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Autore: LadyBlake    10/11/2007    13 recensioni
Primo di settembre. King’s Cross. Una ragazza che spinge un carrello stracolmo di stranezze si fa largo, a fatica, tra la moltitudine di pendolari che affollano le banchine della stazione. Guardiamo l’orologio, sono quasi le undici. È in ritardo. Ovviamente. Attenta a non attirare l’attenzione su di sè, eccola avviarsi tra il binario 9 e il 10, scomparendo alla vista di tutti. Il suo nome è Isabella. Ma nessuno la chiama così. È la signorina Bothwell per i professori. È Stellina per la mamma e Bells per suo fratello maggiore. Il resto del mondo la conosce da sempre come Bella. Oh, sì…sì, certo. Dimenticavo. C’è poi un ragazzo che l’ha ribattezzata ‘Torta alla Vaniglia’. Già. Proprio così. È accaduto precisamente oggi. Oggi, un anno fa.
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Piano piano sto riallacciando i rapporti con EFP.

Alla buon’ora, direte voi.

Speriamo bene.

Sarà, ma oltre a fattori esterni (il mondo del lavoro oggi mi disgusta non poco, anche se ora si intravede un po’ di luce), dopo la lettura del settimo libro, ho avuto qualche difficolà a immaginarmi i personaggi diversamente da come li ha descritti la Rowling.

Ma ce ne faremo una ragione.

Ora, invece, vi lascio alla lettura di quello che sospetto fortemente essere il terz’ultimo chapter di Bella.

 

Alla prossima!

 

Ringrazio come sempre i fedelissimi e, in particolare coloro che hanno lasciato un segno dopo il chater 27, in ordine di apparizione:

Carmi

crici_82

magnifica Malfoy

_ayly_

SoReLLiNaMaLfoY (bis!)

Kikkina90

the fly

Liserc

 

Capitolo 28

Lo sapevo, io

 

Bastò un attimo e si trovò intrappolato in un turbine di mani e braccia e gambe e teste e voci.

Bella era di fronte a lui, anzi, per essere più chiari era diventata ormai un’appendice del suo corpo. La Torta avanzava trascinata dalla folla a qualche centimetro da terra. Un modo come un altro per evitare un incantesimo di levitazione.

Certo, può essere considerato tutto molto divertente, se ti piace essere triturato da una folla di maniaci.

Roba da pazzi.

Più si avvicinavano ai cancelli, meno aria entrava nei suoi polmoni. Era anche certo di essersi trovato a pochi centimetri dal naso di Lenticchia: una visione orrenda, che l’avrebbe accompagnato negli incubi peggiori per qualche mese.

Le grida della gente poi, minacciavano di renderlo sordo a vita.

Si sentiva accaldato, il sudore gli imperlava la fronte e non aveva alcuna libertà di movimento.

Peggio di così, solo un tête-à-tête  con una famiglia di troll.

Nella sua testa risuonava imperioso un ammonimento: ‘mai più’.

Per ritrarsi a zaffate di odori mefitici - che avrebbero potuto ucciderlo all’istante – tuffava, a intervalli regolari, il naso nella macchia d’inchiostro dei capelli di Bella. Che profumavano, indovinate un po’, di Vaniglia.

Almeno quello.

Furono indubbiamente i trenta minuti più lunghi della sua vita. Insieme all’esame di Trasfigurazione sostenuto durante i G.U.F.O del quinto anno. In un attimo riaffiorarono alla mente memorie di figuracce e umiliazioni da dimenticare.

Ma ormai erano prossimi ai cancelli, il supplizio stava per finire…un attimo ancora…un passetto alla volta…un piede pestato là…uno spintone là…

Le grate d’entrata gli ricordavano tanto quelle delle segrete nei sotterranei di casa. Che nostalgia.

Estrasse il biglietto, fortunatamente dotato di ogni tipo di incantesimo anti-deterioramento. Rifilò soddisfatto una gomitata alla gnoma che gli premeva il fianco da un bel po’, riuscendo a infilare una mano in tasca e a estrarla ancora integra, senza falangi mancanti.

Stava già pregustando l’idea di tornare a respirare ossigeno, ma…

ZAC!

Accadde tutto in un lampo.

Un momento stava dietro a Bella, quello dopo era invece stato afferrato da una forza invisibile ed estratto a forza dalla coda.

I tizi a guardia degli ingressi lo avevano ‘gentilmente’ placcato. Volevano la sua bacchetta! Accidentaccio. Tentò il tutto per tutto, ma a nulla valsero le sue minacce e le occhiate malevole. Dopo la rassicurazione che all’uscita l’avrebbe ritrovata così com’era, fu costretto a cedere il prezioso oggetto, seppur a malincuore.

Si sistemò altezzosamente il mantello, si guardò intorno e si preparò a sopportare stoicamente i ‘te l’avevo detto’ che lo avrebbero perseguitato per chissà quanto.

Ma ormai era troppo tardi.

Il danno era stato fatto: degli altri nessuna traccia.

-Porc..

Dopo un attimo di disorientamento, imprecando a mezzavoce, si tuffò nel mare argento e blu, alla ricerca di Bella.

 

 

Ron, forte della sua altezza, era riuscito ad individuare un passaggio sicuro in mezzo alla folla. Come una catena umana, si erano dunque spinti tutti in avanti ma, nel momento in cui Bella aveva allungato la mano dietro di sé, aveva afferrato solamente la pancia enorme di un tipo dalla faccia tutta brufolosa, che le aveva regalato un sorriso smagliante.

Con uno sguardo raggelante lei gli aveva calmato i bollenti spiriti. Il tipo aveva veramente creduto di aver fatto colpo.

Tutto ciò passava comunque in secondo piano, dal momento che i suoi occhi non riuscivano a captare da nessuna parte una zazzera biondo platino e un cipiglio offeso, né le sue orecchie udivano esclamazioni di disgusto o imprecazioni.

Dove s’era cacciato Draco? Ginny l’afferrò per il gomito, trascinandola via, onde evitare di bloccare il flusso di gente.

-Non c’è più!

-Cosa?

-Draco! Non c’è più!!

Ma Ginny, per nulla allarmata dalla notizia, la condusse senza alcuna pietà all’interno dello stadio, verso il palco.

Dove si era fermato? L’aveva avuto sempre dietro…giusto pochi minuti prima l’aveva sentito inveire contro qualcuno. Guarda caso.

La gente era veramente troppa...e tutti avevano fretta di piazzarsi nei posti migliori. Se almeno avesse avuto con sé la bacchetta avrebbe potuto localizz-

La bacchetta.

Certo.

La stramaledetta bacchetta che Draco non aveva voluto lasciare al castello.

La preoccupazione per lui svanì così rapidamente come era nata, trasformandosi in qualcosa di simile all’ istinto omicida.

-Te lo dico io cos’è successo! All’entrata l’han bloccato per sequestrargli la bacchetta! Ma che necessità aveva, dico io, di trascinarsela dietro? Mai che mi stia a sentire, comunque. Lui e il suo maledetto vizio di non darmi retta. Perché quello che dice Bella sono tutte scemate, vero? E allora gli sta bene! Spero che sia stato inghiottito da qualche buco nero, da qualche pozzo senza fondo. O che un troll se lo sia mangiato. Lui, la sua bacchetta e i mille maglioni che si è messo. Idiota che non è altro…Lo sapevo, io.

-L’ho sempre detto che è un idiota…- incalzò la dose Ron, solo per beccarsi una gomitata nel fianco da sua sorella.

-Ma che ho detto?!

Bella non li stava nemmeno a sentire, tanto era impegnata ad alzarsi sulla punta dei piedi per avvistare Draco. Niente.

Non che in punta di piedi Bella raggiungesse altezze vertiginose…

In compenso aveva visto Roberts, poco più in là, che la fissava in cagnesco. Alla fine ce l’aveva fatta, a recuperare i biglietti.

-Senti, Bothwell, mi sembra che Draco sia grande abbastanza per cavarsela anche da sol…oh! La scaletta! La scaletta! Là in alto!- urò a un certo punto Pansy, per nulla angosciata dall’assenza dell’amico.

-Dove? Dov’è?

-Là in alto Granger! Alza gli occhi!

-La scaletta? Cosa diamin- - stava intanto chiedendo perplesso Ron a Hermione.

-La lista delle canzoni, Ron!

E sospesa nell’aria, infatti, a chiare lettere dorate stava veramente scorrendo la scaletta dei pezzi.

-La so! La so! La so!...

-Questa, certo, non potevano non metterla…

-So pure quella…

Le ragazze erano tutte prese ad analizzare metodicamente ogni titolo, commentando ogni scelta, da vere esperte quali erano. Pansy, cautamente, si era però allontanata dalle due Grifondoro. La tregua era ancora in vigore, certo, ma senza esagerare.

I ragazzi, invece, non facevano altro che lanciarsi occhiate a metà tra il rassegnato e il condiscendente.

Anche se, a dirla tutta, cominciavano anche loro a farsi prendere dall’eccitazione. Dopo tutto, meglio passare la serata lì a divertirsi che a scuola.

Di Draco, intanto, ancora nessuna traccia.

-Lo sapevo, io. Uffa. Sapevo che non poteva andare tutto liscio. – borbottava intanto Bella a mezzavoce, tentando di cogliere un guizzo giallo tra la folla.

-Quella non l’ho mai sentita.

-Già! Deve essere nuova.

-Quale?

-L’ultima.

-Già…Bella?

-Cosa?

I suoi amici la gurdavano in attesa di una risposta.

-Che c’è?

-La canzone. Non me l’avevi detto!

-Ginny, non vi stavo ascoltando, ovviamente. Quale canzone? Cosa non ti ho detto?

-L’ultima della scaletta!

-E io come faccio a saperlo? Sarà una nuova, mica mi tiene informata su ogni verso che scrive, quello là.

-Ma questa non puoi non saperla! Eccola…là in alto, subito dopo ‘Riding the Hyppogriff with you’!

Bella, seppur controvoglia, alzò lo sguardo, giusto in tempo per leggere il titolo della canzone incriminata.

-Ma non può averlo fatto veramente…

Le lettere dorate, però, non lasciavano spazio a dubbi.

-Non può!!

Nessuno le rispose e il buonumore con cui era uscita dal castello scese ai minimi storici.

-Lo sapevo, io.- borbottò, ancora incredula.

E mentre la scaletta continuava a scorrere sospesa a mezz’aria, Bella cominciò serenamente a pianificare due morti.

 

Più o meno accidentali.

 

 

 

 

 

   
 
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