Piano piano sto
riallacciando i rapporti con EFP.
Alla buon’ora,
direte voi.
Speriamo bene.
Sarà, ma oltre
a fattori esterni (il mondo del lavoro oggi mi disgusta non poco, anche se ora
si intravede un po’ di luce), dopo la lettura del settimo libro, ho avuto
qualche difficolà a immaginarmi i personaggi diversamente da come li ha
descritti
Ma ce ne faremo
una ragione.
Ora, invece, vi
lascio alla lettura di quello che sospetto fortemente essere il terz’ultimo
chapter di Bella.
Alla prossima!
Ringrazio come
sempre i fedelissimi e, in particolare coloro che hanno lasciato un segno dopo
il chater
Carmi
crici_82
magnifica
Malfoy
_ayly_
SoReLLiNaMaLfoY
(bis!)
Kikkina90
the
fly
Liserc
Capitolo
28
Lo
sapevo, io
Bastò un attimo
e si trovò intrappolato in un turbine di mani e braccia e gambe e teste e
voci.
Bella era di
fronte a lui, anzi, per essere più chiari era diventata ormai un’appendice del
suo corpo.
Certo, può
essere considerato tutto molto divertente, se ti piace essere triturato da una
folla di maniaci.
Roba da
pazzi.
Più si
avvicinavano ai cancelli, meno aria entrava nei suoi polmoni. Era anche certo di
essersi trovato a pochi centimetri dal naso di Lenticchia: una visione orrenda,
che l’avrebbe accompagnato negli incubi peggiori per qualche
mese.
Le grida della
gente poi, minacciavano di renderlo sordo a vita.
Si sentiva
accaldato, il sudore gli imperlava la fronte e non aveva alcuna libertà di
movimento.
Peggio di così,
solo un tête-à-tête con una famiglia di
troll.
Nella sua testa
risuonava imperioso un ammonimento: ‘mai più’.
Per ritrarsi a
zaffate di odori mefitici - che avrebbero potuto ucciderlo all’istante –
tuffava, a intervalli regolari, il naso nella macchia d’inchiostro dei capelli
di Bella. Che profumavano, indovinate un po’, di Vaniglia.
Almeno
quello.
Furono
indubbiamente i trenta minuti più lunghi della sua vita. Insieme all’esame di
Trasfigurazione sostenuto durante i G.U.F.O del quinto anno. In un attimo
riaffiorarono alla mente memorie di figuracce e umiliazioni da
dimenticare.
Ma ormai erano
prossimi ai cancelli, il supplizio stava per finire…un attimo ancora…un passetto
alla volta…un piede pestato là…uno spintone là…
Le grate
d’entrata gli ricordavano tanto quelle delle segrete nei sotterranei di casa.
Che nostalgia.
Estrasse il
biglietto, fortunatamente dotato di ogni tipo di incantesimo
anti-deterioramento. Rifilò soddisfatto una gomitata alla gnoma che gli premeva
il fianco da un bel po’, riuscendo a infilare una mano in tasca e a estrarla
ancora integra, senza falangi mancanti.
Stava già
pregustando l’idea di tornare a respirare ossigeno, ma…
ZAC!
Accadde tutto
in un lampo.
Un momento
stava dietro a Bella, quello dopo era invece stato afferrato da una forza
invisibile ed estratto a forza dalla coda.
I tizi a
guardia degli ingressi lo avevano ‘gentilmente’ placcato. Volevano la sua
bacchetta! Accidentaccio. Tentò il tutto per tutto, ma a nulla valsero le sue
minacce e le occhiate malevole. Dopo la rassicurazione che all’uscita l’avrebbe
ritrovata così com’era, fu costretto a cedere il prezioso oggetto, seppur a
malincuore.
Si sistemò
altezzosamente il mantello, si guardò intorno e si preparò a sopportare
stoicamente i ‘te l’avevo detto’ che lo avrebbero perseguitato per chissà
quanto.
Ma ormai era
troppo tardi.
Il danno era
stato fatto: degli altri nessuna traccia.
-Porc..
Dopo un attimo
di disorientamento, imprecando a mezzavoce, si tuffò nel mare argento e blu,
alla ricerca di Bella.
Ron, forte
della sua altezza, era riuscito ad individuare un passaggio sicuro in mezzo alla
folla. Come una catena umana, si erano dunque spinti tutti in avanti ma, nel
momento in cui Bella aveva allungato la mano dietro di sé, aveva afferrato
solamente la pancia enorme di un tipo dalla faccia tutta brufolosa, che le aveva
regalato un sorriso smagliante.
Con uno sguardo
raggelante lei gli aveva calmato i bollenti spiriti. Il tipo aveva veramente
creduto di aver fatto colpo.
Tutto ciò
passava comunque in secondo piano, dal momento che i suoi occhi non riuscivano a
captare da nessuna parte una zazzera biondo platino e un cipiglio offeso, né le
sue orecchie udivano esclamazioni di disgusto o
imprecazioni.
Dove s’era
cacciato Draco? Ginny l’afferrò per il gomito, trascinandola via, onde evitare
di bloccare il flusso di gente.
-Non c’è
più!
-Cosa?
-Draco! Non c’è
più!!
Ma Ginny, per
nulla allarmata dalla notizia, la condusse senza alcuna pietà all’interno dello
stadio, verso il palco.
Dove si era
fermato? L’aveva avuto sempre dietro…giusto pochi minuti prima l’aveva sentito
inveire contro qualcuno. Guarda caso.
La gente era
veramente troppa...e tutti avevano fretta di piazzarsi nei posti migliori. Se
almeno avesse avuto con sé la bacchetta avrebbe potuto
localizz-
La bacchetta.
Certo.
La
stramaledetta bacchetta che Draco non aveva voluto lasciare al
castello.
La
preoccupazione per lui svanì così rapidamente come era nata, trasformandosi in
qualcosa di simile all’ istinto omicida.
-Te lo dico io
cos’è successo! All’entrata l’han bloccato per sequestrargli la bacchetta! Ma
che necessità aveva, dico io, di trascinarsela dietro? Mai che mi stia a
sentire, comunque. Lui e il suo maledetto vizio di non darmi retta. Perché
quello che dice Bella sono tutte scemate, vero? E allora gli sta bene! Spero che
sia stato inghiottito da qualche buco nero, da qualche pozzo senza fondo. O che
un troll se lo sia mangiato. Lui, la sua bacchetta e i mille maglioni che si è
messo. Idiota che non è altro…Lo sapevo, io.
-L’ho sempre
detto che è un idiota…- incalzò la dose Ron, solo per beccarsi una gomitata nel
fianco da sua sorella.
-Ma che ho
detto?!
Bella non li
stava nemmeno a sentire, tanto era impegnata ad alzarsi sulla punta dei piedi
per avvistare Draco. Niente.
Non che in
punta di piedi Bella raggiungesse altezze vertiginose…
In compenso
aveva visto Roberts, poco più in là, che la fissava in cagnesco. Alla fine ce
l’aveva fatta, a recuperare i biglietti.
-Senti,
Bothwell, mi sembra che Draco sia grande abbastanza per cavarsela anche da
sol…oh! La scaletta! La scaletta! Là in alto!- urò a un certo punto Pansy, per
nulla angosciata dall’assenza dell’amico.
-Dove?
Dov’è?
-Là in alto
Granger! Alza gli occhi!
-La scaletta?
Cosa diamin- - stava intanto chiedendo perplesso Ron a
Hermione.
-La lista delle
canzoni, Ron!
E sospesa
nell’aria, infatti, a chiare lettere dorate stava veramente scorrendo la
scaletta dei pezzi.
-La so! La so!
La so!...
-Questa, certo,
non potevano non metterla…
-So pure
quella…
Le ragazze
erano tutte prese ad analizzare metodicamente ogni titolo, commentando ogni
scelta, da vere esperte quali erano.
Pansy, cautamente, si era però allontanata dalle due Grifondoro. La tregua era
ancora in vigore, certo, ma senza esagerare.
I ragazzi,
invece, non facevano altro che lanciarsi occhiate a metà tra il rassegnato e il
condiscendente.
Anche se, a
dirla tutta, cominciavano anche loro a farsi prendere dall’eccitazione. Dopo
tutto, meglio passare la serata lì a divertirsi che a
scuola.
Di Draco,
intanto, ancora nessuna traccia.
-Lo sapevo, io. Uffa. Sapevo che non poteva andare
tutto liscio. – borbottava intanto Bella a mezzavoce, tentando di cogliere un
guizzo giallo tra la folla.
-Quella non
l’ho mai sentita.
-Già! Deve
essere nuova.
-Quale?
-L’ultima.
-Già…Bella?
-Cosa?
I suoi amici la
gurdavano in attesa di una risposta.
-Che
c’è?
-La canzone.
Non me l’avevi detto!
-Ginny, non vi
stavo ascoltando, ovviamente. Quale canzone? Cosa non ti ho
detto?
-L’ultima della
scaletta!
-E io come
faccio a saperlo? Sarà una nuova, mica mi tiene informata su ogni verso che
scrive, quello là.
-Ma questa non
puoi non saperla! Eccola…là in alto, subito dopo ‘Riding the Hyppogriff with
you’!
Bella, seppur
controvoglia, alzò lo sguardo, giusto in tempo per leggere il titolo della
canzone incriminata.
-Ma non può
averlo fatto veramente…
Le lettere
dorate, però, non lasciavano spazio a dubbi.
-Non può!!
Nessuno le
rispose e il buonumore con cui era uscita dal castello scese ai minimi
storici.
-Lo sapevo, io.- borbottò, ancora
incredula.
E mentre la
scaletta continuava a scorrere sospesa a mezz’aria, Bella cominciò serenamente a
pianificare due morti.
Più o
meno
accidentali.