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Autore: _Charlotte_8    21/04/2013    0 recensioni
Una volta ci credeva, alle promesse. Il tempo, però, le aveva insegnato a credere solo all’inaffidabilità delle persone.
Le persone dicevano “per sempre”, ma in fin dei conti era la vita che decideva, non loro.
Charlotte era nel suo letto a fissare il soffitto con gli occhi lucidi. Non piangeva, si era ripromessa di non farlo più. Per uno così non ne valeva la pena
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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Guardai distrattamente il telefono per controllare l’ora e vidi l’icona del messaggio,era tutto normale, tranne il mittente. Lui non mi interessava quasi più,ma il mio cuore prese comunque a battere più velocemente. Non aprii subito il messaggio,assaporai quella sensazione con un misto di preoccupazione,rabbia e tenerezza. Nodo allo stomaco,respiro strozzato,cuore impazzito … non era poi così facile,in fin dei conti,controllare i sentimenti. -ehi ci sei stasera per andare al cinema?- O mio Dio. Pensai subito,magari è uno scherzo. Non poteva fare sul serio,non poteva non considerarmi per settimane e poi ricomparire chiedendomi di uscire. - ma chi altro c’è?- No, non potevo rispondergli così,avrebbe pensato che sarei uscita con lui solo se ci fossero state anche altre persone. -ma dove?- No,dannazione c’era un solo cinema nella nostra città. -c’è qualcosa di bello?- Sì, era neutro,forse un po’ distaccato…Invio. Mi aveva scritto pochissime volte,le cose preferiva dirmele in faccia,il sabato sera,dopo aver bevuto. Dalle 21 alle 2 era la persona più romantica del mondo. Io odiavo le persone tenere e dolci , il sentimentalismo mi faceva ribrezzo. Lui lo sapeva,ma si comportava comunque in quel modo che mi sarebbe risultato odioso da parte di chiunque altro,ma non da parte sua . Era così dannatamente splendido quando era romantico e faceva sentire dannatamente splendida anche me. Mi sarei sciolta anche se mi avesse parlato al telefono,perché era capace,improvvisando,di comporre poesia allo stato puro. Riusciva a usare un tono di voce,basso e suadente,che mi conquistava,ogni volta, perdutamente. Ma probabilmente se non l’avessi visto tutti i sabati sera sarei riuscita a resistergli, era la sua presenza che mi fregava sempre . Mi guardava con i suoi occhi verdi e mi chiedeva,mentre eravamo in un pub con in nostri amici -Usciamo un attimo?-, -Adesso?Ma fa freddissimo.- replicavo io. - Per favore Charlotte¬,devo parlarti- Lo diceva tutte le sere,sempre con quel tono di voce che mi faceva impazzire e io lo seguivo sempre. I nostri amici inizialmente facevano battutine sarcastiche,poi si erano abituati anche loro. Era chiaro: una sera a settimana noi due stavamo insieme. Tutte le volte,prima di vederlo mi ripromettevo che avrei tentavo di rimanergli lontano,ma ero dipendente da lui e dai suoi tocchi. Stavamo fuori,da soli, mezza serata parlavamo,ridevamo e soprattutto ci baciavamo. Si avvicinava e mi guardava con quegli occhi che scatenavano una tempesta nel mio cervello,mi prendeva per mano e mi lasciava una scia di baci roventi sul collo. Dopo quello ero sua. I suoi baci mi facevano girare la testa,la sua voce mi stordiva. Mi diceva cose splendide -Sei incantevole Charlotte- , -Dio,hai degli occhi stupendi-, -Non so come farei senza di te-, -Ti amo-. Se passare sei giorni desiderando il settimo era il prezzo da pagare per sentirsi dire quelle parole a me andava bene. -boh non so,qualcosa lo troviamo- Se qualcuno avesse letto i nostri messaggi avrebbe pensato che fossimo praticamente degli sconosciuti,nessun segno di affetto,nessun sentimento. ”Verba volant,scripta manent.” Era più facile mostrare i sentimenti di persona,parlare a raffica dichiarandoci amore perché il vento,in ogni caso, avrebbe portato via le nostre frasi. I messaggi invece erano tutta un’altra cosa. Rimanevano,erano delle prove tangibili… rendevano tutto spaventosamente vero. -ok,ci vediamo alle 19?- -ok,a dopo Charlotte- Che strano. Non mi aveva mai invitato a uscire. Un appuntamento era quasi…sbagliato. Non era tipico di noi. Era molto lontano dal terreno neutro che cercavamo di solito,cosa voleva da me? Ma soprattutto, io lo volevo ancora? Nonostante le lacrime,nonostante la tristezza e nonostante la disperazione io lo volevo ancora? Avevo davvero bisogno di un ragazzo che per la maggior parte del tempo non aveva bisogno di me? Volevo davvero un ragazzo talmente insicuro da non avere nemmeno il coraggio di parlarmi di giorno come mi parlava di sabato sera? E soprattutto volevo continuare davvero a umiliarmi lasciandogli la soddisfazione di sapere che ero sempre a sua disposizione?No,era la risposta razionale. Ma ero consapevole che di fronte ai suoi occhi verdi non l’avrei mai pronunciato. Non so se lui avrebbe sofferto per un mio rifiuto,forse sì,ma io avrei sofferto più di lui. Pensavo che senza i suoi baci e senza la sua voce la vita stessa non avrebbe più avuto alcun senso. Cominciai a prepararmi piuttosto agitata. Era tutto diverso dal solito,noi due da soli. Cosa eravamo? Amici,fidanzati o forse solo due stupidi. Lui cosa aveva di speciale in fin dei conti? Mi presentai davanti al cinema alle 19 in punto. Un paio di jeans,un top e, stampato in faccia, il sorriso più nervoso che avessi mai avuto. Lo vidi in mezzo alla piazza e mi ricordai cosa aveva di speciale. Era così perfetto con la sua felpa verde e i suoi jeans slavati. Mi vide e si toccò distrattamente i capelli sorridendo. Ecco perché impazzivo per lui. Ero circondata da gente che dava un ‘eccessiva importanza all’apparenza,gente che studiava il proprio aspetto e il proprio atteggiamento fin nei minimi particolari…lui invece no. Faceva ogni cosa distrattamente e questo lo rendeva spontaneo in modo sorprendente. Si guardava intorno distrattamente, ascoltava distrattamente, sorrideva distrattamente. Sembrava che ogni cosa gli scivolasse addosso. Mi venne incontro e quando mi fu vicino il suo sorriso divenne lievemente ironico -Sembri un po’ agitata- disse ridendo. Mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia. Sobbalzai,non l’aveva mai fatto,non a inizio serata. -Infatti lo sono,è tutto un po’ strano-. Dopo avermi lanciato uno sguardo pensieroso,spalancò le labbra in un sorriso sornione e mi disse -Sei davvero splendida stasera- arrossii,come sempre. Si divertiva da morire a vedermi diventare paonazza,lo considerava,forse,un modo per capire l’ascendente,enorme,che aveva su di me. -Allora? Hai visto se c’è qualche bel film?- -Ah,ma io sono un gentleman,decidi tu,Charlotte- Il mio nome lo pronunciò con quel tono di voce che mi piaceva da morire e lui sapeva anche questo. Mi conosceva meglio di chiunque altro. Sapeva che mi piacevano i baci sul collo e le rose rosse,che mi piaceva la sua felpa verde e il suo profumo,sapeva che i complimenti mi facevano arrossire e che il sarcasmo mi conquistava, sapeva che odiavo piangere ma che lo facevo,per colpa sua. Sapeva questo e tante altre cose,nonostante io non gli avessi mai detto nulla. Dopo aver guardato la bacheca su cui erano scritti tutti i film,commedie e horror da quattro soldi dissi,quasi dispiaciuta -Non mi piace nulla.- -Gusti difficili,la signorina. Allora chiudi gli occhi e scegline uno a caso- disse con un sorriso ammaliante. -Ma dai! E se ne scelgo uno brutto?- -A parte che sono tutti brutti e poi…non siamo qui per il film, no?- mi rispose sogghignando Scelsi una commedia mediocre e una volta che ebbe comprato i biglietti tornò da me,mi prese per mano e usando quel tono di voce disse -Manca parecchio all’inizio del film,ora ti porto in un bel posto.- Non potei far altro che seguirlo,ero sua.
  
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