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Autore: Paddy_Potter    21/04/2013    1 recensioni
Cos'è successo quella notte? Perché Sirius è scappato di casa? Dove è andato? Com'è avvenuto questo paragrafo della vita del nostro Felpato che si accenna solamente?
Questa storia parla di dolore, tristezza, perdita, ma anche di amicizia e promesse rinnovate.
Verranno svelati nuovi segreti, tra le peripezie dei nostri malandrini, con una guerra ad aspettarli, con tutto ciò che possono combinare i nostri sedicienni preferiti!!
Nel primo capitolo...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Potter, Orion Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lezione di equitazione

 


 

Se n'era andato.

Aveva aperto la finestra e se n'era andato.

Non aveva pensato a nessun altro se non a lui stesso e se n'era andato, lasciando suo padre alla finestra, sua madre in lacrime e suo fratello da solo.

Questi erano i pensieri che vorticavano insieme a molti altri nella mente di Regulus mentre si accingeva a sellare il suo cavallo, Dark, prima di cominciare la lezione d'equitazione.

Suo fratello era scappato di casa la notte precedente.

Non che non se l'aspettasse: Sirius era sempre stato in contrasto con i suoi genitori, non la vedevano mai allo stesso modo, c'era sempre qualcosa che li faceva scontrare, soprattutto con l'avvento della guerra... ma non l'aveva neanche salutato...

Non ne aveva ragione, loro due si detestavano praticamente: se non fosse stato per gli stessi profondi occhi blu oceano e per gli stessi capelli neri che contornavano i loro volti, nessuno li avrebbe mai definiti fratelli vedendoli insieme.

Salì a cavallo e si avviò nel recinto per cominciare.

Eppure non era sempre stato così...

Una tempesta di emozioni lo travolse e per poco non perse il ritmo del trotto di Dark che nitrì infastidito.

No, non era sempre stato così: una volta, quando erano piccoli, erano inseparabili anche loro.

Ovunque c'era Sirius, nascosto dietro di lui, c'era anche Regulus, in qualunque posto fossero...anche a lezione di equitazione.

 

Sirius, aspettami!!”

Dai Reg, spicciati!”

Arrivo, è che...oh m-m-mam-ma, Sirius vieni qui!!!”

Cosa c'è!?”

È g-g-grandissimo...i-i-io non ci voglio salire!! Ho paura!!” strillò un Regulus di nove anni, correndo dietro alla schiena di suo fratello: quei cavalli erano immensi, almeno il triplo di lui!! Perchè suo papà voleva che ci salisse sopra?! Lui non lo avrebbe fatto, no, no, assolutamente no!

Reg, è solo un cane un po' troppo cresciuto! - scherzò Sirius - Ti assicuro che non sono cattivi, sono solo un po' alti ma ci farai l'abitudine. Fidati, è solo perchè è la prima volta.”

Il fratellino gli rispose un verso indefinito.

Sirius scoppò a ridere e, preso per mano Regulus, lo accompagnò verso il recinto dove li aspettava il padre.

Sir ho paura...” sussurrò Reg e una lacrima gli scivolò lungo la guancia.

Accortosi della cosa, Sirius si fermò dietro l'ultimo steccato per tranquillizzare il fratello: suo padre si sarebbe infuriato se l'avesse visto piangere.

Reg stai tranquillo, no, non piangere, non c'è motivo. Quando ci sali sopra non sono così alti, davvero! Forza, devi essere coraggioso, non sono così spaventosi, devi solo salirci, farci un paio di giri e scendere. Poi torniamo a casa, te lo prometto.”

Non funzionò. Al contrario, Regulus, piangendo, si strinse al fratello, abbandonandosi sulla sua spalla.

Sirius, non sapendo più che fare, lo strinse a sé: non poteva portarlo nel recinto così e di sicuro suo padre non avrebbe accettato da un Black un simile atto di debolezza.

Reg...” mormorò, appoggiando il volto sui capelli del fratellino.

Non potevano stare lì per sempre, sarebbero venuti a cercarli...

Sciogliendosi dall'abbraccio, Sirius prese per le spalleRegulus e, guardandolo negli occhi gli disse: “Lo so che ti fanno paura, ma devi essere forte. Se adesso ci sali sopra, ti prometto che questa sera puoi venire a letto da me, va bene?”

E se cado?” mugugnò il ragazzino quasi convinto.

Se cadi ti prendo, ma non cadrai, ne sono sicuro. Allora?” sorrise incoraggiante l'altro.

Va bene...”

Bravo. Dai, andiamo...” e si avviarono all'interno del recinto.

Come previsto, il loro padre li stava aspettando sullo steccato al confine con un istruttore, mentre un altro stava sellando un cavallo nel centro dello spiazzo.

Perchè uno solo?” si chiese Sirius, guardando suo padre. Questi gli fece segno di raggiungerlo.

Non faccio lezione con Regulus?”

No, questa prima lezione la farà lui da solo.” rispose il padre, freddo come sempre.

Il ragazzo sentì la mano del fratellino serrarsi attorno alla sua, ma non poteva mettersi a rassicurarlo davanti al padre. Si liberò lentamente della stretta, ma, voltatosi, vide Regulus che lo fissava terrorizzato. Tentò di calmarlo con lo sguardo, ma l'istruttore vicino al cavallo disse che aveva finito: gentile modo per comunicare che Regulus doveva raggiungerlo e salire su quel purosangue nero di nome Dark.

Deglutendo a fatica, il ragazzino si voltò e si incamminò verso il centro del recinto. Arrivatovi, l'istruttore gli spiegò come montare sul cavallo e, aiutandolo, ce lo mise sopra.

Regulus tremava.

Tremava come un ramoscello in autunno.

Avanti Reg, puoi farcela...” mormorò il fratello.

L'istruttore diede una pacca al cavallo e lo fece partire, seguendolo camminandovi affianco.

Da lì Regulus andò nel panico. Sapeva solo che stava tremando incontrollabilmente, che stava sudando freddo e che aveva gli occhi lucidi, ricolmi di lacrime pronte a sgorgare. Doveva mantenere la promessa che aveva fatto a suo fratello, lo sapeva, ma non ce la fece. Per quanto si impegnò, non riuscì a trattenere quel fiume inarrestabile e scoppiò a piangere, silenziosamente.

Sentì suo fratello che parlava, meglio che gridava al padre di farlo scendere, ma questi non lo scoltava. Lo fissava, deluso, come lo aveva fissato tante volte.

Regulus non voleva deludere suo padre, ma non ci riusciva: molte volte si era dimostrato al di sotto delle sue aspettative e, ogni volta, lui aveva sfoderato quello sguardo amaro che lo faceva sentire tremendamente in colpa.

Finalmente, le proteste di Sirius fecero effetto e l'istruttore fece scendere quel ragazzino tramante dal cavallo.

Suo fratello gli corse incontro, lo accarezzò e, preso per mano, lo riaccompagnò nelle stalle per calmarlo un po'.

S-sir...io...”

Shh, va tutto bene, tranquillo, non importa.” gli rispose Sirius stringendolo a sé e passandogli una mano tra i capelli “Va tutto bene...”

 

“Black!!”

Regulus tornò alla realtà, sobbalzando: era quasi finito contro lo steccato.

“Sir...” mormorò, sconvolto.

Non sarebbe riuscito ad imparare molto durante quella lezione: ormai la sua mente era persa tra i ricordi...

Riportò Dark nelle stalle e gli tolse la sella.

Perchè da quando erano andati ad Hogwarts tutto era cambiato? Perchè Sirius non lo aveva più abbracciato? Perchè avevano cominciato a litigare, finendo quasi col non parlarsi? Come aveva fatto a finire tutto così?

Regulus si perse in un mare di lacrime e domande, appoggiando la testa contro il collo di Dark.

Dopo minuti interminabili, il ragazzo si ricompose e, lasciando al cavallo un'abbondante scorta di fieno, si avviò all'uscita del maneggio dove lo aspettava Kreacher.

Da quando erano andati ad Hogwarts il suo posto era stato preso da quel pallone gonfiato del cercatore di Grifondoro, James Potter. Sirius passava il tempo solo con lui, anche finendo spesso in punizione. Loro erano diventati inseparabili mentre il legame tra i due veri fratelli andava assottigliandosi sempre di più...non glielo avrebbe mai perdonato a Potter, non lo avrebbe mai perdonato perchè per colpa sua aveva perso suo fratello, per colpa di quell'idiota rosso e oro!

Kreacher lo aspettava come al solito all'uscita per riportarlo a quell'inferno che era diventata casa sua. Era per quello che era andato ad equitazione, per sfuggire al pianto di sua madre e al gelido silenzio che aleggiava attornoa a suo padre.

E così si attaccò, in attesa di smaterializzarsi, al braccio dell'elfo che gli stava intanto dicendo che a cena sarebbe venuta sua cugina Bellatrix a proporgli un lavoro per una persona importante, attirata dalle sue doti in “Difesa contro le Arti Oscure”, “un lavoro per una nobile causa” lo aveva apostrofato Kreacher...

Mentre veniva risucchiato via insieme all'elfo nella smaterializzazione non riuscì a pensare ad altro.

“Possibile che...?”

 

 

 

Spazietto autrice...

Ciao a tutti!!!

Scusate l'enorme ritardo ma mi sono cresimata e subito dopo mi sono imbattuta in una settimana apocalittica: 5 verifiche e 3 interrogazioni!! Comunque ringrazio molto i ragazzi che hanno messo la mia storia tra le seguite e sarei stra felice se qualcuno mi dedicasse un microbico minutino con una recensione per dirmi che ne pensa della storia...me lo fate questo favorino?:)

Nel frattempo, spero vi sia piaciuto il nuovo capitolo...

Un saluto a tutti e grazie in anticipo!!

Anna

  
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