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Autore: JoB_travellove97    22/04/2013    1 recensioni
"La distanza non é nulla, quando qualcuno per te è tutto"
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La domenica stessa lo avevo sentito tutto il tempo. Poi lo avevo lasciato perché era il compleanno della mia migliore amica e dovevo festeggiare insieme a lei. Ci sentimmo per due settimane, quasi tutti i giorni. Un giorno, ci stavamo scrivendo e lui mi confesso di essersi innamorato. Anche io lo ero. Non mi ero mai innamorata di un ragazzo prima d’ora e non lo capii fino a quando lui non mi fece ragionare. L’unica persona che volevo a fianco era lui. Pensavo solo a lui. Lui era tutto. Poi la scuola cominciò ad occupare la maggior parte del tempo, io iniziai gli allenamenti di pallavolo e ci sentimmo sempre meno. Ormai le nostre conversazioni avvenivano un giorno ogni due settimane. Le cose stavano cambiando. Io non ero più la stessa, e lui neanche. Continuavo a pensare al villaggio, ai ragazzi, alle nostre giornate, ma soprattutto a lui. Non riuscivo a togliermelo dalla testa: in tutti quei momenti in cui non avevo la mente occupata pensavo a lui. Ormai ci sentivamo pochissimo ed ero sempre io a scrivergli. Così smisi di mandarli sms e non ci sentimmo per un bel po’ di tempo. Io però non lo avevo dimenticato. Cominciai a sentirmi con un ragazzo, ci mettemmo insieme per un mese, dopo di che io lo lasciai. Il motivo? Continuavo a pensare Filippo. Caddi in una specie di depressione. Andavo a scuola, studiavo, mi allenavo e vedevo gli amici nel weekend, ma non ero più la stessa Giorgia. Qualcosa era cambiato in me: lui mi aveva cambiato. Era entrato nella mia vita come un uragano, ma se ne era andato troppo presto. Confessai tutto ai miei genitori, che come sempre mi capivano, ma sapevano benissimo che era ora di dimenticarlo. Dopo tutto non lo avrei mai più rivisto. Io però ero convinta che la nostra storia potesse funzionare , perché a me piaceva solo lui e la distanza fisica non mi metteva paura. Io lo amavo più di qualunque cosa al mondo. Passavo notti a piangere e a leggere sempre la stessa pagina del libro Romeo e Giulietta, in cui Giulietta diceva “Perché i miei occhi hanno dovuto incrociare i tuoi, se mai potranno guardarsi e rivelarsi tutto il loro amore? perché sei piombato nella mia vita se mai potrò amarti e se mai potrò ricevere il tuo amore?”. Ed era quello che io pensavo, ma non quello che pensava lui.
  
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