura, ritrova la strada attraverso i miei occhi e la mia mente, e li spinge a superare l’orlo nebuloso del portale.

Il Corvo si fa Fiamma. Fuoco Fatuo implacabile, una colonna grigiazzurra che incenerisce al passaggio.

Vedo le mani bianche contorcersi sullo scrigno, come se la schifosa stesse cercando di resistere convincendosi che quello che stava capitando fosse irreale.

Oh, sì, lo è. Ma la mia Illusione è un’ondata che la travolge e  vince la sua convinzione.

Ed è per questo, ciliegina sulla torta, che la forma della mia proiezione muta di nuovo.

Le mani si ritraggono dallo Scrigno nell'istante esatto in cui il Corvo fiammeggiante assume le fattezze della Regina Frigga.

L'Illusione esplode nella mia testa in minuscole schegge di dolore. Il portale si stringe velocemente ed i lembi impattano violentemente tra di loro, sigillandosi.

Quell’aria gelida che mi ha abbracciata, sostenuta e rafforzata si addensa ulteriormente attorno a me in una stretta protettivo. Dura solo pochi secondi, poi scompare lasciandomi, priva di sostegno, a cadere all'indietro, nel gelo e nella neve. Mi fanno male le orecchie, qualcosa cola dal naso e non sono certa sia moccio.

Attorno a me i miei amici, la mia squadra, la mia famiglia, finisce gli Jotun superstiti ed i rumori della battaglia giungono ovattati alle mie orecchie. Sento le piume di Morrigan tra le mie mani ed il suo piccolo cuore battere all'impazzata. "Ce l'abbiamo fatta, vecchia mia. Anche questa volta."

Buio.

 

"Adie, Adie, svegliati!"

Natasha cerca la carotide e si lascia sfuggire un sospiro di sollievo quando la trova: "Batte, è viva. Respira regolarmente." Le terge il sangue da sotto il naso, ma un altro rivolo prende il posto del primo. Poi esamina Morrigan, prendendola  in mano e riparandola tra le maniche della tuta termica: "Anche lei è viva."

Steve si china su di lei e le scosta una ciocca castana dal viso: “Era…

Thor, sceso a terra, continua a guardarsi febbrilmente attorno, il pugno ancora chiuso sul manico del Mjolnir. “È corso in suo soccorso quando ha compreso che sola non avrebbe potuto farcela. Se solo fossi riuscito…

Tra le dita ormai insensibili di GreyRaven brilla ancora la Gemma. Il principe di Asgard sospira, ricaccia indietro il groppo che sembra ostruirgli la gola mentre Steve gli batte una spalla, poi si toglie il mantello e lo passa a Natasha che lo avvolge all’amica svenuta, lasciando sia Clint a sollevarla e ad appoggiarsela sulla spalla "Sacco di patate, che ti sei mangiata per Natale?" commenta battendole un paio di pacche amichevoli sul sedere. "Stark, com'è la situazione nel Quinjet?"

"I motori hanno retto alla temperatura. I rotori non sono messi benissimo, ma posso fare in modo che campino almeno sino alla base. Con il vento che si è calmato e le temperature non più così basse, abbiamo l'89% di possibilità di arrivare a destinazione, se non superiamo la velocità di settantatre miglia orarie e non saliamo in quota per più di settecento piedi."

"Ci metteremo un'eternità, ma tant'è."

"Riportate la Cornacchietta dentro, si merita una bella cioccolata calda."

Steve si volta sentendosi battere ad una spalla. Torso nudo e piegato su se stesso, affondato nella neve sino alle ginocchia, Bruce ha ripreso la sua forma umana e trema come una foglia. "Vi avanzerebbe un mantellino anche per me?"

 

…e l’abbiamo scampata bella anche questa volta! Una volta tanto avere Loki in giro può addirittura essere utile.

Ad ogni modo, un paio di piccole note:

Angrboda: Secondo la mitologia norrena, non è fratello di Loki né erede di Laufey. Ho preso solo ‘in prestito’ questo nome. Nel mio headcanon, è il gigante che dice ‘Torna a casa, principessa’ a Thor nel film. Un giorno l’utilizzo di questo nome avrà un significato, forse.

Comet: è una delle renna di Santa Claus; precisamente è la più veloce e quella che non sta mai ferma e non sente mai il bisogno di dormire.

Jareth: Il Re dei Goblin, interpretato da David Bowie, del mitico Labyrinth.

Vi ringrazio, come sempre, per il sostegno e l’interesse che dimostrate verso questa storia. Non sono una vera scrittrice, non mi reputo la migliore della categoria (Ma neppure la peggiore), né quella con le idee più originali o quella con l’OC migliore creato. Per me, quindi, il piccolo gruppetto di lettrici affezionate che spendono qualche minuto del loro tempo a leggere e commentare le mie storie mi rende davvero felice. Vi ringrazio, davvero: siete preziose.

Per quanto riguarda il ‘famoso’ capitolo sugli inside jokes, tenete d’occhio la mia pagina tumblr: http://evilcassy.tumblr.com/ dove in questi giorni posterò la soluzione (non realmente richiesta, per altro, ma odio fare le cose a metà XD). Per qualsiasi dubbio, domanda, richiesta, c’è sempre il mio Ask: http://ask.fm/EvilCassyBuenacidos

Non mi resta che salutarvi!

Alla prossima,

EC

 

PS: Titolo tratto da ‘Islander’ dei NightWish e citazione da ‘L’Avvocato del Diavolo’.

Questa volta è stato anche relativamente semplice trovare entrambi.

 

   
 
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