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Autore: Dreammy    21/04/2013    1 recensioni
Ho sentito dire che al Midnight Camp scompaiono delle persone, ogni tanto. Nessuno sa il perché, ma sembra che ci siano dei nessi fra le sparizioni.
[...]
- Non posso crederci che qualcuno si sia davvero spaventato di quella storia! - esclamò Harry.
- Già. - lo assecondò Charly - Se quella era horror io sono la sorella glitterata di Edward Cullen!
Louis rise ed imitò Andy: - "E da quella sera l'assassino con l'uncino che gli fuoriusciva dall'occhio vagò per le casette del bungalow di Midnight Camp per l'eternità a spaventare tutte le ragazze dai capelli ricci e scuri e mangiar loro il cervello!" - fece un verso strano voltandosi verso Giò che aveva le braccia incrociate al petto.
- Non è divertente. - ribatté lei.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Storia scritta a quattro mani da me e beastlytomlinson
 



A pranzo, Harry si stava trattenendo dal prendere a molliche in faccia Charly e Louis, che non davano accenni di voler smettere.
- E così abbiamo vinto. - ripeté quest’ultimo per l’ennesima volta, poggiando la testa sulle braccia.
- Già. - Charly rincarò la dose. - Noi abbiamo vinto. Voi no. - sospirò.
- Voi non sentite il profumo della vittoria? - continuò il quindicenne.
- Ops. - la ragazza dagli occhi azzurri ridacchiò, passando un braccio attorno alle spalle di Louis. - Giusto. Voi non potete sentirlo.
Giò lanciò un grissino addosso all’amica, colpendola sui capelli. - Piantala.
Lei rise. - D’accordo, d’accordo.
Il riccio si lasciò sfuggire un risolino. - Sai Giò, stavo cercando di trattenermi dal tirargli qualcosa in faccia, ma visto che ci siamo... - staccò un pezzo di pane e lo lanciò su di Louis.
- Scusa, amico! - questo si scrollò di dosso le briciole. - Però devi ammettere che è stata una vittoria eclatante. - indicò Charly. - Se non fosse stato per il suo ultimo tiro, a quest’ora saremmo secondi.
- In barba a tutti i consigli di Peter. - la giovane seduta accanto a lui si guardò intorno, fino ad incrociare un paio di occhi castani che li fissavano da dietro. - Zayn! Cosa ci fai qui?
Questo sembrava particolarmente affannato. - Ciao Charly, ciao ragazzi. Non è che avete visto Zoe in giro?
Giò gli fece un occhiolino. - Come mai la cercavi? - sorrise maliziosamente.
- Già... c’è del tenero da qualche parte? - Harry ammiccò.
Zayn sbuffò, tentando di nascondere un sorrisetto. - Qui l’unica cosa tenera è il vostro prosciutto cotto.
- Sì. - affermò Charly. - Cotto come te.
- Comunque - intervenne Louis, placando una risata all’udire la battutina di Charly. - è da stamattina che non la vedo. Prova a cercarla fra i tavoli... o magari è in camera.
- Ok, ciao. - il ragazzo si dileguò con un misero saluto, lasciando gli altri seduti al tavolo pieni di domande.
- Forse è proprio vero che ha una storia diversa ogni estate. - constatò Louis mangiucchiando una foglia di lattuga e ricordando le parole delle tre pettegole del pullman.
Dagli altoparlanti, una voce annunciò: - Trenta minuti e ci vediamo al lago, ragazzi. Ricordate di portarvi dietro un costume!
Charly sbuffò. - Cosa mai dovremmo fare, al lago?
 
La risposta non tardò ad arrivare quando, alle quindici in punto, tutti i campeggiatori si ritrovarono sulle rive del cosiddetto ‘Lago di Mezzanotte’.
Andy, con un pallone da pallavolo in mano, sorrise a tutti. - Ragazzi! Puntuali come un orologio non caricato.
- Esatto. - Wendy sbucò alle sue spalle reggendo fra le mani delle maschere. - Siete in ritardo di ventotto secondi. - diede un’occhiata al suo orologio da polso. - ...ventotto e trenta decimi.
Una ragazza dai capelli rossi, Zoe, alzò la mano. - Spiacente, non trovavo più il mio costume.
Andy, trattenendo una risata, le lanciò il pallone da pallavolo in braccio. - Dovreste sapere che non amiamo i ritardi. Passi per questa volta, comunque.
- In ogni caso - riprese Wendy. - abbiamo deciso di concedervi qualche ora libera, giusto per farvi rilassare un po’ in vista delle miriadi di attività che ci aspettano. - indicò un sacco. - Qui dentro troverete di tutto. Adesso vedete di farvi il bagno, di non andare troppo a largo e di non rompere a noi. - detto questo assunse un’espressione molto arrabbiata.
Gli altri la guardarono, interrogativi.
Lei esplose in una risata. - Scherzavo!
Dopo qualche mormorio, i ragazzi decisero di darsi una mossa: tutti facevano a gara per accaparrarsi il pallone da calcio o quello da pallavolo.
Tutti eccetto due ragazze di nostra conoscenza.
Charly lanciò un’occhiata a Giò. - Dove saranno finiti Harry e Lou?
Lei, che tentava di nascondere il ventre con le braccia, scosse la testa. - Non ne ho idea. - qualcuno le poggiò le mani sui fianchi, facendola sobbalzare.
L’amica, sentendola gridare, si voltò di scatto, trovandosi davanti un paio di profondi occhi azzurri. - Louis! - lo ammonì, alla vista del ragazzo con un pallone da spiaggia in mano, accompagnato da Harry, responsabile dello spavento di Giò.
Louis ammiccò. - Dovresti stare in costume più spesso, sai?
Charly gli tirò un pugno sul braccio. - Stupido! Non ne ho la minima intenzione.
Harry sollevò un sopracciglio. - Fa sempre così. Comunque... vi va di giocare?
- Non voglio farmi il bagno. - borbottò sua sorella. - E non voglio stare al sole.
Stavolta, anche Giò inarcò un sopracciglio. - Come mai?
Lei si morse un labbro. - Non amo il sole. Mi brucio.
Louis lanciò l’ennesima occhiata al bikini nero e alla pelle pallida dell’amica. - Dovrebbero chiamarti ‘Corvo’. - commentò, con una risatina.
- I corvi sono dei bellissimi animali. - obiettò lei.
- E chi ha negato questo? In ogni caso, venite o vi ci dobbiamo trascinare?
- Dovrai passare sul mio cadavere.
L’altro passò il pallone all’amico, prima di avvicinarsi a lei. - Non vorrei doverti uccidere, quindi sarà meglio per te di venire giù al lago.
Harry indicò con un dito i loro amici che facevano il bagno, chi si schizzava e chi non faceva altro che versarsi quintali di crema addosso, per paura di scottarsi. - Su, muoviti o dico a mamma che non stai prendendo le medicine.
Lei, sentendosi ricattata, abbassò la testa. - Ok, ok.
- Medicine? - chiese Giò, totalmente estranea alla situazione.
- Mia madre è iperprotettiva. - spiegò il riccio. - E mia sorella è allergica a qualcosa che si trova qui, nei paraggi.
Louis era tornato a giocare con il pallone tenendolo in equilibrio sulla testa: - Allora venire o restate qui?
- Restiamo. - rispose prontamente Giò incrociando le braccia al petto.
Charly cominciò a sistemare un telo sulla riva: - Non avrai pensato di convincermi paragonandomi ad un pennuto, vero?
L'amico si grattò la nuca: - Beh, forse era lì che volevo arrivare.
Lei rise: - Non credo che tu abbia mai avuto un particolare successo con le donne.
- Ehi! - esclamò gonfiando il petto - Ho avuto più ragazze di quanto immagini!
Giò sbuffò: - Sì Tomlinson, non dovevate andare a giocare?
Harry sospirò: - Esatto, Lou andiamo. - lo prese per un braccio e gli diede una piccola spinta.
- E per la cronaca - continuava mentre Harry gli dava un altro strattone - le ragazze mi sono sempre cadute letteralmente ai piedi!
Il riccio se lo tirò dietro ma Louis perse l'equilibrio e cadde con la faccia nella sabbia davanti alle due ragazze.
Charly esplose in una risata, come Giò del resto, e si lasciò cadete sul telo.
- Okkey playboy. - disse infine - Ora vai prima che altre ragazze facciano la tua stessa fine.
Lui si alzò arrossendo e corse al lago, seguito da Harry che non riusciva a trattenere delle risate dietro di lui.
Giò in breve tempo si accoccolò accanto a Charly, all'ombra, e chiuse gli occhi ascoltando il rumore delle acque e le risate dei campeggiatori.
Sobbalzò quando sentì Andy chiamare una sua compagna.
- Zoe! Torna indietro!
Aprì gli occhi e, come Charly, osservò Zoe, molto lontana dalla riva.
- Stavo prendendo il pallone! - si giustificò lei facendo qualche bracciata per avvicinarsi.
Andy sospirò: - Okkey, ma state attente a non allontanarvi troppo.
Harry e Louis erano in acqua ed osservavano la scena.
- Hai sentito? - domandò il primo.
L'altro annuì e gli lanciò il pallone: - Secondo te perchè non ci dobbiamo allontanare?
- Per colpa dell'assassino con l'uncino al posto dell'occhio! - tuonò una voce alle loro spalle facendoli sobbalzare.
Loro si voltarono ed Harry sorrise alla sorella, immersa nell'acqua fino alla vita.
- Sbaglio o tu non volevi fare il bagno?
Lei ricambiò il sorriso: - Infatti sono entrata per trascinarvi fuori.
Louis inarcò un sopracciglio: - E se noi non volessimo uscire?
- Vi trascinerei fuori a forza. - rispose prendendogli il polso.
Lui fece un sorriso furbo ritirando a sé il braccio e facendola cadere in acqua.
Harry rise: - Amico, se muori sappi che ti ho voluto bene.
Charly riemerse: - Louis Tomlinson! Sei il ragazzo più stupido, immaturo, deficiente che abbia mai incontrato!
Esclamò inseguendolo e saltandogli sulla schiena cercando di farlo annegare.
- Harr... Aiut.. Ha.. Ti preg.. - tentava di dire Louis ogni volta che tornava in superficie, ma la ragazza gli abbassava la testa reimmergendolo.
Il riccio nel frattempo aveva nuotato fino a riva: - Eh no, io ti avevo avvisato!
Si sedette nel telo accanto a Giò.
- Ehi. - lo salutò.
- Ehi.
Gli sorrise e guardò incuriosita il lago dove Charly annegava Louis, ancora sulla sua schiena.
Socchiuse gli occhi: - Ma che diamine..?
Lui alzò le mani sgranando gli occhi: - Non chiedermelo. Non saprei risponderti.
La ragazza ridacchiò: - Non pensi che sia il caso di salvarlo?
- Naaah.
Stettero un attimo in silenzio e la voce acuta di Charlotte si fece sentire.
- Non penserai di averla scampata così, eh?! Ah no, mio caro.
Harry si alzò, seguito da Giò.
- Sì, forse è il caso di fermarli.
Corsero verso il lago: - Charlotte! Fermati prima che ci facciano causa!
 
Quella sera i ragazzi stavano parlando dei corsi del campeggio, stava parlando Louis, quando Giò lo zittì.
- Shh. - si poggiò un dito sulle labbra - Ascolta.
Rimasero in silenzio e sentirono la voce di Mary dietro di loro.
- Ho sentito che ci sono stati degli omicidi, negli anni scorsi.
Harry e la sorella si scambiarono un'occhiata mentre April le rispondeva: - Anche io, Beverly si era documentata prima di arrivare.
- A proposito. - prese la parola una ragazza dai capelli biondi ondulati uniti in una coda - Avete visto la sua amica? Sapere, quella dai capelli rossi..
Mary annuì: - Oh sì, Zoe intendi?
Non udirono altro perchè Zayn si era avvicinato ed aveva poggiato le mani sul tavolo attirando l'attenzione del quartetto.
- Scusate se ve lo chiedo ancora ma.. - arrossì abbassando gli occhi scuri - Avreste visto Zoe?
Loro non risposero, si guardarono e basta.
- Perchè l'ultima volta che l'ho vista erano le sei più o meno.. Era al lago. E non si è presentata a cena.
Louis fece spallucce: - Forse sta male.
- No. - disse Charly scuotendo la testa - Oggi stava bene, l'ho vista uscire dalla casetta verso le sei e mezza..
Giò socchiuse gli occhi: - Perchè io non l'ho vista?
- Leggevi. - rispose zittendola e agitando la mano con sufficienza - Comunque se vuoi dopo la cerchiamo.
Zayn inarcò un angolo della bocca: - Se al falò non si presenta la vado a cercare.
- Andiamo. - lo corresse Harry poggiandogli una mano sulla spalla - Stai tranquillo.
L'altro sorrise: - Grazie ragazzi. Mi raccomando.. Non una parola, non vorrei che Andy e Wendy..
Charly annuì: - Tranquillo Zayn.
Fece un cenno con la testa e si allontanò.
- Dove pensate che sia? - domandò Giò mangiucchiando un grissino.
Louis sbuffò: - Non lo so e non mi interessa.
Harry aggrottò la fronte e Charly gli diede una gomitata.
- Cosa c'è? - esclamò sgranando gli occhi azzurri.
Lei lo guardò socchiudendo gli occhi: - Come puoi dire una cosa simile?
Lui sbuffò: - Andiamo, non è mica sparita.
 
Quella sera i quattro ragazzi si presentarono da Zayn, dopo il falò.
- Non l'abbiamo vista. - lo informò Harry.
Giò gonfiò il petto: - Siamo pronti a cercarla.
L'altro sorrise: - Grazie a tutti ragazzi ma.. Io l'ho vista.
- E dove?! - esclamò Charly.
- Al falò sono certo che non ci fosse. - disse Louis scettico.
- L'ho vista dopo.. Fuori dalla casetta. State tranquilli. Ora andate a dormire, ci vediamo domani!
Li congedò e li salutò con la mano finchè non furono spariti dietro l'angolo del tendone.
- Quello lì non me la conta giusta. - commentò il riccio massaggiandosi il mento.
Non aveva tutti i torti, Zayn sospirò e tornò verso la cucina.
Non era vero, non l'aveva vista, ma non voleva che loro si preoccupassero.
Ricontrollò tra i bungalows, alla riva del lago, sotto al tendone, al campo e al falò ma di Zoe nessuna traccia.

 

Foglie secche.
Scusate davvero, ragazze, per il ritardo, ma la sottoscritta Dreammy ha avuto qualche problemino.
[vedi: colloqui]
Però meglio tardi che mai, giusto?
*rotola balla di fieno*
Beh... cosa dirvi, se non che speriamo davvero di non deludervi?
Fateci sapere cosa pensate della storia, come al solito. :3

~ Dreammy e beastly

   
 
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